Ustica sape

numero passeggeri sbarcati ad Ustica per anno


[ id=11244 w=320 h=240 float=left] Analizzando attentamente il grafico degli arrivi ad Ustica (dati ufficiali forniti dalla locale autorità marittima) siamo invogliati a fare delle serie riflessioni su come procedono le cose nella nostra Isola.

Il dato è ancora più preoccupante se si considera che molti di questi arrivi vengono effettuati da residenti e pendolari.

Secondo voi è tutta colpa della congiuntura o Ustica, non è più, per una serie di concause, una meta turistica “appetibile” per il turismo balneare – più volte, in passato, insignita con la bandiera Blu e le 5 vele e conosciuta come la perla nera del mediterraneo.

Quali strategie bisognerebbe mettere in campo per fronteggiare un calo di queste proporzioni che potrebbe costringere qualche operatore a chiudere definitivamente i battenti.

Pietro Bertucci

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COMMENTI:

Dalla California Agostino caserta

Condivido pienamente ciò che espone Salvatore Militello e inoltre vorrei aggiungere qualche cosa che riguarda l’eloquente “grafico” su ” Calo numero passeggeri negli ultimi dieci anni ” della scorsa settimana su questo sito.

1)A guardare bene ad Ustica ci sono due tipi di turismo : quello siciliano (includiamo usticesi non residenti) e quello Nazionale e Internazionale. Il prezzo esorbitante dei mezzi di trasporto e l’alto costo della vita locale sono dei deterrenti per il primo tipo di turismo, mentre per il turismo Nazionale e Internazionale sono più scoraggianti il punto 3 e 4.

2) Dopo vengono i divieti (e non solo relativi alla Riserva). La Riserva sarà rimossa ma lo farà la prossima Amministrazione ha detto il Sindaco, per cui bisogna aspettare, tutto incluso, almeno 2-3 anni prima che la “roteazione” diventi effettiva, e ancora 5-8 anni in più prima che questa roteazione dell’Area Protetta, che oggi punisce i bagnanti e turisti e l’apparato Turismo per i motivi che sappiamo, venga reclamizzata e “assorbita” dal grosso pubblico.

3)la mancanza di collegamenti “garantiti” con la terraferma, a causa della Portualita’ precaria, e la mancanza di un aeroporto o/e eliporto con servizi di linea sono l’altra grande lacuna che va a braccetto con il punto 1.

4)La concorrenza e’ spietata. Oggi il turista può scegliere di andare altrove in posti che offrono di più ( specie cose che un’isola piccola non può offrire ) e a prezzi più bassi.

E si potrebbe continuare con altri 5-6 punti importanti…..

Per il punto 1, purtroppo, non c’e nessun rimedio, i prezzi dei mezzi di trasporto andranno sempre più su’ malgrado il servizio dell’affidabilità dei collegamenti sia proprio scarso. La Siremar sarà privatizzata ? parzialmente o totalmente e quando ?

Per il punto 2 bisognerà aspettare almeno 8-10 anni per vedere qualche riscontro positivo.

Per il numero 3 si sta lottando per avere migliorata la Portualita’, ma, se tutto va bene, per il risultato bisognerà aspettare svariati anni ( 3 ?, 10 ? )

I punti 1-2-3 sono la palla al piede e purtroppo a breve scadenza non si vede via d’uscita ….

Esiste comunque la seguente grande “apertura” e sono sorpreso che non sia stata già realizzata : Ustica e’ già collegata con le Egadi e Napoli, collegandola anche con le EOLIE crea la ” Tratta dei due arcipelaghi ” raggiungibili direttamente dal Centro Italia ( Napoli ) con Ustica al centro e tappa obbligata, cosa che metterebbe l’acceleratore al processo di rilancio ! ( ma sarà necessario avere il punto 3 già attivo ) quindi sarebbe opportuno superare gli ostacoli e risolvere presto la Portualita’.

A parte il fatto che si potrebbe tentate di aprire ad Ustica un Casino’ ( sempre che vada bene ai 4 Casino’ presenti in Nord Italia che praticamente hanno fatto chiudere quello di Taormina….!! ), si intravedono nel frattempo due soluzioni a breve e lungo termine.

– Cambiare rotta e iniziare una politica per un turismo non di quantità ma di qualità ( o anche turismo di Seniors, Anziani che hanno più soldi… ) come Panarea basato anche sulla storia, cultura, mare, tranquillità ( vedi Svincolo ! ) ma sono necessarie le infrastrutture all’altezza, servizi adeguati e il punto 3. Per i prossimi 15 anni forse sarà dura, allora tanto vale usarli tentando la transizione verso il turismo di qualità invece che di quantità non solo perché la corsa verso il turismo di quantità ( per ora ) sembra perduta, ma perché Ustica può offrire il meglio di se stessa, secondo me, al turismo di qualità.

– Intanto, chi vive di turismo e non ce la fa, potrebbe cominciare a riorganizzare la posizione dei propri capitali e cambiare raggio di interessi o investire in qualcos’altro più proficuo e che da lavoro tutto l’anno come fabbrica di ceramica o altre fabbriche e/o prodotti artigianali e di agricoltura tutti da esportazione come si faceva una volta quando il Pastificio dei F.lli CASERTA & TARANTO esportava la Pasta di Pura Semola anche in America….

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Da Gianfranco Dinoia

non credo sia solo una questione di divieti: io parlerei di offerta e di costi; cosa offre ustica? e quello che offre a che costi lo offre? ormai l’offerta turistica si è allargata in maniera impressionante, ci sono mari bellissimi anche altrove e costi più bassi; anche ammettendo che ustica abbia il mare più bello del mondo cos’altro offre? non molto… noi siamo affezionati – sono le nostre origini – e ci torneremo fin quando potremo, ma chi non ha legami affettivi perché dovrebbe andare a ustica dove oltre al mare, allo stato, c’è ben poco da fare?

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Da Palermo Vincenzo Pizzurro

– Scarsa fruibilità del nostro mare per gli eccessivi vincoli/ divieti che non consentono una vacanza rilassante;
– La portualità non idonea che non da sicurezza alle barche di diporto, né approdi sicuri ai mezzi di linea;
– Cari prezzi in funzione dei servizi prestati
– Orari dei mezzi di trasporto marittimi non dilazionati nell’arco della giornata e che non tengono conto delle esigenze dei turisti rivolte alle coincidenze con navi, treni ed aerei;
– Perdita di immagine in campo ambientale e scientifico

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Da Ustica Gaetano Lo Nero

Salve riguardo il calo di presenze vi volevo portare a conoscenza di una disdetta fatta nel nostro hotel: una famiglia di 4 persone che il giorno prima prenota 1 weekend “in” sabato mattina “out ” domenica spendendo nel periodo di giugno X 4 con la cena… €220,00 circa.. và alla siremar per prenotare i biglietti A/R spendeva circa € 198,00.. – richiamano e disdicono perchè i biglietti costano quanto l’intero weekend! ora speriamo che con la nuova gestione della siremar si riesca a gestire in maniera diversa i costi magari abbassando di netto dal lunedì al giovedì… e idee ce ne sono 1000! altrimenti non abbiamo dove andare!

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Da Palermo Antonio Costantino

La tassa di soggiorno. E’ impensabile che in un posto dove quello che manca, o ad ogni modo quello che si vuole, è proprio il turista, si tassi il suo arrivo.
E inoltre il costo del biglietto della traversata, troppo caro, pensate che adesso nella nave fanno pagare 8 euro per la bicicletta!

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Da Palermo Patrizia Lupo

Non posso che non essere d’accordo con Marco, tra l’altro di queste problematiche ne discutiamo tutto l’anno. In più io aggiungerei che la vacanza sull’isola ha costi esosissimi, a partire dalla trasferta da Palermo. Può andare anche bene che i costi rimangono alti, se peró si offre un servizio di qualità….il turista che arriva per la prima volta ad Ustica si sente smarrito, non c’è un punto informazioni, che dovrebbe trovarsi adiacente allo sbarco e non in piazza. Anche perché prima in piazza ci deve arrivare…… Basterebbe un piccolo gazebo o una casetta in legno posta giù accanto all’agenzia di Militello. Si potrebbero dare informazioni su tutti i divieti esistenti sull’isola, dove prendere il bus e magari vendergli il biglietto o abbonamento……poi se l’addetto parla anche qualche lingua straniera non sarebbe male. Questo è solo uno dei tanti gesti che Ustica potrebbe fare per iniziare ad accogliere bene i turisti, semplice ed economico……poi alla fine mi chiedo, che senso ha disquisire su determinati argomenti se poi non vengono accolti da chi di dovere….allora penso che è meglio prepararsi e andarsene a lavoro, per stamattina abbiamo chiacchierato fin troppo

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Da Palermo Marco Daricello

Interessante regressione. Prima di fare un’analisi (opinioni personali, eh!) di questo crollo, vorrei evidenziare che, anche se il numero (elevato) comprende anche gli abitanti dell’isola, il crollo riguarda, con ogni probabilità, solo i turisti! Certo, possiamo ipotizzare che il numero di abitanti dell’isola negli ultimi 10 anni non sia variato di molto, no? possiamo anche ipotizzare che i viaggi che i residenti hanno fatto negli ultimi 10 anni siano stati, in media, gli stessi ogni anno…. e allora? Allora quelli che mancano all’appello sono proprio i turisti!!!

Cerchiamo di fare qualche ipotesi sulle cause? Ok! quali turisti frequenta(vano) l’isola? Io ne ho individuati di 3 tipi:

1) I SUB (ça va sans dire…);

2) Coloro che frequentano il mare con le barche;

3) Coloro che raggiungono il mare da terra.

Per quanto riguarda la categoria “1” vorrei stendere un velo pietoso, ma mi limiterò a dire che ci sarà stata una flessione data più che altro dalla crisi (ho detto crisi, non “aumenti che i diving hanno fatto a causa delle gabelle a cui sono sottoposti…”) – ricordo che esiste anche un’altra categoria di sub, quelli “fai da te – no alpitour”…. ma è proprio meglio stendere il velo di cui sopra.

Per quanto riguarda la categoria “2”, beh…. mi consta che, almeno nell’estate 2011, molta gente abbia preferito altre mete, e spiego i motivi: le isole Eolie, ancorchè più distanti da Palermo rispetto ad Ustica, si trovano entro il “fatidico” limite delle 12 miglia (cioè in realtà sono a meno di 24 miglia – 12+12 – dalla terra ferma), per cui non c’è il rischio di essere multati per aver fatto la “traversata”, come accade a Ustica. Ora, visto che in effetti Ustica è a circa un’ora di “gommone” da Palermo, cosa ci vorrebbe ad “aprire” un corridoio il sabato e la domenica? magari piazzando una vedetta al centro del canale che faccia da “terra ferma”…Ma sarò io un visionario!!! Superato questo problema, la gente è costretta a pagare assurde cifre per sostare ad una boa, perchè “buttare” l’ancora è vietato….. certo, poi vedranno i diving accanto a loro che invece l’ancora la possono gettare, assieme ad alcuni “privilegiati” dei quali è meglio non parlare… E per la notte? Non si può sostare in porto perchè ormai i posti sono quelli e sono già tutti occupati, quindi i proprietari delle barche con i loro equipaggi se vogliono possono stare in rada o alla boa da qualche altra parte dell’isola! Ma chi le ha fatte queste regole????? Di certo qualcuno che di mare non ne capisce nulla, di certo qualcuno che non sa che “NON CI SONO TAVERNE A MARE!” Eppure i “gommonauti” lo sanno bene, e pur di non rischiare la barca e l’equipaggio preferiscono cambiare meta….

Poi ci sono i turisti di cui al punto “3”: quelli che vanno a mare da terra. Qualcuno ne ha visti? Da quando esiste la riserva integrale nell’unica zona relativamente accessibile del mare di Ustica sono andati scemando. E se prima c’erano degli “affezionati”, alla fine anche questi hanno mollato! Totale? oltre 10.000 presenze in meno in 10 anni. Io sono uomo di matematica, adoro fare i conti…. se in media queste 10.000 persone che non vengono più, spendevano 40 euro al giorno (e sono davvero pochi per un turista!) abbiamo tolto 400.000 euro al giorno. Diciamo che questi 10.000 stavano una settimana sull’isola? ok, in totale abbiamo tolto 2.800.000 euro all’anno (prodotti in soli 7 giorni!!!) dalle tasche dell’isola! e i conti li ho fatti per difetto, come potete ben vedere!

Ora, rileggete ciò che ho scritto: non li volete chiamare divieti? e chiamateli obblighi! ma alla fine il risultato è lampante!

A guardar bene questi soldi non sono scomparsi del tutto, eh! si sono solo spostati! no, non solo nelle altre isole, ma anche nelle tasche di chi, grazie a tutti questi “obblighi” ha potuto fare affari d’oro, facendo pagare una boa in cambio di NESSUN servizio….

Per inciso, nel 2004 sono stato alle isole Eolie, precisamente ho fatto una notte per ogni isola in un magnifico viaggio in barca a vela. A Panarea una notte alla boa costava 20 euro per una barca da 10 metri con 7 persone di equipaggio. In cambio ti davano un numero di cellulare. Da chiamare tutte le volte che volevi salire o scendere dalla barca col gommoncino del sig. “Franco”, che ti riportava anche se eri ubriaco perso e ti rimboccava le coperte se ce n’era bisogno. A Ustica al sig. “Franco” farebbero la multa….

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Dalla California Marlene Robershaw Manfrè

Again, I repeat the same information that pertains to declining tourist numbers. I have said this before on Usticasape, so not new information, but bears repeating:

In Palermo, it is almost impossible to attain information about the boat to get to Ustica. When there in Palermo in 2010, trying to get to Ustica, it took 2 days of persistance to get the information.
1st we asked at the hotel, just about 1 mile from the port. They had no idea, no brochures, no telephone numbers.
then we walked to the main port, asked the port authority employees where does the boat dock and where to get tickets ?? They had no idea !!!!
While walking across the street from the dock, we found the ticket office, then they did not even know where the exact place the boat would come the next morning.
The dock didn’t even have a sign up anywhere to show where they would land.
HOW COULD ANYONE EVEN FIND OR GET TO USTICA ?????
Maybe things can improve with the new company that takes over Siremar ?? Who knows ???

Marlene Robershaw, (Manfre)

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Muovo nuovamente la stessa critica che riguarda il calo del numero dei turisti. L’ho detto precedentemente su Usticasape, quindi non una nuova critica, ma merita di essere ripetuta.

A Palermo è alquanto impossibile ottenere informazioni sui mezzi in partenza per Ustica. Quando, nel 2010 mi trovai a Palermo,nel mio tentativo di arrivare a Ustica, impiegai 2 giorni per avere informazioni .
Prima, chiedemmo in Hotel, giusto 1 miglio dal porto. Gli operatori non avevano nessuna informazione, nessuna brochure, nessun numero telefonico. Ci dirigemmo quindi verso il porto, chiedemmo ai dipendenti dell’Autorità Portuale dove fosse il molo di imbarcazione e dove acquistare i biglietti; non ne sapevano nulla!!!
Mentre percorrevamo la strada, dalla banchina, trovammo la biglietteria, ma a questo punto gli operatori non sapevano nemmeno l’esatto punto di attracco della nave in arrivo il mattino seguente.
La banchina era mancante di qualsiasi indicazione che mostrasse i punti di sbarco.
Come pensate si possa avere informazioni e arrivare a Ustica?????
Forse le cose miglioreranno con la nuova società che sostituirà Siremar? Chi lo sa??

Marlene Robershaw, (Manfre)

(Traduzione di Mariangela Militello)

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Da Palermo Mario Oddo

Verrebbe da dire che Ustica può a pieno titolo definirsi “Isola del gambero” ma non perchè dal mare particolarmente pescoso bensì, e questo impietoso grafico riferito alle presenze annuali ne è la prova, per aver assimilato dal gustoso crostaceo il “passo all’indietro”. Sarebbe a mio giudizio fuorviante e riduttivo affermare che la continua “emorragia” è solo figlia della crisi in atto pur drammaticamente evidente e allora c’è da chiedersi: quali altri fattori hanno concorso ad accentuarla ? Per l’attenzione che il tema dello sviluppo turistico dell’isola sia naturale debba suscitare in tutti quanti hanno Ustica nel cuore proviamo a dire la nostra . L’Isola può fare in modo che nel 2012 quel grafico s’impenni fino a risultare il più alto degli ultimi anni ? E come ? Gli spunti sono tanti; li lascio tutti ai nostri amici lettori. Me ne riservo solo uno spesso ricorrente nei commenti della gente: Tantissimi turisti negli ultimi anni hanno “mollato” Ustica privilegiando altri lidi perchè ormai l’ Isola è sì circondata dal mare ma da un mare di divieti.

 

 

12 risposte

  1. Verrebbe da dire che Ustica può a pieno titolo definirsi “Isola del gambero” ma non perchè dal mare particolarmente pescoso bensì, e questo impietoso grafico riferito alle presenze annuali ne è la prova, per aver assimilato dal gustoso crostaceo il “passo all’indietro”. Sarebbe a mio giudizio fuorviante e riduttivo affermare che la continua “emorragia” è solo figlia della crisi in atto pur drammaticamente evidente e allora c’è da chiedersi: quali altri fattori hanno concorso ad accentuarla ? Per l’attenzione che il tema dello sviluppo turistico dell’isola sia naturale debba suscitare in tutti quanti hanno Ustica nel cuore proviamo a dire la nostra . L’Isola può fare in modo che nel 2012 quel grafico s’impenni fino a risultare il più alto degli ultimi anni ? E come ? Gli spunti sono tanti; li lascio tutti ai nostri amici lettori. Me ne riservo solo uno spesso ricorrente nei commenti della gente: Tantissimi turisti negli ultimi anni hanno “mollato” Ustica privilegiando altri lidi perchè ormai l’ Isola è sì circondata dal mare ma da un mare di divieti.

  2. Again, I repeat the same information that pertains to declining tourist numbers. I have said this before on Usticasape, so not new information, but bears repeating:
    In Palermo, it is almost impossible to attain information about the boat to get to Ustica. When there in Palermo in 2010, trying to get to Ustica, it took 2 days of persistance to get the information.
    1st we asked at the hotel, just about 1 mile from the port. They had no idea, no brochures, no telephone numbers.
    then we walked to the main port, asked the port authority employees where does the boat dock and where to get tickets ?? They had no idea !!!!
    While walking across the street from the dock, we found the ticket office, then they did not even know where the exact place the boat would come the next morning.
    The dock didn’t even have a sign up anywhere to show where they would land.
    HOW COULD ANYONE EVEN FIND OR GET TO USTICA ?????
    Maybe things can improve with the new company that takes over Siremar ?? Who knows ???
    Marlene Robershaw, (Manfre)

  3. Interessante regressione. Prima di fare un’analisi (opinioni personali, eh!) di questo crollo, vorrei evidenziare che, anche se il numero (elevato) comprende anche gli abitanti dell’isola, il crollo riguarda, con ogni probabilità, solo i turisti! Certo, possiamo ipotizzare che il numero di abitanti dell’isola negli ultimi 10 anni non sia variato di molto, no? possiamo anche ipotizzare che i viaggi che i residenti hanno fatto negli ultimi 10 anni siano stati, in media, gli stessi ogni anno…. e allora? Allora quelli che mancano all’appello sono proprio i turisti!!!
    Cerchiamo di fare qualche ipotesi sulle cause? Ok! quali turisti frequenta(vano) l’isola? Io ne ho individuati di 3 tipi:
    1) I SUB (ça va sans dire…);
    2) Coloro che frequentano il mare con le barche;
    3) Coloro che raggiungono il mare da terra;
    Per quanto riguarda la categoria “1” vorrei stendere un velo pietoso, ma mi limiterò a dire che ci sarà stata una flessione data più che altro dalla crisi (ho detto crisi, non “aumenti che i diving hanno fatto a causa delle gabelle a cui sono sottoposti…”) – ricordo che esiste anche un’altra categoria di sub, quelli “fai da te – no alpitour”…. ma è proprio meglio stendere il velo di cui sopra.
    Per quanto riguarda la categoria “2”, beh…. mi consta che, almeno nell’estate 2011, molta gente abbia preferito altre mete, e spiego i motivi: le isole Eolie, ancorchè più distanti da Palermo rispetto ad Ustica, si trovano entro il “fatidico” limite delle 12 miglia (cioè in realtà sono a meno di 24 miglia – 12+12 – dalla terra ferma), per cui non c’è il rischio di essere multati per aver fatto la “traversata”, come accade a Ustica. Ora, visto che in effetti Ustica è a circa un’ora di “gommone” da Palermo, cosa ci vorrebbe ad “aprire” un corridoio il sabato e la domenica? magari piazzando una vedetta al centro del canale che faccia da “terra ferma”…Ma sarò io un visionario!!! Superato questo problema, la gente è costretta a pagare assurde cifre per sostare ad una boa, perchè “buttare” l’ancora è vietato….. certo, poi vedranno i diving accanto a loro che invece l’ancora la possono gettare, assieme ad alcuni “privilegiati” dei quali è meglio non parlare… E per la notte? Non si può sostare in porto perchè ormai i posti sono quelli e sono già tutti occupati, quindi i proprietari delle barche con i loro equipaggi se vogliono possono stare in rada o alla boa da qualche altra parte dell’isola! Ma chi le ha fatte queste regole????? Di certo qualcuno che di mare non ne capisce nulla, di certo qualcuno che non sa che “NON CI SONO TAVERNE A MARE!” Eppure i “gommonauti” lo sanno bene, e pur di non rischiare la barca e l’equipaggio preferiscono cambiare meta….
    Poi ci sono i turisti di cui al punto “3”: quelli che vanno a mare da terra. Qualcuno ne ha visti? Da quando esiste la riserva integrale nell’unica zona relativamente accessibile del mare di Ustica sono andati scemando. E se prima c’erano degli “affezionati”, alla fine anche questi hanno mollato! Totale? oltre 10.000 presenze in meno in 10 anni. Io sono uomo di matematica, adoro fare i conti…. se in media queste 10.000 persone che non vengono più, spendevano 40 euro al giorno (e sono davvero pochi per un turista!) abbiamo tolto 400.000 euro al giorno. Diciamo che questi 10.000 stavano una settimana sull’isola? ok, in totale abbiamo tolto 2.800.000 euro all’anno (prodotti in soli 7 giorni!!!) dalle tasche dell’isola! e i conti li ho fatti per difetto, come potete ben vedere!
    Ora, rileggete ciò che ho scritto: non li volete chiamare divieti? e chiamateli obblighi! ma alla fine il risultato è lampante!
    A guardar bene questi soldi non sono scomparsi del tutto, eh! si sono solo spostati! no, non solo nelle altre isole, ma anche nelle tasche di chi, grazie a tutti questi “obblighi” ha potuto fare affari d’oro, facendo pagare una boa in cambio di NESSUN servizio….
    Per inciso, nel 2004 sono stato alle isole Eolie, precisamente ho fatto una notte per ogni isola in un magnifico viaggio in barca a vela. A Panarea una notte alla boa costava 20 euro per una barca da 10 metri con 7 persone di equipaggio. In cambio ti davano un numero di cellulare. Da chiamare tutte le volte che volevi salire o scendere dalla barca col gommoncino del sig. “Franco”, che ti riportava anche se eri ubriaco perso e ti rimboccava le coperte se ce n’era bisogno. A Ustica al sig. “Franco” farebbero la multa….

  4. Ciao Pietro, controlla bene. Oggi sei innamorato e non ti sei accorto dell’errore! Saluti , Angela

  5. Non posso che non essere d’accordo con Marco, tra l’altro di queste problematiche ne discutiamo tutto l’anno. In più io aggiungerei che la vacanza sull’isola ha costi esosissimi, a partire dalla trasferta da Palermo. Può andare anche bene che i costi rimangono alti, se peró si offre un servizio di qualità….il turista che arriva per la prima volta ad Ustica si sente smarrito, non c’è un punto informazioni, che dovrebbe trovarsi adiacente allo sbarco e non in piazza. Anche perché prima in piazza ci deve arrivare…… Basterebbe un piccolo gazebo o una casetta in legno posta giù accanto all’agenzia di Militello. Si potrebbero dare informazioni su tutti i divieti esistenti sull’isola, dove prendere il bus e magari vendergli il biglietto o abbonamento……poi se l’addetto parla anche qualche lingua straniera non sarebbe male. Questo è solo uno dei tanti gesti che Ustica potrebbe fare per iniziare ad accogliere bene i turisti, semplice ed economico……poi alla fine mi chiedo, che senso ha disquisire su determinati argomenti se poi non vengono accolti da chi di dovere….allora penso che è meglio prepararsi e andarsene a lavoro, per stamattina abbiamo chiacchierato fin troppo

  6. Caro Sig. Bertucci,
    la ringrazio per aver reso noto i dati del suo lungo lavoro, che spero serva a sensibilizzare le coscienze di quanti hanno la responsabilità di un tale disastro.

    E’ doveroso fare alcune costatazioni.

    Ustica ha avuto il suo massimo splendore negli anni in cui la politica ha sfruttato le risorse naturali, storiche e culturali, per le quali è stato necessario un grande sacrificio da parte dei suoi abitanti.

    Molteplici i fattori che potrebbero aver portato alla diminuzione di presenza turistica nell’isola, per citarne una, tra le tante, la preferita, di chi ha la responsabilità diretta e indiretta di tale catastrofe è la crisi finanziaria mondiale e nazionale, che potrebbe aver inciso solo nel momento in cui Ustica fosse non un Isola, ma una città come le altre, senza il mare (meraviglioso) che invece l’ha resa la capitale dei sub, meta di ricercatori universitari, centro di congressi, meta di turismo scolastico (visto le sue bellezze naturalistiche), prima Riserva Marina d’Italia e Riserva Naturale Terrestre etc. che le ha permesso il recupero di edifici storici e non, riqualificati proprio per consentire il naturale sviluppo verso cui era proiettata.

    Ustica ha differenza di molte realtà italiane è una piccola Isola di circa 9 Km2 dove i residenti sono circa 1300, non è certo una città di un milione di abitanti a cui servono un enorme mole di servizi e infrastrutture per il normale funzionamento.

    E vero anche che il turismo e quindi il periodo di lavoro ad Ustica ė di 180 giorni comprensivi di preparazione della stagione e chiusura. Ma e pur vero che la poca appetibilità ha fatto diminuire i giorni di lavoro a soli 40 giorni causando non pochi problemi all’economia dell’isola.

    Le caratteristiche di Ustica, la sua posizione geografica e tutte le sue meraviglie potrebbero fare dell’isola un palcoscenico ideale per un laboratorio dove mettere in pratica tutte le nuove scoperte della scienza e le tecnologie innovative che renderebbero la qualità della vita dei suoi abitanti unica e appetibile meta turistica anche in bassa stagione.

    L’auspicio che Ustica possa diventare appetibile come lo era in passato è prerogativa indispensabile per iniziare a pensare ad una classe politica nuova e che abbia come obbiettivo l’amore per se stessi e per l’Isola, mettendo al primo posto l’interesse collettivo che consentirebbe di ridistribuire la ricchezza e far sopravvivere la piccola comunità, portando direttamente e indirettamente benefici, anche a chi ha contribuito al disastro a cui assistiamo oggi.

    Credo è l’ho detto anche altre volte che chi era stato indirizzato su una strada impervia che ha distrutto l’immagine di cui godeva l’isola,abbia, grazie alla cocciutaggine di molti Usticesi capaci (e dopo aver perso la maggioranza), ritrovato il lume della ragione e sembrerebbe stia percorrendo la strada giusta, ma il suo fine naturale sta per arrivare ed è per questo che occorre rasserenare gli animi e pensare ad un futuro per tutti.

    L’idea di un progetto a medio e a lungo termine mi sembra essere l’unica soluzione percorribile per porre rimedio all’annosa questione che vede oggi Ustica fuori dalle mete turistiche e costretta allo spopolamento.

    Come siamo arrivati a questo?

    L’ho già raccontato in un altro intervento, dove facevo l’esempio di un faro (Ustica) che con l’aumentare del suo raggio luminoso riuscì a far arrivare la sua luce molto lontano, diventando guida per i tanti naviganti. Ma un bel giorno alcuni stranieri con la complicità di alcuni locali si impadronirono del faro, e l’Isola sprofondo nel buio più assoluto. Credevano di sapere come farlo funzionare, ma il faro avrebbe funzionato solo con “L’altruismo” e “L’amore” per l’isola e per la sua gente.

    Per risollevare e cambiare le sorti dell’isola occorre prima di ogni cosa, preparare in armonia una squadra di amministratori che condividano un unico programma e convincano anche coloro che hanno amministrato fino ad oggi, portando al collasso l’isola, a riflettere sulla possibilità di fare un passo indietro, senza esasperare più di quanto la mancanza di lavoro già non esasperi gli abitanti, e cercando di collaborare ad un programma che invito tutti a realizzare esprimendo con l’aiuto di Ustica Sape quindi del Sig. Bertucci che fino ad oggi a contribuito a dar voce a molte idee, tutti le idee necessarie ad Uscire dalla crisi.

    Ecco le priorità che a mio avviso occorre perseguire, senza in questo momento approfondire altrimenti mi dilungherei troppo:

    1. “Porto sicuro” è prioritario e imprescindibile

    2. Più collegamenti, cercare di realizzare un collegamento navale anche con altre isole magari collegandole da trapani fino a Messina.

    3. Coincidenze, ricalcolare e raccordare gli orari di navi e aliscafi con i tanti voli e navi che collegano il capoluogo.

    4. Viaggi di gruppo, per prolungare la stagione, avendo un porto in sicurezza e un amministrazione attenta e vicina agli imprenditori è possibile destagionalizzare.

    5. Realizzare il traforo già esistente, che attraversa la falconiera, per rendere pedonabile e quindi fruibile il centro storico

    6. Creare dei parcheggi cosi da consentire e invogliare tutti a lasciare la macchina a casa.

    7. Informare i tanti turisti sulle cose da vedere, sui servizi, sulla storia e su come va vissuta l’isola e le sue riserve, ripensando ad un centro accoglienza e ad una presentazione di carattere generale ogni sabato sera, prima magari di uno spettacolo.

    8. Organizzare eventi e spettacoli periodicamente

    9. Copertura internet in tutta l’isola

    10. Rifiuti, per risparmiare e non gettare in discarica quello che può essere riutilizzato (raccolta differenziata) che consente di risparmiare una mole non indifferente di denaro.

    11. Le spiagge potranno essere pronte e pulite solo se la pulizia non diventa una cosa straordinaria

    12. Dotare le spiagge di bagnini, che durante le ore e il periodo di balneazione svolgono il compito utile di sorveglianza e primo soccorso.

    13. L’energia (rinnovabili) l’istallazione di pannelli fotovoltaici che alimenterebbero oltre alle abitazioni le moto e auto elettriche e le utenze pubbliche, riducendo drasticamente l’inquinamento acustico e di gas serra.

    14. Incentivo ai privati per realizzare impianti fotovoltaici e solari

    15. Depuratori in grado di trasformare l’acqua delle fogne in energia, trovare nuovi soluzioni innovative

    16. Acqua, realizzare quanto e più possibile le condizione per non sprecare un bene cosi importante

    17. Scuola, Incentivare e motivare insegnanti, sensibilizzare le istituzioni a riconoscere Ustica come sede disagiata e riconoscendo agli insegnanti o un punteggio o uno stipendio maggiore.

    18. Zona artigianale, realizzare delle zone artigianali e creare le condizioni affinché si esca dal sommerso

    19. Defiscalizzazione, Presentare proposta di legge per arrestare il fenomeno di spopolamento

    20. Riserva Marina, sviluppare la ricerca e creare volano per l’economia

    21. Riserva Terrestre, sviluppare la ricerca e creare volano per l’economia

    22. Sanità Assistenza medica, presenza di rianimatori in grado di gestire le emergenze tutto l’anno

    23. Zootecnia, incentivare per coprire il fabbisogno dell’isola

    24. Agricoltura, Valorizzare e incentivare

    25. Idrovolanti che colleghino l’isola alla terra ferma

    Per ogni punto è chiaro che ci sono le idee, ma non posso dilungarmi, diventerebbe un libro.

    Saluti

    Vincenzo Pizzurro

  7. La tassa di soggiorno. E’ impensabile che in un posto dove quello che manca, o ad ogni modo quello che si vuole, è proprio il turista, si tassi il suo arrivo.
    E inoltre il costo del biglietto della traversata, troppo caro, pensate che adesso nella nave fanno pagare 8 euro per la bicicletta!

  8. Salve riguardo il calo di presenze vi volevo portare a conoscenza di una disdetta fatta nel nostro hotel: una famiglia di 4 persone che il giorno prima prenota 1 weekend “in” sabato mattina “out ” domenica spendento nel periodo di giugno X 4 con la cena… €220,00 circa.. và alla siremar per prenotare i biglietti A/R spendeva circa € 198,00..
    richiamano e disdicono perchè i biglietti costano quanto l’intero weekend! ora speriamo che con la nuova gestione della siremar si riesca a gestire in maniera diversa i costi magari abbassando di netto dal lunedì al giovedì… e idee ce ne sono 1000! altrimenti non abbiamo dove andare!

  9. Da Palermo Vincenzo Pizzurro
    – Scarsa fruibilità del nostro mare per gli eccessivi vincoli/ divieti che non consentono una vacanza rilassante;
    – La portualità non idonea che non da sicurezza alle barche di diporto, né approdi sicuri ai mezzi di linea;
    – Cari prezzi in funzione dei servizi prestati
    – Orari dei mezzi di trasporto marittimi non dilazionati nell’arco della giornata e che non tengono conto delle esigenze dei turisti rivolte alle coincidenze con navi, treni ed aerei;
    – Perdita di immagine in campo ambientale e scientifico

  10. vedo che le persone interessate alla nostra amata isola sono tante ma mi chiedo dove sono per 8 mesi l’anno?
    presto ci saranno le elezioni ,perche’ questi signori che sono cosi informati non si candidano e risolvono i problemi? siamo tutti bravi con le parole.Signora Marlene Robershaw Manfrè mi sembra un po assurdo che ci sono voluti 2 giorni per avere informazioni su USTICA bastava cercare -USTICA- su google,e’ un motore di ricerca,li avrebbe trovato tutte le informazioni utili,mappe , alberghi, ristoranti e tanto altro ancora.Marco secondo me dovresti fare l’assessore al turismo.Caro Mario visto che gli spunti sono tanti perche’ non c’e’ ne dici qualcuno invece di lasciarli ai lettori?Ustica non ha bisogno di persone che vengono 20 giorni l’hanno e che sanno solo evidenziare i difetti , anche se tanti,ma di persone capaci di riportare l’isola a quella che era 10 anni fa………..

  11. non credo sia solo una questione di divieti: io parlerei di offerta e di costi; cosa offre ustica? e quello che offre a che costi lo offre? ormai l’offerta turistica si è allargata in maniera impressionante, ci sono mari bellissimi anche altrove e costi più bassi; anche ammettendo che ustica abbia il mare più bello del mondo cos’altro offre? non molto… noi siamo affezionati – sono le nostre origini – e ci torneremo fin quando potremo, ma chi non ha legami affettivi perché dovrebbe andare a ustica dove oltre al mare, allo stato, c’è ben poco da fare?

  12. Salve,
    E’ possibile conoscere i dati ufficiali dal 2012 ad oggi (fine Estate 2023)?
    Chi sollecita la “locale autorita’ marittima” a pubblicarli anche in questo Blog ?

    Un dato certo, in questi 11 anni alcuni operatori hanno gia’ “Chiuso i battenti” (in quanti?) !!!

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