Ustica sape

Lutto


Questo pomeriggio a Palermo, in ospedale, all’età di 88 anni, e morto dopo una lunga malattia,  Agostino (Nuccio) Caserta.
Ai familiari le più sentite condoglianze

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CONDOGLIANZE

Dalla California Rosanna Giorgi

Addio mio bel amico. Hai avuto un cuore d’oro e ha condiviso con me la bellezza della tua isola. Ricorderò sempre la tua gentilezza e generosità e il tuo entusiasmo per la vita. Hai avuto un grande senso dell’umorismo e mi ha fatto ridere così tanto! La tua casa era situata in cui passavano molti turisti e sei sempre felice di aiutare chi ha bisogno di informazioni. Quelle persone hanno avuto la fortuna di averti incontrato e sono state formate amicizie durature. Sono stato uno di quelli fortunati e sarò sempre grato per quella amicizia e per rendere la mia esperienza sulla tua isola tanto più ricca. Non ti dimenticherò mai. Riposo in pace, amico mio

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Da New Orleans Maria Bertucci Compagno

Tanti ricordi mi legano a Nuccio. Un buon Amico e uomo molto generoso. Se ero ad Ustica nel periodo di giugno ni conservava i primi “ficazzani”. Nuccio Riposa in Pace

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Dalla Germania Giovanni Picone

Grande UOMO e AMICONE con tutti , le nostre condoglianze a Familiari.Giovanni e Gaetano Picone

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Dalla California Nuccio Caserta

Un caro saluto e buon viaggio a mio cugino ed omonimo Nuccio. Se tutti fossimo come te non ci sarebbero mai guerre. Ottimo lavoratore prima alla Grotta Azzurra e dopo alla Centrale Elettrica. Io e Carlo Natale lo chiamavamo ” scarpe bianche “. Di una schiettezza e semplicita’ impareggiabile, sempre sorridente, interessato e presente a tutte le attivita’ Locali. Un altro grosso  personaggio di Ustica che se ne va, beniamino dei turisti, specie stranieri, e benvoluto da tutti.

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Da Palermo Adolfo Patricolo

apprendo da voi la morte del carissimo NUCCIO un altro personaggio di Ustica va via, Io Giovanni Mercadante e Valeria Mammana lo ricordiamo sempre come un uomo buono e simpaticamente disponibile con tutti. Tante condoglianze da parte nostra ai familiari.

Nunziatina Di Mento e Agostino Calderaro


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COMMENTO

Da Ustica Angelo Longo

IL BUON RAGIONIERE CALDERARO CON LA DOLCE MAESTRA NUNZIATINA E …….LA CARA MARIA……E I PESSIMI….GIULIO E GAETANO? SBAGLIO O MI TROVAI COINVOLTO IN QUALCHE MODO NEL SOCCORSO DI PAPA’ AGOSTINO NELLA CASA OGGI DI GAETANO? RIACCENDI LA TUA VOCE GAETANO,CI MANCHI DA MOLTO

Promemoria per il Consiglio Comunale


Riceviamo da Buongiorno Ustica e comunichiamo

“Il Consiglio comunale di Ustica, ad oggi, non ha espresso una posizione ufficiale in merito al caso delle dimissioni dell’ex assessore  Agostino  Porretto, rassegnate dallo stesso già il 18 agosto scorso con raccomandata inviata al sindaco Aldo Messina all’indirizzo del Comune, ma “nascoste” dal primo cittadino fino al 22 settembre, giorno in cui sono state protocollate e rese pubbliche. Nessuna richiesta di chiarimento, per quello che ci risulta, è stata avanzata in modo formale dal Consiglio al sindaco, e anche durante l’ultima seduta straordinaria del Consiglio ci si è guardati bene dall’ affrontare la questione. Sarebbe utile, per noi, per i lettori e per i cittadini usticesi, conoscere il punto di vista del Consiglio in merito alle dimissioni di Porretto, la cui dinamica configura una evidente violazione dello statuto comunale (le dimissioni degli assessori ” sono irrevocabili, definitive, immediatamente esecutive e non necessitano di presa d’atto”, recita lo statuto al comma secondo dell’articolo 35). In tal senso ci rivolgiamo pubblicamente al presidente Leo Cannilla affinché ci dica se il Consiglio avalla o meno la condotta del sindaco in merito al caso Porretto.”

 

 

La Malattia dell'”OMERTA'” di Agostino Caserta


Ho letto attentamente quanto ha evidenziato Gabriella e ho notato un sacrosanto “sfogo” di una giovane signora che con coraggio scrive quello che pensa, ha rappresentato la sua verità abbandonando il vezzo popolare ad Ustica dello “stay-behind (letteralmente stare indietro).

Siamo sulla buona strada … Purtroppo ancora non è abbastanza … La nostra è una questione di mentalità, aggravata dal contesto in cui viviamo, ma, sono certo, a poco a poco ci saranno margini significativi di correzioni. Gabriella ha toccato molti tasti ma a me piace rivolgere l’attenzione su uno in particolare, quello della scuola perché è questa che prepara i giovani del futuro, la classe dirigente. Gli insegnanti che arrivano da Palermo, (quando e se arrivano spesso complice il cattivo tempo …), stanchi e/o “ammaraggiati” e poi, una volta ad Ustica, rivolgono, inconsciamente, l’attenzione alle condizioni meteo del fine settimana, per il viaggio di ritorno a Palermo, “sottraggono tempo prezioso ed energie” al loro insegnamento. Non è certamente colpa solo degli insegnanti perche, certamente, saranno bravi, ma è colpa anche del sistema che tutto ciò prevede e permette … Perché, invece, nelle Isole non si scelgono insegnanti volontari con l’obbligo di permanenza, o, forse meglio, insegnanti del posto? E’ stata mai cavalcata una protesta forte in questa direzione? L’apprendimento dei ragazzi, a parte la loro intelligenza e la loro applicazione, dipende anche dalle “distrazioni” causate durante l’anno scolastico dai tanti disservizi.

Una società democratica, se è convinta che vengono lesi i propri diritti e/o per correggere reiterate anomalie, ha l’arma del reclamo, della protesa e anche della denuncia.

La denuncia, come ultima ratio, per pretendere il rispetto della legge (senza esagerare certamente), non deve essere intesa come viltà, ma una giusta “azione” che a lungo andare da i suoi frutti. L’esempio degli insegnanti ad Ustica vale per tutto il resto e per tutte le altre situazioni “anomale”.

In America, per esempio, i servizi funzionano abbastanza bene, perché la popolazione è attenta e partecipa attivamente. La gente (e questo e’ un efficientissimo aspetto della democrazia ) in molti casi e’ la vera autorità, quando c’e’ qualcosa che non va, sia in Enti Pubblici o Societa’ Private, si ribella, scrive e ottiene soddisfazione… perche’ non hanno paura, non conoscono la parola “OMERTA’” !!!

Proviamo senza paura a fare lo stesso anche ad Ustica (quando e’ giusto) non per offendere nessuno ma per difendere i nostri diritti e fra qualche anno mi darete la risposta. Non voglio dare lezioni a nessuno, perche’ se io fossi ad Ustica, forse, anche io sarei contagiato dalla “malattia” dell’ OMERTA’. Voglio solo mettere sul tavolo piccole cose che si imparano vivendo fuori da Ustica, e questo rafforza la tesi, espressa da Jose Zagame su Usticasape, di includere nell’ Amm.ne futura usticesi con “esperienze” maturate in campo internazionale. Intanto, da qualche anno a venire, si stanno facendo molti passi da gigante e si deve ringraziare anche Usticasape che a poco a poco sta contribuendo ad eliminare tanti piccoli “tabu’” personali e da a noi tutti la possibilità di esprimerci, comunicare e protestare in maniera civile, come mai si era fatto prima. Siamo gia’ sulla buona strada. Tempi migliori sono all’orizzonte.

A proposito, prima di chiudere, mi piace ricordare quanto spesso troviamo, nello spazio dedicato agli eufemismi, su usticasape: Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.

A. Einstein

Grazie se avete avito la costanza di leggere

Agostino Caserta

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COMMENTO:

Da Ustica Gabriella Bertacci

Ciao Jò , ho letto il tuo commento ……ma non riesco a capire chi è ” Davide Armando ” …..E’ il cognato di Tonino Ailara ?

Baci Gabriella

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Dalla California Agostino Caserta

Caro Jose’, spero di non suonare come quello che butta acqua sul fuoco, come tu saprai Davide lavora a Londra, dove continua anche a studiare su altre tesi per conseguire il dottorato e dopo viene il periodo di costruire e stabilizzare la professione e penso ci vorra’ del tempo. Sempre se lui e’ interessato. Ma comunque non c’e’ problema penso ci sono altri in gamba anche figli di usticesi professionisti.

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Da Ustica Patrizia Lupo

Egr sig. Caserta lei ha proprio ragione nel toccare un tasto dolente sulla situazione scolastica usticese. Purtroppo il problema è a monte: gli insegnanti sono una categoria sottopagata per il ruolo di cui sono investiti, nonostante abbiano in mano il futuro della nazione, vengono, proprio da questa, considerati meno di zero. A Ustica il problema si aggrava per i motivi che tutti noi sappiamo. Ma mi preme dire che la scuola elementare ed infantile di Ustica conta di un personale docente e non veramente eccellente, è vero, per la maggior parte sono locali e questo permette una continuità didattica, nessuno di loro ha la necessità di “fuggire” quando viene preannunciata una bufera….

Intendo perció spezzare una lancia a favore della scuola di Ustica a proposito dei laboratori effettuati in collaborazione con l’Arcidonna e dell’iniziativa “un sorriso per l’Africa” in collaborazione con l’Associazione Pole Pole. In entrambi i casi insegnanti e alunni hanno dimostrato di saper fare il proprio lavoro, con dedizione e amore da altri tempi, con eccellenti risultati e risposte da parte degli alunni.

Per quanto riguarda il resto della lettera di Gabriella….. Che dire….sono fermamente convinta che stare a guardare senza parlare equivale ad essere complici…..si ha in mano un forte strumento che è il voto, usiamolo!

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Dalla Germania Jiosè Zagame

Mister Agostino, mi e’ venuta un’idea, visto che a noi non  e’ permesso di candidarci, vedi cause forza maggiore, e lei proponeva di trovare gente di fiducia del posto che ci rappresentasse e bene. se mi permette (sempre in tono serio-scherzoso-provocatorio) per la sua carica di Sindaco, la vedo benissimo rappresentata da un giovane Usticese (trentenne) un’INGEGNERE, che di nome fa DAVIDE ARMANDO……mi sfugge il cognome, puo’ aiutarmi a ricordare 🙂 Spero aver scelto bene!

p.s. Come sempre condivido i suoi SAGGI commenti. Saggi e gente moderata di cui l’isola e’ orfana!!! La prego di non far mancare mai i suoi piccoli mattoncini, necessari per la ricostruzione dell’isola.

Good Bye, Mister Agostino!!!

 

 

 

Funerale Agostino Calderaro


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COMMENTO:

Da Ustica Gaetano Calderaro

Grazie per le belle parole, le brevi note e per il ricordo che hai dei miei; forse sei tra i pochi che ricordano così bene l’impegno “disinteressato” che animò i miei genitori a favore della comunità usticese.

Resta in noi la grande soddisfazione di aver fruito dei loro insegnamenti per tanti valori fondanti della vita fra cui la bontà, l’onestà e la disponibilità.

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Dalla California Agostino Caserta

Agostino Calderaro fu un altro grande usticese del secolo scorso che per diverse generazioni fu ragioniere factotum del Municipio di Ustica ed ebbe una influenza rimarcante in tutte le decisioni prese dalle Autorità Comunali di quell’epoca. Fu sempre impegnato con il padre ” ‘U Zu’ Giuliu”, personaggio popolare e carismatico dell’isola, nella vita sociale e politica del paese. La moglie Nunzia Di Mento fu insegnante ed educatrice nella scuola di Ustica anch’essa per diverse generazioni di bambini a completamento di un binomio, con il marito Agostino, che ad Ustica ha lasciato una grande eredità di affetti e ammirazione non solo per le loro virtù e qualità professionali e non, ma per il loro lato umano : signorilità, finezza, amabilità e bontà verso il prossimo.

Bambino – Gaetano Agostino Caserta


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Il Punto di Agostino Caserta dalla California


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Il caso Capitaneria-divieti-Amp sta prendendo una bella piega e si deve ringraziare l’Amm.ne per l’impegno, CHI HA PROTESTATO, Usticasape che ormai è “la voce” dell’Isola, ma non è tutto, ci sono altri punti da discutere anche se in questo momento si deve tenere a “fuoco” SOLAMENTE un soggetto : Capitaneria-divieti e AMP.

Ho rivisto di nuovo la foto del 12 Giugno corrente della Cala S. Maria e questa foto dice tutto. Trenta anni fa al massimo nel porticciolo c’erano 10 barchette di pescatori e villeggianti, oggi quasi 300 (ma nella foto vedo solo barchette, poche barche e zero panfili ), il traffico estivo anche in mare diventa intenso ed e’ giocoforza che le forze dell’ordine per evitare incidenti e per l’incolumità dei cittadini devono applicare la legge. Ma per i troppi divieti e limiti se sono esagerati e non fanno senso in democrazia si devono annullare impugnandoli in gruppi come cooperative, se non lo può fare il Sindaco e’ necessario un avvocato, ancora siamo in tempo, le lamentele funzionano solo quando sono per iscritto. Si deve ribadire che divieti, restrizioni, limiti ecc… danneggiano il turismo, gli usticesi residenti, non residenti, oriundi ecc…la gente va in vacanza per rilassarsi e divertirsi non per essere scocciata dai troppi divieti e in questo contesto dovrebbe un po’ allentare la morsa anche il Comune con i Vigili, limitando multe a casi necessari o estremi perché i turisti che hanno piccole disavventure per una stupida multa nell’isola non ci tornano più !

Inoltre la banchina cosiddetta barresi, lo diciamo da 30 anni, “chi coss mi represent” ? direbbero a Bari. Ruba solo spazio di mare. Visto che il porto ancora non c’e, eliminandola e lasciando solo il moletto frangionde invece di essere riparo solamente per le 20 barche che si vedono nella foto può dare approdo almeno a 60 barche. E il parcheggio direbbero tanti? Un bel parcheggio si può fare con poca spesa proprio dietro la ricarica scavando sotto le rocce ex casa Mattaliano, parcheggio unico al mondo, al fresco d’estate e caldo d’inverno, e a pagamento.

Ci sono giornalmente lamentele da parte di moltissimi usticesi che vivono in paese e sono scontenti e infastiditi dall’ossido di carbonio, dal traffico caotico nel centro abitato, dal rumore ecc.. queste persone ammontano almeno al 60% della popolazione cioè una stragrande maggioranza, altro che quorum! E’ necessario il tunnel-svincolo del quale si è sempre sentito parlare… Lo svincolo in questione già esiste ed è quello che trasporta i liquami al depuratore, basterebbe ingrandirlo in altezza e larghezza e con spese accettabili si potrebbe raggiungere un traguardo vitale per lo sviluppo dell’Isola. Così in paese niente più traffico, né rumori, né ossido di carbonio ecc.. e conseguentemente si creerebbero i presupposti per ricevere un turismo di qualità! Le lamentele di questi signori non sono importanti?

Personalmente sarei per il turismo di qualità non quantità come a Panarea, e l’idea del Sindaco: turismo di ” Storia, Natura e Cultura ” andrebbe a braccetto con turismo-qualità ma si dovrebbe fare con i fatti (AMP gestita efficientemente e con segnaletica aggiornata e leggibile, Villaggio Archelogico, Torri, Musei, Fortini ecc..ecc… non abbandonati ma funzionali ).Gli Enti gestori non sono all’altezza bisogna protestare e cambiare!

La zona AMP? potrebbe essere un errore abolirla, fra l’altro attira turismo di qualità (molti fanno il diving) ma dovrebbe essere spostata in qualche altro posto dell’isola perché dove e’ oggi rompe, eccome se rompe!! Gli stessi addetti ai lavori, spesso loro malgrado, sono costretti ad assillare e infastidire tutti i bagnanti, tutti, (eccetto chi può usare i diving). L’AMP crea troppi disagi a tutti, si deve togliere la gestione alla CP ma non e’ abbastanza, per sfortunata coincidenza la zona AMP e’ nell’unico posto bello accessibile via terra preferito da tutti i bagnanti, tutti. Attorno all’isola ci sono tanti altri posti interessanti dal lato ecologico e sarebbe un grosso favore per tutti, proprio tutti, se l’Amp per i prossimi 50 anni venisse spostata in un’altra zona dell’isola. Come dicono al nostro paese “un po’ per uno non fa male a nessuno….”.

Nuccio Caserta

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COMMENTO

Dalla Campania Nicola Natale

sono un turista del napoletano che ritorna nella vostra isola periodicamente anche con la mia famiglia e due volte sono venuto in inverno. Bellissimo. Non c’e’ dubbio che il traffico in estate nel centro abitato e’ troppo agitato una alternativa alla circolazione nel Centro tramite uno svincolo sarebbe veramente un bel guadagno per tutti.

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da Palermo Maria Teresa Giordano

..credo, infatti, che a questo punto l’unico strumento rimasto sia quello giudiziario: impugnare l’ordinanza al TAR! Così chiariremo definitivamente se la Capitaneria, ammesso e non concesso che sia ancora ente gestore (provvisorio) abbia potere di legiferare e modificare la normativa dell’AMP “inaudita altera parte”…

Calcio: il “punto” con ricordi… di Agostino Caserta

asd_usticaVedere nelle foto l’atmosfera di rilassamento della squadra e il clima di cameratismo e amicizia sportiva con l’avversario di turno ( Isola ) fa molto piacere, ma ci permettiamo di anticipare che la gara con il Makella, ultima di campionato, potrebbe essere insidiosa per cui un pochino di lavoro in pubbliche relazioni magari da parte del Sindaco con il Sindaco di Camporeale e le loro rispettive presenze in campo per la partita potrebbe cambiare molte cose e garantirebbe la chiusura del Torneo in un clima amichevole . Sulla partita di Isola delle Femmine si può dire che e’ stata lo specchio del campionato e si può capire anche il comportamento dell’arbitro che magari avrà fatto qualche errore, ma gli errori gli arbitri li fanno anche nelle partite fra professionisti, gli errori arbitrali bisogna prenderli per quelli che sono e accettarli perché alla fine del campionato di solito si compensano e considerare gli errori arbitrali un’attenuante non e’ una prassi che paga ne’ in campo ne’ fuori.

Nell’ultima partita contro Ezio Roma calcio abbiamo segnato il gol a freddo a favore ma non ha fatto la differenza sperata, non si può vincere di sola cabala o di statistiche… In ogni modo per l’ASD Ustica questo e’ un campionato di assestamento e va un grosso plauso a tutti, specie a chi ha avuto l’idea e l’ha perseguita con sacrifici anche personali non badando ad ostacoli. Bravissimi ! Fino a 8 mesi fa, infatti, con l’esclusione di 3 o 4 veterani, nessuno dei ragazzi aveva mai giocato in campi di 60 X 100 metri ma soltanto in campetti di calcetto dove le differenze sono enormi. L’anno venturo la musica dovrebbe essere un po’ diversa, però si suggerisce a tutti, in questo fine campionato, di approfittare delle belle giornate per impegnarsi bene negli allenamenti e non allentare la presa altrimenti il processo di maturazione verrà ritardato se non addirittura interrotto o cancellato. Con la Parrocchia S. Giovanni Battista, che domenica scorsa ha pareggiato contro una ex “pretendente”, che sarà anche una squadra simpatica……non ci si può rilassare troppo e pensare che la partita e’ già vinta solo perché e’ il fanalino di coda; la partita non si gioca sulla carta ma sul campo. L’occasione della prima vittoria al “Mulino a Vento” e’ ghiotta ma…mai ” vendere la pelle dell’orso prima di averlo beccato”

Concludo con alcuni RICORDI DI ALTRI TEMPI …

Questi fatti e curiosità riportati sotto sono per i lettori di una certa età. Ricordi difficili da dimenticare, accaduti quando giocavamo nel campetto del Mulino a Vento, 100 mt. a sud di quello attuale, anni ’60-70.

– Tanino Palmisano (detto ‘U Spirdu) quando giocava suo figlio Pino ( detto Pinnazzuolo ) caricava su un furgoncino con piccolo rimorchio fatto solo per quattro persone + 1 dal paese sino al campo tutta la squadra comprese riserve, tifosi, familiari, amici, parenti, ecc., che somigliava alla torre di Babele.

– Durante la partita mentre la squadra dei “Rossi” era tutta proiettata in avanti, all’arrembaggio nell’area avversaria, alla ricerca del pareggio con il solo Enzo Basile ( detto ‘U panciu ) loro unico difensore, all’altezza del centro campo, improvvisamente, un disimpegno fa scattare il contropiede avversario. ‘U Panciu, improvvisamente , si ritrova da solo contro tre attaccanti avversari che scendevano verso la sua porta da tutti i lati. A questo punto è subentrato in lui lo spirito di “conservazione” e, inconsciamente “ricordandosi” di quando si giocava “ai compagni” al palchetto, ‘U Panciu comincia a gridare : ” Allarmi !! Allarmi !!

– Giovanni D’ Angelo ( detto ‘U zu’ Sciabica ), invece, grande attaccante purosangue, quando segnava un gol faceva alcune caratteristiche capriole ( a cazzicatummula ) mentre correva per il campo.

– Totuccio Caserta ( detto ‘U Verru ), arbitro, dopo una protesta un po’ troppo energica in campo dà uno schiaffo al figlio-giocatore Enzo davanti a mezzo paese.

– Pietro Bertucci ( fu Emanuele ) quando la sua squadra faceva azioni importanti o gol metteva in azione una vecchia campana ( ‘a campaniata ) e lo stesso faceva Franco Pecora con i ” Piattini ” del padre della vecchia banda musicale.

– Gasparino Catalano ( detto Lollo ), perenne farsesco, ed al quale piaceva moltissimo la birra “agghiacciata”, quando giocava suo figlio Nardo ( detto Corleone ) si recava al campo e all’impiedi con quella grossa voce faceva la “sua cronaca” dal vivo su cui, alla fine, lui ci rideva su’ più di tutti gli altri : “Attenzione, attenzione !! Azione in profondità… Del Vecchio passa a Del Giovane, tira di testa la testa parte e la palla resta, ‘u purtieri avanza e a musica di danza cari supra ‘a panza….”

Nuccio

Calcio: il “punto” con ricordi… di Agostino Caserta

asd_usticaVedere nelle foto l’atmosfera di rilassamento della squadra e il clima di cameratismo e amicizia sportiva con l’avversario di turno ( Isola ) fa molto piacere, ma ci permettiamo di anticipare che la gara con il Makella, ultima di campionato, potrebbe essere insidiosa per cui un pochino di lavoro in pubbliche relazioni magari da parte del Sindaco con il Sindaco di Camporeale e le loro rispettive presenze in campo per la partita potrebbe cambiare molte cose e garantirebbe la chiusura del Torneo in un clima amichevole . Sulla partita di Isola delle Femmine si può dire che e’ stata lo specchio del campionato e si può capire anche il comportamento dell’arbitro che magari avrà fatto qualche errore, ma gli errori gli arbitri li fanno anche nelle partite fra professionisti, gli errori arbitrali bisogna prenderli per quelli che sono e accettarli perché alla fine del campionato di solito si compensano e considerare gli errori arbitrali un’attenuante non e’ una prassi che paga ne’ in campo ne’ fuori.

Nell’ultima partita contro Ezio Roma calcio abbiamo segnato il gol a freddo a favore ma non ha fatto la differenza sperata, non si può vincere di sola cabala o di statistiche… In ogni modo per l’ASD Ustica questo e’ un campionato di assestamento e va un grosso plauso a tutti, specie a chi ha avuto l’idea e l’ha perseguita con sacrifici anche personali non badando ad ostacoli. Bravissimi ! Fino a 8 mesi fa, infatti, con l’esclusione di 3 o 4 veterani, nessuno dei ragazzi aveva mai giocato in campi di 60 X 100 metri ma soltanto in campetti di calcetto dove le differenze sono enormi. L’anno venturo la musica dovrebbe essere un po’ diversa, però si suggerisce a tutti, in questo fine campionato, di approfittare delle belle giornate per impegnarsi bene negli allenamenti e non allentare la presa altrimenti il processo di maturazione verrà ritardato se non addirittura interrotto o cancellato. Con la Parrocchia S. Giovanni Battista, che domenica scorsa ha pareggiato contro una ex “pretendente”, che sarà anche una squadra simpatica……non ci si può rilassare troppo e pensare che la partita e’ già vinta solo perché e’ il fanalino di coda; la partita non si gioca sulla carta ma sul campo. L’occasione della prima vittoria al “Mulino a Vento” e’ ghiotta ma…mai ” vendere la pelle dell’orso prima di averlo beccato”

Concludo con alcuni RICORDI DI ALTRI TEMPI …

Questi fatti e curiosità riportati sotto sono per i lettori di una certa età. Ricordi difficili da dimenticare, accaduti quando giocavamo nel campetto del Mulino a Vento, 100 mt. a sud di quello attuale, anni ’60-70.

– Tanino Palmisano (detto ‘U Spirdu) quando giocava suo figlio Pino ( detto Pinnazzuolo ) caricava su un furgoncino con piccolo rimorchio fatto solo per quattro persone + 1 dal paese sino al campo tutta la squadra comprese riserve, tifosi, familiari, amici, parenti, ecc., che somigliava alla torre di Babele.

– Durante la partita mentre la squadra dei “Rossi” era tutta proiettata in avanti, all’arrembaggio nell’area avversaria, alla ricerca del pareggio con il solo Enzo Basile ( detto ‘U panciu ) loro unico difensore, all’altezza del centro campo, improvvisamente, un disimpegno fa scattare il contropiede avversario. ‘U Panciu, improvvisamente , si ritrova da solo contro tre attaccanti avversari che scendevano verso la sua porta da tutti i lati. A questo punto è subentrato in lui lo spirito di “conservazione” e, inconsciamente “ricordandosi” di quando si giocava “ai compagni” al palchetto, ‘U Panciu comincia a gridare : ” Allarmi !! Allarmi !!

– Giovanni D’ Angelo ( detto ‘U zu’ Sciabica ), invece, grande attaccante purosangue, quando segnava un gol faceva alcune caratteristiche capriole ( a cazzicatummula ) mentre correva per il campo.

– Totuccio Caserta ( detto ‘U Verru ), arbitro, dopo una protesta un po’ troppo energica in campo dà uno schiaffo al figlio-giocatore Enzo davanti a mezzo paese.

– Pietro Bertucci ( fu Emanuele ) quando la sua squadra faceva azioni importanti o gol metteva in azione una vecchia campana ( ‘a campaniata ) e lo stesso faceva Franco Pecora con i ” Piattini ” del padre della vecchia banda musicale.

– Gasparino Catalano ( detto Lollo ), perenne farsesco, ed al quale piaceva moltissimo la birra “agghiacciata”, quando giocava suo figlio Nardo ( detto Corleone ) si recava al campo e all’impiedi con quella grossa voce faceva la “sua cronaca” dal vivo su cui, alla fine, lui ci rideva su’ più di tutti gli altri : “Attenzione, attenzione !! Azione in profondità… Del Vecchio passa a Del Giovane, tira di testa la testa parte e la palla resta, ‘u purtieri avanza e a musica di danza cari supra ‘a panza….”

Nuccio

Dalla California Agostino Caserta


asd_usticaSembra che nel torneo di Calcio di terza Categoria Palermo girone A le forze a poco a poco si stiano livellando, non si riscontrano piu’ tanti risultati tennistici o eclatanti, le difese cominciano a prevalere sugli attacchi, il Don Orione continua nella sua marcia mentre il Bolognetta continua a perdere qualche colpo e nel frattempo si nota l’avanzare costante in classifica del Misilmeri. Esistono, pero’, cosi tante partite da recuperare che la posizione di tutte le quadre impegnate praticamente o potenzialmente nella lotta per promozione e play-off, dopo i recuperi, potrebbe essere scalfita o addirittura fatta traballare. E se e’ vero che lo scudetto si vince contro ” le piccole ” allora il compito delle squadre del centro e bassa classifica non solo e’ quello di migliorarsi e buttare le basi per l’anno venturo ma di fare da filtro e da agente catalitico.

La trasferta a Piana degli Albanesi e’ interessante anche dal punto di vista turistico. la cittadina e’ molto carina, sorge accanto al lago ( artificiale ) di Piana in una zona montuosa a 740 slm, le montagne attorno d’inverno sono spesso innevate ( farà freddo ) , hanno la “sagra” dei cannoli che sono buonissimi, un pane locale delizioso e conservano ancora parte delle loro tradizioni albanesi. l’Amministrazione Comunale utilizza nei documenti ufficiali anche l’albanese ai sensi della legge vigente che tutela le minoranze etniche e linguistiche, e parlano in italiano ed albanese, ora pero’, misto al siciliano. Il paese e’ Ricco di interessanti monumenti, Chiese, fontane e parte del territorio montagnoso della Citta’ e’ riserva naturale per la sua flora e il clima. La cittadina che oggi conta 6.384 abitanti fu fondata, dietro benestare del re di Spagna Giovanni II, nel 1488 da un gruppo di cristiani greco-albanesi che cercarono rifugio in Italia a causa dell’imminente avanzata dell’esercito Turco di fede musulmana che minacciava la cristianita’ nella penisola balcanica. Sin dagli inizi fu chiamata “Piana dei Greci” ma nel 1941, durante il regime fascista il nome fu variato in ” Piana degli Albanesi” .

La partita a Piana e’ di recupero non essendo stata disputata il 5 dicembre scorso a causa di mancanza di mezzi di collegamento con Palermo e siccome questa domenica nel torneo Palermo A e’ osservato un turno di sosta la partita diventa unica, speciale, sotto gli occhi di tanti e soprattutto vede la formazione usticese rinforzata nello spirito, dopo avere disputato le ultime partite tutte contro squadre pretendenti alla promozione o ai play-off. La compagine usticese per continuare nel cammino di maturazione intrapreso all’inizio e’ chiamata a materializzare il riscatto e produrre, come obiettivo imminente, una vittoria fuori casa contro una squadra accessibile e inoltre la prima vittoria stagionale al ” Mulino al Vento ” per dare una bella spolverata ai dubbi e a qualche incognita affiorata recentemente. Anche nel calcio sprone, stimolo e motivazioni sono alla base dei risultati : e’ l’attitudine mentale che guida tutto ! E non dimentichiamoci di quei fatidici 15 minuti iniziali fuori casa : bisogna invertire la costante, concentrasi sin dall’inizio e segnare per primi e subito perche’, e’ vero, in terza categoria la cosa piu’ importante e’ il divertimento che, pero’, senza ombra di dubbio, diventa piu’ completo, frizzante e spumante quando si vince.

Nuccio

COMMENTO:

Partita non disputata a causa di avverse condizioni meteo marine

Dalla California Agostino Caserta


asd_usticaSembra che nel torneo di Calcio di terza Categoria Palermo girone A le forze a poco a poco si stiano livellando, non si riscontrano piu’ tanti risultati tennistici o eclatanti, le difese cominciano a prevalere sugli attacchi, il Don Orione continua nella sua marcia mentre il Bolognetta continua a perdere qualche colpo e nel frattempo si nota l’avanzare costante in classifica del Misilmeri. Esistono, pero’, cosi tante partite da recuperare che la posizione di tutte le quadre impegnate praticamente o potenzialmente nella lotta per promozione e play-off, dopo i recuperi, potrebbe essere scalfita o addirittura fatta traballare. E se e’ vero che lo scudetto si vince contro ” le piccole ” allora il compito delle squadre del centro e bassa classifica non solo e’ quello di migliorarsi e buttare le basi per l’anno venturo ma di fare da filtro e da agente catalitico.

La trasferta a Piana degli Albanesi e’ interessante anche dal punto di vista turistico. la cittadina e’ molto carina, sorge accanto al lago ( artificiale ) di Piana in una zona montuosa a 740 slm, le montagne attorno d’inverno sono spesso innevate ( farà freddo ) , hanno la “sagra” dei cannoli che sono buonissimi, un pane locale delizioso e conservano ancora parte delle loro tradizioni albanesi. l’Amministrazione Comunale utilizza nei documenti ufficiali anche l’albanese ai sensi della legge vigente che tutela le minoranze etniche e linguistiche, e parlano in italiano ed albanese, ora pero’, misto al siciliano. Il paese e’ Ricco di interessanti monumenti, Chiese, fontane e parte del territorio montagnoso della Citta’ e’ riserva naturale per la sua flora e il clima. La cittadina che oggi conta 6.384 abitanti fu fondata, dietro benestare del re di Spagna Giovanni II, nel 1488 da un gruppo di cristiani greco-albanesi che cercarono rifugio in Italia a causa dell’imminente avanzata dell’esercito Turco di fede musulmana che minacciava la cristianita’ nella penisola balcanica. Sin dagli inizi fu chiamata “Piana dei Greci” ma nel 1941, durante il regime fascista il nome fu variato in ” Piana degli Albanesi” .

La partita a Piana e’ di recupero non essendo stata disputata il 5 dicembre scorso a causa di mancanza di mezzi di collegamento con Palermo e siccome questa domenica nel torneo Palermo A e’ osservato un turno di sosta la partita diventa unica, speciale, sotto gli occhi di tanti e soprattutto vede la formazione usticese rinforzata nello spirito, dopo avere disputato le ultime partite tutte contro squadre pretendenti alla promozione o ai play-off. La compagine usticese per continuare nel cammino di maturazione intrapreso all’inizio e’ chiamata a materializzare il riscatto e produrre, come obiettivo imminente, una vittoria fuori casa contro una squadra accessibile e inoltre la prima vittoria stagionale al ” Mulino al Vento ” per dare una bella spolverata ai dubbi e a qualche incognita affiorata recentemente. Anche nel calcio sprone, stimolo e motivazioni sono alla base dei risultati : e’ l’attitudine mentale che guida tutto ! E non dimentichiamoci di quei fatidici 15 minuti iniziali fuori casa : bisogna invertire la costante, concentrasi sin dall’inizio e segnare per primi e subito perche’, e’ vero, in terza categoria la cosa piu’ importante e’ il divertimento che, pero’, senza ombra di dubbio, diventa piu’ completo, frizzante e spumante quando si vince.

Nuccio

 

Riunione a S.Diego California (40 di 80 foto)


Commento di Agostino Caserta sulla Riunione di San Diego

Stupenda Riunione degli usticesi del Sud California questa volta ospitata da Marlene Robershow nella sua bella Villa di Ramona a nord di San Diego che quest’anno e’ stata organizzata in omaggio degli ospiti speciali Pietro Bertucci titolare del blog www.usticasape.it con la moglie Pina da Ustica e Maria Compagno, Chris Caravella con la moglie Pamela e Loella New Orleans la Barilleau con il marito venuti appositamente da New Orleans. Alla festa erano presenti circa 70 persone, un record ! Molti si erano già conosciuti nelle precedenti riunioni ma tanti partecipanti erano nuovi. Le origini usticesi di Marlene e Famiglia, che hanno già visitato la nostra bella isoletta, sono legate ai Manfre’, Rando e Marchese da Palermo ed e’ una famiglia, che vive a San Diego e dintorni, abbastanza numerosa quasi quanto i Lauricella della zona di San Jose-Sacramento.

E’ stata una festa indimenticabile, i legami di amicizia e di fratellanza fra gli americani di origine usticese, che vivono in California, si rinforzano. Sono state proiettate in uno schermo gigante moltissime foto di Ustica commentate singolarmente da me e Pietro Bertucci, che sta migliorando il suo inglese a velocita’ supersonica. Abbiamo letto in inglese il saluto del Sindaco Aldo Messina rivolto agli americani e quelli del Centro studi che (che verranno pubblicati nel secondo gruppo di 40 foto). Abbiamo avuto tramite skype conversazioni-video con Fred Lauricella da Sacramento, organizzatore della riunione degli usticesi del nord California della prossima settimana a San Jose e con Nini Caserta e la gentile moglie Enza da Palermo che, nonostante la tarda ora, non stavano nella pelle durante i saluti a persone come Marcello di Mauro ed altri. Purtroppo per il troppo per problemi tecnici non si sono materializzate le chiamate di Gaetano Nava e Carlo Natale e altri sempre tramite skype, con i quali ci scusiamo. Alla riunione erano presenti fra gli altri Marcello di Mauro con la figlia Celestina e la fidanzata, Nancy Stone da Santa Monica della famiglia Tranchina che e’ stata già diverse volte ad Ustica, e la cugina Mary Prima-Calderaro, nipote del cantante di jazz Louis Prima. Le foto dell’Isola sullo schermo hanno incentivato l’interesse e la voglia di visitare Ustica. Il cibo preparato da Marlene, dalle figlie e da molti altri intervenuti e’ stato fantastico. Maria Bertucci-Compagno e Pina Nava non hanno voluto rubare lo show e si sono limitate a preparare tiramisu senza liquore,solo alcool puro ( ma e’ una ricetta segreta non diciamolo a nessuno ) i famosi tutu’ usticesi e la tradizionale e colorata cassata King Cake arrivata per l’occasione da New Orleans. Sono stati serviti vini quasi tutti provenienti dall’Italia.

Qualche anno fa a queste riunioni intervenivano poche persone e si sospettava una mancanza d’interesse da parte dei nuovi ad allargare le proprie conoscenze, ma la nuova tecnologia dei mezzi di comunicazione, che annulla le distanze e allarga gli orizzonti (usticasape contribuisce in modo rilevante con spettacolari foto e notizie) sono stati fondamentali per crescere il desiderio e la bramosia di conoscere e visitare la terra dei loro avi.

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Dalla California Agostino Caserta


]Dopo avere perduto 3 partite di fila e relegata al terzo posto ( che potrebbe dividere in condominio con il Makella che deve recuperare una partita ) Il Bolognetta, che qualche settimana fa aveva 4 punti di vantaggio sulla seconda, ha assunto, di colpo, tutta l’aria di una nobile decaduta in fretta. Forse la squadra e’ solo in un periodo di crisi, anche perché il comando logora, oppure i recenti scontri diretti contro pretendenti alla promozione si sono rivelati troppo stressanti e questo e’ un cattivo segno. Anche se tutto si presenta come un perfetto scenario per anticipare un risultato positivo-sorpresa in trasferta della squadra usticese bisogna riconoscere che la compagine locale e’ molto quotata e allora bisogna prendere le contromisure specie in difesa….

Bolognetta e’ un paesino di 3,461 abitanti a 25 km sud di Palermo, situato nella valle di due fiumi, l’Eleuterio e il Milicia. L’economia e’ fondata sull’agricoltura, l’industria edilizia, cave attive di arena e di marmo. Molto popolari la pasta con sarde e il carnevale dell’ Ogliastro ( antico nome della cittadina ) ; la Chiesa Madre costruita agli inizi del 1600, rifatta nel 1775 conserva una statua in legno opera del Bagnasco. Il nome antico di Bolognetta ha molto in comune con la Contrada Ogliastrello della nostra Isola.

Nel 1610, infatti, Vincenzo Bologna Beccadelli , marchese di Marineo, vende insieme al fondaco tutto il territorio ( dell’odierna Bolognetta ) composto da diverse contrade a Marco Mancino, un ricco mercante genovese, con la condizione che : ” venendosi a formare un paese questi avrebbe dovuto chiamarsi Bolognetta “. Tale condizione però non fu rispettata. Infatti il paese che a poco a poco si venne a formare prese il nome di ” Santa Maria dell’Ogliastro ” o piu’ semplicemente ” Agghiastru “, per un’immagine della Madonna in un campo di olivi selvatici esistenti nel fondaco, e lo mantenne fino all’ottobre del 1882 quando il paese finalmente assunse il nome di Bolognetta in omaggio al primo Feudatario Vincenzo Bologna.

La concentrazione da parte della difesa dell’Asd Ustica sulle palle inattive e punizioni e’ di prammatica, proviamo anche di segnare un gol subito noi, cosi saranno gli avversari a dovere ingoiare la pillola amara e cominciare la partita in salita. In questa partita e’ d’obbligo usare molta aggressività e umiltà e farà la differenza se i giovani cominciano a fare pressing a tutto campo sui portatori di palla avversari non facendoli giocare come preferiscono. Fare il pressing richiede sacrifici, e’ vero, ma i risultati si vedono subito e inoltre quando le cose vanno bene il cervello sale in cattedra : fa aumentare l’adrenalina che pompando più ossigeno nei polmoni aiuta a fare sparire la stanchezza istantaneamente. Il mantello erboso del campo della squadra ospitante, dalle foto di facebook, sembra molto ben curato ed in buone condizioni e questo dovrebbe favorire chi nel calcio ha i “piedi buoni”. La partita e’ importante specie per il Bolognetta che vuole interrompere la serie negativa e al campo e’ prevista la presenza di alcune centinaia di tifosi che sommati a quelli che errano da Ustica e da Palermo garantiranno divertimento e sospensione d’animo in campo e sugli spalti

Dalla California Agostino Caserta


]Dopo avere perduto 3 partite di fila e relegata al terzo posto ( che potrebbe dividere in condominio con il Makella che deve recuperare una partita ) Il Bolognetta, che qualche settimana fa aveva 4 punti di vantaggio sulla seconda, ha assunto, di colpo, tutta l’aria di una nobile decaduta in fretta. Forse la squadra e’ solo in un periodo di crisi, anche perché il comando logora, oppure i recenti scontri diretti contro pretendenti alla promozione si sono rivelati troppo stressanti e questo e’ un cattivo segno. Anche se tutto si presenta come un perfetto scenario per anticipare un risultato positivo-sorpresa in trasferta della squadra usticese bisogna riconoscere che la compagine locale e’ molto quotata e allora bisogna prendere le contromisure specie in difesa….

Bolognetta e’ un paesino di 3,461 abitanti a 25 km sud di Palermo, situato nella valle di due fiumi, l’Eleuterio e il Milicia. L’economia e’ fondata sull’agricoltura, l’industria edilizia, cave attive di arena e di marmo. Molto popolari la pasta con sarde e il carnevale dell’ Ogliastro ( antico nome della cittadina ) ; la Chiesa Madre costruita agli inizi del 1600, rifatta nel 1775 conserva una statua in legno opera del Bagnasco. Il nome antico di Bolognetta ha molto in comune con la Contrada Ogliastrello della nostra Isola.

Nel 1610, infatti, Vincenzo Bologna Beccadelli , marchese di Marineo, vende insieme al fondaco tutto il territorio ( dell’odierna Bolognetta ) composto da diverse contrade a Marco Mancino, un ricco mercante genovese, con la condizione che : ” venendosi a formare un paese questi avrebbe dovuto chiamarsi Bolognetta “. Tale condizione però non fu rispettata. Infatti il paese che a poco a poco si venne a formare prese il nome di ” Santa Maria dell’Ogliastro ” o piu’ semplicemente ” Agghiastru “, per un’immagine della Madonna in un campo di olivi selvatici esistenti nel fondaco, e lo mantenne fino all’ottobre del 1882 quando il paese finalmente assunse il nome di Bolognetta in omaggio al primo Feudatario Vincenzo Bologna.

La concentrazione da parte della difesa dell’Asd Ustica sulle palle inattive e punizioni e’ di prammatica, proviamo anche di segnare un gol subito noi, cosi saranno gli avversari a dovere ingoiare la pillola amara e cominciare la partita in salita. In questa partita e’ d’obbligo usare molta aggressività e umiltà e farà la differenza se i giovani cominciano a fare pressing a tutto campo sui portatori di palla avversari non facendoli giocare come preferiscono. Fare il pressing richiede sacrifici, e’ vero, ma i risultati si vedono subito e inoltre quando le cose vanno bene il cervello sale in cattedra : fa aumentare l’adrenalina che pompando più ossigeno nei polmoni aiuta a fare sparire la stanchezza istantaneamente. Il mantello erboso del campo della squadra ospitante, dalle foto di facebook, sembra molto ben curato ed in buone condizioni e questo dovrebbe favorire chi nel calcio ha i “piedi buoni”. La partita e’ importante specie per il Bolognetta che vuole interrompere la serie negativa e al campo e’ prevista la presenza di alcune centinaia di tifosi che sommati a quelli che errano da Ustica e da Palermo garantiranno divertimento e sospensione d’animo in campo e sugli spalti

Dalla California Agostino Caserta


Non tutti i mali vengono per nuocere. Le partite non disputate qualche mese fa dall’ Asd Ustica per causa mancanza di collegamenti potrebbero essere stato un regalo della sorte. Infatti la gara contro il Giadinello ha già fruttato al ” Mulino a Vento ” un punto di una certa importanza per la classifica e morale. E la gara con il Piana, squadra che all’epoca del rinvio andava molto bene, ma che attualmente mostra di essere un po’ dentro una certa crisi di risultati, potrà anch’essa fruttare punti in classifica perché le condizioni sono completamente diverse, se non ribaltate : L’Asd Ustica, per come era nei piani, continua a migliorare nel gioco e come spirito di squadra, i ragazzi ora sono coscienti che possono giocare senza timore riverenziale quasi contro tutti.

Misilmeri e’ a quasi 22 km a sud di Palermo ed ha una popolazione di circa 27.000 abitanti. L’economia e’ agricola – artigianale con presenza di piccole-medie industrie. Famoso il carnevale di Misilmeri e alcune delle sue specialità gastronomiche. Sorge nella valle del fiume Eleutero che anteriormente alla data di fondazione della moderna Misilmeri ( 1540 ) fu un centro Baronale e Ducale per nobili famiglie siciliane, valle che e’ storicamente importante perché fu teatro di battaglie fra i Normanni,Ruggero, e gli Arabi dove furono sconfitti nel 1091.

A Misilmeri ci sono tre squadre di calcio : Il Misilmeri La Virtus Misilmeri e la Don Carlo Lauri . La Virtus e’ una squadra che produce punteggi bassi quindi sono abituati a vivere sul filo del rasoio e aspettare….. Ha segnato solo 14 gol e incassati 16. Il margine di scarto nei risultati e’ sempre stato di 1 gol eccetto che per la vittoria, fuori casa, a Godrano per 4-1; ha prodotto 2 vittorie, 5 sconfitte e due pareggi . Sembra una squadra un po’ imprevedibile che segna poco ma ha la difesa arcigna. Questa e’ la prima vera trasferta in una cittadina dell’entroterra dove ci saranno centinaia di sostenitori sugli spalti che faranno molto rumore….Non mi cullerei pensando di questa trasferta come una missione facile, anzi…. E c’e’ da rinforzare la difesa nel senso della quantità : 4-4-2 e puntare sulla velocità e incisività dell’attacco. Gli ingredienti per un buon risultato positivo sono sempre gli stessi : niente timore riverenziale, umiltà, sacrificio, determinazione, aggressività, concentrazione e anche un pizzico di fortuna, che però, come dice l’allenatore, siamo noi stessi a doverci cercare.

Dalla California Agostino Caserta


Non tutti i mali vengono per nuocere. Le partite non disputate qualche mese fa dall’ Asd Ustica per causa mancanza di collegamenti potrebbero essere stato un regalo della sorte. Infatti la gara contro il Giadinello ha già fruttato al ” Mulino a Vento ” un punto di una certa importanza per la classifica e morale. E la gara con il Piana, squadra che all’epoca del rinvio andava molto bene, ma che attualmente mostra di essere un po’ dentro una certa crisi di risultati, potrà anch’essa fruttare punti in classifica perché le condizioni sono completamente diverse, se non ribaltate : L’Asd Ustica, per come era nei piani, continua a migliorare nel gioco e come spirito di squadra, i ragazzi ora sono coscienti che possono giocare senza timore riverenziale quasi contro tutti.

Misilmeri e’ a quasi 22 km a sud di Palermo ed ha una popolazione di circa 27.000 abitanti. L’economia e’ agricola – artigianale con presenza di piccole-medie industrie. Famoso il carnevale di Misilmeri e alcune delle sue specialità gastronomiche. Sorge nella valle del fiume Eleutero che anteriormente alla data di fondazione della moderna Misilmeri ( 1540 ) fu un centro Baronale e Ducale per nobili famiglie siciliane, valle che e’ storicamente importante perché fu teatro di battaglie fra i Normanni,Ruggero, e gli Arabi dove furono sconfitti nel 1091.

A Misilmeri ci sono tre squadre di calcio : Il Misilmeri La Virtus Misilmeri e la Don Carlo Lauri . La Virtus e’ una squadra che produce punteggi bassi quindi sono abituati a vivere sul filo del rasoio e aspettare….. Ha segnato solo 14 gol e incassati 16. Il margine di scarto nei risultati e’ sempre stato di 1 gol eccetto che per la vittoria, fuori casa, a Godrano per 4-1; ha prodotto 2 vittorie, 5 sconfitte e due pareggi . Sembra una squadra un po’ imprevedibile che segna poco ma ha la difesa arcigna. Questa e’ la prima vera trasferta in una cittadina dell’entroterra dove ci saranno centinaia di sostenitori sugli spalti che faranno molto rumore….Non mi cullerei pensando di questa trasferta come una missione facile, anzi…. E c’e’ da rinforzare la difesa nel senso della quantità : 4-4-2 e puntare sulla velocità e incisività dell’attacco. Gli ingredienti per un buon risultato positivo sono sempre gli stessi : niente timore riverenziale, umiltà, sacrificio, determinazione, aggressività, concentrazione e anche un pizzico di fortuna, che però, come dice l’allenatore, siamo noi stessi a doverci cercare.

Dalla California Agostino Caserta


[ id=5028 w=150 h=210 float=left]Caro Mario ,
grazie per tutte le importanti informazioni che hai fornito con il tuo “articolo di riscaldamento”. Da usticese ed ex-calciatore naturalmente mi associo al tuo ” Forza Ustica ” e voglio aggiungere che ” ai miei tempi “, Ustica non partecipava con squadre di Calcio a tornei organizzati e riconosciuti ufficialmente da Organi Nazionali, nell’Isola avevamo solo diverse squadre che partecipavano al torneo Locale,con il nostro piccolo Scudetto in palio , e occasionalmente la “Nazionale “usticese disputava partite con squadre che dietro invito venivano dal “continente” e devo dire con orgoglio che ad Ustica non vinceva mai nessuno !! Oggi la squadra di Ustica è all’esordio contro altre squadre già amalgamate ed esperte, ma dobbiamo fare valere sempre il fattore campo!! Gli avversari devono imparare che ad Ustica troveranno tutto l’”orgoglio sportivo” della squadra che ci rappresenta!! ” e sono sicuro che il nostro pubblico con il proprio calore farà la sua parte e sara’ il 12mo uomo in campo .
Vedo che dietro la nuova avventura del calcio isolano nella terza Categoria Dilettanti c’è molto entusiasmo, appoggio morale, mediatico, c’è molta competenza a livello organizzativo e tecnico, ci sono giocatori di valore, ci sono molti preparativi e l’attesa cresce ed è grande, non mi resta quindi che augurare all’ASD Ustica di fare il meglio possibile e di migliorarsi a suon di Vittorie .

Agostino Caserta

P.S. Mario una curiosità: – ad Ustica esiste una Palestra?

Scogliera Nord


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Da Ustica Carmela Caserta


[ id=3015 w=137 h=170 float=left] Agostino….. d’altronde la famiglia Caserta è famiglia di “geni”… incompresi magari.. ma sempre geni siamo….ahahahahah.Rimango sempre estasiata nel sentirti raccontare le foto…si.. tu le racconti le foto !!… come racconti tutto ciò che ricordi della tua giovinezza e non solo…sei grande…(insomma….non di statura!!!!)… e questo tuo raccontarti mi piace…questa foto è bellissima… tanti personaggi ormai non più in vita.. ma che si ricordano piacevolmente… e tu al tuo solito li hai menzionati tutti…. grazie Agostino-Nuccio…un grande abbraccio Carmela

Ricordi… di Agostino Caserta dalla California


[ id=2576 w=320 h=240 float=left]Ustica, come tante altre isole italiane, fu posto di confino per circa 200 anni. Bisogna essere almeno 60enne per potere ricordare i confinati comuni che furono una parte molto importante della storia moderna della nostra isola fino al 1961. Le due Torri, Santa Maria e Spalmatore di cui si fa bella mostra ai turisti come monumenti storici furono costruite a fine ‘700 con la manodopera di 40 “sterrati ” che furono mandati dai Borboni ad Ustica ai lavori forzati per la loro costruzione. Quelli furono i primi confinati approdati nell’isola che in seguito furono chiamati coatti, quindi confinati, e alla fine soggiornanti ( obbligati ) In buona parte erano delinquenti comuni in attesa di giudizio per omicidio, reati contro il patrimonio, truffa, usura, estorsione, ricettazione, borseggio, favoreggiamento alla prostituzione, pedofilia ecc…. Ma Ustica diede dimora anche a confinati politici avversari delle Autorità Siciliane prima, e dopo dei Governi Italiani ; anche ad anarchici, i nemici dei Re, contestatori degli aumenti delle tasse, patrioti del Risorgimento, oppositori di guerre coloniali, deportati Libici, prigionieri di guerra slavi e prigionieri arabi .

Del Confino Politico non ho ricordi perché accadde prima dei miei tempi . Terminò con la fine della guerra e l’avvento della Repubblica, per chi vuole approfondirne le conoscenze si può suggerire che all’uopo il Centro Studi di Ustica, ha pubblicato moltissimi articoli con ampi dettagli. Ha il Centro Studi pubblicato materiale concernente i confinati comuni ? Non penso, per essere sicuri bisogna chiedere .

I confinati comuni ad Ustica vivevano in una specie di carcere all’aperto, però erano autorizzati a circolare solamente entro i “limiti confinati” designati da insegne. Dove oggi c’e l’ex ristorante Timone c’era affissa una di queste insegne, un’altra era nella discesa verso il Borgo che comincia vicino Carpe Diem , e una all’inizio della discesa Via Vittorio Emanuele ( a scalunata e’ mari ), una nella zona del Calvario, nella Piazzetta attuale Poliambulatorio, nella zona del nuovo Municipio e nella zona Via Pennini; insomma potevano circolare solo nel centro abitato. Abitavano nei cameroni, tuttora esistenti, che erano sufficienti per circa 50 persone. Ogni sera al tramonto davanti l’edificio dell ‘attuale Banca usciva un trombettiere che suonava la “ritirata” per i confinati, i quali venivano relegati ai cameroni accompagnati dai loro aguzzini e chiusi a catenaccio, fino alle 8 del mattino del giorno seguente. Durante la guerra, al tramonto, in certi periodi, cominciava il coprifuoco e Sesto il trombettiere, che voleva “toscaneggiare”, all’ora della ritirata intimava a tutti ad alta voce, usticesi inclusi, in un italiano maccheronico : ” pendete la lucia” !!! ” .

Il numero dei confinati ad Ustica era mediamente di 180-250 e ciò richiedeva la presenza di almeno 120 o poco piu’ fra Carabienieri e Poliziotti il cui Quartiere Generale era la “Direzione” di Polizia che veniva gestita da Commissari e ubicata nei locali dell’attuale Agenzia Militello. I confinati, malavitosi, purtroppo, spesso regolavano le loro differenze con atti di violenza .

Diverbi, liti e risse erano molto frequenti. Avvenivano prevalentemente nei cameroni o altrove ma di solito fuori dalla vista degli Usticesi . A volte, per regolare conti, si sfidavano all’arma bianca nella zona del Cimitero o alle Case Vecchie e l’infermeria aveva sempre qualche lavoro extra da fare. Avevano i loro clan, c’erano i sardi, i calabresi, I livornesi, I romani, i veneti ( chiamati magnagatti ) ecc.., i palermitani erano i più organizzati e temuti un po’ perché “giocavano in casa” ma anche perché i più numerosi. A volte avvenivano risse tra un clan e un’altro che non potevano passare inosservate tra la popolazione che era costretta ad assistere direttamente o indirettamente ad atti violenti, a volte di sangue. Quando nell’isola c’era particolare trambusto e via vai di forze dell’ordine si capiva che era successa una “sciarria o’ cammaruni” …..e la violenza fisica non era l’unico problema, c’era gente di tutti i tipi alcuni con malattie mentali Freudiane, epilettici che a volte venivano colpiti da attacchi in pubblico ecc.. ecc..

Non e’ facile dimenticare la scena accaduta, un giorno, in un’ora di punta con i bambini appena usciti dalla scuola : Un confinato, venendo giù da un camerone, armato di coltello, inseguiva un altro, la corsa finisce in piazza, di fronte l’attuale Trattoria Mario, dove l’inseguitore ha il sopravvento e comincia a colpire a terra l’altro con fendenti. Camillo, che si trovava nel Salone Favaloro, vide cosa stava accadendo, uscì istintivamente con la saponata ancora in faccia, prese per il bavero il colpitore e lo scaraventò a metri di distanza forse salvando una vita, ma di sicuro, evitando guai peggiori per entrambi ………

Quando si, vedeva un confinato attraversare la piazza con coperte e cuscini sotto il braccio, accompagnato dalla polizia, significava che era diretto al “fosso”, dove si dormiva sul tavolaccio, per scontare una punizione di rigore conseguente a liti o altro. I confinati passavano le giornate all’ozio, in qualche taverna, o stazionati di solito in piazza nella zona del palchetto passeggiando ininterrottamente a gruppi avanti e indietro, qualsiasi usticese che passava si sentiva osservato e scrutato … Vivere in mezzo a 250 carcerati non era un divertimento … la convivenza non era facile e faceva parte della vita quotidiana a cui gli Usticesi avevano fatto l’abitudine…. Ma…. negli ultimi anni, dal 1958 al 1961 le forze dell’ordine, che per tanti anni avevano usato tattiche da tiranni e autocrati, non riuscivano più a mantenere la disciplina necessaria, era il preludio alla rivoluzione culturale del ’68, i confinati erano ovunque non rispettavano più i limiti, gli usticesi si erano molto innervositi e nell’isola ebbero luogo proteste e piccoli tumulti popolari che contribuirono ad accelerare la scomparsa del confino da Ustica ! !

I confinati prevalentemente vivevano in stato di povertà e ricevevano una piccola paga dal Governo che era chiamata ” mazzetta “. Sentivo dire da anziani che ci furono casi di confinati che morivano di malnutrizione come i senzatetto per strada e non mi riferisco ai Libici o Arabi o Slavi ma ai pregiudicati …. Quelli che avevano possibilità economiche affittavano qualche casetta e si facevano raggiungere dai familiari. La famiglia del bandito Salvatore Giuliano fu ad Ustica al confino e io, giocando nel palchetto, ho colpito un nipote di Giuliano, mio coetaneo, alla testa con una pietra procurandogli un bel ” bummuluni “,, un parente di Giuliano venne a parlare con mio nonno Fifi Ailara ma in tono amichevole perché erano vicini di casa e perché mio nonno aveva una delle poche radio ad Ustica e i Giuliano la sera venivano a fare visita per ascoltare il ” Gazzettino di Sicilia ” per notizie sui loro congiunti.

Tutti i confinati che arrivavano ad Ustica o lasciavano l’isola per andare al processo, o per qualsiasi altro motivo, venivano ammanettati con quelle pesanti manette di ferro con catene che strisciavano fino a terra e scortati dalla polizia attraverso il paese fino al porto ; quando viaggiavano in gruppi erano tutti concatenati, se uno cadeva in acqua dalla barca si portava dietro tutti gli altri. Scene, queste, molto deprimenti!! I pescatori di Ustica ogni volta, prima di uscire con la barca per il loro lavoro, dovevano chiedere formalmente i propri remi ai carabinieri che li tenevano schedati e ben custoditi in una stazione nell’edificio dell’attuale Acquario per evitare che qualche confinato tentasse di ” evadere ” dall’isola. Altri tempi !!!

Ma ….ogni medaglia ha il suo rovescio . I confinati per due secoli in un certo senso furono sostegno dell’economia locale, una economia povera ma stabile. Inoltre i coatti erano manodopera a basso costo per la produzione agricola e per servizi più umili, diventando allo stesso tempo consumatori, insieme alle forze di Polizia, dei prodotti locali . La convivenza forzata con persone di diverse culture e costumi alla fine e’ stata una esperienza costruttiva . Alcuni di questi confinati erano dei grandi artigiani .Un maestro d’ascia costruì con le sue mani molti mobili di buonissima fattura ancora esistenti . Un tavolo e uno sparecchia tavolo e’ ancora a casa mia con cassetti decorati, scolpiti a mano, e maniglie con teste di leone. Altri erano esperti nelle costruzioni, nella pasticceria e in agricoltura . Un certo Maruska, pederasta, era un rinomato sarto di alta moda , ecc.. ecc…c’era sempre qualche cosa da osservare e imparare…

E con gli usticesi si comportavano benissimo, non ci furono mai incidenti degni di nota . In alcuni casi si creavano anche relazioni e amicizie Alcuni sposavano ragazze usticesi e si creavano famiglia. Il Tranchina, nel suo libro sulla storia di Ustica, narra che un confinato incontrò a Brooklyn ( quartiere di New York ), un usticese, lo riconobbe e gli fece una grande festa. Un confinato fu addirittura Sindaco di Ustica, dopo l’armistizio del 1943, per alcune settimane. Mio padre Armando fece il militare a San Remo; uno dei commilitoni era Placidino Pesco, di Palermo, di “professione” borsaiolo sugli autobus. Il Pesco, un tipo allegro e gioviale, in seguito, fu confinato ad Ustica e con mio padre, avendo fatto il militare assieme, erano amici. Un giorno un prominente usticese ritornando da Palermo disse che su un autobus in via Roma era stato “scippato” del suo orologio d’oro da taschino con catena . Pesco scrisse una lettera e dopo due settimane l’orologio ritornò ad Ustica nelle mani del legittimo proprietario addirittura ripulito e lucidato da un orologiaio come se fosse nuovo di zecca .

Agostino Caserta

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