Ustica sape

Da Verona Sera in merito all’incidente che ha provocato la morte di Andrea Fionini e Antea Bertacci


 

Antea Bertacci e Andrea Fiorini, in una foto presa dal webScontro tra auto e scooter dopo il sorpasso: morta anche la fidanzata di 26 anni

Nela notte tra lunedì e martedì lo scooter condotto dal giovane si è scontrato con una Renault al termine di un sorpasso. Il ragazzo è deceduto poco dopo, mentre la fidanza, ricoverata al Polo Confortini, si è spenta nelle ultime ore

Avevano trascorso insieme una serata sul lago e stavano rientrando a casa, quando, mentre tornavano in corsia dopo il sorpasso di un camper, lo scooter sui cui viaggiavano si è scontrato con un un’auto che proveniva dalla direzione opposta. 
Andrea Fiorini, 29 anni, residente a Raldon e di lavoro grafico, è morto così, in una sventurata manovra fatta lunedì sera sulla Gardesana Orientale tra Garda e Bardolino. Il 29enne abitava con la madre e il padre, mentre la sorella già sposata era andata a stare da un’altra parte. Con lui a bordo del suo Yamaha T-Max, c’era la fidanzara Antea Bertacci, 26 anni di Roncà, quando ha deciso di superare il veicolo che lo precedeva trovando però una Reanult al suo rientro in corsia. La violenza dell’impatto ha scaraventato a terra i due scooteristi, che sono stati soccorsi quanto prima dagli uomini di Verona Emergenza, arrivati con l’automedica e l’ambulanza. Il personale medico ha tentato per un lasso di tempo apparso infinito di rianimare Fiorini ma per lui non c’era già più nulla da fare: la morte è stata provocata dai numerosi traumi riportati e la salma è stata poi trasferita all’istituto di medicina legale di Borgo Roma.Antea invece è stata trasportata d’urgenza al Polo Confortini, dove si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva. Non sono gravi, ma sono comunque state portate all’ospedale di Bussolengo, le due persone che viaggiavano sulla Renault.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Bardolino per eseguire i rilievi del caso. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il centro logistico di Sicurezza e ambiente che hanno messo in sicurezza la strada, in quanto i mezzi hanno perso olio e carburante a causa dei danni causati dallo scontro.

AGGIORNAMENTO – La notizia è stata lanciata da sito L’Arena.it: purtroppo anche Antea è deceduta. La ragazza, che si trovava ricoverata all’ospedale di Borgo Trento è morta nelle ultime ore. Tutto il paese era rimasto con il fiato sospeso per le sue condizioni ma la giovane purtroppo non ce l’ha fatta

Fonte: Verona Sera
Antea Bertacci e Andrea Fiorini, in una foto presa dal web

Una visita al Cimitero di Ustica – (quarto Gruppo di foto)


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“La Civiltà dei Popoli si riconosce dal culto dei Morti”


[ id=19929 w=320 h=240 float=left] Il Cimitero in questo momento è il problema più importante che una attenta amministrazione dovrebbe portare avanti con determinazione. L’amministrazione Messina ha fatto solamente qualcosa a seguito dell’insistenza di alcuni consiglieri comunali come Badagliacco, Taranto ed in particolar modo mia e del Presidente del consiglio Vito Natale, da qualche anno deceduto. Siamo riusciti solamente a sfruttare i pochissimi spazi rimasti, all’interno dell’area cimiteriale, di proprietà comunale e creare tre blocchi per loculi e cellette in previsione dello spurgo dei vecchi loculi.

Problemi burocratici e disfunzioni varie dell’amministrazione Messina hanno portato ritardi notevoli ed oggi ci troviamo, a distanza di quattro mesi dalle ultime elezioni, con un morto depositato da dieci giorni nella pseudo sala mortuaria. Ho detto pseudo sala mortuaria in quanto mancano molte caratteristiche igienico sanitarie e tecniche per essere chiamata tale.

In passato vi erano 120.000 Euro a disposizione, da parte dell’assessorato alla famiglia, per l’ampliamento cimiteriale che l’amministrazione Messina e gli uffici hanno fatto perdere e sono ritornati indietro.

Con quei soldi avremmo potuto lasciare un cimitero con maggiore decoro e più accogliente con una sala mortuaria a norma, una sala d’attesa , sevizi igienici e altri spazi per loculi e tombe gentilizie e terreno libero per chi voleva essere tumulato a terra come esiste in altri cimiteri d’Italia.

Ora siamo invece in un mare di guai.

Io invito tutti a ricordare quanto scritto su una lapide all’ingresso del nostro cimitero: “La civiltà dei popoli si riconosce dal culto dei morti”.

Oggi mi chiedo se abbiamo interesse di prestare “culto” ai nostri cari morti?

Alla nuova amministrazione chiedo di attivarsi nel disbrigo di tutte quelle pratiche atte a rendere possibile lo spurgo dei vecchi loculi e trasferire le spoglie nelle cellette. I loculi liberati eviterebbero di lasciare i cadaveri in posti non idonei e non consentiti, come attualmente accade.

Dopo 120 giorni dall’insediamento (con ritardo secondo me) questa nuova amministrazione ha inserito all’O.d.G. la problematica cimiteriale. Il sindaco Licciardi, così come avevamo parlato privatamente, ha riferito in consiglio la mia disponibilità a collaborare con la chiara intenzione di un mio inserimento nella commissione cimiteriale.

Purtroppo, per quanto mi è stato detto, la commissione cimiteriale è stata nominata e vi faranno parte Caserta, Ailara e Mancuso . A questo punto non capisco che tipo di collaborazione si aspettano da me.

Doveva essere un provvedimento tempestivo ed invece, sono passati molti giorni ed io sono all’oscuro di tutto e tutto va a rilento a fronte delle urgenze, emergenze ed esigenze attuali considerato l’alto numero degli anziani e degli ammalati ai quali auguro pronta guarigione e lunga vita.

Giovanni Palmisano (Talebano)

 

Un piacevole ricordo del giorno dei Morti

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Pietro oggi quando ho visto su Usticasape “i pupa di zuccuru” che ai miei tempi portavano i morti mi sono emozionata. Bei ricordi… io trovavo sempre una bella pupa ben vestita e non volevo rovinarla e la conservavo in mezzo alla vetrina così la potevo guardare e farla apprezzare anche dalle amiche. Dopo un po’ di giorni la pupa “abbattia” … Cosa era successo?… i miei fratelli più grandi di me Pierino e Franco si mangiavano i pezzettini di zucchero dalla parte di dietro sino a quando la pupa non si reggeva più in piedi. Io ovviamente piangevo e mia mamma, per consolarmi, mi diceva che i morti me ne avrebbero portata un’altra. Ora è tutto diverso… pero i cose antiche erano migliori. Saluti a tutti i miei paesani… mi ricordo a “mustarda” i “ficu chi mennuli”, i “ficurigna”.

Ciao Pietro ca mi staiu mittennu a chianciri… Provo a chiamare i miei nipoti e raccontare tutto questo e sai cosa mi dirannu? Nonna si fatta stolica… ma vale la pena perché le nostre tradizioni erano genuine e belle.

Colgo l’occasione per sapere come stanno i nostri Amici e paesani che vivono a New York

Maria Compagno Bertucci

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COMMENTO

Da Velletri Floriana Bertucci

Cara zia Maria anche io mi sono commossa…. le tradizioni sono cose belle e genuine come affermi anche tu e ricordarle è un tuffo nelle emozioni e nel passato. Le tradizioni vanno ricordate e rispettate perchè sono la storia, la nostra storia…. ciò che siamo oggi è grazie a tutto quello che abbiamo vissuto, la memoria è nei racconti di chi ha vissuto…… emozioni! Grazie

Una “bravata” costa la vita a due minorenni .


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Auto in mare a Ustica, morti due ragazzini 

Bravata finisce in tragedia. Vittime due quattordicenni, caduti dalla banchina del porto
10 agosto, 21:30 – ANSA.it

Trappola mortale in mare per una ‘bravata’. E così a Ustica, l’isola delle vacanze a largo di Palermo, 1.300 anime, intorno alle 22 di ieri, si è consumata una tragedia. Due ragazzini di 14 anni si sono impossessati di un’auto parcheggiata vicino al (altro…)

Corpi morti o catenarie interno Cala Santa Maria


Gent.mo Marco,

con il mio intervento ho voluto solamente chiederti di essere un po’ meno duro e diretto nei nostri confronti, nell’ eventualità di altri tuoi prossimi interventi. Tutto scaturisce dal fatto, che siamo stanchi di sentirci dire dall’esterno che non facciamo altro che “dormire”. Noto con molto piacere che hai colto il senso delle mie parole ed ancora una volta mi trovo in piena sintonia con quello che scrivi.

Volevo ricordarti un incontro dell’anno scorso che ci ha reso partecipi entrambi, vale a dire l’annoso problema “corpi morti all’interno Cala S.Maria” tenutosi nell’aula consiliare del Comune di Ustica.

Ebbene, in quell’ episodio sono rimasto molto sorpreso del fatto che qualcuno si potesse scomodare da Palermo per venire a sostenere e supportare la nostra causa così come hai fatto tu. Se ben ricordi quel giorno di promesse mai mantenute ce ne sono state fatte tante. Sembrava ad un certo punto, stando a quello che ci veniva detto dal Sindaco che l’area utilizzata per l’approdo delle barche all’interno di C.S.M. dovesse passare sotto la gestione del Comune nell’arco di pochi giorni o addirittura ore.

E’ passato più di un anno da quella volta ed oggi siamo messi ancora peggio di allora. Capisco che dall’esterno le nostre possano sembrare la battaglia contro i mulini a vento intrapresa da Don Chisciotte, ma altresì ritengo che esista un punto di rottura dove la pazienza, l’educazione ed il buon senso degli usticesi possa venire a meno.

Mi auguro che quando ce ne renderemo conto non sia già troppo tardi.

Saluti Davide.

Davide Caminita

 

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COMMENTO:

Da Ustica Giacomo Lo Schiavo

Carissima amica Patrizia,

Carissima amica Patrizia, mi trovi perfettamente d’accordo con quanto scrivi. Ho visto di persona quanto sta accadendo a Palermo in queste settimane cataste di rifiuti in pieno centro storico e sotto casa mia( via Roma ) roghi di spazzatura incendiata…in porto navi da crociera che sbarcano turisti ( non è crisi economica ). Unica rivoluzione legale che ci permette di protestare è astenerci dal voto diamo un segnale forte perchè la crisi economica generata dalla cattiva politica non l’abbiamo voluta noi elettori…..a pagare e subire non possiamo essere sempre e solo noi. Cari amici palermitani pensateci oggi voi prossimamente noi perchè….del domani non v’è certezza.

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Da Ustica Patrizia Lupo 

“La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello”.

Siete pronti?

 

Faro Homo Morto


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