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Centro Studi, alcune domande a Giorgio Tranchina sul “confino politico a Ustica nel 1926-27”


 

Il Centro Studi nel quadro della ripresa delle proprie attività post-agostane ricostruisce una bella pagina della storia italiana scritta nella nostra Isola partendo dai contenuti della tesi “Il confino politico a Ustica nel 1926-27” di Giorgio Tranchina, il quale ha cortesemente risposto ad una serie di domande le cui risposte costituiscono una sintetica anticipazione su argomenti che saranno più ampiamente sviluppati nel corso dell’intervento di domani.

Giorgio, quale l’obiettivo della tua ricerca ?

E’ quello di dare un contributo agli studi che in passato hanno avvalorato la tesi che vede l’Isola di Ustica come “un’osservatorio privilegiato” in materia di confino evidenziando il ruolo che la Colonia di Confino usticese ebbe all’interno della più ampia storia del confino di polizia fascista nel novecento nonché              il legame tra la storia di un luogo apparentemente appartato con quella nazionale dell’Italia intera.

Hai preso in esame un periodo dal Novembre 1926 all’Ottobre 1927; c’è un ragione particolare ?

Perchè questa esperienza tra il ’26 ed il ’27 si distingue da tutte le precedenti confinarie;  i confinati politici non si limitarono a vivere la realtà in cui furono costretti a soggiornare ma la modificarono profondamente migliorando sotto certi aspetti le pessime condizioni di vita; un giovamento economico, sociale e culturale che contribuì non poco ad evitare l’abbrutimento che l’isolamento avrebbe sicuramente causato.

­Paradossalmente è possibile sostenere che la formazione delle colonie confinarie ebbe sul regime fascista dell’epoca un vero e proprio effetto “boomerang” ?

Proprio così; concentrando la gran parte degli oppositori politici in piccole realtà come quella usticese, queste divennero veri e propri “laboratori” nei quali venne sperimentata la creazione di collettivi antifascisti. Notevole fu il loro contributo al riscatto civile e culturale dell’Isola attraverso la condivisione di esperienze e sopratutto con l’istruzione; iniziative che costituirono un concreto punto di ribellione.

L’appuntamento con Giorgio Tranchina, che ringrazio, è al Centro Accoglienza alle ore 18,00 del 17-09-2015. Introdurrà Vito Ailara.

a cura di Mario Oddo

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