Ustica sape

Josè Zagame: Cosa possono fare gli “emigrati” per Ustica?

Salve Sig. Mario, la ringrazio per le belle parole.
Anch’io come lei, sono un convinto sostenitore del volontariato; come si dice : Basta volerlo!!!
Un’idea che da tempo mi frulla in testa sarebbe quella di coinvolgere tutti noi usticesi fuori sede (in particolare chi come me vive oltr’alpe o aldila’ degli oceani) a pubblicizzare la nostra isola, le idee sul come farlo sono sicuro che si troverebbero.
Peccato che poi, a mente fredda mi sorge spontanea una domanda e cioe’, mettiamo che il nostro contributo riesca nell’impresa di portare turisti ad Ustica, questi che trattamento riceverebbero??? L’isola che tipi di servizi garantirebbe loro per una piacevole permanenza sul nostro scoglio???
Beh, capirete che prim’ancora di ricevere aiuto, l’isola necessita di una sana ristrutturazione a piu’ livelli!!!
Peccato che nessuno abbia voglia di fare qualcosa per la propria isola.
Apprifitto dell’argomento, per ricordare ai lettori di usticasape che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 (se non ricordo male le date) nostri concittadini d’America fecero una colletta per ristrutturare la chiesa; sicuramente non erano ricchi economicamente, ma ricchi d’animo sicuramente lo erano!!! Cosa voglio dire con questo lo lascio decidere a VOI.
Se i vari amministratori fossero stati un po’ piu’ LIBERI di agire e fossero stati piu’ lungimiranti, la nostra isola non avrebbe subito una tale umiliazione. Le potenzialita’ dell’isola sono immense, basta farsi un giro per capire che riattivando strutture gia’ esistenti (non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto, vedi volonta’ di voler costruire un secondo campo da calcio, colui o coloro che la sostengono andrebbero…….. “perseguiti penalmente”) tutti sappiamo di quali strutture parlo. In piu’ si potrebbe utilizzare il faro dell’Homo morto come foresteria per ospitare gruppi di volontari. In piazza, sotto ‘u bagghiu del’ex Fascio si potrebbero fare dei bagni pubblici, il sentiero di mezzogiorno ristrutturato potrebbe diventare un’ottima pista ciclabile (in questo senso si deve investire e cercare finanziamenti, non per un secondo campo sportivo), la casa affianco alla farmacia se espropiabile potrebbe essere un ‘ottimo posto per far sorgere un piccolo mercato per la vendita del pesce; Ripristinare tutt’attorno l’isola una chiara e leggibile segnaletica (multilingue) dei vari sentieri sparsi per l’isola, ovviamente dopo averli resi presentabili; Infine agli amici produttori di lenticchie mi sento di rivolgere un consiglio:
essendo voi giovani con lo sguardo rivolto al futuro, perche’ non fate la richiesta per ottenere in gestione l’area ex mattatoi per costituire la sede del (futuro?) consorzio!? investendo, potreste comprare tutti i macchinari necessari per la pulizia, il confezionamento e la spedizione del prodotto!!!
Spero di non sembrare troppo con la testa tra le nuvole.
Rinnovo i miei saluti al Sig. ODDO e a tutti i lettori di usticasape.

Jose’ Zagame

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COMMENTO:

Da Ustica Giovanni Martucci

Dato che alcune persone hanno sollevato il problema, quanto prima, sulla mancata istituzione della nuova pro-loco ad Ustica, farò il mio intervento spiegando dettagliatamente come si sono svolti i fatti in modo che tutti possono venirne a conoscenza e dedurre il motivo per cui questa nostra isola non riesce a decollare. G. nni Martucci

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Da Ustica Luigi Palmisano

Caro Josè, la verità è che Ustica ha bisogno in prima persona di gente come te, costantemente presenti qui.Invece, guarda caso, per un motivo o per un altro, quest’isola è costretta ad assistere alle fughe dei migliori cervelli…

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Dalla Germania Josè Zagame

quando si dice che basta poco per capirsi e per guadagnarsi il rispetto altrui, ancora GRAZIE!!! Pur essendo autorizzato da lei in persona mi viene difficile darle del tu, pero’ poco a poco spero di riuscirci.

PRO LOCO, poche sono le parole che calzano a pennello come questa.

Sono fermamente convinto che la ripresa di Ustica a breve tempo puo’ essere possibile solo con un’intervento di gente esterna e soprattutto estranea ai piccoli giochi di palazzo. Gente che si impegni, che lavori per l’isola con l’unico interesse comune quale ridare dignita’ all’isola, senza essere costretti a scendere a meschini compromessi!!!

Nei miei tre anni trascorsi ad Ustica ho avuto la possibilita’ di collaborare volontariamente al centro studi, esperienza che mi ha permesso di farmi una piccola cultura dell’isola che prima sconoscevo; e in quest’ambiente che ho avuto l’onore di conoscere suo cugino (se non sbaglio per parte di madre) il Dott. Franco Foresta Martin e la Signora Gilda Corvaja, due persone veramente speciali che hanno fatto e che continuano a fare tanto per l’isola; ebbene anche loro fanno parte di quelle persone che sopra citavo, ovvero “l’intervento di gente esterna”.

E’ vero, anch’io spesso mi sono sentito dire (anche da miei coetani, il che rende la cosa ancora piu’ triste), la fatidica e meschina frase…. ma tu veni ra’ germania e nni voriri a natri cumu e cosa sav’affari pi ustica!? ogni critica costruttiva veniva immediatamente attaccata senza avere il minimo rispetto per le idee altrui;

Le idee per un’azione concreta non mancano!

Ich bin dabei…..

p.s. dal prossimo commento le daro’ del TU .

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Da Palermo Mario Oddo

E la “Pro Loco” ? alzi la mano chi ne ha sentito ultimamente riparlare; anni or sono, su iniziativa del Sig. Mario Ciacciofera allora funzionario dell’Assessorato al Turismo di Palermo, oggi in pensione, coadiuvato dal Sottoscritto, c’erano tutte le favorevoli premesse per crearla. Veti immediati ed inspiegabili pregiudizi personali all’insegna del “ma che vogliono fare questi due venuti da fuori” ha portato in pochi secondi alla chiusura dell’argomento; le pagine del libro da noi portato da Palermo per verbalizzare la nascita della “Pro Loco” rimasero desolatamente vuote; a nostro convincimento, di Mario e mio, che dura tuttora, allora mai “bastone fra le ruote” fu piu’ autolesionistico. Spero che qualcuno quanto prima riprenda l’argomento e che abbia più fortuna dei noi due Mario. Come vedi, caro Josè, le iniziative e le idee non mancano (e tu ne sei l’esempio) ma vedi, scusami se autorizzato dalla mia anagrafe ti do del “tu”, (puoi farlo anche tu ) il vero fatto è che “tra il dire e il fare” spesso non c’è il mare ma la speranza che qualcuno sia disposto ad ascoltare … Cordiali saluti