Ustica sape

COMUNICAZIONE


Dall’Agenzia Militello riceviamo comunicazione che domani la nave Sibilla effettuerà scalo ad Ustica solo in località cala S. Maria, mentre la nave Helga farà operazioni in località Cimitero

Ormeggio nave Cala Cimitero


Avendo dei lavori in corso nella strada del porto, che è l’unica che consente l’accesso nell’aera portuale e  per il prolungarsi dei lavori, il Sindaco Salvatore Militello chiede alle compagnie di navigazione che l’approdo della nave di linea Antonello Da Messina avvenga in località Cimitero sia nella  data odierna che domani, malgrado in tali giorni da calendario l’approdo era previsto in Cala S. Maria.

 

 

 

 

Sindaco SM

 

Ustica zona Cimitero, vecchio approdo


Ustica zona Cimitero, vecchio approdo
Ustica zona Cimitero, vecchio approdo

Approdo nave cisterna


Approdo nave cisterna,
Approdo nave cisterna,

Ustica, approdo alternativo e faraglioni


Zona Cimitero - faraglioni

Cancellato approdo nave Crociera FTI Berlin


nave da Crociera FTI Berlin VallettaSpiace comunicare che l’approdo previsto per giorno 21 maggio della nave da crociera FTI Berlin è stato cancellato.

Cordiali saluti.

S.re Militello

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Dalla Germania Felice Caserta

A me piacerebbe sapere PERCHE’ ?????

Manovra per approdo Nave Cisterna


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Vecchio approdo zona Cimitero


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Da Milano Antonino Zanza

Caro Pietro, non vale, questa foto e’ un colpo al cuore…..

Area Marina Protetta e Approdo alternativo


[ id=11074 w=320 h=240 float=left] Non risponde al vero che in Ustica è crescente il disinteresse nei confronti dell’area marina protetta, come afferma Mimmo Fontana-Presidente di Legambiente Sicilia. Egli affermando ciò dimentica che l’allora Riserva Marina è stata voluta dagli usticesi che, fin dall’inizio, hanno capito quali benefici avrebbe potuto apportare all’economia isolana, non gli è stata imposta da nessuno. La riserva marina è stata istituita su un progetto promozionale redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Ustica ed il verbale di istituzione della stessa è stato firmato in Ustica nell’aula consiliare presenti i due ministri: Marina Mercantile (Ministero oggi soppresso) e Ambiente ed il Sindaco di Ustica pro tempore.

La Riserva di Ustica, è stata la prima ad essere stata istituita in Italia, se si esclude quella di “Miramare” che, essendo di limitata estensione più che di riserva trattasi di un parco.

Certamente un decennio di gestione commissariale che nulla o poco ha fatto, fa pensare che gli usticesi non sono più interessati alla riserva. Niente di tutto questo Ustica spera che la gestione della stessa possa tornare al più presto al Comune di Ustica e riprendere così quel cammino radioso, interrotto solo per la cocciutaggine di qualcuno-

Il Presidente di legambiente accusa ancora la comunità usticese di non mettere in campo alcun sforzo di creatività e, quindi suggerisce anziché realizzare un approdo alternativo, che (altro…)

Approdo zona Cimitero


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Approdo alternativo di Punta Spalmatore


Ero certo che per il completamento dell’approdo di Punta Spalmatore si dovessero superare non indifferenti ostacoli burocratici ma, giammai avrei pensato che tale realizzazione potesse incontrare il veto della locale amministrazione.

Un’opera sulla quale dovremmo essere tutti d’accordo sta, invece, suscitando delle sterili discussioni, ritengo soprattutto, per difetto d’informazione.

Viene affermato dal Vice Sindaco che, l’approdo di Punta Spalmatore, non è nell’agenda dell’amministrazione comunale attualmente in carica. Tale affermazione non credo possa essere condivisa dal Sindaco in quanto il 29 gennaio 2004 nella relazione per la messa in sicurezza degli approdi esistenti nell’isola, ai sensi della circolare dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente del 07/08/2003 n.46345, figura, fra le atre opere: il completamento dell’approdo di Punta Spalmatore. Tale relazione redatta dallo scrivente, nella qualità , allora, di assessore ai trasporti, è stata fatta propria dal Sindaco Aldo Messina e trasmessa al Sindaco di Lipari Mariano Bruno, nella qualità di Presidente dell’ANCI Sicilia, per il successivo inoltro all’Assessorato competente.

Successivamente il Comune di Ustica , in persona del Sindaco Dott. Aldo Messina, a seguito della predetta relazione, con nota n.8310 del 12.12.2003 diretta all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – Servizio 5 – Demanio Marittimo ebbe a chiedere l’attivazione delle procedure per la messa in sicurezza delle opere marittime esistenti ai sensi dell’art. 5 della L.R. 21/98. La richiesta, allora, venne parzialmente accolta e Ustica venne inserita nel programma di finanziamento per un importo di sette miliardi di lire e nel contempo con nota 18519 del 26 marzo 2004 l’Assessorato Reg.le Territorio e Ambiente ebbe ad autorizzare la redazione del progetto definitivo che riguardava l’inizio del molo di sopraflutto la cui radice era prevista in corrispondenza di Capo Falconiera. Non si ha notizia che fine abbia fatto tale finanziamento.

Non è dato da capire come l’amministrazione comunale pensa di risolvere l’approdo in Cala Santa Maria o al Cimitero con i venti provenienti da Est e Sud-Est in presenza dei quali, anche se di lieve entità, l’ormeggio diviene difficoltoso ed insicuro.

L’ambito spaziale, particolarmente ristretto, della Cala Santa Maria non consente la realizzazione di uno specchio acqueo definito e protetto per la nave traghetto.

I meno giovani ricorderanno certamente che negli anni ottanta l’isola si era dotata del Piano Regolatore del Porto che oltre al molo di sopraflutto prevedeva anche la realizzazione di un molo, all’esterno di quello attualmente esistente, per l’ormeggio del M/T di linea che, voglio ricordare con la fotografia che segue:

 

Tale previsione venne inesorabilmente bocciata dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica in quanto oltre a mancare le condizioni ottimali di ormeggio , l’imboccatura di accesso non era sufficiente ad assicurare l’entrata e l’uscita dei natanti in condizioni meteo-marine avverse dato che lo specchio acqueo rimaneva sempre aperto ai venti di SE.

Nessuna possibilità esiste per l molo di Tramontana, esposto a NE di poterlo proteggere dai venti provenienti dal primo e parzialmente dal secondo quadrante. Trattasi di una rada aperta senza ripari naturali. Non esiste altra soluzione se non l’ approdo alternativo. Punta Spalmatore è appunto l’anello mancante per garantire la continuità del servizio pubblico di linea, almeno per quanto attiene la possibilità di ormeggio.

Paradossalmente viene sostenuto che il completamento dell’approdo a Punta Spalmatore significherebbe aggiungere cemento su cemento. Guardiamo la fotografia a lato e capiremo quanto cemento necessita per rendere l’opera funzionale: Grazie alle caratteristiche orografiche della scogliera sarebbero sufficienti poche diecine di metri di banchinamento per rendere funzionale l’ormeggio senza arrecare alcuna violenza all’ambiente circostante ed ancor meno alla zona “A” dell’area marina protetta “Isola di Ustica” della cui presenza tutti noi siamo orgogliosi per averla voluta in quanto , come è ben noto, siamo gli unici ed i primi ad averne chiesta la istituzione, mentre le altre aree protette sono state imposte contro la volontà dei cittadini.

La salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio , per quanto mi riguarda, sono state sempre tenute in grande considerazione al fine di confermare l’immagine di naturalità e tipicità dell’isola. Occorre però saper individuare quegli interventi che, senza uno sconvolgimento delle peculiarità ambientali e paesaggistico, riescono a colmare quelle inadeguatezze delle risorse offerte dalla natura.

Sono certo che l’amministrazione comunale prima o poi si renderà conto della insostituibilità dell’opera di che trattasi e si renderà parte attiva per dare soluzione al problema.

Salvatore Compagno

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COMMENTI:

Dalla Germania Josè Zagame

Salve Sig. Salvatore,
Sara’ forse che gli impianti sportivi, siano piu’ urgenti dell’approdo???
Grazie al suo intervento e quello di Salvatore Militello, il “problema” approdo alternativo e’ stato evidenziato, illustrato e spiegato in modo da essere compreso da un incompetente in materia quale io sono.
Mi viene proprio da dire : “quannu u ‘sceccu un voli viviri e’ inutili fischiarici”……
Al tema : approdo alternativo, vorrei aggiungere che non va assolutamente dimenticato di trovare soluzione a come evitare il transito di veicoli dalla piazza!!!
Le basi su cui costruire il futuro della nostra isola, vanno gettate proprio partendo dal molo (alternativo o potenziato che sia) o in attesa di esso, che si inizi almeno a migliorare la ricettivita’, le zone balneabili, l’acquario (che fine a fatto???), i siti archeologici, il museo, la Rocca della Falconiera, le due Torri, i sentieri, i Diving, il centro informazione, i bagni pubblici (non sono meno importanti), specie nelle zone degli approdi; piccole cose che nell’insieme se rese fruibili e migliorate, renderanno piu’ piacevole la permanenza dei turisti ad Ustica.
A noi cittadini il compito di proporre, agli amministratori (attuali e futuri) quello di valutare priorita’ e fattibilita’ delle nostre proposte!!!

Tanti Saluti dalla Germania,

Jose’

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Da Milano Mino De Girolamo

Dopo gli ultimi interventi dei Sig.ri Salvatore Compagno e Salvatore Militello in cui hanno descritto molto chiaramente i vari problemi di varia natura , si capisce del perche’ l’isola non decolla a livello turistico . Penso che a questo punto , sia un dovere di tutta la polazione (persone comuni – commercianti -operatori turistici- albergatori- operatori agricoli- pescatori -ass.ni culturali ecc.ecc. )scendere in campo e far sentire la propria voce ,”tutti insieme” per non continuare a pagare sulla propria pelle tutte le inefficienze della politica sull’isola . Mino De Girolamo

 

Difficoltà di approdo e attracco alternativo punta spalmatore


[ id=10289 w=320 h=240 float=left] Questa mattina non sono state le condizioni meteo marine avverse ( nel mero senso della parola) a non fare effettuare all’Aliscafo della Siremar la corsa delle 08,15 bensì “difficoltà nell’approdo” di Cala Santa Maria. Difficoltà rappresentate anche dai Comandanti delle varie unità, Com.te Bertolini del catamarano della Ustica Lines e Com.te Santamaria dalla nave Isola di Vulcano che entrambi mi hanno comunicato ..” Fin quando possiamo stare in sicurezza.. stiamo.., non abbiamo scelta”.

Ecco quindi riproporsi il “problema” dell’approdo alternativo allo Spalmatore.
Forse sarebbe meglio – lo scrivo provocatoriamente – non fare i viaggi ” a rischio”.
Forse finalmente capiremmo ( o meglio, lo capiamo… ma non facciamo niente) l’importanza di tale approdo.
Perchè occorre far nascere il “problema” per porselo e non attenzionarlo per tempo?
E poi… in prima istanza ne pagano le conseguenza i Viaggiatori ( Residenti e Turisti)… ma a lungo andare l’Isola in generale.
È ovvio, e lo dico con cognizione di causa, non immaginate quanto l’Utenza sia infastidita dal fatto di non sapere a che ora si deve presentare all’imbarco.

Salvatore Militello

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COMMENTO:

Da Ustica Patrizia Lupo

Il problema si ripropone ed il quesito si ripete….Perché non considerare Punta Spalmatore un approdo alternativo???? Questo argomento è venuto fuori circa un mese fa, ci fosse stato uno, dico uno dell’amministrazione che avesse avuto la cortesia di rispondere a questa domanda…..

 

Torre Punta Spalmatore


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Ustica: Approdo Alternativo


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