Ustica sape

Vergogna per l’umiliazione di un atto infelice.


f-c-8070a-alloro-su-salvagente-per-onorare-i-cadutiVERGOGNA!

E’ questa la sensazione che ho provato vedendo la foto postata su Ustica sape, che, in modo impietoso, immortalava il tributo che l’amministrazione in carica ha saputo riconoscere ai nostri caduti in guerra.

E, mi chiedo se anche loro non abbiano provato la stessa sensazione nel deporre ai piedi del monumento in memoria ai caduti quel “fac-simile”  di corona funebre.

Mi chiedo se si sono resi conto che quella offensiva corona doveva essere posta ai piedi del monumento che ricorda, a noi ed alle generazioni future, che è grazie al sacrificio della vita dei nostri caduti che oggi improvvisate classi dirigenti possono fregiarsi dell’appellativo di amministratori del bene pubblico, compresa la tutela della memoria storica.

Non riesco ad immaginare da quale mente eccelsa possa essere scaturita l’idea di onorare la memoria dei caduti in guerra con una ciambella di salvataggio in plastica colorata malamente di verde, adornata con sparuti rami di alloro distribuiti in modo superficiale ed abbelliti da un nastrino tricolore tolto da una medaglia dimenticata in qualche scatolone.

Mi chiedo e chiedo a “lor signori” se non abbiano provato un sincero sentimento di vergogna per l’atto irrispettoso e sacrilego che hanno compiuto.

Sarebbe stato meglio se avessero fatto come l’anno scorso dimenticandosi completamente dell’anniversario, almeno non avrebbero sommato all’indifferenza l’umiliazione di un atto infelice.

francesco-darca Francesco D’Arca
Consigliere Comunale di minoranza

…”esempio positivo non solo con gli atti ma principalmente con le parole”


L'Isola

Ci permettiamo di chiedere ospitalità ad Usticasape per esprimere alcune considerazioni relativamente ad alcuni accadimenti, verificatisi negli ultimi giorni, che molto ci preoccupano per i toni che sono stati usati e per i risvolti imprevisti ed imprevedibili che ne possono derivare.

Abbiamo posto all’attenzione di chi ha la responsabilità di amministrare sempre e solo questioni di merito come l’inutile stravolgimento di piazza Armeria, espresso perplessità e preoccupazioni sulla vendita del distributore di carburante, chiesto di potere svolgere il nostro ruolo di consiglieri di minoranza nei luoghi e nei modi che la legge garantisce ed invece assistiamo, attoniti, ad un crescendo di attacchi personali sguaiati, urlati, gratuiti ed immotivati provenienti da chi, vuoi perché titolare di incarico pubblico o responsabile di pubblico servizio, dovrebbe essere da esempio positivo non solo con gli atti ma principalmente con le parole.

Abbiamo auspicato, per la nostra comunità, una stagione di serenità e di proficuo lavoro anche e soprattutto per le difficoltà che la crisi sta producendo nelle famiglie di tutti noi e con questo spirito ci siamo candidati alla guida amministrativa di Ustica.

Come tutti hanno potuto verificare, noi per primi, le cose non sono andate nel senso sperato proprio per volontà dei nostri stessi concittadini che hanno scelto una diversa idea di amministrazione ed un diverso modo digestione della cosa pubblica.

Noi siamo sereni, preoccupati certamente ma, sereni di svolgere il nostro compito nel migliore dei modi liberi da recinti ideologici, frustrazioni personali, falsità ed ipocrisie.

Siamo all’opposto di una visione muscolare del confronto, rifuggiamo dalla violenza sia essa fisica che verbale e su tale presupposto basiamo il nostro impegno politico rispondendo alla scompostezza con atteggiamenti responsabilmente prudenti ed equilibrati ma anche chiari e decisi.

Probabilmente non siamo in linea con i tempi e soprattutto con ciò di distorto che i moderni “social network” producono nella nostra società, ed in forma più esasperata nella nostra comunità, dove tutto sembra concentrarsi sugli “altri” nei confronti dei quali riversare tutto noi stessi.

Il nostro successo dipende dall’insuccesso degli altri.

La nostra soddisfazione si misura sulla insoddisfazione degli altri.

La nostra felicità è sempre rapportata a quella degli altri e per essere tale deve essere maggiore di quella degli altri.

Ecco noi, consiglieri di minoranza del gruppo “L’Isola”, oggi siamo gli altri e di una cosa abbiamo consapevolezza che non rideremo degli altri, non approfitteremo delle debolezze personali degli altri proprio perché gli altri siamo noi.

Firmato i Consiglieri di minoranza