Per me Ustica è uno dei due rifugi in cui andare per ricaricare le mie radici, l’altro è il mio paese natale.
Non avevo mai amato il mare così tanto dalla prima estate passata lì a pochi mesi dal mio incidente e per cui io ancora “zoppo” ho compreso il significato di via Calvario.
Ormai la stagione di tornare è vicina e anche se lontano “la notizia di questi giorni” mi ha scosso.
Parlo poco, io che questo spazio l’ho creato per dar voce a Pietro e all’isola di cui io sono figlio adottivo.
Ma eventi così risuonano forte nelle mie corde e non posso star zitto.
Perché se ad ogni evento di DOLORE ci sono i “picchi” di partecipazione sul sito allora è lì che serve un messaggio, perciò mi scuserà chi vede invaso questo spazio.
C’è un perché e, per fortuna o purtroppo, non ci è dato subito conoscerlo.
Le motivazioni del “perché” di un avvenimento spesso sono nascoste.
E’ il significato che vogliamo e scegliamo di dare a questo evento che lo renderà “utile” o no.
La domanda che ognuno deve sostituire con perché è accaduto questo è:
che insegnamento possiamo ricavare da quello che è accaduto?
Dare una risposta a questa seconda domanda serve a far guarire una ferita che lascerà spazio certamente ad una cicatrice e a non rendere inutile e vano quello che è accaduto.
C’è però qualcosa di più importante che la vita ci lascia dopo un dolore e badate bene che non è la sofferenza.
Il 16 di Aprile è passato ed è un anno da quando mio papà Livio mi ha lasciato in soli 2 mesi portato via da un cancro.
Credo che quando si muore si è chiamati altrove a dare il nostro speciale contributo e così è stato anche per il mio babbo.
Il giorno del suo funerale ero addolorato e mentre lo salutavo per l’ultima volta mi risuonavano gli insegnamenti che in quei minuti voleva lasciarmi.
La vita è così a volte ci insegna dolcemente a volte è brusca come una mamma che innamorata del suo bambino non gli dà quello che lui vuole ma ciò che è meglio per lui anche se è una sgridata!
C’è un insegnamento che un posto vuoto, un numero di cellulare che non ti chiamerà più o una voce che non sentirai più ti lascia.
Spetta a te andarlo a cercare perché non puoi cambiare l’accaduto ma su quello puoi costruire il tuo miglior futuro.
Chi ci voleva bene ,e non c’è più, voleva lasciarci in eredità un messaggio: Sii il meglio che puoi essere!!!
Renderlo realtà è la sfida quotidiana da qui in poi racchiusa nell’arrivederci.
Davide Bombarda
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COMMENTO
Da Palermo Mario Oddo
Ho apprezzato molto il contenuto dell’intervento di Davide Bombarda; estraggo in particolare il passaggio che recita “non puoi cambiare l’accaduto ma su quello si può costruire un futuro migliore”. E’ quanto mi è venuto subito in mente poco dopo aver appreso del tristissimo epilogo della breve vita terrena di Gaetano Lo Nero; è quello che ho pensato quando ho visto in fotografia su Usticasape le immagini della Chiesa strapiena in occasione del suo funerale. Quanto sarebbe bello, mi son detto, che quel senso di unione alla fine non restasse chiuso in Chiesa ma uscisse fuori con diversa quotidiana pratica applicazione da parte di tutti, insieme. Ben detto caro Davide, il tutto estensibile ad una tragica, dolorosa, terribile vicenda isolana : “nessuno può cambiare l’accaduto ma su quello ad Ustica si può costruire un futuro migliore”; il “quello”, voglio sperare possa essere con atti concreti e solidali, il nome, la memoria ed il ricordo di Gaetano.
Mario Oddo
Una risposta
Ho apprezzato molto il contenuto dell’intervento di Davide Bombarda; estraggo in particolare il passaggio che recita “non puoi cambiare l’accaduto ma su quello si può costruire un futuro migliore”. E’ quanto mi è venuto subito in mente poco dopo aver appreso del tristissimo epilogo della breve vita terrena di Gaetano Lo Nero; è quello che ho pensato quando ho visto in fotografia su Usticasape le immagini della Chiesa strapiena in occasione del suo funerale. Quanto sarebbe bello, mi son detto, che quel senso di unione alla fine non restasse chiuso in Chiesa ma uscisse fuori con diversa quotidiana pratica applicazione da parte di tutti, insieme. Ben detto caro Davide, il tutto estensibile ad una tragica, dolorosa, terribile vicenda isolana : “nessuno può cambiare l’accaduto ma su quello ad Ustica si può costruire un futuro migliore”; il “quello”, voglio sperare possa essere con atti concreti e solidali, il nome, la memoria ed il ricordo di Gaetano.
Mario Oddo