Gli “Scacchi Usticisi©”
Gli Scacchi e la Scacchiera Usticisi sono interamente realizzate a mano da Vittorio Arnò (in arte “X”), un usticese che rappresenta l’isola di Ustica nel mondo attraverso il lavoro, la letteratura, il teatro e l’artigianato.
La Scacchiera: è un cofanetto in legno pieghevole atto a contenere gli scacchi. Aprendolo, nella sua facciata sommitale, si compone la scacchiera dov’è incisa la sagoma dell’Isola di Ustica con le sue coordinate geografiche e la rosa dei venti. Nei bordi verticali destro e sinistro vi è disegnato rispettivamente il profilo dell’isola sud e quello nord, mentre nel margine di apertura vi è una miniatura dell’isola, con annesso lo stemma dei Cavalieri della Famiglia Arnò, che dà la giusta direzione per l’apertura del cofanetto.
Gli Scacchi: rappresentano rilevanti caratteristiche dell’isola di Ustica.
I Pedoni: sono costituiti dalla Rosa dei Venti – strumento indispensabile per chi vive in un’isola- sormontata dalla famosa Coppa a Piede Alto con manici che a livello Archeologico rappresenta Ustica nel mondo.
Le Torri: Sono le due Torri borboniche di Ustica, rispettivamente la torre Santa Maria con al suo interno la scala per raggiungere l’entrata e la Torre dello Spalmatore con al di sopra la porticina per accedere al terrazzo.
I Cavalli: Sono riprodotti con due Cavallucci Marini, simbolo della limpidezza del mare di Ustica che dà l’onore all’isola di essere la prima Area Marina Protetta d’Italia.
Gli Alfieri: Raffigurano il Faro Punta Gavazzi collocato a sud-ovest dell’isola, elemento guida fondamentale per i solcatori dei mari.
La Regina: E’ la mitica Maga Circe. Ustica nella Mitologia è indicata come la probabile isola della maga Circe per la sua posizione geografica.
Il Re: E’ Poseidone che nella mitologia greca è il re del mare che si sposta con i suoi Cavallucci Marini, un pezzo che più di ogni altro merita il ruolo di re in questa scacchiera. Ma la sua storia è assai più importante, appartenente alla narrazione di un Dio più antico che veniva chiamato Enki. Per chi volesse sapere di più, può approfondire cominciando a dare uno sguardo allo stemma del Caduceo che il re porta nel retro del suo trono, dove viene sintetizzato al meglio il suo vero significato
Per informazioni in merito all’acquisto del prodotto rivolgersi direttamente a Vittorio Arnò Tel. 3397436043
Organizzato dal Centro Studi ha avuto luogo l’incontro con il Prof. Sebastiano Calvo, docente di Ecologia presso l’Università di Palermo, che ha intrattenuto l’auditorio sul tema: ” Le praterie sommerse, importanza, vulnerabilità e ripristino” nell’accogliente spazio dell’ex deposito locomotive di S.Erasmo a Palermo sede dell’Associazione Onlus “Mare Memoria Viva” primo Ecomuseo urbano del Sud Italia il cui dettato è eloquentemente specificato nella scritta che vi campeggia “Farne parte significa entrare a far parte di una comunità di persone che sostengono con contributi, partecipazione e attività l’Ecomuseo e i valori che li rappresentano. Mare Memoria Viva non può essere un museo di comunità senza persone che se ne prendono cura e diventano forti come il mare.”
Grande attenzione alla articolata esposizione del Prof. Calvo hanno rivolto le qualificate presenze tra le quali, oltre agli “ustico-palermitani”. il Sindaco di Ustica Attilio Licciardi; assenze giustificate invece quelle del Presidente e del Vice impossibilitati a raggiungere Palermo causa mancanza di collegamenti con l’Isola dovuta alle proibitive condizioni del mare. Posidònia e …
Poseidòne (arrabbiato). All’intervento introduttivo all’incontro hanno provveduto con parole di benvenuto e ringraziamento la Prof.ssa Giusy Barbata ed il Prof. Ennio Sassi. Dal Relatore che ha subito dopo preso la parole una prima precisazione : “la posidònia non è un’alga ma una pianta con tanto di radici, fusto foglie, fiori e frutti, soggetta pertanto ad un naturale ciclo produttivo”; piante che, trasferitesi nell’arco di milioni di anni dalla terraferma al mare, costituendo una vera e propria foresta sott’acqua, come tale si comportano sotto l’aspetto della loro funzione ecologica. Protezione delle coste e trasparenza dell’acqua sono compiti e risultati tra gli altri ascrivibili alla presenza della poseidònia. Esigenze purtroppo sorgono laddove, nota dolens, la mano dell’uomo con opere marittime, porti, moli, pesca a strascico, scarichi fognari ne è causa di regressione per quanto attiene al ciclico popolamento; per fortuna, ma a cari costi, a risolvere le problematiche create dalla vulnerabilità interviene il ripristino mediante uso di moderne tecnologie con veri e propri trapianti i il cui successo è prioritariamente determinato dalla selezione dei siti (fondali), punti chiave per la riuscita dell’operazione. Questo in estrema sintesi quanto all’attento auditorio è stata data l’opportunità di ascoltare. Trasferire ad altri, prevalentemente non addetti ai lavori, con parole semplici passaggi spesso tecnicamente complessi nella loro specificità è un compito che il Prof. Sebastiano Calvo ha assolto nel più puntuale dei modi; più che meritati pertanto gli applausi che al termine del suo interessantissimo intervento i presenti gli hanno tributato.
Questo è stato il quarto incontro promosso dal Centro Studi; c’è da star certi che Direzione e Consiglieri, constatato il seguito, già staranno pensando ad organizzare il quinto.
a cura di Mario Oddo
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Da Velletri Antonella Carrubba
Ciao Pietro,
non ricordo in quale zona dell’isola si trovi questo scoglio e, a dire il vero non ne conoscevo nemmeno l’esistenza.
Osservandolo attentamente desta una certa curiosità, non solo per il suo nome, la cui etimologia sarebbe interessante conoscere, ma soprattutto per la sua natura geologica. Sembrerebbe un insieme di tufi neri e una sezione di basalti colonnari, come se ci fosse stata una fusione tra le due tipologie di rocce vulcaniche.
Credo che il più indicato per dare una risposta competente sia il nostro caro Franco Foresta Martin, quindi giro a lui il quesito.
Grazie a entrambi per portarci a conoscere il fascino di Ustica in tutti i suoi aspetti.
Vittorio
Lunedì 3 Dicembre alle 17.45 andrà in onda su Geo & Geo un interessante servizio sulla pregiata Lenticchia di Ustica, girato nell’Azienda Agricola Pagliuzzo di Giuseppe Mancuso – Ustica
Patrizia Lupo
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Commento:
La foto credo sia stata scattata sopra i gradini a destra della chiesa. La ringhiera è quella che chiude il terrazzo a destra della chiesa. Probabilmente è stata scattata lì perchè un tempo “la bicchierata” dopo il matrimonio si faceva nella “sala” attigua alla chiesa :il posto della foto ne rappresenta l’entrata.
Rosa Tranchina
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Intervento dalla California di Nuccio Caserta
Cara Rosa,
bel tentativo dettagliato ma la risposta non e’ estatta . La foto e’ stata scattata nel terrazzo dell’ex Fascio ,alla sinistra si vede la bacheca ,la ringhiera e’ del terrazzino di Egidio Licciardi e sullo sfondo a destra si vede il vecchio simbolo rotondo “posto telefono pubblico” all’entrata del Bar Centrale . Quasi sicuramente al “fascio” avvenne la bicchierata dopo la cerimonia perche’ alla sera li ,a quei tempi , si faceva la “festa”.
Nuccio Caserta
A volte la memoria ritorna…
carissimi saluti Carmela
P.S. Non mi offendo per eventuali correzioni …
Chi riconosce tutti i giocatori?
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