Ustica sape

La Pro-Loco rimane sempre un sogno

Come preannunciato qualche giorno fa, è venuto il momento di illustrare dettagliatamente i motivi della mancata istituzione della nuova Pro-loco ad Ustica, vissuta in prima persona. E’ la primavera del 2006 quando il sig. Mario Ciacciofera, da pochi mesi in pensione, da persona qualificata, riceve dall’Azienda Provinciale per il Turismo l’incarico di ricostituire la Pro-loco ad Ustica. Prima di andare avanti nell’esposizione dei fatti, mi sembra doveroso presentare agli utenti di Usticasape la suddetta persona. Mario Ciacciofera, ex funzionario dell’Assessorato Regionale per il Turismo, appassionato frequentatore della nostra isola, è quel signore che negli anni ’80, per diverse stagioni estive, nei mesi di luglio ed agosto, ha dirottato, in maniera del tutto disinteressata , su Ustica, svariati spettacoli di intrattenimento (complessi musicali, cabaret, opere teatrali ecc.) al fine di allietare e rendere meno noiose le serate dei fine settimana agli isolani ed ai turisti. Ritornando all’esposizione dei fatti, accettato questo incarico, il sig. Ciacciofera si rivolge a qualcuno che conosca meglio le persone, e soprattutto, agli operatori turistici del luogo e chiede una forma di collaborazione al sottoscritto ed al sig. Mario Oddo, amici di vecchia data, i quali, comprendendo l’importanza ed il valore del progetto, senza batter ciglio, accettano ben volentieri. Essendo in tre, ci organizziamo e subito decidiamo di recarci a Ustica dove individuiamo e prendiamo contatti con i soci della precedente istituzione e soprattutto con gli operatori turistici per esporre loro l’idea e discutere sulle direttive da seguire. Inoltre, divulghiamo, a mezzo locandine e piccoli manifesti affissi personalmente in tutti i locali pubblici, l’idea della nascita di una nuova Pro-loco in modo da farla conoscere a tutti gli abitanti. Nel giro di qualche mese torniamo a Ustica una seconda ed una terza volta per sondare pensieri, pareri ed impressioni delle persone contattate in precedenza che, a prima vista, sembrano ben disposti e favorevoli all’iniziativa. A questo punto, avendo esaurito tutti i preliminari, si stabilisce di comune accordo la data (giorno di domenica , per avere un maggior afflusso di persone),l’orario in cui si dovrà riunire l’assemblea per creare la composizione del comitato ( Presidente, Consiglieri, soci ecc.), portando il tutto a conoscenza del pubblico con comunicazione affissa in tutti i locali pubblici. Chiediamo al sindaco la possibilità di usufruire, nel giorno stabilito della sala consiliare che, gentilmente, ci viene messa a disposizione. Tutto quindi è pronto, ma quando giunge il giorno stabilito, volete sapere quante persone si sono presentate all’assemblea ? Soltanto sei. Vi lascio immaginare la nostra grande delusione. Personalmente mi sono sentito assalire dalla vergogna di essere cittadino usticese. Evidentemente nessuno ha capito, o meglio ancora, nessuno ha voluto capire. “ Quannu ‘u sceccu un vole viviri è inutili fischiarici “. Da quando è successo ciò che ho descritto non ho mai voluto parlare di questa esperienza negativa che, logicamente, ha lasciato tanto amaro in bocca e non fa certo tanto onore ai miei concittadini, ma adesso, dato che alcune persone, nei loro interventi su Usticasape, hanno tirato in ballo l’argomento della Pro-loco, non mi sento di tacere ulteriormente e non posso non fare le mie considerazioni che, con grande rabbia, emergono, direi esplodono, dal profondo dell’anima. Questo è l’ennesimo episodio che svela il disinteresse, l’apatia, il menefreghismo dei cittadini usticesi , con i quali vogliono dimostrare, con presunzione stupida, che loro, per andare avanti ,non hanno di bisogno di nessuno. Son passati tanti treni, ma questo della Pro-loco era un treno speciale che non hanno voluto prendere. “ Peggio per loro “. Quello che, in questi ultimi anni, avrebbe dovuto essere un rilancio turistico, ai miei paesani, ha fatto più male che bene. Non riescono a spiegarsi i motivi per i quali quest’isola, turisticamente , segna il passo. Anzi, secondo me, va indietro. Le cause vanno ricercate nella loro assenza di socializzazione, di organizzazione, di altruismo, di spirito di corpo, di comunione di intenti ( ognuno va per sé ), del senso di volontariato ( da ricordare e da prendere come esempio l’aiuto per aiuto che, una volta, usavano darsi i nostri contadini nei lavori di campagna ), di inventiva ( quando qualcuno, da privato, vuole concretizzare una iniziativa, anziché lodarlo e sostenerlo, scattano le invidie, le gelosie e tutte le azioni di bastone tra le ruote ). Il detto che si è coniato a Ustica è : “ NENTI FAZZU E NENTI FAZZU FARI “. La favola di La Fontaine della cicala e la formica ci insegna che bisogna lavorare in estate per non trovarsi sprovvisti in inverno. Nel nostro caso è al contrario, si deve lavorare con raziocinio in inverno, in quelle lunghe serate ci si può riunire , socializzare, scambiarsi idee, trovare accordi comuni, inventarsi nuovi progetti e trovare soluzioni adeguate a ciò che fino adesso non ha funzionato bene, in modo da non trovarsi impreparati nella successiva stagione estiva . La verità fa male, ma questa è la mia verità che , come detto prima , esce con rabbia dall’anima e penso sia condivisa da tante altre persone, soprattutto da quelle che, da tempo, vivono lontano dall’isola. Forse ho forzato un po’ la mano nell’esprimere le mie considerazioni ma, arrivati a questo punto, due sono le cose o si riesce a cambiare il comportamento di ognuno o quest’isola, secondo il mio giudizio, è destinata a chiudere i battenti al turismo. Questo sarebbe un grande peccato dato che la nostra isola, a detta dei più, è un gioiello ed un vero paradiso terrestre.

G. nni Martucci

 

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Da Palermo Giovanni Martucci

Caro José, nel passato mai c’é stata la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con te, però, attraverso gli interventi che fai su Usticasape, noto che hai le idee ben chiare e che condividi perfettamente gli argomenti che io tratto, parlando della nostra isola. Ti giungano i miei più sinceri complimenti, unitamente ai ringraziamenti per la solidarietà dimostratami.

G. nni Martucci

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Da Palermo Mario Oddo

Giovanni, dopo questo “secchio d’acqua gelata in faccia” se qualcuno nell’Isola comincerà ad avere l’umiltà, la forza, l’onestà intellettuale di mutare atteggiamento eliminando una volta per tutte l’autolesionistica cultura delle divisioni, dei pregiudizi, dei sospetti, delle diffidenze, delle rivalse verso vicini e lontani allora il tuo accorato “j’accuse” non sarà stato invano; altrimenti ….

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Dalla Germania Josè Zagame

Salve e GRAZIE Sig. Giovanni,
Grazie a nome di tutti NOI… NOI che abbiamo ancora la voglia di INDIGNARCI, NOI che amiamo dire sempre e comunque la VERITA’ a costo di essere presi per ………., NOI che anziche’ girarci dall’altra parte e far finta di niente, preferiamo denunciare cio’ che non va bene!

Il suo commento descrive alla perfezione la situazione tragica in cui si trova la nostra comunita’. Ed e’ proprio da quello spirito (solidarita’, assistenza reciproca, affiatamento comune per risolvere i problemi) che dovrebbe rinascere una nuova coscienza, pronta a farsi carico per il rilancio dell’isola.

In un precedente commento ho detto che ad Ustica sono pochissimi coloro che si mangiano la torta e i “muddichi” (anziche’ ittarli a mari ca’ si mancianu i pisci) preferiscono “ittarli nta’ munnizza”; questo per far capire che se gran parte della popolazione riuscisse a ritrovare quello spirito di collaborazione ed altruismo, sicuramente oggi staremmo a commentare (in positivo) ben altro!

Ustica Svegliati!!!

p.s. Lei non ha affatto forzato la mano, anzi dai toni da lei usati si capisce (per chi lo vuole) che piu’ che un “pugno” alla nostra comunita’, lei con una “carezza” (come farebbe un buon padre di famiglia) cerca di far capire a certa genta che è arrivato il momento di deporre……..” l’odio ” ed impugnare una penna per riscrivere una nuova pagina, quella pagina che, scritta da gente responsabile e lungimirante, permettera’ alla nostra isola di ritornare ad essere LA PERLA NERA DEL MEDITERRANEO.

Grazie a gente come Lei, il Sig. Mario Oddo, Mister Agostino, Herrn Giovanni Picone, Luigi Palmisano, Gabriella ovviamente usticasape (scusate se non vi nomino, mi sono da poco alzato e la colazione tarda ad arrivare) e bene grazie alle nostre voci, mi auguro che se ne aggiungano presto delle altre, l’isola avra’ la sua “ronda di coscienza“; pronta a denunciare le malefatte di coloro che, ne approfittano e ne abusano del ruolo, che a piu’ livelli negli ultimi anni hanno contribuito coscientemente alla rovina (anche della MIA) dell’Isola!

Saluti

Jose’

 

5 risposte

  1. Salve e GRAZIE Sig. Giovanni,
    Grazie a nome di tutti NOI;
    NOI che abbiamo ancora la voglia di INDIGNARCI,
    NOI che amiamo dire sempre e comunque la VERITA’ a costo di essere presi per ……….,
    NOI che anziche’ girarci dall’altra parte e far finta di niente, preferiamo denunciare cio’ che non va bene!
    Il suo commento descrive alla perfezione la situazione tragica in cui si trova la nostra comunita’. Ed e’ proprio da quello spirito (solidarita’, assistenza reciproca, affiatamento comune per risolvere i problemi) che dovrebbe rinascere una nuova coscienza, pronta a farsi carico per il rilancio dell’isola.
    In un precedente commento ho detto che ad Ustica sono pochissimi coloro che si mangiano la torta e i muddichi (anziche’ ittarli a mari ca’ si mancianu i pisci) preferiscono ittarli nta’ munnizza; questo per far capire che se gran parte della popolazione riuscisse a ritrovare quello spirito di collaborazione ed altruismo, sicuramente oggi staremo a commentare (in positivo) ben altro!
    Ustica Svegliati!!!

    p.s. Lei non ha affatto forzato la mano, anzi dai toni da lei usati si capisce (per chi lo vuole) che piu’ che un “pugno” alla nostra comunita’, lei con una “carezza” (come farebbe un buon padre di famiglia) cerca di far capire a certa genta che arrivato il momento di deporre……..” l’odio ” ed impugnare una penna per riscrivere una nuova pagina, quella pagina che scritta da gente responsabile e lungimirante permettera’ alla nostra isola di ritornare ad essere LA PERLA NERA DEL MEDITERRANEO.

    Grazie a gente come Lei, il Sig. Mario Oddo, Mister Agostino, Herrn Giovanni Picone, Luigi Palmisano, Gabriella ovviamente usticasape (scusate se non vi nomino, mi sono da poco alzato e la colazione tarda ad arrivare) e bene grazie alle nostre voci, mi auguro che se ne aggiungano presto delle altre, l’isola avra’ la sua “ronda” di coscienza; pronta a denunciare le malefatte di coloro che ne approfittano e ne abusano del ruolo che a piu’ livelli negli ultimi anni hanno contribuito coscientemente alla rovina (anche della MIA) dell’Isola!
    Saluti
    Jose’

  2. Giovanni, dopo questo “secchio d’acqua gelata in faccia” se qualcuno nell’Isola comincerà ad avere l’umiltà, la forza, l’onestà intellettuale di mutare atteggiamento eliminando una volta per tutte l’autolesionistica cultura delle divisioni, dei pregiudizi, dei sospetti, delle diffidenze, delle rivalse verso vicini e lontani allora il tuo accorato “j’accuse” non sarà stato invano; altrimenti ….

  3. Caro Giovanni, mahhhh….. si puo’ capire ( ma non giustificare ) l’atteggiamento della gente comune, ma quello di chi vive direttamente sul turismo come esercenti, commercianti, operatori economici, turistici, affittacamere ecc….che sono piu’ di 6, e’ alquanto autolesionista.
    Ma il passato e’ passato, scurdammuce ‘o passato….. diceva un canzone. Il mondo con l’avvento dell’internet negli ultimi anni e’ cambiato, Ustica e’ stata invitata al cambiamento e non ha rifiutato l’invito si comincia a vedere anche su questo sito, “la sveglia e’ stata suonata” i fiori germogliano e anche ultimamente per menzionarne alcuni gente valida come Gabriella Bertacci, Carmelina Caserta, Tania Licciardi ecc… hanno fatto notare la loro valida presenza.
    Per la conduzione del Paese siccome gli usticesi in loco si e’ visto che, purtroppo, non ce la fanno invece di farsi arrivare Sindaci, Presidenti e Assessori “da fuori” alcuni usticesi completamente nuovi alla politica potranno lavorare insieme ad “usticesi non residenti” o “usticesi nel mondo” come dice Mario Oddo, i quali prossimamente, per come suggeriva Jose’ Zagame, dovrebbero scendere in campo per difendere la loro terra e prendere le redini in mano rilanciando l’isola. Ci sono usticesi “pesi massimi” a Roma, Milano all’estero e specie a Palermo usticesi e figli di usticesi professionisti che hanno l’isola nel cuore. Per me io comincerei a considerare seriamente l’idea di fare leva su di loro. Il futuro ci sorride gia’.

  4. Quando negli anni ottanta con un bliz di tipo polizzesco-mafioso alcuni elementi palermitani poi coinvolti in vicende giudiziarie si impadronirono della pro loco Ustica ci fu’ una mezza rivolta (come sempre solo a chiacchiere) poi quando questo fini’ i rivoltosi tacettero; Adesso che a questi si da l’opportunita’ di AGIRE se ne FOTTONO facendo orecchi da mercante, ma quando si pensa di smetterla? Quando la si finisce di adottare questo sistema tipico pseudo usticese che fa solo vergognarsi? A tutti i NUOVI operatori turistici interessati dico: smettetela di usare i sistemi anni 80 metteteci la FACCIA e fate di tutto per migliorarvi in fondo non siete peggio di altri. AUGURI

  5. Caro José, nel passato mai c’é stata la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con te, però, attraverso gli interventi che fai su Usticasape, noto che hai le idee ben chiare e che condividi perfettamente gli argomenti che io tratto, parlando della nostra isola. Ti giungano i miei più sinceri complimenti, unitamente ai ringraziamenti per la solidarietà dimostratami. G. nni Martucci

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