DANNI DA FAUNA SELVATICA SULL’ISOLA DI USTICA
L’agricoltura di Ustica nel tempo dei colombacci e conigli. Abbiamo un terreno agricolo, che produce prodotti unici nel suo genere, per qualità e particolarità. Ma è sempre più difficile trasformare il nostro lavoro nella possibilità di sostentamento per le nostre famiglie. Vorrei capire quando l’ultimo contadino si sarà stancato e depresso dallo scontro spesso impari, il resto della popolazione mondiale cosa mangerà. Vorranno le istituzioni tutelare un comparto basilare per la vita umana e sociale? Quest’anno abbiamo dovuto mettere, le nostre piantine in una campana di rete, con un ulteriore sforzo economico e lavorativo, non vorrei che il prossimo anno dovremmo metterle in vetrina. Serve uno sforzo istituzionale nel più breve tempo possibile.
Pasquale Palmisano