Ustica sape

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


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Chi vo ‘o male ‘e ll’ate ‘o sujo sta areta ‘a porta

Chi desidera il male degli altri il suo sta dietro alla porta

Dimenticanza, distrazione, altro…


 

SANYO DIGITAL CAMERA
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Viene segnalato da un attento osservatore che tempo fa, dopo aver completato la staccionata,  del sentiero di mezzogiorno, altezza San Paolo,  sul muretto sono state accatastate delle travi.

SANYO DIGITAL CAMERA
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Le travi sono rimaste sul posto per molto tempo sino a quando, forse, il “forte vento” ha provveduto a portarle via!. Il suggerimento che arriva è ovvio: “la prossima volta, dopo aver completato i lavori, recuperare tutto il materiale che rimane”.

 

Indispensabile lo spostamento dell’Area Marina Protetta di Ustica in altro sito

[ id=18128 w=320 h=240 float=left]Caro Claudio,

La problematica della rotazione dell’Area Marina Protetta, come da Te suggerita, è stata più volte portata all’attenzione dell’amministrazione Messina, che mai ha ritenuto di dar seguito alle nostre richieste.

Confidando in una maggiore sensibilità/attenzione della nuova amministrazione, in considerazione, tra l’altro, che da qualche mese la gestione dell’AMP è di competenza comunale, riproporremo alla giunta e al consiglio comunale di valutare la possibilità di prospettare, agli organi competenti, lo spostamento in altro sito dell’Area Marina Protetta per i motivi ben evidenziati dal Prof. Riggio in una intervista esclusiva già pubblicata su usticasape e che riproponiamo a seguire.

Riteniamo fondamentale, per l’economia dell’Isola, detto spostamento in quanto la zona Spalmatore è la più accessibile alla balneazione per via terra.

Qualora le nostre richieste dovessero rimanere, ancora una volta, inascoltate, proporremo una petizione popolare o un referendum per sondare la volontà della popolazione residente.

Pietro Bertucci

—————-

Riserva Naturale Marina di Ustica: “Lo Spalmatore una scelta sbagliata…”

 

 Alcune domande a Silvano Riggio, professore ordinario di Ecologia alla Facoltà di Scienza dell’Università di Palermo.

D. Secondo la Sua esperienza la zona dello Spalmatore era la più adatta per delimitare l’Area di Riserva Marina?

R. Da quello che sapevo, da quello che si vedeva senza ulteriori studi e ricerche si desumeva la zona più adatta per fare l’area di riserva integrale non fosse quella di Punta Spalmatore, che è una bassa spianata di scogli abbastanza accessibile al pubblico, un pubblico anche non adatto, ma fossero piuttosto le falesie che c’erano a nord e a sud che si proteggevano da sole a causa dell’asperità dei fondali e per la caduta massi e inoltre erano probabilmente le più interessanti perché le più ricche di anfrattuosità e di buchi, dove trovava rifugio la grande fauna marina dell’Isola.

D. Come mai la scelta è caduta nella zona più bella e accessibile per la balneazione dell’Isola?

R. Io ero poco convinto di questa riserva integrale allo Spalmatore, dove fu fatta, per alcuni motivi che posso elencare brevemente:

1. Questa spianata di rocce era abbastanza uniforme e piatta e non riservava quegli scoscendimenti e quelle cadute dove si trova la fauna più rappresentativa dei fondali usticesi.

2. Perché l’attuale area era molto utile, si prestava molto, alla balneazione per i turisti e per i visitatori dell’Isola che intendevano andarsi a fare il bagno, in quanto non trovavano posti altrettanto idonei.[ id=15402 w=320 h=240 float=right]

3. Perché ci sono state delle forti pressioni anche da parte degli stessi padri fondatori della Riserva che lì avevano messo la sede dell’Associazione della pesca sportiva , la pesca diportistica, che era importante e anche agguerrita, e c’era poi la prima sede della Riserva – la Torre.

La torre, appunto era vista come la naturale sede della Riserva.

Il tratto di mare prospiciente la torre si riteneva il più ideale per salvaguardare quell’oasi .

Io ero dell’avviso che queste scelte non potessero suffragare una scelta che per altri versi era penalizzante. Il turista arriva ad Ustica cerca di farsi il bagno e trova la parte migliore dell’Isola, la più accessibile, interdetta alla balneazione.

Io ritengo che per il rilancio, nonché per la buona riuscita della riserva, bisogna assolutamente avere un pubblico che apprezzi l’Isola e la sua riserva. L’Isola è anche una sede di educazione ambientale.

D. Chi ha fatto pressione per indirizzare la riserva in quel posto?

R. Santoro è stato il padre della Riserva ed il troppo amore di Santoro per Ustica che ha generato/indirizzato questa scelta, ma non possiamo fargliene una colpa ma, se mai, riconoscenza…

D. Cosa  suggerisce per il futuro?

R. Per il futuro io vedrei di buon occhio una revisione di tutta la geografia dell’Isola soprattutto la location dei vari punti notevoli della riserva. In tutto questo vedrei bene l’apertura di altre zone “A” compensate dalla chiusura di quelle attuali dopo aver fatto un preciso censimento della situazione.

Bisognerebbe capire se questa zona “A” ha avuto degli effetti sulla presenza di Flora e Fauna e se questi effetti sono duraturi, di grande portata o effetti minimi.

Occorrerebbe fare una ricerca seria, del resto la Riserva nasce per la ricerca, e dopo di che provare altre zone di riserve integrali che andrebbero situate nella costa sud-est (Punta Cavazzi e Cala Galera) o verso il Passo della Madonna che sono punti scoscesi, difficilmente frequentabili ma che possono dare della grandi sorprese dal punto di vista scientifico.

D. Qualcuno potrebbe obbiettare che le zone che indica Lei non sono facilmente accessibili via terra.

R. Questo non è uno svantaggio anzi è un vantaggio perché, se la zona “A” deve essere una zona assolutamente protetta, cioè una zona interdetta a tutto lo sfruttamento, a tutto l’uso di qualsiasi tipo bisogna andare a scegliere una zona impervia una zona che precipita scoscese e quindi non facilmente accessibile. La zona “A” di Ustica è facilmente accessibile e si presta a continue violazioni delle disposizioni e le continue violazioni si ripercuotono sul riassetto naturalistico.

Io ritengo che tutto questo si possa fare dopo aver fatto una analisi, uno studio essenziale. Siccome i ricercatori ci sono e le cifre richieste non sono enormi, anzi sono abbastanza modeste.

Ringraziamo il Prof. Riggio per la Sua chiarezza e disponibilità
PB

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Da Palermo Marco Daricello

Gentile sig. Iovane, non mi sembra assolutamente il caso di interdire alla navigazione il tratto di mare compreso tra l’isola e la secca; infatti, in tal modo, come farebbero le piccole imbarcazioni a circumnavigare l’isola? dovrebbero spostarsi IN QUALUNQUE CONDIZIONE METEOMARINA oltre la secca che, ricordo, essere a tramontana. Oltre tutto mi sa che così facendo la zona di riserva integrale avrebbe un’estensione elevatissima. Forse sarebbe più opportuno che la riserva non avesse alcuna zona di riserva integrale, che sinceramente non ha prodotto alcun risultato, ad oggi e che in un’isola piccola come Ustica leva risorse ai fruitori, anziché fornirle…. Tanto vale lasciare le zone B e C intensificando i controlli… Non capisco perché si insista a voler mantenere una zona di riserva integrale in un posto che non ne ha bisogno.

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Da Palermo Marco Daricello

Gentile sig. Iovane, non mi sembra assolutamente il caso di interdire alla navigazione il tratto di mare compreso tra l’isola e la secca; infatti, in tal modo, come farebbero le piccole imbarcazioni a circumnavigare l’isola? dovrebbero spostarsi IN QUALUNQUE CONDIZIONE METEOMARINA oltre la secca che, ricordo, essere a tramontana. Oltre tutto mi sa che così facendo la zona di riserva integrale avrebbe un’estensione elevatissima. Forse sarebbe più opportuno che la riserva non avesse alcuna zona di riserva integrale, che sinceramente non ha prodotto alcun risultato, ad oggi e che in un’isola piccola come Ustica leva risorse ai fruitori, anziché fornirle…. Tanto vale lasciare le zone B e C intensificando i controlli… Non capisco perché si insista a voler mantenere una zona di riserva integrale in un posto che non ne ha bisogno.

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Da Roma Claudio Iovane

Caro Pietro, vista la possibilitá di poter chiedere pareri all’illustre Prof. Riggio, sottoponiamogli la possibile nuova area A che andrebbe dal “Passo della Madonna” a tutto il “Corruggio” comprendente la “Secca della Colombaia”, dove la presenza di relitti risulterebbe utile alle ricerche scientifiche di biologia marina. Tale area a forma triangolare con base sulla costa e vertice sulla secca, farebbe sì che sulle carte nautiche comparirebbe questa zona di interdizione alla navigazione e incidentalmente potrebbe evitare qualche altro speronamento della secca, fermo restando che dietro permesso i diving autorizzati dopo un periodo adeguato potrebbero fare delle visite guidate sempre sotto la tutela dei biologi marini, a questo proposito da cittadino mi piacerebbe che ogni anno, preferibilmente nel mese di agosto, ci fosse una conferenza con relative pubblicazioni, sullo stato della riserva con tanto di immagini e tanto di risultati scientifici emessi da cattedre universitarie convenzionate con il Comune di Ustica coinvolgendo quest’ultimo in ogni iniziativa.

Sono sicuro che il Sindaco di Ustica, nella persona di Attilio Licciardi, che ha dedicato una vita all’Università, si fará promotore di queste istanze.

Claudio Iovane

 

Auguri (e non solo) al neo eletto sindaco


Mario Oddo 3 (3)Attilio, proseguo una personale tradizione iniziata tanti anni or sono, quella di inviare gli auguri al nuovo Sindaco all’indomani della sua elezione; l’ho fatto per posta con un biglietto in passato oggi cambio abitudine e affido questo compito allo spazio mediatico che cortesemente mo viene concesso; l’ho fatto quando della campagna elettorale sono stato semplice spettatore, a maggior valore lo faccio ora che ne sono stato parte attiva. La tua vittoria è il risultato di una chiara volontà popolare che non si può non rispettare ed ai tanti complimenti che sicuramente in queste ore ti stanno giungendo permettimi di aggiungere “sportivamente” anche i miei. Il mio terzo tentativo di rendermi utile sia pur nei limiti delle mie modeste capacità alla comunità usticese ancora una volta non è andato a buon fine; non ci sarà una quarta non foss’altro che per evidenti motivi anagrafici. Per questo ho piacere a ricordo di lasciarti “qualcosa” che sono sicuro saprai recepire. Venerdì scorso in Piazza nel corso del nostro comizio serale di chiusura per motivi di tempi stretti ho dovuto “tagliare” un passaggio del mio intervento il cui contenuto non avendo “scadenza” oggi propongo ben volentieri alla tua attenzione ed attuazione: ” …… ci consideriamo in competizione non come nemici ma come amici che la pensano diversamente e Dio sa quanto vorremmo per il bene dell’Isola poter fare un comune persorso costruttivo quale che sarà il responso delle urne elettorali e pur in presenza di prevedibili posizioni divergenti; quanto vorremmo che particolarmente nelle decisioni che contano le due nostre si trasformassero in una lista “unica” se non nella forma quantomeno nella sostanza; quanto vorremmo che uomini e donne, giovani e non più giovani isolani, manifestassero il proposito di inseguire le posizioni che uniscono e di abbandonare quelle che tendono a dividere; quanto vorremmo che nell’immediato potessero prevalere tre atteggiamenti fondamentali che dovranno essere tanto più reciproci quanto più si paleseranno strada facendo prevedibili difficoltà gestionali : Rispetto, Dialogo, Collaborazione … ” Che il tuo lavoro e quello di tutte le persone che ti circondano sia buono a beneficio immediato dell’Isola e dei suoi abitanti tutti. Cordiali saluti

Mario Oddo

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COMMENTO

Da Palermo Giacomo Giardino

 

Vista porto e paese dall’alto


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E’ importante, per l’economia dell’Isola, spostare in altra zona l’AMP

Qualche tempo fa ne avevamo accennato, in punta di piedi e con una certa timidezza, suggerendo che La Riserva Marina andava spostata ogni 10 anni in una Zona diversa dell’isola, lo abbiamo fatto scomodando anche l’adagio : ” un po’ per uno non fa male a nessuno “. la Riserva allo Spalmatore, infatti, oltre che ad essere una scelta geologica non corretta come detto dal Dr. Riggio Professore di Ecologia, non rende un bel servigio non solo ai pesci di quella zona ed il loro ripopolamento ma all’intera isola ed ai turisti che la visitano. In seguito l’idea ha cominciato a prendere corpo poco alla volta, se ne e’ discusso, dopo venne l’annuncio ufficiale che la Riserva dopo 10 anni torna al Comune ed oggi finalmente c’e’ anche l’indirizzo tecnico del Dr. Riggio che rafforza e conforta le aspirazioni degli usticesi di spostare la Riserva altrove dove i costi di gestione saranno sicuramente meno alti e andranno a braccetto con il ridimensionamento delle somme disponibili. L’errore ormai fa parte del passato e dopo averlo prospettato agli Istituti Competenti, e’ importante guardare avanti e correggerlo. Si fa leva quindi sulla volonta’ e disponibilita’ di questa Spett.le Amm.ne per iniziare appena possibile, qualora lo ritengano opportuno e vantaggioso, l’iter per lo spostamento dell’ Area Marina Protetta ( AMP ) dallo Spalmatore in un’altra Zona dell’Isola di modo che il cambio possa essere effettivo per l’estate 2014.

Agostino Caserta

Lui era un Cesare, ne avremo mai un altro” – di Aldo Messina


A leggere il recente ( e devo dire apprezzabile) commento di Pietro Bertucci, pubblicato su Usticasape, sembra quasi di sentire Antonio che urla contro il “rispettabile” Bruto nella famosa apologia di Giulio Cesare, riportata nel dramma dedicato a quest’ultimo da William Shakespeare.

Sembra di sentire dire : Porretto era un assessore ne avremo mai un altro?

“Per assolvere- scrive Bertucci- determinati incarichi e per raggiungere l’obiettivo prefissato ci vuole una preparazione culturale di base, una predisposizione e l’atteggiamento mentale idoneo. Il dott. Porretto aveva queste caratteristiche – peccato che per i numerosi impegni non ha potuto onorarci della Sua presenza fisica sull’Isola”.

Ci sarebbe subito da chiedersi: “ chi ha le qualità descritte da Bertucci ed aggiungo io, le conoscenze che ha Porretto, sia pronto a partecipare a tutte le sedute di giunta che si convocano ad Ustica (altro…)

Fiori di campo


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Cassetta regalo – “Tinnirumi” con zucchina ed altro


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Spigolature ed Altro di Angelo Longo


Bene, molto positivo il contributo concesso dalla giunta al sig. MARZ ERWIN.

Altrettanto positivo sarebbe stato un provvedimento CULTURALE ed UMANO più che amministrativo nel dare sepoltura ad Ustica al “Povero” GINO MORPURGO . Ha lasciato solo qualche piccola eredità di affetti, non di voti. Le nostre tradizioni sono state violate!

USTICA dovrebbe vergognarsene!

Oggi leggo che dopo oltre DUE anni tra lodi e applausi e’ stata recuperata, grazie al nuovo Comandante la Capitaneria di Porto locale Maresciallo Baiata (notizia attinta da usticasape), nei piccoli fondali del porticciolo, un’auto trascinata in acqua dal mare mosso. Tutto ciò nelle acque della PRIMA RISERVA MARINA D’ITALIA. Legittima la domanda: come mai in divieto di sosta in zona a rischio e di immediata visibilità ne era stata consentita la sosta. Ustica cosi abbondantemente presidiata da tutte le varie forze dell’ordine ritengo che non possa proprio permettersi tali distrazioni… L’episodio richiama alla mente quell’altro, ancor più scandaloso, della BOA “piaggiata”, in ottimo stato, a CALETTA SIDOTI, con usticasape che ne documentava la lunga agonia senza che nessuno, Capitaneria o Comune, intervenisse a recuperare un bene pubblico, del valore di oltre diecimila Euro in una situazione di FACILISSIMO intervento. È stata abbandonata per parecchi mesi, in balia delle onde, un potenziale pericolo per la navigazione qualora si fosse liberata dalla posizione in cui era finita, sino alla completa distruzione. Ora è rimasta, a futura memoria, in fondo al mare la grossa trave in ferro che univa i alleggianti che, ne sono certo, farà la stessa fine della fiat uno. Quando ero responsabile dell’AMP più di una volta ho organizzato simili interventi a ZERO SPESE utilizzando il personale del COMUNE. Vale la pena ricordare il motto Tanto caro al Principe Totò…..”e io pago”! Di contro si assiste ad una grande “bagarre” di disposizioni, inconcepibili per un’isola come Ustica, che spesso assumono carattere quasi persecutorio anche se, va detto, spesso il rispetto delle leggi viene mal sopportato.

Tutto ciò non educa molto al senso civico e pertanto resta sempre più valida la battuta ” a USTICA di LEGALE C’E’ solo L’ORA!

Sul Sicilia dell’altro giorno ho letto per la DECIMA…..VENTESIMA….CENTESIMA volta che l’AMP sta per tornare al COMUNE DI USTICA! cattiva o Buona notizia? Sino ad oggi e’ stato solo uno ad amministrare (sic!) e da domani sarebbero in tanti!

Se poi qualcuno vuol bendarsi gli occhi e mettere il passato nel cassetto si accomodi pure… io non ci sto!

Ho visto le foto del Convegno sull’AMP. Ho visto male o erano più numerosi gli oratori degli spettatori? La politica dei facili annunci e di valanghe di comunicati, di gran moda, senza una rispondenza nei fatti hanno creato un clima di totale sfiducia nei cittadini ai quali, alla fine, dell’AMP sono rimasti solo i divieti, come si evince dalle proteste di questi giorni.

Dal marzo 2003 ad oggi sono intercorsi più di otto anni. Troppi per accettare qualunque tipo di giustificazione, anche a fronte dello stato di abbandono in cui sono stati lasciati la torre dello Spalmatore, l’acquario della Caletta e quello di Santa Maria, il vecchio comune che appartiene alla R.M. per una sciagurata scelta del passato.

Infine i cittadini sappiano che al comune sono state assunte 7 unità, pagate da noi, per avere prestato molti anni di servizio per l’AMP e che dovevano essere utilizzati precipuamente per l’AMP per tutte quelle attività realizzabili nei locali di proprietà del comune. Ubicando presso il vecchio comune il centro accoglienza e la biblioteca scientifica con l’utilizzo delle numerose ricerche dell’AMP maturate negli anni. Da considerare la torre dello Spalmatore, sede storica dell’AMP, per attività varie e per ultimo, ma certamente non ultimo, l’apertura dell’acquario didattico molto importante per le scolaresche.

Tutto questo si sarebbe potuto realizzare e lo si potrebbe tutt’oggi utilizzando e valorizzando le professionalità dei dipendenti disponibili, con pochissime spese, comunque sostenibili con piccoli progetti, finanziabili dal Ministero dell’Ambiente.

 

Per chiudere, per oggi, una nota “positiva” ho apprezzato molto l’iniziativa di organizzare un punto di ristoro con “pane e meusa”, non so se “schetta o maritata”, nei locali dell’Albo Pretorio. Proporrei di insistere sull’iniziativa in un contesto di ristrettezza economica, eviterebbe gli storni di bilsancio……

Angelo Longo

 

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Spregevole è l’uomo che una cosa cela
nel profondo del cuore e un’altra dice.

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