E poi dicono che noi siamo esagerati quando scriviamo di “Affari del mare”. Ma com’è possibile che, in due giorni, ad Agosto, in materia di trasporti tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi, prima si ferma una nave e poi un aliscafo? Ma lo Stato e la Regione siciliana cosa fanno? La denuncia del sindacato ORSA
Va bene, noi siamo prevenuti quando scriviamo dei trasporti marittimi siciliani tra deliri & affari. Però, cavolo!, sembra che lo facciano apposta. Due giorni fa la nave che collega la Sicilia con la isole Pelagie – la Sansovino – ha perso il portellone centrale per mare (non ci chiedete come sia possibile); ieri ‘attumbuliò’ l’aliscafo che collega Palermo con Ustica!
Tutto questo ad Agosto!Com’è possibile tutto questo? Hanno torto i sindacalisti dell’ORSA marittimi a scrivere una lettera di protesta alla Regione siciliana e allo Stato (per la precisione all’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, alla Ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, e al vice Ministro Giancarlo Cancelleri).
“Oggetto – leggiamo nella lettera -: integrazione all’atto di invito/diffida ad esercitare i poteri di vigilanza del 22 Maggio 2020”.
E ancora:
“Si comunica che in data 18 agosto 2020 (cioè ieri ndr), sulla linea Palermo-Ustica, non essendo disponibile l’aliscafo di riserva nella linea statale, la Compagnia di navigazione Liberty Lines ormeggia al porto di Ustica il catamarano Ale M.”.
Da quello che si capisce l’aliscafo sarebbe finito “in cantiere per avaria e la linea ministeriale è scoperta da oggi. Si invita codesto assessorato regionale delle Infrastrutture dei Trasporti a vigilare sull’eventuale contrasto della surriferita condotta con quanto disposto dalla Convenzione per l’esercizio dei servizi di collegamento marittimo con le isole minori siciliane”.
Assessore Falcone, c’amu a cumminari?
Foto tratta da Traghettilines
Fonte: I Nuovi Vespri
19-08-2020
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Claudio nessun foto montaggio….
é stata una foto scattata dal belvedere del Calvario alle ore 00,03 del 25 agosto 2013.
Pietro
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Da Roma Claudio Iovane
E’ un fotomontaggio, quella inquadratura non è reale, penso si tratti di un sogno o una libertà poetica.
Erano le 8,15 di quel mattino; una superfortezza volante statunitense, il quadrimotore B-29 “Enola Gay”, sganciava su Hiroshima la prima bomba atomica con effetti che risultarono decisivi per le sorti belliche del Giappone quanto devastanti per quella città ed i suoi abitanti con distruzioni e perdite di vite umane in proporzioni apocalittiche, vittime all’istante e dopo più tempo delle radiazioni nocive che la micidiale arma aveva sprigionato nell’assordante esplosione. “Little boy”, questo il nome quasi accattivante che fu dato a quell’ordigno tremendamente distruttivo frutto di esperimenti iniziati e conclusi qualche anno prima nel deserto del New Mexico in gran segreto; un “bimbo”, lungo tre metri dal peso di cinque tonnellate; un “bimbo” che provocò un’ecatombe; un “bimbo” che non ne fece nascere e crescere tanti altri; un “bimbo” che meglio sarebbe stato se non fosse mai venuto al mondo. Sono trascorsi 70 anni da quando quella colonna di fumo alzatasi lentamente a forma di fungo ha rappresentato e sempre rappresenterà il “logo” di un annientamento di esseri umani e luoghi da non dimenticare.
Per ricordare, il Centro Studi, nella presunzione se non nella certezza di rappresentare il sentimento della intera comunità usticese e dei turisti italiani e stranieri che occasionalmente in questo giorno si trovano in vacanza graditi ospiti della nostra Isola, espone idealmente in piazza l’enorme striscione “USTICA RICORDA HIROSHIMA”; organizza, sempre idealmente, che insieme, mano nella mano, nel segno della pace e del ripudio di tutte le guerre, formino una catena umana intorno all’isola; che alla Rocca della Falconiera un nugolo di bambini al tramonto sulle note del “silenzio” accennata da una tromba liberino tantissimi palloncini colorati con la scritta “PACE” con la speranza, questa in tutti reale, che allontanandosi nel cielo possano raggiungere in ogni parte della terra i luoghi giusti e poi finire nel cuore degli uomini giusti.
a cura di Mario Oddo
COMMENTO
Da Praga Pavla Fuccillo
Una foto meravigliosa, bellissima Ustica!