Ormai qualcuno l’avrà capito che sono un usticese che ha l’isola nel cuore ma anche nel cervello. Anni fa lessi una motivazione che dava uno psicologo di questo fenomeno e ricordo che la spiegazione mi sembrò allora convincente. Mi sono sempre chiesto per quale motivo non si installassero altre webcam magari a tramontana che si presta meglio in ragione della morfologia. Ci ha pensato Pietro Bertucci a cercare di realizzare il sogno di tanti di noi. Per la verità ci avevo pensato anch’io ma il luogo era il semaforo, pardon il radar ma poi concludevo che le pastoie burocratiche sarebbero state insormontabili. Ho parlato volutamente di “semaforo” non è stato un lapsus: mi piacerebbe conoscere il nome di colui che ha dato il benestare ad abbatterlo! Abbattere un monumento! Lo prenderei a calci per sempre. Se il suo gemello di Capo Gallo a Palermo è ancora li un motivo ci sarà. L’uomo tanto può quanto sa sosteneva Sir Francis Bacon italianizzato in Francesco Bacone. Che c’hazzecca direbbe qualcuno si ci azzecca basta riflettere. Le mie riflessioni si fermavano davanti al muro della mancanza di elettricità che avrebbe comportato un capitale per portargliela. Invece oggi ho appreso da Pietro che si può fare e che l’unico ostacolo è rappresentato da 250 miserabili euro. Non ci posso credere: sembra che a dare la risposta sia stato il Sindaco ovvero Salvatore Militello che è persona affatto empatica, ma è certamente persona onesta e mi chiedo come ha fatto a dare quella risposta e non abbia colto l’opportunità che gli si presentava di rendersi un po’ simpatico almeno fra i tanti usticesi sparsi nel mondo? Scherzi a parte non cambierò idea sulle sue qualità ma, santo diavolone: un pizzico di politica! Forse un piccolo esame di coscienza non guasterebbe. Se purtroppo il Comune di Ustica non può coprire questa spesa l’unica strada percorribile è di lanciare una raccolta fondi tra noi “fuoriusciti” come benevolmente ci definiva l’indimenticato Camillone. Per quanto mi riguarda sono il primo della lista.
Giuseppe Giuffria
Continua la serie degli incontri autunnali al Museo geo-vulcanologico della Falconiera, col favore di giornate calde e luminose come quella di oggi, domenica 16 ottobre. Due ore di full-immersion dentro e fuori i locali del Museo per ripercorrere un milione di anni di storia geologica di Ustica, tra eruzioni, colate di lava, trasgressioni marine e spiagge di fossili. Ma con un occhio rivolto anche al suggestivo abitato ellenistico-romano della Rocca della Falconiera.
Ieri pomeriggio (mercoledì 14 settembre 2022) alla presenza del sindaco Salvatore Militello, di rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale di Ustica, del direttore dell’Area marina protetta Davide Bruno, del direttore del Parco archeologico di Ustica Domenico Targia, e di numerosi rappresentanti dell’associazionismo culturale e del turismo locale, è stata presentata al folto pubblico intervenuto la mostra permanente che racconta la storia della nascita e dell’evoluzione geo- vulcanologica dell’isola di Ustica. Ma è stata anche inaugurata una nuova sezione del Laboratorio-Museo, collocata in una sala attigua a quella principale della Fortezza della Falconiera, che ospita una vetrina e una nuova mostra sulle ossidiane, i vetri vulcanici utilizzati nell’antichità per costruire utensili da taglio e da caccia.
Il sindaco Militello ha annunciato la riconferma alla direzione del laboratorio museo del geologo e divulgatore Franco Foresta Martin e tutti i presenti hanno espresso la volontà di una collaborazione sinergica fra le varie istituzioni per valorizzare al massimo il patrimonio culturale dell’isola.
I primi fruitori del Laboratorio- Museo rinnovato, ha annunciato il direttore Foresta Martin, saranno gli studenti delle scuole di Ustica che nelle prossime settimane, d’accordo con la direzione scolastica, effettueranno sessioni di studio ed escursioni. Ancora, nell’arco dei mesi di ottobre e novembre, sono in programma visite al Laboratorio Museo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e di varie università i quali stanno effettuando studi sull’isola di Ustica in corso di pubblicazione su riviste internazionali.
Applauditissima una installazione che raffigura la nascita e l’evoluzione dell’Universo realizzata dai bambini della scuola elementare di Ustica Mattia e Andrea Arnò, utilizzando come struttura portante una nassa intrecciata dal compianto pescatore Ninì D’Angelo.