Ustica sape

Gioventù di un tempo…


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COMMENTO:

Maria Compagno B. da New Orleans

Pietro che bello guardare usticasape e trovare delle foto dove conoscono tutti specialmente mio fratello Franco che era un giovane di compagnia. E’ da un po’ di giorni che mi viene la voglia di guardare usticasape per vedere cosa ce’ per noi lontani. E’commovente vedere tutte quelle belle foto. Stai facendo una cosa troppo bella per noi che stiamo lontani.

Grazie Pietro, ti abbraccio Maria

 

A briscola con un centenario


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Presentato il libro di Patrizia Polizzi “un amico inaspettato”


[nggallery id=366]Il noto giornalista Franco Foresta Martin, per oltre 30 anni redattore scientifico e geologo del Corriere della Sera e Presidente del Centro Studi di Ustica, ieri pomeriggio ha presentato, nello spiazzale antistante l’edicola – cartolibreria “Punto e Virgola”, il libro ricco dei “ricordi” della nostra Amica e “Compaesana” Patrizia Polizzi.

Trattasi di un piccolo libro di racconti che narra storie vere di incontri speciali tra uomini e animali (da cui il titolo: Un amico inaspettato). Sono tutte storie realmente vissute da Lei o da persone a Lei vicine, che coprono un arco di tempo di quasi 20 anni…

Per quanti hanno radici usticesi, è piacevole precisare che il racconto più lungo e corposo è ambientato ad Ustica…

Il fine per cui è stato prodotto il libro è quello della beneficienza, il sostegno a persone portatrici di handicap (problematica che conosce personalmente …) e, per realizzare questo piccolo-grande progetto, Patrizia ha bisogno dell’aiuto di tutti noi e sono convinto che noi, sensibili come siamo, riusciremo ad “aiutarLa ad aiutare”.

Al momento è possibile acquistare il libro sul sito ilmiolibro.it digitando il Suo nome (Patrizia Polizzi) oppure presso l’edicola/libreria di Ustica “Punto e Virgola”.

I fondi andranno ad un gruppo di suore che sostengono delle ragazze abbandonate perché “portatrici di handicap” (una fu trovata in un cassonetto!); Patrizia frequenta e conosce queste persone e garantisce la qualità del loro lavoro, costante e incondizionato, verso quelli che, per molti, sono “figli di un Dio minore”….

Un ringraziamento particolare per tutto quello che potremo fare per Lei e per quanti hanno bisogno del nostro “Aiuto”.

Pietro Bertucci

 

Un Giro sull’Asinello


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Kiki’s Lounge Bar, un aperitivo memorabile.


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Da Ustica Sam Sparacio

grazie mille Patrizia, i nostri sforzi…

x la ricerca continua del nuovo..ma non dimenticando mai la nostra tradizione e allo stesso tempo cercando di essere sempre originali proponendo qualità ..vengono ripagati dalle tue parole….presto tante altre news artistiche per intrattanere i nostri clienti più affezionati come te ma anche per chi solo di passaggio….e tanti altri nostri Aperitivi dal MONDO….grazie ancora per l’affetto dimostrato che ogni giorno ci fà andare avanti!!

SAM e tutto lo STAFF del KIKI’S …

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Da Ustica Patrizia Lupo

Confermo! Cortesia e qualità fanno da cornice a questi favolosi piatti! Bravi ragazzi!

Un Amico Inaspettato – storie vere di incontri speciali…


Cari Amici,

porto a Vostra conoscenza un piccolo progetto della nostra Amica Patrizia Polizzi che ha come fine il sostegno a persone portatrici di handicap (problematica che conosce personalmente…).

Patrizia, qualche tempo fa, ha scritto un piccolo libro di racconti che narra storie vere di incontri speciali tra uomini e animali (da cui il titolo: Un amico inaspettato). Sono tutte storie realmente vissute da Lei o da persone a Lei vicine, che coprono un arco di tempo di quasi 20 anni…

Il libricino è stato illustrato da Franco Staino e la prefazione è di Franco Foresta Martin.

Per noi, con radici usticesi, è piacevole precisare che il racconto più lungo e corposo è ambientato ad Ustica…

Il fine per cui è stato prodotto il libro è quello della beneficienza e, per realizzare questo piccolo-grande progetto, Patrizia ha bisogno dell’aiuto di tutti noi.

Al momento è possibile acquistare il libro sul sito ilmiolibro.it digitando il Suo nome (Patrizia Polizzi) oppure ne esistono 4 copie in conto-vendita nell’edicola/libreria di Ustica (Punto e Virgola…quella vicina alla farmacia…).

Sono convinto che noi, sensibili come siamo, riusciremo ad “aiutarLa ad aiutare”.

I fondi andranno ad un gruppo di suore che sostengono delle ragazze abbandonate perché “portatrici di handicap” (una fu trovata in un cassonetto!); Patrizia frequenta e conosce queste persone e garantisce la qualità del loro lavoro, costante e incondizionato, verso quelli che, per molti, sono “figli di un Dio minore”….

Un ringraziamento particolare per tutto quello che potremo fare per Lei e per quanti hanno bisogno del nostro “Aiuto”.

Pietro Bertucci

Un momento di preghiera


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Allo zio Roberto di Mariangela Militello


[ id=8673 w=320 h=240 float=left]IL RICORDO PIU’ BELLO………

La scorsa estate, dopo 15 anni tornai a Ustica, desideravo rivederti anche perchè ero a conoscenza del tuo stato di salute..

Quando mi presentai alla tua porta tu eri seduto accanto al tuo cane e la zia Maria tua moglie, che voleva farti una sorpresa, ti chiese se volevi comprare qualcosa, facendoti credere che io fossi una venditrice casalinghi……..

Lentamente alzasti la testa, mi guardasti per pochi secondi e dicesti: ” No…..Questa è mia nipote Mariangela!!!”

Che gioia…Nonostante il tuo stato di salute .gli anni passati…mi avevi riconosciuta…. Ecco..questa è l’ultima cosa bella che ricordo di te insieme a questa foto scattata in quei giorni.

Grazie per la gioia che mi hai regalato…

Sin da bambina mi chiamavi “Amore mio” e sinceramente mi manca questo tuo affettuoso appellativo….

Ti giungano la mia preghiera, il mio forte abbraccio e tutto il mio affetto…..

Tua nipote Mariangela..

 

Flora e Fauna Marina – Un Bel Boccone


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Banda Musicale 1958 – un pezzo di storia di Ustica


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COMMENTO:

Da Ustica Giovanni Martucci

Caro Nuccio, ho omesso il nome del maestro della banda soltanto per una semplice dimenticanza. Lo ricordo benissimo adesso e lo ricordavo anche quando ho scritto il commento alla foto. Il maestro Cuccia era un bravo falegname e, soprattutto una persona semplice, onesta, seria che si intendeva molto di musica. Un abbraccio affettuoso G.nni Martucci

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Dalla California Agostino Caserta

Giovanni, se ti ricordi il cognome del falegname-direttore banda ( io me lo ricordo ) sei un membro del club flashback-Ustica con memoria di ferro. Un aiutino : abbinato alla devozione di S. Lucia

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Da Ustica Giovanni Martucci

Siamo alla fine degli anni ’50. Per l’ennesima volta e per volontà di alcuni appassionati di musica viene costituita la banda con tutti elementi locali. Nella foto, scattata in p.zza Vito Longo, con sullo sfondo l’attuale sede della provincia, iniziando da sinistra, si riconoscono: Salerno Gianni, Badagliacco Giuseppe, Bertacci Alfredo, Tranchina Vincenzo (inteso Giulio), Militello Roberto, Tranchina Giuseppe (inteso Biondo), Ventrice Pietro (inteso Pitriné ), Ventrice Umberto, Martucci Tommaso, Maggiore Onofrio ), Caminita Salvatore, Bertacci Ugo, Pecora Fedele, Favaloro Alfredo (capobanda), Giuffria Pietro ed infine l’unico forestiero il maestro, persona che svolgeva il mestiere di falegname. Alla maggior parte dei sopracitati componenti che, purtroppo, son venuti a mancare, ultimo in ordine di tempo e pochi giorni fà, Roberto Militello, vada un affettuoso ricordo ed un caro omaggio alla memoria. G.nni Martucci

Preso per la gola… un buon cannolo a colazione


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Gennaro Mitico Personaggio di un tempo


[ id=7896 w=320 h=240 float=left] In questa bella foto, oltre a Gennaro Gisonna (mitico personaggio di tempi passati), scomparso lo scorso anno, e la moglie Maria Bertucci non riesco a riconoscere gli altri. Credo che Giovanni Martucci o i figli di Gennaro potranno aiutarci a dare un nome agli altri componenti la foto.

COMMENTO:

Da Palermo Mario Oddo

Adriana, non fare caso a Giovanni … è l’età !

(P.S.: se arriva la controreplica del tipo “senti chi parla” debbo riconoscere che me la sono andata a cercare !) … sempre nel commosso ricordo del indimenticabile Papà un caro abbraccio fra “noi calabresi” …

Mario

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Da Locri Adriana Gisonna

Caro Giovanni, prima di tutto sono offesa perchè non mi hai riconosciuto…!Mi spiace smentirti, ma quella foto non è stata scattata ad Ustica ma a Capri dove mio padre ha prestato servizio per nove mesi. Non riconosco la coppia presente , ma presuppongo trattasi di amici o collega di papà.Approfitto dell’occasione per chiederti se verrete in Calabria quest’anno, affettuosi saluti da tutti noi

Adriana

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Da Ustica Giovanni Martucci

Chiamato in causa, ecco subito pronto a decifrare i personaggi della foto. Oltre a Gennaro al quale và un caro pensiero ed un saluto affettuoso e Maria sua moglie,nella foto troviamo, alle spalle di Maria, sua figlia Raffaella. Il signore, con moglie e figli, sulla sinistra era un farista collega di Gennaro, in servizio anche lui, a quel tempo, presso il faro di punta cavazzi. G.nni Martucci.

M/V VISTAMAR: “Ustica un isola stupenda che merita di essere visitata”


[ id=7742 w=320 h=240 float=left] Ho letto le riflessioni a posteriori di Frances Barraco sia sulla manifestazione “Ustica Dreams” sia sull’approdo “ Nave da Crociera ” ed anche se in parte potrei condividere alcune sue riflessioni, e comunque scevro da ogni forma di polemica, vorrei solo precisare che l’organizzazione di uno scalo di una nave da crociera non dipende solo da chi organizza lo “scalo” ma anche da ciò che effettivamente viene richiesto all’atto della programmazione, ben consci di tutte le deficienze che abbiamo negli approdi e nei servizi. Ed in virtù di ciò diversi mesi fa, tra “scalo si – scalo no”, veniva “accordato”: “…solo nave alla fonda per poche ore dalle ore 16,00 alle ore 20,00…”

Ovviamente a chi non è addetto ai lavori viene facile fare ” riflessioni a posteriori ” ma chi organizza sa veramente bene cosa c’è dietro allo scalo: non ultimo il fatto di aver dovuto cambiare giorno d’approdo nell’arco di 24 ore oltre il tentativo, ben riuscito, dell’approdo in banchina, tenendo anche presente le esigenze delle altre Compagnie all’utilizzo delle banchine stesse ( e per questo voglio anche ringraziare le Autorità – Marittime e Carabinieri – per la massima collaborazione da loro prestata per l’approdo).

Certo ha ragione Frances quando dice che dobbiamo “raccordarci” ma non bisogna aspettare la nave da crociera per farlo..?, ed accorgersi che ci sono molte auto parcheggiate nell’unica piazzetta dell’isola (e non solo!), e che magari i minibus non funzionano per come dovrebbero?.., o di eventuali altri disservizi presenti nell’isola..? ed in ogni caso, e comunque, ognuno di noi dovrebbe mettere del suo e non aspettare sempre che altri facciano, magari commettendo errori , mentre si sta a guardare e pronti a criticare.

La mia non vuole essere polemica ma autocritica.. faccio parte anch’io dell’ingranaggio isolano arrugginito!

Il fulcro del problema è la “portualità” : oggi l’approdo è andato benissimo grazie alla capacità dello “Staff Captain” ma principalmente grazie al buon Dio che ci ha regalato in mattinata delle ore “quasi di calma totale”, che ci ha fatto superare la “sfida approdo” per cercare in futuro di entrare nei previsti scali crocieristici dell’Organizzazione.

Ma la portualità è quella che ci potrà garantire, oltre i collegamenti giornalieri, anche quelli occasionali come le navi da Crociera e visto che un “porto” sicuro non lo si avrà mai bisognerebbe pensare molto seriamente a “scali alternativi” anche “offendendo”, nel minor modo possibile, l’ambiente.

Ma tornando alla organizzazione dell’approdo e la relativa pubblicità dello stesso, per quanto mi riguarda e per quanto ne sappia, è stata data agli Esercenti, oltre che personalmente da me, anche da parte del Comune tramite i 2 siti “dell’isola”. Proprio il sito “buongiorno ustica” ha pubblicato la notizia il 03/5 con una nota del vice Sindaco Caminita. Il Comune, inoltre, ha messo a disposizione gratuitamente agli escursionisti (entusiasti) il Museo con la relativa guida.
Del resto solo in 3 ore di sosta sono davvero poche le cose che si possono proporre, se non proposte, e se proponibili.

Oggi per noi era una nuova “prova” che è stata superata e suffragata da una email speditami dal Comandante in persona della M/V VISTAMAR e diretta anche agli Organizzatori della Crociera oltre che all’Armatore e che testualmente trascrivo:

“Ustica un isola stupenda che merita di essere visitata, gli isolani gentilissimi e disponibili.
saluti
master
M/V VISTAMAR “

Alla luce di ciò, con tutti i ns. limiti ed errori dei quali ne faccio tesoro, credo che la “prova approdo” l’abbiamo superata auspicando però che altrettanto facciano anche gli altri cercando, intanto, di pubblicare ciò che di positivo c’è in un “evento” e non enfatizzando tutto ciò che magari funziona non troppo bene.
Dovremmo incominciare a guardare il “bicchiere mezzo pieno”.. non mezzo vuoto.

Chiedo scusa se ho dato l’impressione di essere polemico e ringrazio per lo spazio che mi vorrà dedicare.

Salvatore Militello

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P.S.  – Riceviamo, in aggiunta a quanto sopra, e comunichiamo

Egregio Dottor Rizzuto,

Intanto mi corre obbligo ringraziarla per lo spazio concessomi e per la sua celere risposta.

Non voleva essere assolutamente una mia critica nella persona di Frances che fa il suo “lavoro” di reporter per il suo giornale, anzi, per come lei stesso scrive, va elogiata essendo l’unica usticese che ha risposto al suo appello di collaborazione e che in ogni articolo pubblicato ci mette la faccia.
Ciò di cui mi dolevo era solo il fatto che essendo “un giornale on-line” che ha sicuramente una certa valenza ritenevo che alcune notizie andrebbero riportare in una misura un tantino meno negativa.
Chi legge alcuni articoli, come me di tanto in tanto, e non conosce bene i fatti, se non addirittura li sconosce, o non li vive o non conosce le realtà locali, può farsi un’opinione deleteria sull’isola.
E credo che questo Ustica, in special modo oggi, non possa permetterselo.

Siamo in un periodo di crisi generale in tutti gli scomparti, vediamo quotidianamente che alcuni Esercenti chiudono o quelli “stagionali” aprono con ritardo e quelli aperti “arrancano”, che il Turismo diminuisce notevolmente sia nel numero sia nel periodo, che i servizi offerti – ovviamente – talvolta peccano di professionalità, che malgrado ci siano vari collegamenti marittimi non riusciamo compiutamente ad ottimizzarli ne tantomeno a promuoverli per diverse ragioni più o meno valide; e non solo si potrebbe continuare; ecco in una situazione generale siffatta credo sia opportuno dare le stesse notizie ma in modo un tantino diverso.

Ad esempio manifestazione Ustica Dreams:
io non conosco i fatti specifici, se non quello che comunque l’Isola si è messa a disposizione per sopperire al cattivo tempo, ma i numeri dei partecipanti li conosco ed effettivamente c’è stata una partecipazione inferiore rispetto l’anno scorso ma è altrettanto vero che non è un notevolissimo calo così come da voi pubblicato entrando in contraddizione con le dichiarazioni dell’Organizzazione dell’evento, che ha si i propri interessi ma potrebbe anche decidere di scegliere altri lidi.
Non sono un giornalista e non mi permetto di giudicare il vostro lavoro, ognuno fa il suo, ma credo che le stesse cose si potrebbero scrivere in modo da non dare ai lettori neofiti un impressione negativa dell’evento e dell’Isola. Di questo Ustica non è ha bisogno.

Sicuramente le “presenze generali” (e non solo dell’evento) sono state inferiori dovuto principalmente alle condizioni meteorologiche che come abbiamo visto tutti sono state molto negative e questo, purtroppo, è successo anche per le festività Pasquali.
Quindi ritengo che tale intervento sarebbe stato meglio pubblicarlo dividendo le “responsabilità” tra cattivo tempo e crisi: in poche parole dobbiamo fare, ognuno per la propria parte, pubblicità positiva all’Isola mostrando all’esterno il “bicchiere mezzo pieno”.
Lei certamente mi insegna che la stessa notizia può essere data in tante maniere.
Ovviamente i problemi ci sono, non sarebbe corretto disconoscerli, ma credo che debbano essere affrontati nei luoghi appropriati e nei termini meno dannosi possibili all’Isola e non certamente su “internet”.
L’arrivo della nave da crociera per l’Isola è quasi un “evento storico” che si cerca di farlo diventare un appuntamento puntale e non è certamente utile a nessuno evidenziare deficienze che sicuramente ci saranno state: l’importante è dare esternamente una buona impressione dello scalo correggendo laddove si potrebbe sbagliare.

L’isola, oltre che tale in quanto circondata dal mare, è fatta di persone che quotidianamente vivono l’insularità con tutti i pregi e difetti di questa e senza le persone l’Isola sarebbe uno scoglio: evitiamo di farla diventare lo “scoglio di Ustica” perché se diventa tale non esisterà più niente.. neanche internet !
La ringrazio ancora per avermi dato modo di esprimere il mio pensiero che non vuole essere né una verità assoluta, né una sentenza inappellabile, ma un umile consiglio di un suo, anche se sporadico, lettore, di un operatore dell’Isola ed un confronto costruttivo nel bene comune qual è l’Isola di Ustica.

Ovviamente sull’argomento non tornerò più. Grazie.

Cordiali saluti.

Salvatore Militello

 

 

 

 

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro.

!Karol Wojtyla

 

Juventus: da Ustica un compaesano di Beppe Furino “deluso”…


“Errori. Chi più ne ha più ne metta”…

Non è assolutamente possibile che una squadra come la Juve sia caduta così in basso, cioè, col sedere a terra. A questo punto se la squadra giocasse con qualunque squadretta di un qualsiasi oratorio, sono certo, che stenterebbe a vincere. La cosa che stranizza è che di errori se ne sono fatti sin troppi e che nessuno degli addetti ai lavori sia riuscito a metterne un freno. Quando succedono queste cose o, comandano tutti o non comanda nessuno; in sostanza è come una barca che non riesce ad essere governata. A questo punto trovo giusto presentarmi: sono un insegnante di educazione fisica in pensione, mi chiamo Giovanni Martucci, risiedo attualmente nell’isola di Ustica che ha dato i natali a quel grande calciatore che è stato Beppe Furino. Sono un simpatizzante della Juve di una volta, ho insegnato per quarant’anni e, nell’arco di questo periodo di tempo, ho giocato a calcio per 20 anni, ho svolto attività di allenatore federale di nuoto con ottimi risultati, ma, soprattutto, sono stato un preparatore atletico. Attività di importanza basilare per qualunque disciplina sportiva che, nel mio caso, ho messo al servizio della disciplina del nuoto. Ma è mai possibile che nessuno dei nostri allenatori italiani si sia accorto che le nostre squadre, secondo il mio giudizio, difettano di preparazione atletica ? Occorre intensificarla. Gli ultimi campionati del mondo non hanno insegnato niente ? Nessuno ha percepito questo problema. Oggi come oggi la preparazione atletica é determinante. In sostanza, l’allenatore, o meglio il preparatore atletico nello svolgere gli allenamenti , logicamente nel periodo giusto della periodizzazione, deve avvalersi molto di più dell’aiuto del cronometro. E’ preferibile tralasciare un pò la tecnica a vantaggio della preparazione. Vedere, in una fase della partita, giocatori che, per mancanza di forza o di fiato non riescono a difendere e rinviare un pallone lontano dalla propria area di rigore, è uno strazio. Cosa che non è accaduta soltanto col Catania ma anche in tante altre partite precedenti e con tante altre squadre. Certo, se durante il precampionato si deve partecipare ad alcuni trofei che impegnano non poco, come si fa a svolgere una giusta preparazione di base ? Capisco che nella vita si devono fare delle scelte. Quindi, o le scelte di cassa o la possibilità di vincere un campionato. Infine devo sottolineare che con una razionale ed adeguata preparazione atletica si evitano anche molti infortuni che sono stati deleteri per la nostra Juve. Questo mio intervento vuole essere semplicemente una considerazione, frutto di uno sfogo personale. Chiedo umilmente scusa a tutti e FORZA JUVE SEMPRE.

Prof. Giovanni Martucci

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Da Palermo Mario Oddo (risposta a Gaetano)

Gaetano, oggi forse registro una esposizione mediatica eccessiva e mi scuso ma mi chiedi un intervento ed eccomi quà. Conscio che l’argomento-Moggi notoriamente provoca scossa ai tifosi juventini, la mia voleva essere solo una divertita provocazione, una “sfruculiata” come si dice a Napoli; a quanto leggo la provocazione è perfettamente riuscita; solo che forse mi sono giocato la possibilità di rimettere piede ad Ustica … Tornando a noi, la verità in effetti è un “collage” tra alcune corrette valutazioni tue, di Giovanni e di Luigi messe assieme; guarda, pur di farmi perdonare sono disposto a gridare “Forza Juve !!!”, naturalemte tranne che quando gioca contro il Palermo Per concludere un aneddoto: Alex Ferguson il mitico allenatore del Manchester Utd con arguzia tutta british un giorno disse: “molti sono convinti che il calcio è una questione di vita o di morte, in effetti è una cosa molto più seria”; sai che ha ragione, non ci scherzo più, lo prometto… mi dispiace, avevo già pronta un’altra battuta: ” disperati i tifosi juventini, nella parola “Marotta” c’è una “emme” maiuscola ma non ci sono le due “g”, peccato !!!

Ciao Giovanni, ciao Luigi, ciao Gaetano

Mario

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Dalla California Agostino Caserta

Gaetano, secondo me calciopoli e’ la chiave di tutto, mentalmente la juve ne e’ rimasta traumatizzata. La rivoluzione di calciopoli ha anche spianato la strada a squadre appena passabili dotate di soli muscoli e nervi, l’inter per esempio, non voglio enfatizzare che dovra’ aspettare un’altro calciopoli per vincere qualche cosa perche’ il fururo e’ difficile ipotecarlo, ma si puo’ benissimo affermare che senza calciopoli avrebbe continuato di sicuro a buttare miliardi di petrolio e non vincere niente…. e… “fatti a nomina e va curcati” diciamolo francamente : “cento tituli non possono cambiare una vita di ridiculi”

Nuccio

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Da Palermo Gaetano Nava

Ho letto,sia i commenti di Giovanni e Luigi,li condivido in parte,le ragioni sono molte a cominciare della dirigenza in primis. Quello che non sono completamente d’accordo con l’amico Mario Oddo, mi spiego:Lui dice che la JUVE VINCEVA Grazie alla M..maiuscola e alla doppia G. Vorrei dire al carissimo amico Mario,(senza polemica) di andarsi a leggere le formazioni della juve di quei tempi e la compari con quella di oggi, e nello stesso tempo la paragoni alla grande Inter di oggi e mi risponda con sincerità e onesta intellettuale che ha,quale delle due squadre risulti la più forte.E quindi la M… e la G….non servivano a niente. Gradirei una risposta dell’amico Mario. Un saluto Gaetano

P.S. –  CARO MARIO,io non dicevo che Tu sei o non sei Interista,mi sono riferito alla Tua risposta a Giovanni.Io ti ho portato l’esempio dell’Inter,perchè “mio malgrado è la più forte” e me ne duole affermare questo.Comunque non hai risposto alla mia osservazione,”cioè :il paragone dei giocatori dell’era Lippi e Capello a quella di oggi paragonata appunto all’Inter o altre squadre che vanno per la maggiore adesso.

ancora saluti Gaetano

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Da Palermo Mario Oddo (breve replica)

Ma dove è scritto che tutti coloro che, a torto o a ragione, tirano in ballo Moggi debbano essere per forza interisti ?

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Da Ustica Luigi Palmisano

Anche io sono un laureato in Scienze Motorie (anche se da pochi anni), anche io sono uno juventino col cuore a pezzi nel vedere la mia Juve soccombere per l’ennesima volta contro una piccola squadra. Ma per me la preparazione atletica c’entra poco o nulla. E’ questione di mentalità, di idea vincente, di concentrazione, e ciò lo dimostra il fatto che la Juve è capace di battere la Roma a domicilio, di battere l’Inter, il Milan, insomma le grandi squadre, spinta dalla voglia e soprattutto dalla MOTIVAZIONE, mentre poi pareggia in casa con la quint’ultima in classifica… Non la definirei una questione di preparazione atletica, ma di PSICOLOGIA.
Proprio ieri Mourinho, per incitare i suoi “blancos” in vista dell’andata di Champions League contro il Barcellona, scomodando Einstein, parlava di una forza ancora più forte del vapore, della chimica, dell’elettricità per arrivare ad un obiettivo: è la VOLONTA’.
Nel caso della Juve, manca una dirigenza forte, competente; manca un allenatore vincente, manca la mentalità da grande squadra, mancano i fuoriclasse: ciò lo dimostra il fatto che l’ennesima brutta figura l’abbiamo evitata grazie ad un certo Del Piero, alle soglie della pensione ma con ancora quello spirito vincente da Vero Juventino. E, per concludere, non me ne vogliano gli interisti, in tutto potete giudicare un certo Moggi, ma sicuramente era un uomo che capiva di calcio. E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, il vostro caro compianto Facchetti non era certo uno stinco di santo, il record di telefonate al designatore Bergamo lo detiene lui, come quando si accordò con l’arbitro Bertini per far vincere l’Inter contro il Cagliari, ma solo la Juve alla fine pagò…
Pace all’anima sua.

Luigi

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COMMENTI:

Dalla California Agostino Caserta

Giovanni condivido cio’ che dici ma devo aggiungere che e’ tutto un po’ un fatto mentale: la juve sta ancora pagando per lo scossone o terremoto causato da Calciopoli, ma in ultima analisi il problema di tutti i problemi e’ che non hanno piu’ i soldi di una volta…..diceva una volta un usticese :” senza lilliri un si llallara”
Pur nondimeno, la Juve e’ stata ed e’ sempre un simbolo nel bene e (dopo calciopoli ) anche nel male. Nelle guerre mondiali i soldati quali magliettine avevano sotto la divisa ? Quelle della Juve ! Il “de profundis ” ancora non e’ stato recitato.

Nuccio

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Da Palermo Mario Oddo

Giovanni, questa carenza atletica dei tuoi beniamini che dall’alto della tua competenza evidenzi non è una novità; anche in passato i giocatori della Juve sono apparsi spesso mogi; ma tutto era coperto dai risultati che puntualmente venivano forse perchè allora nella parola “mogi” … la emme era maiuscola e di “g” ce n’erano due !!!

Mario

Un bilancio sui parchi: Ancora troppi omissis.


PISA. Al Gran Sasso si è discusso in un incontro nazionale dei parchi del ventennale della legge quadro con l’intento dichiarato di fare un bilancio. Il direttore del ministero dell’ambiente ha detto che oggi occorre ‘una più forte autonomia e responsabilità degli enti parco’. Una affermazione specie di questi tempi condivisibilissima anche se purtroppo scarsamente praticata e rispettata.

Tanto è vero – e si comincia con omissis di non poco conto- molti parchi abruzzesi in particolare oggi o sono commissariati o comunque non a regime e norma di legge, ma su questo mi pare si è fatto finta di niente. Non solo, ma si è detto anche che occorrono ‘regole più aderenti all’attualità dei parchi’.

Regole? Ce ne sono molte e chiare nella 394 come nella 426 ma manca a partire da Roma una politica che le rispetti e le attui cominciando ad evitare i commissariamenti che paralizzano gli enti. Non difettano le regole ma le politiche. Se le aree protette marine sono in un stato preagonico dipende dalle regole o da un ministero che è riuscito a mettere in crisi anche Ustica, ignora il Santuario dei cetacei, prepara trivellazioni a mare?

Fabio Renzi ha detto che occorre ‘rinnovare il patto con il territorio’ se vogliamo che i parchi riescano a fare la loro parte. Ha ragione ma territorio significa istituzioni centrali e periferiche; stato, regioni, enti locali che in ‘leale collaborazione’ assicurino oggi quel governo dl territorio che sappia mettere in rete i territori protetti, tutti anche quelli europei con quelli esterni che fanno capo alle altre istituzioni.

Ma queste istituzioni come mi pare sia accaduto anche al Gran Sasso non sono coinvolte, non partecipano attivamente a questo confronto come dovrebbero e ne portano al pari del ministero una precisa responsabilità e diciamo pure ‘colpa’.

Fonte:greenreport.it – di Renzo Moschini

 

Aforismi, Citazioni,Proverbi… del giorno


Far tacere un vecchio è cosa difficile.
Far poi tacere un vecchio autore è cosa impossibile.

Vittorio Alfieri

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Ci sono tre cose che una donna è capace di fare con niente:
un cappello, un’insalata e una scenata.

Mark Twain

Nonno con nipotino ed un bel panorama


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Ustica… il nostro presepe


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