Ieri pomeriggio mi ha telefonato un caro amico che non sentivo da qualche giorno e, dopo il rituale scambio di convenevoli, mi ha detto che aveva assistito ad Ustica alla celebrazione per il 72esimo Anniversario della Liberazione. Ha seguito con attenzione il discorso del sindaco e due “riferimenti” lo hanno particolarmente colpito:
- la “sensibilità” del sindaco, commosso fino alle lacrime, quando ha letto alcuni brani di una lettera di un 18nne operaio, indirizzati alla mamma, tratti dal libro “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”, che ha suggerito a tutti di leggere… peccato che ad assistere eravamo in pochi;
- la “voglia di conversione” del sindaco ateo al Cattolicesimo quando, con tanta “enfasi”, ha parlato di Papa Bergoglio e del piacere di incontrarLo, unitamente ad altri sindaci, in una prossima udienza. In quella occasione, ha detto, se ne avrà la possibilità, lo inviterà a venire ad Ustica, assecondando anche il desiderio del Parroco Padre Lorenzo Tripoli.