Ustica sape

Comunicato alla Cittadinanza Usticese sul frantoio


  1. Breve storia del frantoio

L’idea di portare ad Ustica un frantoio era già venuta diversi anni prima a due dei soci fondatori della Cooperativa, Valeria Ajovalasit e Giovanni Palmisano; sembrava folle abbandonare la cura degli ulivi o portare ogni anno fuori dall’isola le olive per molirle male e con grandi costi.

Nonostante in Sicilia  sia difficile concretizzare un progetto, a quella idea aderirono subito 11 soci e, il 17 febbraio del 2010, è nata la Cooperativa “Ustica Profumi Sapori e Colori”; poche settimane dopo, senza chiedere alcun finanziamento pubblico, è  stato acquistato  il piccolo frantoio.

Giovanni Palmisano, Presidente della Cooperativa, ha messo a disposizione i locali; ogni socio ha contribuito, e ancora oggi continua a contribuire, in ragione delle proprie competenze e disponibilità economiche alla esistenza della Cooperativa.

Sembra tutto semplice ma dietro l’apertura del frantoio c’è stata, e continua ad esserci, una mole di lavoro nascosta, faticosa ed onerosa.

Ma l’apertura del frantoio, come le successive annuali aperture, è stata una grande festa e siamo orgogliosi che, in questi anni, il frantoio abbia consentito a tutti gli Usticesi di molire le olive ad Ustica e di produrre un ottimo olio EVO con delle caratteristiche organolettiche molto interessanti.

Ad Ustica sono state impiantate  migliaia di nuove piante di ulivi che hanno arricchito  il territorio, prodotto lavoro e migliorato l’ambiente.

In questi sette anni la Cooperativa ha dato vita ad una collaborazione preziosa con  il Dipartimento  di Colture Arboree dell’Università degli studi di Palermo per costruire insieme un percorso virtuoso e utile  alla formazione e alla conoscenza dei produttori  per migliorare la qualità  della produzione degli ulivi e quella dell’olio .

Sono stati organizzati a beneficio di tutti gli Usticesi interessati;

  • un incontro con il Prof. Caleca, entomologo esperto   di lotta biologica ed integrata, che ha fornito diverse informazioni in merito alla lotta biologica della  mosca dell’olivo, con obiettivo finale di realizzazioni uliveti biologici;
  • un corso di potatura con l’Assessorato Regionale Agricoltura;
  • la giornata di assaggio dell’olio anch’essa con l’Assessorato Regionale Agricoltura;
  • diversi incontri al frantoio per far conoscere l’olio di Ustica (peraltro presentato in molte iniziative di Slowfood).
  1. Considerazioni sociali ed economiche

La decisione di aprire il frantoio non ha alcuna motivazione economica, essendo fin dal primo momento chiaro che l’attività poteva, con l’attuale assetto produttivo, solamente generare perdite o, in prospettiva, tendere al pareggio; ma si è trattato di un “atto di amore” nei confronti dell’Isola, della voglia di generare un percorso virtuoso e di “togliersi lo sfizio” di realizzare un ottimo olio.

I piccoli frantoi a due fasi a freddo garantiscono una qualità dell’olio molto più elevata dei frantoi industriali ma l’incidenza delle mano d’opera per quintale molito (ed in genere dei costi di esercizio e manutenzione) li rende antieconomici e a meno di fare pagare la molitura a prezzi irragionevoli.

Coscienti di questo i Soci in questi anni si sono tassati con un costo complessivo medio di circa 5.000 euro a socio.

Sostanzialmente i Soci hanno sostenuto interamente il costo di acquisto del frantoio, circa 25.000 euro, ed altrettanto per le spese annuali non coperte dai ricavi da molitura (complessivamente negli anni poco meno di 50.000 euro).

Quello che i “non soci” hanno pagato per la molitura ha rappresentato un piccolo contributo alle spese sostenute ed al lavoro prestato dai Soci.

Ma, come dicevamo, l’obiettivo era un “atto d’amore” nei confronti dell’Isola e siamo contenti di averlo perseguito.

Nei vari anni sono state molite quantità complessivamente crescenti fino ad arrivare ai 430 quintali del 2015, annata straordinaria, che ha messo a dura prova la capacità produttiva del frantoio e la voglia dei Soci di fare ulteriori sacrifici lavorativi ed economici.

  1. Quale futuro ?

A sette anni dall’avvio della iniziativa si aprono adesso due diversi scenari:

  • limitare la molitura delle olive ai Soci riducendo l’impegno lavorativo ed economico degli stessi e lo stress dell’apparecchiatura in uso;
  • ampliare la compagine sociale con l’obiettivo di contenere i costi per gli attuali Soci e realizzare un piano per l’acquisto di una macchina con una maggiore capacità produttiva oraria e pertanto con un minore costo lavoro per quantità molita.

La prima opzione sarebbe una sconfitta ma non avrebbe alternativa atteso che gli attuali Soci non sono più disponibili, da soli, a garantire un servizio a tutti Usticesi; servizio che, a distanza di anni, è divenuto particolarmente faticoso ed oneroso.

La seconda aprirebbe, in prospettiva, a possibili evoluzioni quali ad esempio:

  • l’ampliamento del frantoio per aumentarne la capacità produttiva e ridurne il costo variabile orario;
  • l’assistenza all’imbottigliamento (possediamo già una piccola imbottigliatrice manuale);
  • un impianto per il recupero e la trasformazione della sanza in pellets;
  • l’acquisto da parte della Cooperativa di attrezzature da mettere a disposizione dei Soci (cassette, reti, bidoni stoccaggio, etc …).

Chiediamo quindi a tutti coloro che amano l’Isola, hanno la possibilità economica  e vogliono mantenere viva questa iniziativa anche per tutti gli Usticesi di associarsi.

Per diventare Soci occorrerà versare una quota associativa una tantum di 3.500 euro; il Socio usufruirà della certezza della molitura, della priorità nella pianificazione della raccolta, di costi di molitura ridotti e, riteniamo, di un apprezzamento da parte della Comunità Usticese.

  1. La imminente stagione di molitura

Nelle more che si delinei una delle due ipotesi illustrate, abbiamo modificato il listino per contenere i costi che i soci sosterranno.

Il costo a quintale molito viene innalzato a 25 euro ivato per i non soci ed a 15 euro ivato per i soci.

La quantità minima molibile sarà, per i non soci, di 400 kg. per cui eventuali produttori con quantità inferiori pagheranno comunque 100 euro; poiché l’obiettivo di tale regola non è finalizzato a fatturare di più ma a contenere i costi ed ad aumentare le ore dedicate alla produzione utile (il fermo tra una molitura e l’altra è particolarmente oneroso) invitiamo i produttori ad accordarsi tra loro per superare i 400 kg dividendo poi l’olio in proporzione alle quantità molite.

Naturalmente la molitura verrà effettuata per appuntamento/prenotazione ed i soci avranno comunque una priorità sui non soci.

Siamo certi che il contenuto della presente, che rappresenta un inusuale sforzo di trasparenza, verrà comunque apprezzato.

 

 

 

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