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Un locale da ricordare… “Il Settebello”


bancone-barI confinati andarono via da Ustica nel 1960. “Il Settebello”  apri nel 1963 in uno dei vecchi cameroni adibiti a residenze dei coatti e di molti confinati politici avversari del regime. Il locale era più lungo che largo, è stato necessario qualche piccolo restauro, ma era sorprendentemente già abbastanza  funzionale, dotato di gabinetto, con pavimento in cemento lucido ( stocco lucido ) e i tetti con capriate in legno massiccio di colore rosso lucido, molto belli esteticamente .

Il Locale nacque per  essere  bar/caffè, sala di giochi a carte e bigliardi ma in realtà con il passare del tempo fu molto di più, fu ricevitoria della SISAL,  sede del Club tifosi della Juvebiliardi, fu sala da ballo, meeting, spettacoli, teatrini. Venne utilizzato anche per  Battesimi, Cresime  e perfino Matrimoni. All’occasione fu luogo di incontro e “chiarimenti” delle fazioni politiche locali di quei tempi, ma soprattutto fu la seconda casa e punto di incontro,  per gli usticesi per ben 35 anni. Nel locale c’erano 2 bigliardi per giocare all’italiana, boccette, bazzica ecc.. e uno di carambola. C’era inoltre un tavolo da ping pong dove furono tenuti bellissimi tornei estivi e invernali; in un angolo c’erano anche due  flipper e i bigliardini del calcio balilla. Molto belli i poster sportivi e le decorazioni che adornavano i muri del locale. IL Settebello, in sostanza, fu un precursore degli Sport-bar, con TV, oggi popolari soprattutto  negli USA. Alla fine delle partite di calcio dei tornei locali la squadra vincente di solito andava  al Settebello a festeggiare ed era già pronta la tavolata con tanta birra fredda in frigo.  Carlo Natale, del Mulino detto Carrubba, occasione-scudetto-juvenovello nel gioco del pallone ma pieno di entusiasmo, era fra i primi, insieme a Piriché, ad arrivare alla “bicchierata”  del dopo partita…

È  d’uopo  ricordare che  “Il Settebello” così come  “Le Terrazze” dagli anni 70 in poi furono anche  sale  da ballo per il carnevale. Ma fu il canto del cigno, queste erano  le uniche due sale superstiti ad Ustica; le sale da ballo nelle case private non c’erano più, erano già i primi sintomi della globalizzazione!  La rivalità leale fra le due Sale-Comitive  era incredibile . Facevano a gara a chi faceva più ” schiticchiate” (abbuffate)  e le migliori maschere e le sale erano sempre a zeppo. La rivalità era al punto che i giovani mascherati delle Terrazze andavano a “spiare ” al Settebello e tornando  dicevano : ” Era vuoto, poca gente !! ” .serata-danzante I mascherati giovani e meno giovani del Settebello facevano lo stesso, e quando  tornavano al Settebello  per dare soddisfazione ai vecchi  dicevano ” I Terrazzi sunnu un mortoriu !! i Cristiani sunnu tutti cca’ !! ” ….Erano tempi in cui anche queste cose facevano “coreografia”…

La prima macchina da caffè fu piccola, ad un braccio, ma i cacciatori provenienti da  Palermo sapevano dove andare per il caffè e i cannoli, ciambelle, gigi e cassatelle, nel periodo natalizio. Tutti dolci preparati da Nunzia giornalmente ed erano all’altezza della migliore tradizione della Pasticceria Siciliana. Fu il primo locale ad essere dotato di televisione pubblica e durante le partite dell’Italia i tifosi invece di vederle a casa  preferivano il clima ” da stadio ” che si veniva a creare al Settebello. Nei mondiali del 1982 é bravo chi si ricorda  quanti suppellettili  andarono in frantumi durante la semifinale e  finale …. Grandi emozioni ebbero luogo in quel locale che  fu punto d’incontro  degli usticesi per oltre  tre decadi  .

controdanzaNaturalmente  nella grande sala c’erano sempre tutti quelli che giocavano a carte come briscola, scopa, scopone, tresette, scala quaranta, 500, bridge ecc…. che, a quei tempi, erano forse gli unici  passatempi dell’Isola. In inverno quando pioveva e gli operai non potevano lavorare andavano tutti al Settebello, non c’erano telefonini e il telefono del Locale  all’ora di pranzo e cena squillava in continuazione: erano le mogli che chiedevano ai mariti  : “si ci putianu calari  a pasta !! ” ……

Il Settebello di Mario Caserta e Nunzia Petrossi fu il punto di riferimento degli usticesi  per ben due generazioni.  Chiuso il Settebello ne aprirono subito un altro : L’attuale ” Carpe Diem “, gestito da qualche anno, con zelo e professionalità, da Maxì Marchese e Claudio La Valle, è ormai una  “icona” a livello nazionale e parte della storia contemporanea dell’Isola di Ustica… Coincidenza ?

Le uniche parole ora che vengono spontaneamente in mente sono di ringraziamento per Mario e Nunzia per avere avuto il “fiuto” del secondo locale e di aver lasciato, successivamente, la gestione a giovani capaci.

grandi-schiticchiateIl “Carpe Diem”  è considerato una delizia, specie d’estate,  per il loro grande contributo nel campo dell’intrattenimento turistico e contribuisce enormemente a rendere l’isola di Ustica sempre più ricettiva, accogliente  e verace.

Agostino Caserta dalla California

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