Ustica sape

In ricordo di Louis Prima, ripetuti e fragorosi applausi per i musicisti del “Thrinax Quintet”


 

Louis PrimaLa seconda di Prima.

Questo gioco di parole per annotare inizialmente che la serata-tributo che si è svolta mercoledì scorso in ricordo di Louis Prima in effetti ha seguito di pochi mesi quella già tenutasi lo scorso mese di Agosto ad Ustica presso l’Auditorium comunale. La serata è stata organizzata dal Museo Regionale di Palazzo Mirto in collaborazione col Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Stessi protagonisti i cinque musicisti del “Thrinax Quintet” che con arrangiamenti “alla loro maniera” hanno ancora una volta deliziato il pubblico presente proponendo brani celeberrimi, da Just A Gigolo a Basin Street Blues, da Buona Sera ad Angelina-Zooma Zooma, da Moonglow a Sing Sing Sing tanto per citarne alcuni, meritandosi ampiamente i ripetuti e fragorosi applausi che sono stati loro puntualmente riservati al termine di ogni esecuzione. Insomma, un contributo inusuale nei confronti di Louis Prima, un artista che mescolava in modo mirabile la musica jazz, l’intrattenimento e le proprie origini siciliane conferendo uguale importanza a tutti questi elementi. Meritano una doverosa citazione “a pari merito” tutti i componenti del quintetto, Giuseppe Corpina al clarinetto, Antonino Cicero al fagotto, Luciano Troja al pianoforte, Alessandro Blanco alla chitarra e Flavio Gullotta al contrabbasso; è un “ensamble” composto per i 3/5 da musicisti di estrazione classica nel quale non tutti gli strumenti ricalcano la formazione del leggendario Louis; infatti il fagotto ed il clarinetto sostituiscono la voce e la tromba di Prima nonchè la voce di Keely Smith ed il sax di Sam Butera mentre la presenza della chitarra classica contribuisce a creare suoni più morbidi e l’assenza della batteria conferisce al progetto una connotazione più cameristica la cui pulsazione ritmica viene sostenuta dal contrabbasso e dal pianoforte;  non mancano loro  quindi i “numeri” professionali e personali per prevedere che, strada facendo, ulteriori prestigiosi successi si aggiungeranno ai numerosi fin qui ottenuti. Pubblico delle grandi occasioni sopratutto piacevolmente multigenerazionale; all’inizio incuriosito poi subito emotivamente coinvolto, “preso” com’è stato dalla originalità degli adattamenti ma sopratutto numeroso al punto che la splendida sala del Baldacchino si è rivelata persino piccola per contenere tutti.       La serata inoltre, al cui centro c’è stata comunque l’Isola di Ustica terra natia com’è noto  di Angelina Caravella, madre del “wildest”, è stata arricchita dagli interventi introduttivi della Direttrice del Museo Giovanna Cassata, dal Direttore Assessorato Beni Culturali e della Identità Siciliana Gaetano Pennino, del Presidente del Centro Studi Vito Ailara e finale del Sindaco di Ustica Attilio Licciardi. Apprezzato l’intervento del Presidente del Centro Studi sul tema della emigrazione italiana dell’Ottocento e sulla corposa ricerca musicale svolta dai musicisti. Alla fine, spettatori che sfollano con un rammarico : avrebbero voluto che lo spettacolo continuasse ancora …

a cura di Mario Oddo

 

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