“Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto.”
ALEXANDRE DUMAS (PADRE)
L’ associazione turistica VisitUstica che, da più di sei anni, è portavoce degli interessi economici e sociali della comunità Usticese, lancia un grido
d’ allarme alle Istituzioni locali e Nazionali affinché si mobilitino per alleviare lo stato di difficoltà economica che attanaglia l’isola di Ustica. Attualmente, la piccola comunità Usticese sta attraversando una difficilissima fase congiunturale. Assistiamo ad aziende che soffrono, che ogni anno vedono aumentare i costi e diminuire i ricavi, aziende che, in ultima analisi, decidono di chiudere.
Si riducono gli investimenti sull’ isola e per l’ isola , con un’ovvia ricaduta negativa sull’ occupazione.
Una elevata pressione fiscale, il calo delle presenze turistiche , la mastodontica e la sempre cangiante normativa ( fiscale, sanitari, urbanistica,ecc ) che spesso viene ideata per aziende di grosse dimensioni, rendono la vita delle piccole imprese a conduzioni familiari sempre più difficile.
Il tutto, viene sommato alle incertezze economiche che stanno attraversando l’ Italia e che potrebbero portare ad una ulteriore restrizione dei consumi ( va ricordato che il principale mercato turistico Usticese è quello Italiano ).
Il settore turistico è il perno della vita economica dell’ isola di Ustica, così come potrebbe e dovrebbe esserlo per tutta la Sicilia, e merita , ORA, un’attenta considerazione e rivalutazione da parte di tutti gli organi di governo.
ORA, prima che sia troppo tardi.
Il presidente di VisitUstica.it
Girolamo Tranchina
Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto.
(Alexandre Dumas)
seguo sempre con interesse il suo blog, perchè attraverso di esso ho avuto modo di innamorarmi della sua isola e delle sue bellezze e anche, devo ammetterlo, delle sue asperità.
Quest’anno, finalmente, ho deciso di tentare l’avventura e di approdare sulle sue sponde, nonostante le mie difficoltà come portatrice di una grave disabilità, e nonostante avessi già compreso che la natura selvaggia e incontaminata dell’isola, la rendesse poco adatta ad essere fruita da tutti.
Quel che realmente ho constatato, con mio sommo rammarico, è che, è vero che l’isola è complicata da gestire per sua stessa natura, ma che, da parte soprattutto degli operatori turistici, amministratori, servizio navette ecc.ecc. (quindi da parte di chi potrebbe attivarsi per rendere un servizio più accogliente) vi è una scarsa sensibilità per tutte le tematiche legate all’abbattimento delle barriere architettoniche e della mobilità, quasi che Ustica fosse un posto sperduto dove l’eco di tali problematiche quasi non giungesse.
Me ne sono andata via molto amareggiata, perchè dove la natura non si presta, deve essere la mano dell’uomo ad intervenire, per impedire di fare sentire le persone, emarginate, se non, addirittura, una palla al piede.
Aspetto di vedere pubblicata la mia lettere.
Con simpatia,
Caterina Gambino
Sabato e Domenica ho avuto l’opportunità’ di assistere ad un convegno che si e’ rivelato molto interessante e pertinente in relazione alle problematiche che affliggono Ustica e tutte le ISOLE MINORI. Certamente, penso, sarà dato ampio resoconto di quanto trattato. Mi limito pertanto a qualche breve considerazione:
Scarsa partecipazione degli under 35. VOGLIO sperare che sia stata determinata da distrazione di massa e non da preclusione ideologica visto come sono corteggiati i Grillini dal BUON Bersani.
Ho partecipato con una certa prevenuta curiosità. Ho scoperto un folto numero di giovani provenienti da varie realtà dell’Isola, Sicilia, compreso alcuni provenienti dalla EOLIE.
Ricordo solo il cognome , a noi familiare, BASILE di una giovanissima di Lipari.
Giovani dalla faccia pulita, pieni di cordialità molto preparati e appassionati nella trattazione delle tematiche proposte e di particolare valenza per le Isole Minori e per la Sicilia e il Sud in generale.
La proposta che più mi ha colpito e’ stata quella della valorizzazione dei tre BENI più grandi di cui la Sicilia dispone:
ESSI SONO: I BENI CULTURALI – LA BELLEZZA E LO SPLENDORE DEI BENI NATURALI – I PRELIBATI PRODOTTI DELLA TERRA.
Quindi Turismo, Culturale, Turismo d’Ambiente, Turismo di ricerca di prodotti agricoli d’eccezione, dalle lenticchie alle arance di Paterno e alle mille altre cose che fanno della nostra cucina un bene inestimabile.
Ustica eccelle in tutti e tre questi settori, anche se IRRESPONSABILI hanno fatto di tutto per distruggere i nostri beni culturali, ambientali e dell’agricoltura e allevamenti. Dopo l’ultimo intervento di recupero fatto nel 1992, il mattatoio e’ stato tutto un tracollo. Sono convinto che, un recupero dell’attività di allevamento, con un prodotto di nicchia quale potrebbe essere la carne che un tempo si mangiava ad Ustica, potrebbe portare lustro e lavoro,
I giovani si organizzino a tornare agli antichi mestieri, anche da diplomati e laureati. Nicola LONGO e Giuseppe Pagghiuzzo sono il bell’esempio per dimostrare che per fare il contadino non bisogna avere solo il ” cervello fino” ma anche cultura. Il mondo sta cambiando, sicuramente saremo chiamati a scontare i nostri “eccessi” consumistici. Forse e’ tempo per comprare qualche asino in più e qualche macchina in meno.
Gentile Signora Patrizia Lupo, questo in estrema sintesi intendevo dire quando ho condiviso l’IDEA della TRANSITION TOWN!
Tornando ai GRILLINI va detto che nel gruppo di circa cinquanta persone presenti a Ustica per il convegno vi erano almeno mezza dozzina di consiglieri regionali irriconoscibili perché tutti volevano essere chiamati per nome rinunciando al titolo di onorevole spesso poco meritato. Insomma, si respirava aria nuova.
Angelo Longo
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