Ustica sape

Catiello “orfano” del suo fedele Gerardo.


Catiello "orfano" del suo Gerardo

Gli abitanti di Ustica giorni or sono hanno “pianto” la morte di un asino; un grande esempio, qualora ce ne fosse stato bisogno, del loro attaccamento agli animali in generale, nel caso specifico a Gerardo, così si chiamava, e a tutto quello che <‘u sciccareddu> ha rappresentato e continua a rappresentare per la tradizione contadina isolana. Fonte un numero di “Lettera” del 2013, periodico del Centro Studi, mi piace aggiungere un contributo a questo singolare ricordo attingendo liberamente ad alcuni passaggi, <lupus – anzi – … asinus in fabula>, tratti dal bell’articolo “Storia di Catiello e di Gerardo, un binomio indissolubile per le strade dell’Isola”, a suo tempo scritto, appunto in proposito, da Franco Foresta Martin in una veste per lui del tutto insolita, è il caso di dire “dalle stelle alle stalle”. Gerardo, ha lasciato un vuoto particolarmente in Catiello, al secolo Giuseppe Giardino, usticese verace, il suo “padrone” che con l’inseparabile quadrupede ha vissuto in perfetta simbiosi per parecchi anni; che lo ha trattato, come normalmente peraltro avviene ad Ustica, non solo come bestia da trasporto o da soma ma come utile collaboratore degno di considerazione e rispetto; che gli ha impartito alla perfezione ben precisi comandi vocali attraverso i quali seguiva docilmente le indicazioni della strada da seguire. La parte sportiva di Ustica tra l’altro ha perso anche un grande “tifoso”; non è leggenda ma realtà documentata che Gerardo, col suo padrone Catiello in groppa, era solito assistere al campo sportivo alle partite di baseball o calcio e pare fosse solito sottolineare con un sonoro raglio le fasi più favorevoli alla squadra locale; non solo ma al campo di bocce seguiva anche con attenzione e pazienza  le lunghe e interminabili fasi del gioco di cui il suo padrone era notoriamente appassionato. Per Gerardo poi, l’altro giorno non proveniente dalla bocca di Catiello ma da quella del destino, è arrivato un ultimo “Prrrrr”, un comando di frenata più deciso, più prolungato e purtroppo definitivo;  una frenata dalla quale non è più ripartito. Non pensavo mai di scrivere qualcosa in memoria di un asino; lo faccio molto volentieri: per Catiello, e non solo per lui,  Gerardo non era un animale ma un essere umano a quattro zampe …

Mario Oddo

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