Ustica sape

“HO PIANTO” di Domenico Drago


Caro Domenico ,

come ben sai la stragrande maggioranza delle foto che usticasape pubblica hanno come riferimento Ustica convinti che ogni processo visivo, più facilmente, rimane impresso nella nostra memoria ed è il mezzo più efficace per comunicare i messaggi.
Le immagine rappresentano profonde emozioni, raccontano la “notizia” senza bisogno di parole.
Ho letto “Ho Pianto”, ho guardato attentamente le tue foto (che pubblicherò a seguire) e la policromia delle immagini e dei messaggi che le tue foto trasmettono rilevano quanto è grande la tua sensibilità per esprimere così bene l’Amore per la natura ed in particolare per la nostra Isola.
Con piacere le ho fatte vedere ad un mio Amico, innamorato di Ustica, che ha voluto mandarmi il seguente messaggio:

“Leggere di Africa, di terre antiche in cui la sabbia si mescola con le pietre millenarie descritte nella Bibbia.
Osservare il mare. Dal di fuori e dal di dentro.
Grande tappeto azzurro poggiato sul pavimento del mondo, unisce i popoli, separa le nazioni: E’ vita e riparo, è tragedia e fuga…
Africa, grande continente, grandi mari.
Ustica, piccola isola, nata dal mare con gemiti di fuoco.
Ustica, equilibrista tra il cielo e il mare di Sicilia, musa ispiratrice di tanti pensieri, pensieri confusi, ma chiari allo stesso tempo.
A te, turbine di gioie e dolori, vortice di segreti mai rivelati. Scrigno dorato contenente tante favole meravigliose che ispirano dolci sonni ai piccoli e profonde riflessioni ai grandi…
Magica Ustica. Presto ti rivedrò, calcherò ancora una volta la tua terra nera e fertile, esplorerò dentro di me i tuoi abissi profondi così esplodenti di vita e colori, mi inebrierò dei tuoi profumi forti e selvaggi.
A te, madre adottiva, tenera e benevola, a te, che un giorno di tanti anni fa risvegliasti il mio amore di figlio, a te va il mio pensiero e l’angolo più profondo e segreto del mio cuore.
Un innamorato delle bellezze di Ustica”

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DOMENICO DRAGO HA REGALATO A SUA SANTITA’ SANTO PADRE FRANCESCO LA MULTIVISIONE “…HO PIANTO”, CON IMMAGINI DEL MAR ROSSO, DEI MARI DI SICILIA E DEL MARE DI USTICA.

Anni fa, dopo una crociera subacquea durata circa un mese, che mi aveva portato a visitare sott’acqua e a documentare con la macchina fotografica i spettacolari fondali del Mar Rosso, approdai ad El-Tur (Foto n.1), capitale amministrativa del Sinai meridionale.

La penisola del Sinai che si protende, con i suoi 60.000 chilometri quadrati nel Mar Rosso, lo divide in due parti – il GOLFO di SUEZ ad occidente ed il GOLFO di AQABA ad oriente e costituisce il ponte naturale dell’Africa verso l’Asia.

E’ questo un luogo affascinante, che può essere definito “L’origine delle religioni”. Affondano infatti qui le proprie radici, il Giudaismo, il Cristianesimo e l’Islam.

Così, alla ricerca di non so cosa, spinto da una curiosità quasi ossessiva e da interrogativi insistenti, decisi di partire in piena notte, per arrivare sul luogo con la luce migliore, per il Monastero di Santa Caterina che sorge sull’omonimo Monte, al centro della penisola del Sinai.

Solo alle prime luci dell’alba vidi il paesaggio fantastico che attraversavo e che mi avvolgeva: monti, pietre rosse e ocra, sabbia dalle mille forme e poi…un silenzio impalpabile, un silenzio di Chiesa! (Foto n.2, 3).

Nella profonda valle circondata dai monti Safsafa(Monte dei salici), Monega, Gebel Musa(Monte di Mosè), che è il monte biblico della legge, sul quale Mosè ricevette le tavole con i dieci comandamenti e Gebel Katriin (Monte di Santa Caterina), detto anche Monte di Jetro, in quanto proprio qui, secondo la Bibbia, viveva Jetro, un prete beduino, assieme alle sue sette figliole, una delle quali, Sephora divenne moglie di Mosè, venne costruito dall’imperatore Giustiniano, fra il 548 e il 565, il Monastero che è situato esattamente sull’unica sorgente della zona e nelle immediate vicinanze del roveto che ardeva senza bruciare, allorchè Dio affidò a Mosè l’organizzazione e la guida degli Israeliti per condurli fuori dall’Egitto.

Molte teorie hanno tentato di accertare quando, come e lungo quali vie gli Ebrei della Bibbia hanno raggiunto il Monte delle Leggi, ma nessuna di esse è dimostrabile, per cui la teologia continua a seguire anche oggi la tradizione sinaitica paleocristiana, che indica nel percorso Suez-Abu Rudeis-Wadi Feiran-Monte di Mosè, il cammino percorso dagli Ebrei erranti.

Già a partire dal 300 d.C. risiedeva ai piedi del Monte di Mosè una comunità di monaci; l’imperatrice Elena recatasi in pellegrinaggio sul monte, sembra abbia fatto costruire una piccola chiesa laddove si erge oggi il monastero di Giustiniano: questo doveva proteggere i monaci dalle incursioni dei beduini offrendo nel contempo un rifugio alla comunità cristiana.

La denominazione di Monastero di Santa Caterina (Foto n.4, 5, 7) è posteriore e risale all’VIII secolo, quando vennero trovate le reliquie della Santa e vennero trasportate nel chiostro.

I 25 monaci che oggi vi vivono appartengono alla chiesa greco-ortodossa (Foto n.6) e il loro monastero, oltre ad essere l’arcivescovato più piccolo della cristianità, è immerso in un deserto di silenzio considerato un’oasi di pace ricca di tesori: icone e affreschi, manoscritti, mosaici, immagini e cerimonie.

Con gli occhi ancora ubriachi per avere assistito ad una realtà così tanto spirituale, ricca di sentimenti ed ancor più commovente, proseguii il mio viaggio inoltrandomi nel deserto polveroso, diretto all’Oasi di Feiran (Foto n.9) (dove aveva transitato Mosè).

Lì volevo fermarmi a riflettere su quanto avevo vissuto.

Dopo ancora 56 chilometri di sabbia e polvere, con le macchine fotografiche da ripulire, giunsi a Pharan come la chiamavano gli antichi egizi, la mitica Raphidin della Bibbia, un luogo dove Israeliti e Amaleciti combatterono mentre Mosè si trovava in preghiera sul monte.

Già nel IV secolo si era accertata la presenza in questo luogo di eremiti e successivamente Pharan divenne sede vescovile.

Oggi esiste un palmeto silenzioso ed una piccola chiesa (Foto n.8) dove vivono alcune suore eremite: ricordo ancora i loro occhi stupiti quando mi videro entrare in chiesa, poi mi offrirono dell’acqua e della frutta fresca.

Sotto le palme dell’oasi, in quel luogo magico ed eterno, definito la “Perla del Sinai” mi fermai a pensare, a riflettere e scrissi così alcune sensazioni prima che svanissero.

Ripensai alla Genesi.

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: “Sia la luce!” E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.

E fu sera e fu mattina: Primo giorno.

……

Dio disse:

“Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”. Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie”. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari.”

E fu sera e fu mattina: Quinto giorno.

……

Mi passarono veloci nella mente le immagini subacquee scattate in Mar Rosso, quel mare che non a torto è definito l’Acquario di Allah (Foto n. 15, 16, 17, 18, 19) e rividi con occhi chiusi i fondali, non meno sacri di Ustica (Foto n.20, 21, 22, 23, 24) e le sue seducenti scogliere (Foto n.12, 13, 14), rivisitai con il pensiero le rive e le spiagge mistiche della Sicilia, che sarebbero state il luogo ideale per raccontare, insieme a quelle del Sinai (Foto n.10, 11) le origini della vita.

Soltanto adesso capivo quale era stata la spinta interiore che mi aveva condotto in quei luoghi mistici e fu così che sotto un palmeto silenzioso e solitario, lontano da casa, lontano da Ustica, senza niente, ma carico di spiritualità, nacque l’idea di realizzare una multivisione che raccontasse il mio personale percorso mistico ed interiore nei confronti del creato, della fede, del mare tutto.

Intanto il sole era già tramontato e il cielo del Sinai si incendiava.

Mohamed aveva avviato il motore del fuoristrada, risalii in auto di cattiva voglia, ma la strada per Sharm El Sheik era lunga e da lì l’indomani mattina avrei preso un volo (Foto n.25) che mi avrebbe riportato in Italia.

………

La multivisione, poi titolata “…HO PIANTO”, è stata realizzata ed è stata presentata e premiata anni fa, al FESTIVAL MONDIAL de L’IMAGE SOUS-MARINE di Antibes(Francia), ma soprattutto è stata oggi inviata a Sua Santità Santo Padre Francesco, che mi ha onorato del SUO Prezioso Ringraziamento.

Domenico Drago

BIBLIOGRAFIA

Il testo della multivisione “…HO PIANTO” comprende passi della SACRA BIBBIA e anche la riflessione di SAN PAOLO Apostolo (Est autem fides sperandarum substantia rerum, argumentum non apparentium – La fede è realtà di cose sperate e convincimento di cose che non si vedono), estratta da LETTERA AGLI EBREI, XI, 1. trad. R.Felice.

Il titolo della Multivisione invece prende spunto da una riflessione di F.-R. De CHATEAUBRIAND(Scrittore francese, 1768-1848), estratta dalla Prèface

“Génie du christianisme”: (J’ai cru…j’ai pleuré – Ho creduto…Ho pianto).

DISCOGRAFIA

La colonna sonora della Multivisione è stata realizzata con frammenti musicali estratti dal brano: “The Passion of the Christ” di JOHN DEBNEY.

MONTAGGIO

Curato da Francesco Lopergolo – Associazione Culturale “Il Parallelo Multivisioni” di Padova.

PRODUZIONE

La Multivisione “…HO PIANTO” è stata prodotta dall’Associazione Culturale “Multivisione Mare” consociata con Blue International Academy of Multi-Images di Domenico Drago.

FOTOGRAFIA

Domenico Drago

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[ id=17129 w=320 h=240 float=left]Multivisione Mare “ Necesito del mar porque me enseña…”
– Associazione Culturale – Pablo Neruda  Consociata
Blue International Academy of Multi-Image
via Monte San Calogero, 11/B
90143 Palermo
Tel./Fax +39 091513091
multivisione_mare@virgilio.it
Il Presidente – Domenico Drago
Biologo marino
Università degli Studi di Palermo
Palermo 29 Marzo 2013

SUA SANTITA’
SANTO PADRE FRANCESCO
Palazzo Apostolico
00120 Città del Vaticano
Sua Santità Santo Padre Francesco,

Le scrivo questa lettera condivisa dal Sig. Francesco Lopergolo, Presidente dell’Associazione Culturale Il Parallelo Multivisioni di Padova e coautore del DVD che Le faccio pervenire.

Le nostre Associazioni Culturali, ormai da venti anni, si occupano di Multivisioni che consistono in rappresentazioni visive di montaggi audiovisivi in cui la fotografia e la musica, linguaggi universali del genere umano, sono protagonisti e raccontano storie, emozioni e soprattutto sentimenti.

Le nostre produzioni, presentate nei più importanti Festival Internazionali della specialità, hanno sempre avuto un considerato consenso di pubblico e di critica.

Fra le numerose Multivisioni realizzate, una in particolare brilla più delle altre per il vibrante argomento trattato. Si tratta della Multivisione titolata “…Ho Pianto”, realizzata sia nel Monastero di Santa Caterina in Sinai che sotto la superficie di alcuni mari del nostro pianeta.

Il testo, tratto interamente da passi della SACRA BIBBIA, racconta la creazione della vita nel mare, attraverso un percorso mistico che conduce noi autori alla fede ed alla salvezza dell’anima.

Le inviamo, con nostra grande gioia, questa copia in DVD, che potrà essere visionata da Sua Santità su un televisore collegato ad un lettore DVD o direttamente sul monitor di un computer.

Ansiosi di un Suo illuminato pensiero saremo felici di leggere un Suo prezioso giudizio.

Nel nome della FEDE, ci stringiamo a Sua Santità Santo Padre Francesco.

Domenico Drago

 

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