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Processo firme false M5s a Palermo, intervista all’avv Francesco Menallo


D. Avvocato, abbiamo letto della notizia di agenzia della sentenza di primo grado nel processo cosiddetto “ firme false”, relativo alle elezioni al comune di Palermo del 2012. Anche lei è stato condannato, sia pure ad una pena inferiore rispetto agli attivisti accusati di aver ricopiato le sottoscrizioni degli elettori che supportavano la presentazione della lista. Vuole commentare il fatto?

R. Certamente! Innanzi tutto la ringrazio di darmene l’opportunità e di avere sentito l’esigenza, anche informativa, di approfondire sentendo la mia – certamente di parte- campana.

Le dico subito che nè a me nè al cancelliere è stato mai imputato – nè addebitato- di aver realizzato dei falsi o di essere consapevoli che ve ne erano stati.

Al cancelliere ed a me è stato imputato che le firme non sarebbero state raccolte secondo le previsioni normative.

Le dico subito che né agli atti di indagine né a seguito dell’istruzione dibattimentale emerge una mia consapevolezza di tale fatto. Io sono stato tirato in ballo soltanto perché ho raccontato ai PM la verità, ovvero che contattai io il cancelliere e che portai io allo stesso- in una o più occasioni , i moduli per completare l’autenticazione con l’apposizione della sottoscrizione, del sigillo del Ministero e del timbro del cancelliere che, notoriamente, anche secondo le istruzioni dell’ANCI – non possono essere portati fuori dal Tribunale e devono apporsi all’interno dello stesso durante l’orario lavorativo dell’autenticatore.

D. Tutto qui?

R. Sì, solo la consapevolezza che la vicenda è stata ingigantita dopo una prima archiviazione legata al fatto che le norme speciali in materia prevedono una prescrizione speciale biennale, scaduta il 24 giugno 2014 ( per chi volesse controllare, l’art. 100 del dpr 570/1960) ritenuta vigente dalla corte costituzionale e “reinterpretata” dalla (altro…)

Riceviamo e pubblichiamo – Raccolta firme per Referendum Abrogativo della Legge Scuola

 

Difendiamo la scuolaDa qualche giorno è iniziata la raccolta firme finalizzata al Referendum Abrogativo delle Legge Scuola  n. 107/2015 fortemente voluta dal governo Renzi.

I moduli dovrebbero essere disponibili presso l’ufficio di segreteria di tutti i comuni dove è possibile recarsi nei giorni e negli orari stabiliti.

Si firma per consentire alla scuola pubblica italiana di rimanere luogo di servizi alla persona, di rispetto, di tolleranza, inclusione, occasione di crescita umana, palestra di democrazia  vissuta, di esercizio della libertà di pensiero, sviluppo delle capacità creative  e senso critico degli studenti.

Uno dei punti maggiormente contestati nella nuova riforma che coinvolge la scuola italiana  è quello della chiamata diretta dei presidi-manager: la questione non riguarda soltanto il malcostume italico della raccomandazione, ma anche e soprattutto il fatto che il dirigente scolastico diventa colui che può gestire  la scuola come se si trattasse  di un’azienda privata e personale. Il preside-manager, infatti, sarà colui che potrà decidere  anche su premialità  (che assomiglia ai “premi aziendali” del privato) e la penalizzazione per i docenti. Un principio di arbitrarietà che è stato al centro di molti contenziosi intorno alla riforma scuola 2015.

Il quesito referendario è stato depositato in cassazione  e pubblicato in Gazzetta Ufficiale  il 18 luglio e i tempi sono molto stretti; si dovrebbe arrivare al numero necessario di firme il 25 settembre e l’impresa sembra essere particolarmente ardua, soprattutto perché vi è il mese di agosto in mezzo.
Da sottolineare che, ovviamente, eventuali petizioni che dovessero girare sul web  non hanno alcun valore e che le firme raccolte in quella maniera non hanno alcun valore legale.

 

RACCOLTA FIRME REFERENDUM PER RIDURRE LE INDENNITÀ PARLAMENTARI


Referendum per l’abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari

Il 12 maggio è partita la raccolta firme per indire il Referendum per l’abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari.
Ogni cittadino può sottoscrivere questa iniziativa presso l’Ufficio Elettorale del Comune di residenza, è vostro diritto!
Nel caso in cui non fossero presenti ancora i moduli vidimati, esortateli a fornirli al più presto
La proposta di referendum verte sul seguente quesito:

“Volete voi che sia abrogato l’Art. 2 della legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 20 Novembre 1965, n.290?” Ovvero: Con l’abrogazione di questa disposizione, ai parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”.

Questa norma prevede un “rimborso spese” in cifra fissa uguale per tutti e senza l’obbligo di dimostrarne l’effettiva spesa!

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COMMENTO

Dalla California Agostino Caserta

Mi associo ai firmatari per il referendum di cui sopra. Essendo scritto all ‘AIRE tecnicamente sono residente ad Ustica, infatti per le elezioni dalla cara Angela Natale ho ricevuto sempre la cartolina per andare a votare.

Agostino Caserta nato Ustica 10/3/1945

P.S.

Oltre che al Comune una persona Volontaria, accreditata, per rendere piu’ comoda la raccolta puo’ allestire un tavolino in Piazza o al Palchetto.

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Da Palermo Mario Oddo

Io direi di estendere l’appello anche a tutti i visitatori di Usticasape ovunque sono residenti su tutto il territorio nazionale. E che sia la prima di altre riduzioni. Sotto con le firme !

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Da Ustica Angela D’Angelo

Usticesi partecipiamo numerosi, abbiamo tempo ancora per tutto il mese di luglio, presso il comune dalle ore 08,00 alle 14’00.

 

RACCOLTA FIRME REFERENDUM PER RIDURRE LE INDENNITÀ PARLAMENTARI


Referendum per l’abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari

Il 12 maggio è partita la raccolta firme per indire il Referendum per l’abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari.
Ogni cittadino può sottoscrivere questa iniziativa presso l’Ufficio Elettorale del Comune di residenza, è vostro diritto!
Nel caso in cui non fossero presenti ancora i moduli vidimati, esortateli a fornirli al più presto
La proposta di referendum verte sul seguente quesito:

“Volete voi che sia abrogato l’Art. 2 della legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 20 Novembre 1965, n.290?” Ovvero: Con l’abrogazione di questa disposizione, ai parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”.

Questa norma prevede un “rimborso spese” in cifra fissa uguale per tutti e senza l’obbligo di dimostrarne l’effettiva spesa!

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COMMENTO

Da Ustica Angela D’Angelo

Per “motivi tecnici” ancora non è possibile firmare. Sono stata ieri in municipio a sollecitare e se ne stanno gentilmente occupando. Come ha detto P.Andreas Domenica scorsa,in un quasi perfetto dialetto siciliano: “Una nuci rintra un saccu, unnu scrusci!”.Cari saluti a voi tutti, Angela

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