Ustica sape

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


Ricorda sempre : Tutto quello che fai nella vita… Ti verrà restituito..

Un figlio dopo la morte del Padre.. mette la madre in una casa di riposo, e va a fargli visita ogni tanto.. Un giorno riceve una chiamata dalla casa di riposo, dicendogli che la mamma stava morendo.. arrivato li chiese a sua madre .. cosa vuoi che faccia per te, mamma? triste la Mamma risponde…Semina amore..
Voglio che fai mettere i ventilatori nell’ospizio, perché non ci sono e il calore è insopportabile,
Voglio che compri anche dei frigoriferi, cosi ‘il cibo non si rovinera’.
Molte notti sono andata a letto senza aver mangiato niente.

Il figlio sorpreso risponde!!
Ma ora mi stai chiedendo queste cose mentre stai morendo?? Perche ‘ non me lo hai mai detto prima?
La madre rispose triste: io mi sono abituata a convivere con la fame e il caldo, ma la mia paura è che tu non possa abituarti quando i tuoi figli non si prenderanno più cura di te e ti manderanno qui, quando sarai vecchio!!

Fonte: WEB

Delle foto per ricordare un compagno di studi e di cuccetta.


Felice Leone è stato mio compagno durante il periodo di studi nell’Istituto Nautico di Palermo. Compagno di cuccetta a bordo della Nave Scuola “Giorgio Cini II” nel periodo di istruzione 1959, una bella e felice epoca.  Continuiamo in navigazione…
Le foto come ricordo per la famiglia alla quale faccio le mie più sentite condoglianze.

Pasquale Marchese

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COMMENTO

Dalla California Marlene Robershaw Manfrè

Pasquale, tu ha parenti in Palermo che si chiamano, Placido o Giovanni ???
Pasqualino Giorgio Cini 1959Nave-Scuola-G-Cini-II-navegWNave-Scuola-G-Cini-II-1957-w

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


 

sindaco
sindaco

Ricorda, quando i tuoi piani falliscono, che la sconfitta temporanea non è un fallimento permanente. Significa soltanto che i tuoi piani non erano validi. Crea altri progetti. Ricomincia tutto da capo.
(Napoleon Hill)

Isole Tremiti/ Una mostra ricorda la deportazione


Oltre 1300 libici furono trasferiti nell’arcipelago durante la guerra, un terzo morì per gli stenti. Oggi la prima tappa, si prosegue con Ustica e la Libia quando sarà presente anche il leader Gheddafi.

Tutto pronto per la prima tappa della mostra documento-fotografica itinerante Ustica-Isole Tremiti-Tripoli in programma oggi. «La mostra vuole rappresentare non solo un momento di divulgazione di un periodo storico poco conosciuto, ma anche un esempio di fratellanza tra i popoli del Mediterraneo eun monito per le giovani generazioni»: Peppino Calabrese sindaco delle Tremiti e il collega di Ustica Aldo Messina hanno presentato così l’evento che punta a rievocare il triste periodo della deportazione libica in Italia (i deportati libici superarono i 4 mila nel solo mese di ottobre del 1911, destinati prevalentemente a Ustica e le Tremiti, ma anche Favignana e Gaeta).

Mostra in tre tappe:oggi le Isole Tremiti, il 4 luglio a Ustica e il 17 luglio a Tripoli in Libia alla presenza di Gheddafi. Oggi alle 12.30 oggetti, ricordi e foto saranno esposte presso il centro polifunzionale dell’isola di San Domino dell’arcipelago diomedeo. Sarà un tuffo nel passato, le foto rimandano scene di vita quotidiana di una delle pagine più dolorose dei due conflitti bellici mondiali. Ci sarà l’ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddui annunciate le presenze anche di personalità politiche italiane come Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e del vicepresidente della Camera Antonio Leone. Tutto ebbe inizio sul Gargano il 26 ottobre 1911 (Gheddafi in Libia per tale giorno ha decretato il lutto nazionale) quando alle Tremiti furono confinati 1300 libici che si opponevano all’occupazione coloniale italiana. In poco meno di un anno ne morirono 400, a causa di stenti e malattie. Questi eventi segnarono un profondo distacco tra i due Paesi. Per stemperare le ostilità e le tensioni, nell’ottobre del 2006 fu inaugurato un mausoleo nell’isola di San Nicola, luogo di sepoltura dei libici morti tra il 1911 e il 1912: l’occasione fu il 95° anniversario della deportazione. L’iniziativa fu opera di Peppino Calabrese. Ed oggi c’è ancora lui, che ha raccolto l’invito del collega di Ustica. «Con la mostra» dice Calabrese «intendiamo tenere vivi i ricordi di quegli eventi che hanno fatto la storia delle isole del Mediterraneo, il ruolo avuto da Tremiti ed Ustica in particolare, le isole che hanno accolto la maggior parte dei deportati».

da www.ondaradio.info

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