Pietro Bertucci attraverso una bella sequenza fotografica ce ne ha documentato alcune fasi e per completezza d’informazione, per saperne di più a beneficio di chi, fuori dall’Isola, non fosse tanto addentro alle tradizioni religiose usticesi ho “scomodato” Maria Cristina Natale, custode in memoria anche per titolo anagrafico delle fasi che tramandati dagli “antichi” puntualmente la comunità locale rinnova in questo particolare periodo dell’anno che si conclude con la celebrazione della Pasqua di Resurrezione. “il mio accostamento a questa usanza religiosa risale a trent’anni or sono e lo debbo a Padre Carmelo;“ esordisce Maria Cristina che ancora prosegue “ è preparatoria della imminente Festività di S.Giuseppe; tanti sono i giovani di Ustica che aspirano ad interpretare i tre personaggi principali in primo piano nelle foto tant’è che per non far torto a nessuno vengono prescelti per sorteggio” quindi la nostra “guida” racconta fasi e conclusione del rito “ il corteo di fedeli con in testa S. Giuseppe, la Madonna ed il Bambino percorre le strade del paese per fermarsi come da tradizione alle porte di tre case precedentemente selezionate; e qui avviene “’a bussata”: bussano alla prima ma la risposta di chi apre è negativa ,<non c’è luogo per voi>; stessa sorte con la seconda ma la terza alla fine si apre e chi vi abita si inginocchia alla vista dei tre “visitatori” che benedicono la casa, i presenti e tutto il “ben di Dio” che la tavola apparecchiata presenta”. Questa bella e antica tradizione religiosa simboleggia del resto temi del diniego e dell’accoglienza antichi ma tremendamente d’attualità e fa onore a quanti, ognuno nel proprio ruolo, la rinnova con impegno e fede. Ringrazio infinitamente Maria Cristina Natale per aver allargato le nostre conoscenze in materia attraverso questo bel contributo. Ha così dimostrato tra l’altro di essere in grado non solo di nutrire il nostro corpo attraverso le sue rinomate specialità ma anche il nostro spirito attraverso tramandati ricordi. Grazie ancora !
Mario Oddo