Ustica sape

Riceviamo e pubblichiamo – Ustica, scarsa attenzione per il diverso


Caterina GambinoGentilissimo sig. Bertucci,

seguo sempre con interesse il suo blog, perchè attraverso di esso ho avuto modo di innamorarmi della sua isola e delle sue bellezze e anche, devo ammetterlo, delle sue asperità.
Quest’anno, finalmente, ho deciso di tentare l’avventura e di approdare sulle sue sponde, nonostante le mie difficoltà come portatrice di una grave disabilità, e nonostante avessi già compreso che la natura selvaggia e incontaminata dell’isola, la rendesse poco adatta ad essere fruita da tutti.
Quel che realmente ho constatato, con mio sommo rammarico, è che, è vero che l’isola è complicata da gestire per sua stessa natura, ma che, da parte soprattutto degli operatori turistici, amministratori, servizio navette ecc.ecc. (quindi da parte di chi potrebbe attivarsi per rendere un servizio più accogliente) vi è una scarsa sensibilità per tutte le tematiche legate all’abbattimento delle barriere architettoniche e della mobilità, quasi che Ustica fosse un posto sperduto dove l’eco di tali problematiche quasi non giungesse.
Me ne sono andata via molto amareggiata, perchè dove la natura non si presta, deve essere la mano dell’uomo ad intervenire, per impedire di fare sentire le persone, emarginate, se non, addirittura, una palla al piede.
Aspetto di vedere pubblicata la mia lettere.
Con simpatia,
Caterina Gambino

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