Ustica sape

Gabriella Bertacci, candidata sindaco, incontra i cittadini


Il coraggio a Gabriella Bertacci, candidata a sindaco di Ustica, visibilmente  “delusa e amareggiata dalla politica” locale,  non è mancato per dire, a braccio, quello che pensava in merito alla scelta e alla partecipazione dei cittadini nella gestione della cosa pubblica e alla trasparenza.
Sentita e civile è stata la partecipazione dei cittadini.

Di seguito una breve sintesi del suo intervento

“Voglio confermare  la mia candidatura  a sindaco”.
“Non ho una lista di persone con me,  ma voglio lanciare una proposta:  “I candidati verranno scelti dal popolo abbandonando cosi i vecchi schemi politici e i vecchi metodi  adottati da sempre ad Ustica, che sono stati motivo di divisione e  litigi nelle famiglie. Bisogna scegliere delle persone che si assumano la responsabilità di essere  amministratori e abbiano la volontà di lavorare per il bene pubblico.   Bisogna cominciare a pensare  e agire in modo diverso  se si vuole raggiungere l’unione, cominciare a pensare ad un futuro migliore. Io non  credo nei programmi politici, come non credo alle promesse. Infatti non porto un programma preciso,  tranne quello di attenzionare  tutti quei problemi che non ci permettono di vivere una vita serena. Ad Ustica abbiamo tutto ma non funziona nulla.  Quindi il mio programma è cominciare dal quotidiano:  – trasporti, servizio integrativo, sanità, scuola, permettere agli anziani di  curarsi sul posto, invece di spostarsi a Palermo, depuratore, bollette, casse comunali vuote, rifiuti, porto, costo dei biglietti altissimo, ripristinare le corse Napoli-Ustica come un tempo e potrei continuare all’infinito.  Dico, ma non è abbastanza?  Anche se non giudico assolutamente il lavoro della minoranza devo dire che si poteva fare di più, infatti mi allontano dal gruppo quando comincio a sentire l’esigenza di vivere i problemi con più insistenza di fronte ad una maggioranza che non ascolta. Ma dal mio gruppo non mi sono sentita coinvolta, non ci si incontrava mai per discutere delle varie problematiche da affrontare, tutto fatto sempre senza il gruppo,  per carità, magari per mancanza di tempo o di modi, che comunque  non ho condiviso. Non  è stato per me motivo di crescita, quindi non avevo motivo di rimanere. Un gruppo è gruppo sempre non solo sotto campagna elettorale. Nonostante i miei vari solleciti di vederci e condividere gli incontri non  ho visto cambiare nulla fino a quando ho deciso di allontanarmi. Questo allontanamento è avvenuto in modo graduale già da quasi due anni fino ad arrivare ad oggi e sentirmi un’estranea. Non ho visto interesse da parte di nessuno affinché io rimanessi. Gli unici a non essere stati  coinvolti siamo stati io e l’avvocato Bellavista. Comunque non importa… tutto passa. Ma il si é  fatto sempre cosi deve finire e vi faccio un esempio simpatico: l’esperimento delle 5 scimmie – come si tramandano le Regole .

5 Scimmie e 1 Banana

Alcuni interventi

Paolo Pecora – In una riunione tenutasi ad Ustica il sindaco di Favignana ha detto: -“finché ad Ustica non vi metterete tutti d’accordo non otterrete mai niente”. L’unica cosa che si dovrebbe fare è la collaborazione della minoranza con la maggioranza. Una sola volta siamo stati tutti uniti in occasione di uno sciopero sui trasporti e abbiamo raggiunto gli obbiettivi richiesti.

Umberto Tranchina – il problema non  la maggioranza né la minoranza… sono io cittadini di Ustica. La gente di Ustica non sa quello che vuole.

Carmela Gambino – non riesco a capire come mai un cavallo di razza come te non viene preso in considerazione… perché viene lasciato fuori e non viene coinvolto…  Quello che interessa a noi sono – il turismo, i mezzi di trasporto, la scuola e la sanità.

Giovanni Gallé – Ad Ustica la politica bisogna metterla da parte, non deve esistere…

Jonathan Cecchinel  – l’accordo si fa su un programma. Ad Ustica ci vorrebbe poco per risolvere alcuni problemi in quanto abbiamo molte cose che altre isole non hanno. Le cose che abbiamo (e sono tante), purtroppo, funzionano male.

Flavio Caserta –  Vi siete mai fatto una domanda del perché la gente non partecipa ai consigli comunali? Da più di 10 anni siamo stati calpestati… si sono persi gli obbiettivi comuni… la gente è stanca… questa isola è maledetta, mai nessuno che parla di giovani… un disagio  sociale che fa paura… I problemi bisogna prenderli di petto e trovare la soluzione… stiamo  morendo… non ci possiamo nascondere dietro un dito… l’isola è stata demolita, sta morendo…

PB

 

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