Ustica sape

Restauro, Storia e collocazione Organo


[ id=12157 w=320 h=240 float=left] Amici,

solo ora capisco, dalle vostre risposte, che c’è un errore di fondo.

“Chi mi ha interpellato?” : il web come sappiamo è una risorsa ad uso di tutti ed è naturale che ci si trovi a leggere, on line, le cose che più ci interessano.

“Chi ha tirato in ballo la Soprintendenza?” : ecco l’errore di fondo.

Nel rispondere con assoluta disponibilità alle vostre legittime contestazioni, colgo l’occasione per ricordare che il Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004) stabilisce che è sottoposto a tutela, da parte del Ministero ai Beni Culturali, qualsiasi bene mobile la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni. Pertanto l’organo della Chiesa Madre di Ustica è a tutti gli effetti un bene culturale e quindi è tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo.

La legge prescrive inoltre che qualunque intervento, sia esso di sola manutenzione, spostamento e naturalmente di restauro, deve essere sottoposto ad autorizzazione da parte della Soprintendenza competente per territorio.

Ma veniamo alla vicenda dell’organo.

Già prima che il restauro venisse finanziato con contributo erogato nel 2007 dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali (L.R. n. 44/85), la Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo aveva intrapreso ogni iniziativa per conoscere a fondo la storia e i problemi dello strumento in questione.

Da questi studi ed indagini si è appreso, e sicuramente questo voi lo saprete già, che lo strumento venne costruito nel 1867 per un costo di £ 1.402,50. In particolare £ 1.000 furono inviate al Parroco dagli usticesi di New Orleans, £ 127,50 anticipate dalla cassa di S. Bartolomeo Protettore, e la restante parte fu pagata dal Parroco.

Dalla sua costruzione, e fino agli anni ‘60, lo strumento era stato posto su un soppalco, a sinistra dell’altare, per non impedire l’accesso ad un vano attraverso una piccola porta tutt’ora esistente.

Intorno al 1960, per eliminare il soppalco che ostruiva parte dell’altare, lo strumento venne posizionato sul piano del presbiterio, a ridosso di una parete a sinistra di chi guarda l’altare. Purtroppo, per fare ciò venne asportata la parte posteriore della cassa e vennero eliminati i mantici. Furono asportate anche le portelle e venne pesantemente modificato il quadro fonico originale.

Una volta collocato nel presbiterio, lo strumento venne accantonato a causa di una cattiva resa acustica.

La cassa, che in origine era a decorata a tempera verde, venne verniciata, in occasione di quella manomissione, con uno smalto sintetico ad imitazione delle venature del legno. Il verde originale è poi emerso durante il restauro grazie a dei saggi di pulitura effettuati sotto la sorveglianza della Soprintendenza. Di questi saggi sono naturalmente disponibili diverse fotografie.

Con il recente restauro filologico, autorizzato dalla Soprintendenza con nota n. 8562 del 14/12/1998, si è consentito il corretto riposizionamento dei mantici all’interno della cassa ed il ripristino della configurazione fonico-meccanica originaria.

Purtroppo le aumentate dimensioni della parte inferiore della cassa non ne consentono più una ricollocazione a sinistra dell’altare e di questo, naturalmente, era stata tempestivamente informata la Curia di Palermo.

La decisione poi di collocare lo strumento nel piano dell’aula, nel secondo intercolumnio entrando a destra, è stata presa nel rispetto degli spazi antistanti le molte nicchie che ospitano sculture di indubbio interesse artistico e devozionale. Esistono tuttavia moltissimi casi storici in cui l’organo è posto sotto un intercolumnio al centro della navata e quindi lontano dall’altare.

Si è coscienti del possibile disagio dei fedeli e dell’organista ma la Parrocchia, predisponendo un opportuno sistema di cordoni, riuscirà con successo a separare le panche, occupate dai fedeli, dall’area necessaria all’organista.

Spero di aver chiarito ogni dubbio ma resto a disposizione per qualunque altra informazione dovesse necessitare.

Cordiali saluti.
Sergio Ingoglia

U.O. XII
Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali Palermo

^^^^^^^^^^^

COMMENTO:

Da Palermo Sergio Ingoglia

Egr. sig. Padovani,

speravo di esser stato esauriente e di averle tolto ogni perplessità ma vedo che non è stato così… Mi dispiace.

In conclusione, era già fissato da tempo un sopralluogo della Soprintendenza presso la Chiesa Madre in occasione del rimontaggio dell’organo. Di ogni problema riguardante lo strumento ne parlerò quindi molto presto e personalmente con il Legale Rappresentante della Chiesa: il Parroco.

Saluti

Sergio Ingoglia

^^^^^^^^^^

Da Ustica Vincenzo Padovani

Egr. sig. Ingoglia,

ha ragione nel dire che c’è stato un errore, infatti nella frase “chi ha interpellato lei e la soprintendenza” non intendevo dire che non potevate intervenire nella discussione o non ne avevate diritto, ma intendevo dire che non vi era stata rivolta nessuna responsabilità o colpa. La storia dell’organo la conoscevamo, ma desideravo chiedere: poichè la soprintendenza autorizza il restauro, manutenzione, spostamento e collocazione dei beni culturali, come mai non c’era nessuno quando è arrivato l’organo in parrocchia, per assistere al “balletto dell’organo,” dalla navata sx, prima ipotesi, all’essere posizionato a sx dell’altare (un pugno nell’occhio), per poi finire nella posizione attuale, lasciando la patata bollente al nostro amato parroco, che non ha nessuna colpa e responsabilità, ma non poteva fare altro che accettare i consigli degli istallatori (che dovevano far presto). Come lei ribadisce si sapeva che l’organo non poteva più tornare nella vecchia posizione, quindi in questi anni gli organi competenti non hanno cercato di trovare una collocazione idonea, che sicuramente non è quella attuale, e lo si capisce perchè la parte posteriore dell’organo e stata lasciata in legno grezzo non trattato o verniciato poichè penso che non doveva essere a vista. Volevo inoltre precisare che non esistono nella nostra parrocchia statue di indubbio interesse artistico e devozionale, penso che la statua della Madonna di Fatima che l’organo ha coperto ha un valore devozionale immenso, almeno per noi che viviamo la nostra parrocchia.

Distinti saluti
Vincenzo Padovani

 

 

2 risposte

  1. Egr. sig. Ingoglia,

    ha ragione nel dire che c’è stato un errore, infatti nella frase “chi ha interpellato lei e la soprintendenza” non intendevo dire che non potevate intervenire nella discussione o non ne avevate diritto, ma intendevo dire che non vi era stata rivolta nessuna responsabilità o colpa. La storia dell’organo la conoscevamo, ma desideravo chiedere: poichè la soprintendenza autorizza il restauro, manutenzione, spostamento e collocazione dei beni culturali, come mai non c’era nessuno quando è arrivato l’organo in parrocchia, per assistere al “balletto dell’organo,” dalla navata sx, prima ipotesi, all’essere posizionato a sx dell’altare (un pugno nell’occhio), per poi finire nella posizione attuale, lasciando la patata bollente al nostro amato parroco, che non ha nessuna colpa e responsabilità, ma non poteva fare altro che accettare i consigli degli istallatori (che dovevano far presto). Come lei ribadisce si sapeva che l’organo non poteva più tornare nella vecchia posizione, quindi in questi anni gli organi competenti non hanno cercato di trovare una collocazione idonea, che sicuramente non è quella attuale, e lo si capisce perchè la parte posteriore dell’organo e stata lasciata in legno grezzo non trattato o verniciato poichè penso che non doveva essere a vista. Volevo inoltre precisare che non esistono nella nostra parrocchia statue di indubbio interesse artistico e devozionale, penso che la statua della Madonna di Fatima che l’organo ha coperto ha un valore devozionale immenso, almeno per noi che viviamo la nostra parrocchia.

    Distinti saluti

    Vincenzo Padovani

  2. Egr. sig. Padovani,
    speravo di esser stato esauriente e di averle tolto ogni perplessità ma vedo che non è stato così… Mi dispiace.
    In conclusione, era già fissato da tempo un sopralluogo della Soprintendenza presso la Chiesa Madre in occasione del rimontaggio dell’organo. Di ogni problema riguardante lo strumento ne parlerò quindi molto presto e personalmente con il Legale Rappresentante della Chiesa: il Parroco.
    Saluti
    Sergio Ingoglia

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