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Consigli: come evitare il ripetersi di ulteriori, seri incidenti

[ id=9397 w=320 h=240 float=left] Non è possibile che quasi ogni anno, sempre allo stesso posto o nelle zone adiacenti si debba assistere a disgrazie che, francamente con un po’ di giudizio e di buon senso, si potrebbero evitare. Disgrazie che lasciano scossi e addolorati familiari, isolani , turisti e incidono negativamente sulla buona immagine della nostra isola. Da persona competente, purtroppo, mi dispiace affermarlo, si ha a che fare con persone che, personalmente, non riesco a definire se incoscienti, stupide ed esibizioniste o semplicemente ignoranti nel senso che non riescono a valutare giudiziosamente le situazioni nelle quali, pericolosamente, si vanno a cacciare. Evidentemente le statistiche che ogni anno i mass-media riportano su questo tipo di disgrazie non lasciano nessun monito. Anche i bambini sanno, soltanto per averlo sentito dire dai più grandi che quando le condizioni del mare non lo permettono non si deve fare il bagno. E’ evidente che nella sua vita questa persona di età matura che si va a cercare guai non ha mai avuto qualcuno che l’abbia messo in guardia da questo tipo di pericoli. Anche se si è esperti nuotatori, a quella età, deve prevalere la ragione, dimostrando rispetto per se stessi, per il mare e per le forze della natura in genere. Fortunatamente, questa volta, grazie a Dio e all’intervento degli uomini delle istituzioni locali, vedi vigili del fuoco, capitaneria di porto e Vigili Urbani che hanno messo a repentaglio la loro incolumità, tutto si è risolto nel migliore dei modi. Alla persona coinvolta nell’incidente vadano i miei più fraterni ed affettuosi auguri per un pronto recupero fisico. Poco tempo fa, durante la settimana della Rassegna delle Attività subacquee, ho letto alcuni articoli riguardanti l’istituzione di corsi per patenti nautiche e per assistenti bagnanti rivolti ai giovani. L’idea è ottima ma sarebbe ancora migliore se si concretizzasse oppure, come tante altre cose, è stata frutto di retorica enfatizzante di particolari momenti . Chi è l’Ente che dovrebbe indire ed organizzare questi corsi? E una volta qualificati questi giovani si è in grado finanziariamente di assumerli, almeno per i tre mesi estivi? Da tecnico di nuoto, da assistente bagnanti, da maestro di salvamento della Federazione Italiana Nuoto e forte di un esperienza di oltre quarant’anni nel settore, sostengo che l’opera dell’assistente bagnanti da molti sottovalutata, o quanto meno non valutata adeguatamente, è di vitale importanza perché nel momento della disgrazia bisogna intervenire con la massima tempestività e chi dovrà intervenire non è certo il medico che in quel momento è assente. Solo e soltanto il cosiddetto “ Bagnino “, in servizio sul posto può intervenire e risolvere il problema nella buona percentuale dei casi. A questo punto sento il doveroso bisogno di dare al nostro sig. Sindaco il mio modestissimo suggerimento. Non è difficile , per questi sopracitati e validissimi motivi trovare le risorse a costo di fare a meno di qualcosa di secondaria importanza o, al limite, rinunciare anche alla collaborazione di qualche assessore esterno/esterno – invisibile. Nel frattempo si adoperi affinché possano essere posizionati, lungo le coste maggiormente frequentate dai bagnanti un maggior numero di cartelli da valere da deterrente con su scritto: COSTE SPROVVISTE DI SERVIZIO DI ASSISTENZA BAGNANTI. “ E’ SEVERAMENTE VIETATO TUFFARSI IN MARE QUANDO LE CONDIZIONI METEO-MARINE NON LO PERMETTONO “. Inoltre faccio presente che ad Ustica ci sono 6/7 assistenti bagnanti brevettati, a suo tempo, dal sottoscritto che potrebbero essere utili alla causa in questione. Causa per la quale nel futuro, se dovesse occorrere la mia opera di maestro di salvamento per normali corsi di aggiornamento o per brevettare nuovi assistenti , sono ben lieto di mettermi a disposizione, logicamente a titolo esclusivamente gratuito. Questa disponibilità la considero come facente parte di una nobile opera di volontariato per il bene comune. G.nni Martucci