Ustica sape

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


Troppi successi, troppi riflettori puntati addosso a volte possono creare tensione, alimentando la vanità fino a trasformare l’orgoglio in presunzione.

Alice Di Stefano

Ustica, polemiche sui lavori alla scuola: “Troppi 4 milioni per ristrutturarla”


Il senatore Francesco Campanella ha presentato un esposto in procura definendo anomalo il finanziamento del Cipe per l’istituto con conta poche classi. L’appalto è stato aggiudicato a una ditta di Ganci con un ribasso del 36,69%

Alessia Rotolo
13 giugno 2017 12:15

Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La scuola in fase di ristrutturazione – foto UsticaSape

La scuola di Ustica è un istituto di dimensioni piccolissime, eppure ha ricevuto 4 milioni e 400 mila euro di finanziamento dal Cipe per il recupero e il risanamento di alcuni plessi. Una cifra quantomeno esagerata che non convince il senatore Francesco Campanella (nella foto a destra) che con un atto ispettivo ha sollecitato il ministro dell’istruzione, delle infrastrutture e dei trasporti nonché dello sviluppo economico, a fare chiarezza e, se fosse necessario, intervenire per accertare eventuali anomalie.

L’interrogazione è stata presentata a settembre del 2016 e visto che nessuna risposta è pervenuta il senatore ha deciso di rivolgersi alla magistraturaper fare chiarezza sulla vicenda, così ieri, lunedì 5 giugno ha presentato un esposto in procura a Palermo. I lavori per il recupero della scuola se li aggiudica una ditta di Ganci (Palermo), con un ribasso del 36,69%, per un importo complessivo di 2.676.949,39 euro. Nonostante per l’affidamento dei lavori fossero stati fatti tutti i controlli (come da dichiarazione dei funzionari incaricati e da parte dell’impresa) durante lo svolgimento dei lavori viene chiesta dalla ditta che vince l’appalto una cifra di 650 mila euro in più per alcuni lavori non previsti. Cifra che non è stata ancora concessa, i lavori però non sono andati avanti.

Così a fronte dei 17 mesi previsti per finire i lavori(con data di inizio luglio 2016), ad oggi risultano fermi. “E’ troppo anomalo che il Cipe abbia finanziato un’opera di ristrutturazione più costosa di un’integrale costruzione. Ulteriore criticità – dice Campanella – appare essere, in violazione delle indicazioni Anac, la mancata previsione nel progetto di stralci funzionali, al fine di favorire la partecipazione delle imprese locali, che sono state così estromesse di fatto dalla possibilità di partecipare”.

“Spero che il Governo svolga le opportune verifiche presso le amministrazioni competenti, – aggiunge il senatore – per accertare la congruità e la rispondenza dell’iter autorizzativo alle norme di legge e se sia il caso di revocare le somme stanziate; quali iniziative si intendono intraprendere in raccordo con le amministrazioni interessate, per verificare eventuali irregolarità e incongruenze relative ai lavori di recupero e risanamento conservativo dei plessi scolastici del comune di Ustica”.

Fonte PalermoToday

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COMMENTO

Da usticasape

Anche il consiglio Comunale di Ustica ieri sera all’unanimità (con qualche “remora” di alcuni componenti  la maggioranza), ha deciso di inviare, per fare chiarezza,  “la relazione della commissione d’indagine sulla scuola” alla Procura di Palermo, alla Procura della Corte dei  Conti e altri

 

Troppi pensieri…


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Un bilancio sui parchi: Ancora troppi omissis.


PISA. Al Gran Sasso si è discusso in un incontro nazionale dei parchi del ventennale della legge quadro con l’intento dichiarato di fare un bilancio. Il direttore del ministero dell’ambiente ha detto che oggi occorre ‘una più forte autonomia e responsabilità degli enti parco’. Una affermazione specie di questi tempi condivisibilissima anche se purtroppo scarsamente praticata e rispettata.

Tanto è vero – e si comincia con omissis di non poco conto- molti parchi abruzzesi in particolare oggi o sono commissariati o comunque non a regime e norma di legge, ma su questo mi pare si è fatto finta di niente. Non solo, ma si è detto anche che occorrono ‘regole più aderenti all’attualità dei parchi’.

Regole? Ce ne sono molte e chiare nella 394 come nella 426 ma manca a partire da Roma una politica che le rispetti e le attui cominciando ad evitare i commissariamenti che paralizzano gli enti. Non difettano le regole ma le politiche. Se le aree protette marine sono in un stato preagonico dipende dalle regole o da un ministero che è riuscito a mettere in crisi anche Ustica, ignora il Santuario dei cetacei, prepara trivellazioni a mare?

Fabio Renzi ha detto che occorre ‘rinnovare il patto con il territorio’ se vogliamo che i parchi riescano a fare la loro parte. Ha ragione ma territorio significa istituzioni centrali e periferiche; stato, regioni, enti locali che in ‘leale collaborazione’ assicurino oggi quel governo dl territorio che sappia mettere in rete i territori protetti, tutti anche quelli europei con quelli esterni che fanno capo alle altre istituzioni.

Ma queste istituzioni come mi pare sia accaduto anche al Gran Sasso non sono coinvolte, non partecipano attivamente a questo confronto come dovrebbero e ne portano al pari del ministero una precisa responsabilità e diciamo pure ‘colpa’.

Fonte:greenreport.it – di Renzo Moschini

 

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