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Riceviamo e pubblichiamo – Richiesta di stabilizzazione dei Vigili del Fuoco discontinui.


Milano, 29 ottobre 2022

In data odierna abbiamo sottoposto al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Interno la nostra proposta per superare una volta per tutte il problema del precariato in uno dei più importanti comparti della pubblica amministrazione. Stiamo parlando dei 9 mila Vigili del Fuoco discontinui che da anni reggono le sorti dei servizi di prevenzione incendi e tutela della sicurezza dei cittadini e del territorio.

Un comparto, quello dei vigili del fuoco, che ha delle regole contraddittorie: per legge il corpo nazionale vigili del fuoco è costituito solo dal operatori assunti a tempo indeterminato. Il precariato non dovrebbe esistere quindi, tant’è che i vigili del fuoco discontinui sono sempre stati classificati come “volontari” pur essendo percettori di regolare busta paga e contribuzione previdenziale. A questo proposito è interventua anche l’Unione Europea che ha condannato e sanzionato l’Italia per abuso di precariato.

L’Unione Europea riconosce a questa tipologia di lavoratori lo status di precari intervenendo a gamba tesa sulla normativa farraginosa del Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Un ginepraio di norme illegittimo che, come sindacato, abbiamo sempre contestato in tutte le sedi istituzionali e politiche.

Al nuovo governo spetta quindi il compito di trovare la soluzione giuridica opportuna per attuare la stabilizzazione diretta di tutti i vigili del fuoco precari visto che sono lavoratori che hanno già superato prove selettive e sono adeguatamente formati per essere subito operativi. La stabilizzazione diretta è una procedura a costo zero che darebbe immediatamente ossigeno agli asfittici organici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. In questo modo si investirebbe concretamente nella sicurezza del territorio italiano sanando contemporaneamente una forma di precariato che, paradossalmente, nel mondo del lavoro privato è vietata proprio dalla legislazione italiana.

CUB Pubblico Impiego – mail pubblicoimpiego@cub.it

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Ustica. Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Associazione Nazionale Discontinui.


L’Associazione Nazionale Discontinui reclama la stabilizzazione del personale precario

“Con la presente nota, l’Associazione Nazionale Discontinui intende ribadire a gran voce l’importanza di avviare immediatamente la procedura di stabilizzazione del personale precario dei Vigili del Fuoco , così come recita la legge 205 del 27 dicembre 2017. Giusto ieri , 1° maggio e festa dei lavoratori, illustri personaggi della politica e dei sindacati li abbiamo sentiti pronunciare sermoni sottolineando l’importanza di stabilizzare i precari nella pubblica amministrazione. A seguito degli ennesimi proclami alla lotta del precariato , questa associazione ha chiesto nuovamente incontri con i leader’s dei sindacati confederali Camusso , Furlan e Barbagallo , per fare chiarezza sulla questione, è impensabile che qualche sigla spinga ancora per un concorso bandito nel 2008 con 814 posti messi a concorso e che ha visto assumere oltre 4000 idonei, ma non vincitori, ribadendo che anche in passato le graduatorie non sono state portate ad esaurimento. Questa nota non vuole innescare una guerra tra poveri, ma riteniamo assurdo continuare a sottrarre i fondi destinati ai richiami per i precari VVF per assumere gente che con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non ha niente a che fare , gente che non è mai salita su un APS ( Auto Pompa Serbatoio ) e non conosce in alcun modo ne le attrezzature ne le tecniche del soccorso tecnico urgente, vogliamo ribadire che sino a 5 anni fa i fondi destinati ai Precari dei Vigili del Fuoco ammontavano a circa 200 milioni di euro infatti gli stessi lavoravano per 160 giorni l’anno sostituendo e integrando i colleghi permanenti che a causa della carenza cronica di personale , questa compagine precaria o discontinua ha garantito la formazione degli equipaggi di soccorso. Oggi i fondi destinati ai Vigili Discontinui ammontano a circa 20 milioni, come ribadito nell’ultima finanziaria, e come Associazione Nazionale Discontinui, maggioritaria come rappresentatività di categoria, non permetterà in alcun modo che venga perpetrata l’ennesima angheria al personale precario in favore di altre compagini che non fanno parte della famiglia dei VVF. Con diverse note inviate alla nostra amministrazione, abbiamo evidenziato l’importanza per cui i richiami debbano partire celermente, da un lato, vista la carenza di personale , i colleghi permanenti con umiltà e spirito di abnegazione supportano spesso doppi turni di lavoro, e ancora non è arrivata l’estate ma soprattutto non dimenticando che il C.N.V.V.F. ha ereditato anche le emergenze che una volta erano di competenza del Corpo Forestale, dall’altro la lato abbiamo una compagine che non lavora oramai da tempo , a causa dell’impiego dei fondi per assunzioni fuori categoria, inoltre gli stessi richiami possono dare l’opportunità ad alcuni discontinui di rientrare con i requisiti nella procedura straordinaria varata in legge di bilancio che per adesso prevede solo 500 assunzioni circa per i prossimi 5 anni. Come Associazione abbiamo richiesto già l’innalzamento dei posti messi a disposizione, e visto che sono stati utilizzati i fondi per i discontinui per altre assunzioni, di dare a questa compagine precaria anche una parte del turn over, e di negare altri anticipi alla graduatoria vigente visto che da Gennaio 2019 , anche i vincitori ed idonei del concorso a 250 posti avranno una graduatoria vigente e per legge determinerà la chiusura del concorso a 814 posti. Nella procedura di stabilizzazione o di assunzioni in deroga, vi sono precari che hanno un’età compresa tra i 20 anni e i 56 , come Associazione abbiamo suggerito di applicare l’assunzione rifacendosi agli step di requisiti contenuti nella legge 205 del 2017, ovvero il 33% agli under 40 , il 33% al personale under 46 e il 33 % agli over 45 , rammentando a chi continua a denigrare questa parte della categoria piu’ anziana, che codesto personale dovrà superare le stesse prove che i piu’ giovani aspiranti del concorso a 250 posti hanno superato, con la sola differenza che questo personale dimostrerà la propria idoneità con qualche anno in piu’ , ma di fatto in possesso di molta esperienza acquisita sul campo al fianco dei colleghi permanenti. Questo sistema suggerito determinerà il calo dell’età media del personale del corpo nazionale VVF , determinato che gli over sono in numero esiguo rispetto ai tanti giovani che parteciperanno alla procedura. Se a questo si aggiungeranno alcune iniziative rivelate da qualche sindacato, dove il personale over 46 con i giusti titoli, potrebbe essere impiegato in ruoli non operativi, l’età media scenderebbe ancora. Creare il ruolo di non operativo darebbe giovamento anche alla pianta organica, infatti in ogni comando vi sono colleghi permanenti che a causa di alcune patologie , vengono impiegati in ruoli non operativi, ma di fatto restano inseriti nella pianta organica delle strutture, pur non potendo svolgere le mansioni di soccorso tecnico urgente. Questo è il momento di realizzare quanto promosso e promesso dalla “vecchia” e dalla “nuova” politica,
Ci chiediamo come mai a nessuno interessa la costante carenza di personale e quel poco che c’è viene sfruttato al massimo delle sue possibilità? Anche senza una risposta a questa domanda la reazione naturale è stabilizzare immediatamente tutto il personale precario del Corpo Nazionale”.

Fonte: Metropolitan giornale online

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