Ustica sape

Ancora una volta il sindaco di Ustica ha perso una buona occasione di starsene zitto!


Con ritardo sono venuto a conoscenza di quanto scritto dal sindaco Licciardi nel suo “giornale” di parte e di partito, in merito alle “bandiere strappate, sfilacciate e mal posizionate” esposte all’esterno del comune di Ustica.

In quella occasione, lui scrive, su  www.usticasape.it io l’avrei accusato di “scarso rispetto per le Istituzioni”.

Non posso non far rilevare che ancora una volta il sindaco ha perso una buona occasione per starsene zitto,  mentendo, sapendo di mentire.

È innegabile che il sindaco di Ustica, per qualsiasi “fallo” da lui compiuto con la sua amministrazione, ha una forte tendenza a dare sempre la colpa ad altri, non assumendosi mai le proprie responsabilità, dicendo spesso cose non vere a sua discolpa!
È uno strumento usato per rinsaldare le fila ormai sfilacciate dei pochi rimasti a suo fianco, per denigrare chi non la pensa come lui e/o per diffondere, purtroppo, ignoranza, che è l’origine dei tanti mali che affliggono la nostra Isola.

Riporterò, di seguito, quanto da me scritto in merito alle bandiere e mi scuso se, per fare chiarezza, mi dilungo un po’.

Bandiera strappate -In data 28 Gennaio 2016 ho notato che all’esterno del nostro comune le bandiere erano strappate, sfilacciate e posizionate male.
Ricordandomi di una nota, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta del 26 gennaio 2011 – prot. n. UCE 0000331 P-2.11.4.10 – indirizzata alle Istituzione (quindi anche al nostro comune), che “invitava i Prefetti ad inviare alla Presidenza del Consiglio un periodico riscontro sul rispetto dei requisiti di decoro delle bandiere, avendo cura di controllare che non si presentassero logore, scolorite,strappate, sporche o male avvolte attorno all’asta”, ho postato su www.usticasape.it una nota dal titolo: “Ustica l’immagine di un paese in disfacimento” ricordando che:

  • La bandiera dovrebbe essere il simbolo dell’orgoglio  nazionale e invece sempre più spesso rappresenta, nel nostro caso, l’immagine di un paese in “disfacimento” e politicamente condizionato…”
  • “Un amministratore che non si accorge del pessimo esempio che quei simboli in quello stato danno,  soprattutto ai giovani, non è degno di sedere su quegli scranni!.”

Il giorno dopo le bandiere, comprese le aste, sono state tolte.

F.C.7276 Comune senza bandiereIl 7 Febbraio (domenica), dopo 10 giorni, vedendo ancora il comune privo dei simboli distintivi dell’autorità pubblica ho sollecitato il ritorno delle bandiere scrivendo che:
“ ancora oggi notiamo una brutta immagine del nostro comune rappresentativo della cattiva politica locale.”
Una bandiera strappata simboleggia l’inefficienza amministrativa”;
“ Un comune (istituzione) privo di bandiera simboleggia assenza di identità e di valori.

“ Cosa direbbe il Prefetto qualora venisse informato dell’accaduto?”

Quindi  ho scritto ben altro e nonscarso rispetto per le Istituzioni”.

Sindaco ora a me e ad altri piacerebbe sapere se:

entrando al comune hai mai sollevato lo sguardo verso l’alto, verso le bandiere?
Se la risposta è “SI”,  ti sei attenuto o attivato a far rispettare quanto disposto dalla direttiva menzionata?
-hai dato disposizioni agli uffici di tenere delle bandiere di riserva qualora venissero richieste dal “flag man” che è il responsabile, retribuito, dell’ esposizione corretta delle bandiere?

P.S. Sindaco, piuttosto che rispondere in modo risentito, sarebbe stato preferibile chiedere scusa, non a me, ma a tutta l’Isola per quanto accaduto e ricorda che www.usticasape.it non fa mai “polemica” ma muove critiche, segnala inefficienze e disservizi  accompagnati sempre da inconfutabili documenti e/o immagini, che non sono “fotosciop…”, al solo scopo di vedere un’Isola sempre più bella e accogliente.

Ora, come allora concludo con la stessa considerazione:
“Ovviamente, occorre riconoscere che sono altri i problemi seri di Ustica, ma se non si riescono a risolvere piccoli problemi di ordinaria amministrazione come possiamo pensare di risolverne altri molto più delicati ed importanti come: – trasporti, scuole, cimitero ecc. ?” 

Pietro Bertucci

 

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