Ustica sape

Juventus: da Ustica un compaesano di Beppe Furino “deluso”…


“Errori. Chi più ne ha più ne metta”…

Non è assolutamente possibile che una squadra come la Juve sia caduta così in basso, cioè, col sedere a terra. A questo punto se la squadra giocasse con qualunque squadretta di un qualsiasi oratorio, sono certo, che stenterebbe a vincere. La cosa che stranizza è che di errori se ne sono fatti sin troppi e che nessuno degli addetti ai lavori sia riuscito a metterne un freno. Quando succedono queste cose o, comandano tutti o non comanda nessuno; in sostanza è come una barca che non riesce ad essere governata. A questo punto trovo giusto presentarmi: sono un insegnante di educazione fisica in pensione, mi chiamo Giovanni Martucci, risiedo attualmente nell’isola di Ustica che ha dato i natali a quel grande calciatore che è stato Beppe Furino. Sono un simpatizzante della Juve di una volta, ho insegnato per quarant’anni e, nell’arco di questo periodo di tempo, ho giocato a calcio per 20 anni, ho svolto attività di allenatore federale di nuoto con ottimi risultati, ma, soprattutto, sono stato un preparatore atletico. Attività di importanza basilare per qualunque disciplina sportiva che, nel mio caso, ho messo al servizio della disciplina del nuoto. Ma è mai possibile che nessuno dei nostri allenatori italiani si sia accorto che le nostre squadre, secondo il mio giudizio, difettano di preparazione atletica ? Occorre intensificarla. Gli ultimi campionati del mondo non hanno insegnato niente ? Nessuno ha percepito questo problema. Oggi come oggi la preparazione atletica é determinante. In sostanza, l’allenatore, o meglio il preparatore atletico nello svolgere gli allenamenti , logicamente nel periodo giusto della periodizzazione, deve avvalersi molto di più dell’aiuto del cronometro. E’ preferibile tralasciare un pò la tecnica a vantaggio della preparazione. Vedere, in una fase della partita, giocatori che, per mancanza di forza o di fiato non riescono a difendere e rinviare un pallone lontano dalla propria area di rigore, è uno strazio. Cosa che non è accaduta soltanto col Catania ma anche in tante altre partite precedenti e con tante altre squadre. Certo, se durante il precampionato si deve partecipare ad alcuni trofei che impegnano non poco, come si fa a svolgere una giusta preparazione di base ? Capisco che nella vita si devono fare delle scelte. Quindi, o le scelte di cassa o la possibilità di vincere un campionato. Infine devo sottolineare che con una razionale ed adeguata preparazione atletica si evitano anche molti infortuni che sono stati deleteri per la nostra Juve. Questo mio intervento vuole essere semplicemente una considerazione, frutto di uno sfogo personale. Chiedo umilmente scusa a tutti e FORZA JUVE SEMPRE.

Prof. Giovanni Martucci

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Da Palermo Mario Oddo (risposta a Gaetano)

Gaetano, oggi forse registro una esposizione mediatica eccessiva e mi scuso ma mi chiedi un intervento ed eccomi quà. Conscio che l’argomento-Moggi notoriamente provoca scossa ai tifosi juventini, la mia voleva essere solo una divertita provocazione, una “sfruculiata” come si dice a Napoli; a quanto leggo la provocazione è perfettamente riuscita; solo che forse mi sono giocato la possibilità di rimettere piede ad Ustica … Tornando a noi, la verità in effetti è un “collage” tra alcune corrette valutazioni tue, di Giovanni e di Luigi messe assieme; guarda, pur di farmi perdonare sono disposto a gridare “Forza Juve !!!”, naturalemte tranne che quando gioca contro il Palermo Per concludere un aneddoto: Alex Ferguson il mitico allenatore del Manchester Utd con arguzia tutta british un giorno disse: “molti sono convinti che il calcio è una questione di vita o di morte, in effetti è una cosa molto più seria”; sai che ha ragione, non ci scherzo più, lo prometto… mi dispiace, avevo già pronta un’altra battuta: ” disperati i tifosi juventini, nella parola “Marotta” c’è una “emme” maiuscola ma non ci sono le due “g”, peccato !!!

Ciao Giovanni, ciao Luigi, ciao Gaetano

Mario

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Dalla California Agostino Caserta

Gaetano, secondo me calciopoli e’ la chiave di tutto, mentalmente la juve ne e’ rimasta traumatizzata. La rivoluzione di calciopoli ha anche spianato la strada a squadre appena passabili dotate di soli muscoli e nervi, l’inter per esempio, non voglio enfatizzare che dovra’ aspettare un’altro calciopoli per vincere qualche cosa perche’ il fururo e’ difficile ipotecarlo, ma si puo’ benissimo affermare che senza calciopoli avrebbe continuato di sicuro a buttare miliardi di petrolio e non vincere niente…. e… “fatti a nomina e va curcati” diciamolo francamente : “cento tituli non possono cambiare una vita di ridiculi”

Nuccio

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Da Palermo Gaetano Nava

Ho letto,sia i commenti di Giovanni e Luigi,li condivido in parte,le ragioni sono molte a cominciare della dirigenza in primis. Quello che non sono completamente d’accordo con l’amico Mario Oddo, mi spiego:Lui dice che la JUVE VINCEVA Grazie alla M..maiuscola e alla doppia G. Vorrei dire al carissimo amico Mario,(senza polemica) di andarsi a leggere le formazioni della juve di quei tempi e la compari con quella di oggi, e nello stesso tempo la paragoni alla grande Inter di oggi e mi risponda con sincerità e onesta intellettuale che ha,quale delle due squadre risulti la più forte.E quindi la M… e la G….non servivano a niente. Gradirei una risposta dell’amico Mario. Un saluto Gaetano

P.S. –  CARO MARIO,io non dicevo che Tu sei o non sei Interista,mi sono riferito alla Tua risposta a Giovanni.Io ti ho portato l’esempio dell’Inter,perchè “mio malgrado è la più forte” e me ne duole affermare questo.Comunque non hai risposto alla mia osservazione,”cioè :il paragone dei giocatori dell’era Lippi e Capello a quella di oggi paragonata appunto all’Inter o altre squadre che vanno per la maggiore adesso.

ancora saluti Gaetano

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Da Palermo Mario Oddo (breve replica)

Ma dove è scritto che tutti coloro che, a torto o a ragione, tirano in ballo Moggi debbano essere per forza interisti ?

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Da Ustica Luigi Palmisano

Anche io sono un laureato in Scienze Motorie (anche se da pochi anni), anche io sono uno juventino col cuore a pezzi nel vedere la mia Juve soccombere per l’ennesima volta contro una piccola squadra. Ma per me la preparazione atletica c’entra poco o nulla. E’ questione di mentalità, di idea vincente, di concentrazione, e ciò lo dimostra il fatto che la Juve è capace di battere la Roma a domicilio, di battere l’Inter, il Milan, insomma le grandi squadre, spinta dalla voglia e soprattutto dalla MOTIVAZIONE, mentre poi pareggia in casa con la quint’ultima in classifica… Non la definirei una questione di preparazione atletica, ma di PSICOLOGIA.
Proprio ieri Mourinho, per incitare i suoi “blancos” in vista dell’andata di Champions League contro il Barcellona, scomodando Einstein, parlava di una forza ancora più forte del vapore, della chimica, dell’elettricità per arrivare ad un obiettivo: è la VOLONTA’.
Nel caso della Juve, manca una dirigenza forte, competente; manca un allenatore vincente, manca la mentalità da grande squadra, mancano i fuoriclasse: ciò lo dimostra il fatto che l’ennesima brutta figura l’abbiamo evitata grazie ad un certo Del Piero, alle soglie della pensione ma con ancora quello spirito vincente da Vero Juventino. E, per concludere, non me ne vogliano gli interisti, in tutto potete giudicare un certo Moggi, ma sicuramente era un uomo che capiva di calcio. E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, il vostro caro compianto Facchetti non era certo uno stinco di santo, il record di telefonate al designatore Bergamo lo detiene lui, come quando si accordò con l’arbitro Bertini per far vincere l’Inter contro il Cagliari, ma solo la Juve alla fine pagò…
Pace all’anima sua.

Luigi

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COMMENTI:

Dalla California Agostino Caserta

Giovanni condivido cio’ che dici ma devo aggiungere che e’ tutto un po’ un fatto mentale: la juve sta ancora pagando per lo scossone o terremoto causato da Calciopoli, ma in ultima analisi il problema di tutti i problemi e’ che non hanno piu’ i soldi di una volta…..diceva una volta un usticese :” senza lilliri un si llallara”
Pur nondimeno, la Juve e’ stata ed e’ sempre un simbolo nel bene e (dopo calciopoli ) anche nel male. Nelle guerre mondiali i soldati quali magliettine avevano sotto la divisa ? Quelle della Juve ! Il “de profundis ” ancora non e’ stato recitato.

Nuccio

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Da Palermo Mario Oddo

Giovanni, questa carenza atletica dei tuoi beniamini che dall’alto della tua competenza evidenzi non è una novità; anche in passato i giocatori della Juve sono apparsi spesso mogi; ma tutto era coperto dai risultati che puntualmente venivano forse perchè allora nella parola “mogi” … la emme era maiuscola e di “g” ce n’erano due !!!

Mario

9 risposte

  1. Giovanni, questa carenza atletica dei tuoi beniamini che dall’alto della tua competenza evidenzi non è una novità; anche in passato i giocatori della Juve sono apparsi spesso mogi; ma tutto era coperto dai risultati che puntualmente venivano forse perchè allora nella parola “mogi” … la emme era maiuscola e di “g” ce n’erano due !!!

  2. Giovanni condivido cio’ che dici ma devo aggiungere che e’ tutto un po’ un fatto mentale: la juve sta ancora pagando per lo scossone o terremoto causato da Calciopoli, ma in ultima analisi il problema di tutti i problemi e’ che non hanno piu’ i soldi di una volta…..diceva una volta un usticese :” senza lilliri un si llallara” .

  3. Pietro, spero non sia tardi , ti prego di aggiungere al mio commento quanto sotto:
    grazie

    Purnondimeno, la Juve e’ stata ed e’ sempre un simbolo nel bene e ( dopo calciopoli ) anche nel male. Nelle guerre mondiali i soldati quali magliettine avevano sotto la divisa ? Quelle della Juve ! Il “de profundis ” ancora non e’ stato recitato.

  4. Anche io sono un laureato in Scienze Motorie (anche se da pochi anni), anche io sono uno juventino col cuore a pezzi nel vedere la mia Juve soccombere per l’ennesima volta contro una piccola squadra. Ma per me la preparazione atletica c’entra poco o nulla. E’ questione di mentalità, di idea vincente, di concentrazione, e ciò lo dimostra il fatto che la Juve è capace di battere la Roma a domicilio, di battere l’Inter, il Milan, insomma le grandi squadre, spinta dalla voglia e soprattutto dalla MOTIVAZIONE, mentre poi pareggia in casa con la quint’ultima in classifica… Non la definirei una questione di preparazione atletica, ma di PSICOLOGIA.
    Proprio ieri Mourinho, per incitare i suoi “blancos” in vista dell’andata di Champions League contro il Barcellona, scomodando Einstein, parlava di una forza ancora più forte del vapore, della chimica, dell’elettricità per arrivare ad un obiettivo: è la VOLONTA’.
    Nel caso della Juve, manca una dirigenza forte, competente; manca un allenatore vincente, manca la mentalità da grande squadra, mancano i fuoriclasse: ciò lo dimostra il fatto che l’ennesima brutta figura l’abbiamo evitata grazie ad un certo Del Piero, alle soglie della pensione ma con ancora quello spirito vincente da Vero Juventino. E, per concludere, non me ne vogliano gli interisti, in tutto potete giudicare un certo Moggi, ma sicuramente era un uomo che capiva di calcio. E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, il vostro caro compianto Facchetti non era certo uno stinco di santo, il record di telefonate al designatore Bergamo lo detiene lui, come quando si accordò con l’arbitro Bertini per far vincere l’Inter contro il Cagliari, ma solo la Juve alla fine pagò…
    Pace all’anima sua.

  5. Ma dove è scritto che tutti coloro che, a torto o a ragione, tirano in ballo Moggi debbano essere per forza interisti ?

  6. Ho letto,sia i commenti di Giovanni e Luigi,li condivido in parte,le ragioni sono molte a cominciare della dirigenza in primis. Quello che non sono completamente d’accordo con l’amico Mario Oddo, mi spiego:Lui dice che la JUVE VINCEVA Grazie alla M..maiuscola e alla doppia G. Vorrei dire al carissimo amico Mario,(senza polemica) di andarsi a leggere le formazioni della juve di quei tempi e la compari con quella di oggi, e nello stesso tempo la paragoni alla grande Inter di oggi e mi risponda con sincerità e onesta intellettuale che ha,quale delle due squadre risulti la più forte.E quindi la M… e la G….non servivano a niente. Gradirei una risposta dell’amico Mario. Un saluto Gaetano nava

  7. Gaetano, secondo me calciopoli e’ la chiave di tutto, mentalmente la juve ne e’ rimasta traumatizzata. La rivoluzione di calciopoli ha anche spianato la strada a squadre appena passabili dotate di soli muscoli e nervi, l’inter per esempio, non voglio enfatizzare che dovra’ aspettare un’altro calciopoli per vincere qualche cosa perche’ il fururo e’ difficile ipotecarlo, ma si puo’ benissimo affermare che senza calciopoli avrebbe continuato di sicuro a buttare miliardi di petrolio e non vincere niente…. e… “fatti a nomina e va curcati” diciamolo francamente : “cento tituli non possono cambiare una vita di ridiculi”

  8. CARO MARIO,io non dicevo che Tu sei o non sei Interista,mi sono riferito alla Tua risposta a Giovanni.Io ti ho portato l’esempio dell’Inter,perchè “mio malgrado è la più forte” e me ne duole affermare questo.Comunque non hai risposto alla mia osservazione,”cioè :il paragone dei giocatori dell’era Lippi e Capello a quella di oggi paragonata appunto all’Inter o altre squadre che vanno per la maggiore adesso. ancora saluti Gaetano

  9. Gaetano, oggi forse registro una esposizione mediatica eccessiva e mi scuso ma mi chiedi un intervento ed eccomi quà. Conscio che l’argomento-Moggi notoriamente provoca scossa ai tifosi juventini, la mia voleva essere solo una divertita provocazione, una “sfruculiata” come si dice a Napoli; a quanto leggo la provocazione è perfettamente riuscita; solo che forse mi sono giocato la possibilità di rimettere piede ad Ustica … Tornando a noi, la verità in effetti è un “collage” tra alcune corrette valutazioni tue, di Giovanni e di Luigi messe assieme; guarda, pur di farmi perdonare sono disposto a gridare “Forza Juve !!!”, naturalemte tranne che quando gioca contro il Palermo Per concludere un aneddoto: Alex Ferguson il mitico allenat.ore del Manchester Utd con arguzia tutta british un giorno disse: “molti sono convinti che il calcio è una questione di vita o di morte, in effetti è una cosa molto più seria”; sai che ha ragione, non ci scherzo più, lo prometto… mi dispiace, avevo già pronta un’altra battuta: ” disperati i tifosi juventini, nella parola “Marotta” c’è una “emme” maiuscola ma non ci sono le due “g”, peccato !!!
    Ciao Giovanni, ciao Luigi, ciao Gaetano
    Mario

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