Ustica sape

Morte Camillo, Il ricordo dell’ex Sindaco Aldo Messina


Una piccola comunità è un luogo dove ogni abitante è  persona e viene identificata nel suo aspetto fisico,  modi di dire o luoghi dove abitualmente lo incontravi o  , con la coda dell’occhio, lo cercavi per carpirne un giudizio positivo o negativo sugli avvenimenti del giorno.

“ Frequenti Ustica? E Camillo come sta?”.

Una domanda che mi sento ancor oggi rivolgere da amici o semplici simpatizzanti dell’isola che, correttamente, identificano un luogo con le persone che lo abitano.

Va da sé che quando una persona come Camillo  viene meno, ti manchi.

Ad essere   privata non è solo la tua mente ma il luogo stesso che ora  sembra “vuoto” e, se sei lontano, non riesci più ad immaginare come lo stesso .

Ora hai quasi paura che quella domanda con  richiesta di informazioni su di lui ti venga rivolta, perché non  vuoi provare l’emozione negativa di richiamare in mente   l’idea del” senza”.

La mia esperienza con Camillone si identifica con la sua sferzante ironia, i soprannomi con i quali “pittava” i protagonisti(da Dolphin a Sofia Loren) e con le sue battaglie sul tema dei trasporti via mare.

Non esitava a mettermi in guardia rispetto ad accordi con una certa compagnia di bandiera, oggi scomparsa, che “era abituata ad  Ustica a fare i comodi suoi”.

Né posso dimenticare che in un momento critico  della trattativa sui trasporti ha voluto personalmente (settantacinquenne!)essere presente,   all’incontro a Palermo in Prefettura ed ha evidenziato personalmente  a Sua Eccellenza il Prefetto il parere dei cittadini sulla vicenda.

Forse non è casuale il fatto  che per scrivere queste righe, stia dedicando a Camillo un momento della giornata della Festa della Liberazione,  di quella libertà di pensiero che poi era la sua.

Con Camillo se ne è andato un pezzo della storia di Ustica che non può essere limitata, relegata, ai tempi delle vacanze da leggenda, essendo anche lotta partecipata alla rivendicazione dei diritti della comunità isolana.

E’ vero, con  Camillo ci lasciano anche alcuni miti, forse leggende. Quando si parlava del “Cannone della Falconiera”, mi confidava che conosceva alcuni luoghi di “Ustica sotto il Mare , ricchi di tesori(penso ambientali) inimmaginabili , per salvaguardare i quali non avrebbe mai rivelato l’ubicazione.

Mi rendo conto che con  Camillo perdiamo il patrimonio dell’esperienza di un uomo che ha vissuto e fatto vivere il suo tempo.

Con la scomparsa di Camillo però guadagniamo la certezza che quando muore un protagonista del suo tempo , va via il suo corpo ma non la sua “voce” che ci sembra di continuare ad ascoltare.

Camillo continua a vivere, insegnandoci la differenza tra il memorizzare, mettere in memoria, una persona scomparsa e il ricordarla. Ri-cordarla:metterla nel cuore.

Aldo

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I fiori e il bigliettino sono un pensiero con i ricordi di Costantino Tranchina da Milano:

Camillo dal suo punto di osservazione“I  fiori mi sostituiscono per dirvi grazie per l’affetto che mi avete dato.
Sarò sempre ad Ustica con voi.

Ancora grazie Camillo”
Costantino Tranchina 

 

Una risposta

  1. Apprendo della morte di Camillo. Grande uomo, grande cuore…Mi unisco alla Famiglia e al dolote di tutta Ustica…

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