USTICA (PA) – L’Area marina protetta Isola di Ustica ha preso parte alla recente Borsa internazionale del turismo di Milano. La partecipazione alla 34^ edizione della rassegna, alla quale Ustica mancava da alcuni anni, si è conclusa con un bilancio positivo. È stata infatti l’occasione per l’Amp, di cui il Comune di Ustica è l’Ente gestore, per portare avanti un messaggio incentrato sul turismo sostenibile, strategia fondamentale per il prossimo futuro.

Una scelta inevitabile per un territorio su cui, oltre alla riserva marina, insiste una Riserva naturale orientata, veri e propri scrigni di biodiversità. “Secondo i principi del turismo sostenibile – afferma il direttore dell’Area marina protetta Davide Bruno – è possibile mantenere un equilibrio tra la bellezza della condivisione delle proprie ‘ricchezze locali’ con il mondo e la necessità di preservarle per le generazioni future”.

Abbiamo intervistato Bruno sulle tematiche trattate alla Bit di Milano e sulle prospettive di crescita dell’Area non soltanto a livello locale ma anche nazionale e internazionale.

Direttore, cosa avete in programma per favorire il turismo sostenibile ad Ustica?
“Sappiamo che il turismo determina un impatto sull’ambiente che può essere minimizzato da comportamenti e pratiche sostenibili realizzate da tutti, in particolar modo in un territorio come Ustica, su cui ricadono un’Area marina protetta e una Riserva naturale orientata. Anche se la nostra isola non subisce il fenomeno dell’overtourism e quindi abbiamo la necessità di preservare la nostra unicità. L’Amp Isola di Ustica, insieme al Comune quale Ente gestore, stanno portando avanti una strategia che si svilupperà nelle seguenti attività: azioni ecosostenibili, come minimizzare l’uso della plastica e sfruttare le energie rinnovabili. Nello specifico abbiamo installato una casa dell’acqua dove l’acqua prodotta da un efficiente dissalatore viene erogata a un costo di 0,05 cent per litro con lo scopo di disincentivare l’acquisto di acqua confezionata. Da segnalare anche l’installazione della macchina mangia plastica, che a fronte della compattazione delle bottiglie concede un vantaggio economico per l’utenza, come buoni sconto o riduzione della Tari. Vi è poi la costituzione di una Cer, Comunità energetica rinnovabile, tra cittadini, imprese ed ente pubblico per produrre e condividere l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Puntiamo anche sull’incentivazione dell’acquisto di prodotti locali, in particolar modo ortofrutta e prodotti della piccola pesca artigianale; il rispetto del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti del luogo, incentivando il riuso e il riciclo (a oggi la quota della differenziata è all’89%); la riqualificazione ambientale delle infrastrutture strategiche, rete idrica e illuminazione pubblica, finanziata con il Pnrr Isole Verdi; un’offerta culturale legata all’arte e all’ambiente attraverso due progetti, Ustum cultural programme finanziato con il Pnrr Borghi storici e Art4Sea finanziato con Europa Creativa; azioni di comunicazioni volte a sensibilizzare e informare il turista che arriva sull’isola, come la creazione di un Vademecum del turista responsabile”.

Che progetti avete per la destagionalizzazione?
“Una delle caratteristiche del nostro incoming è il turismo naturalista e subacqueo, motivo per cui i nostri avventori arrivano già a partire dal periodo pasquale e rimangono fino alla prima settimana di novembre. Tuttavia, stiamo programmando il ritorno della Rassegna internazionale di attività subacquee, evento di richiamo turistico che non sarà soltanto per la subacquea ma per tutte le attività outdoor che si potranno svolgere sull’isola: dagli itinerari di cicloturismo, all’hiking, dall’enogastronomia biologica all’osservazione delle stelle”.

C’è un modello di sviluppo turistico di qualche altra realtà che intendete seguire?
“L’Italia ha diversi casi studio e buone prassi, a partire dall’Isola del Giglio e Castiglione della Pescaia, il Sud della Sardegna con Chia e Costa Rei, per non parlare della località Cavallino Treporti vero esempio di turismo sostenibile e, cosa molto importante, accessibile”.

Fonte: QdS.it