Ustica sape

Ustica – Cala Santa Maria – Sistemazione e piano degli ormeggi


AREA MARINA PROTETTA Isola di Ustica

[ id=11595 w=320 h=240 float=left]Palermo, 19.03.2012

Protocollo 019/2012

Al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Direzione Generale Protezione Natura
00100 – R O M A –

tramite e, p.c. : CAPITANERIA DI PORTO
90100 – PALERMO –

COMUNE  – USTICA –

Oggetto: Ustica – Cala Santa Maria – Sistemazione e piano degli ormeggi.

La Cala S. Maria costituisce, ad oggi , l’approdo principale di Ustica per ogni tipo di traffico ed è l’unico idoneo ad accogliere con un minimo di ricettività le unità navali diverse dalle navi traghetto, le quali ultime possono fruire di un approdo alternativo a Cala Cimitero, non utilizzabile per la sua conformazione da unità più piccole.

I poche spazi disponibili nella Cala S. Maria, specialmente nel periodo estivo, divengono assolutamente insufficienti ad assicurare l’ormeggio di centinaia di unità da diporto che visitano l’isola e l’Area Marina Protetta omonima, anche per brevi periodi, e che si aggiungono alla esigenza usuale rappresentata dagli aliscafi di linea, dai motopesca di piccolo / medio tonnellaggio e altre unità stanziali, dai mezzi navali dei centri Diving, dalle piccole unità di proprietà dei cittadini residenti e dai mezzi di servizio portuale e   delle forze di polizia.

La destinazione dei pochi spazi disponibili è regolata da una ordinanza del Capo del Circondario Marittimo di Palermo che ha suddiviso le aree portuali individuando per ogni settore la tipologia di unità navali da ormeggiare.

Ma di fronte ad una pressione numerica di presenze, che nei mesi di luglio e agosto, diventa difficilissima da fronteggiare, la Cala Santa Maria si trasforma in un ricettore disordinato e caotico di imbarcazioni che è quasi impossibile governare, nonostante i notevoli sforzi dell’Autorità Marittima Locale, la cui azione, encomiabile, di polizia marittima non sempre può assicurare l’ordinato utilizzo del porticciolo ed il rispetto dell’ordinanza.

D’altra parte, bisogna considerare che l’isola si trova a 30 miglia dalla costa Siciliana, lungo le rotte che congiungono Palermo con il centro ed il nord della Penisola, ed è quindi difficile respingere quelle unità navali di passaggio che contano sull’approdo, per effettuare il rifornimento di carburante e viveri o semplicemente per far riposare gli equipaggi. E’ superfluo sottolineare che tale situazione caotica si riflette molto negativamente sull’immagine e sull’operatività dell’A.M.P. ove si consideri che tutte le attività marittime dell’isola iniziano e si concludono nell’approdo in questione: le attività dei Diving, dei noleggiatori di unità per i turisti, le attività di pesca e gli arrivi e partenze di traghetti e aliscafi.

Il problema non si risolve, quindi, con la sola attività di polizia marittima e di contrasto agli arrivi e agli stazionamenti eccedenti le capacità del piccolo approdo; il problema riguarda, da un lato, la messa in sicurezza e l’allargamento dell’approdo per il quale, di recente, è ripresa una fortissima azione popolare, sostenuta dal Consiglio Comunale, perché si dia, finalmente, inizio alla progettualità necessaria a creare le infrastrutture minime indispensabili, e dall’altro, nelle more, la realizzazione di un campo di ormeggi fissi, all’interno dell’approdo che, se razionalizzato nella messa in opera e nella gestione operativa, pur non risolvendo del tutto i problemi della sicurezza e della carenza di spazi, potrà assicurare,nell’immediato, un utilizzo delle aree che meglio risponda alla esigenze stagionali di accoglienza dei visitatori in un isola che vive quasi esclusivamente di turismo estivo, marittimo ed ambientale.

Il Comune di Ustica, ben consapevole di tale ultima esigenza, ha più volte tentato di farsi promotore della razionalizzazione degli ormeggi portuali, ma ha dovuto arrendersi a causa dei costi necessari a tale realizzazione stante la cronica carenza di disponibilità finanziaria.

Premesso quanto sopra, questo gestore, considerato:

 l’approssimarsi della bella stagione e dell’inizio delle attività dell’AMP e dell’intera Isola (i Diving inizieranno ad operare i primi di Maggio, e, se le condizioni meteo lo permetteranno non è escluso che per le attività didattico-ecologiche le scuole della provincia mettano Ustica nei programmi già dal mese di Aprile)

 che l’approdo di cala Santa Maria è in piena Area Marina Protetta e, come prima sottolineato, costituisce il centro operativo delle attività dell’intera Isola;

 che giacciono nelle casse Comunali fondi a suo tempo erogate all’allora Gestore dell’AMP da codesto Ministero per il progetto di rifacimento del faro di Punta Cavazzi (ed altre opere riguardanti l’AMP); somme inutilizzate e inutilizzabili dal Comune, impossibilitato a fruirne dato che i progetti allora finanziati sono stati bloccati per intervenuti differenti programmi (poi non realizzati) con il risultato che dette somme risulterebbero insufficienti a realizzare i progetti originari.

 LA RICHIESTA FORMULATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI USTICA CON ATTO DELIBERATIVO N° 15 DEL 05/03/12 CHE SI ALLEGA ALLA PRESENTE

P R OP O N E

L’affidamento temporaneo all’attuale gestione dell’AMP del compito di studiare, progettare e realizzare, un campo di ormeggi all’interno della Cala Santa Maria, utilizzando, di concerto con l’Amministrazione Comunale, i progetti ed i piani finora prodotti e/o disponibili; nel pieno rispetto dell’ordinanza del Capo del Circondario Marittimo in vigore nonchè delle ulteriori indicazioni che l’Autorità Marittima vorrà prescrivere.

Tale affidamento, a parere dello scrivente, snellirebbe di molto le procedure demaniali, di competenza Regionale, in quanto l’AMP è un ente di cui lo Stato si avvale per perseguire importanti fini di interesse pubblico e quindi titolato a richiedere la consegna e/o la concessione dell’area in tempi e con modalità burocraticamente più agevoli.

Tale affidamento, inoltre, non escludendo un ritorno economico se gestito direttamente dall’AMP o affidato a terzi mediante bando pubblico, consentirebbe, da subito, il rispetto sostanziale dell’ordinanza in vigore e assicurerebbe, pur persistendo le carenze strutturali dell’approdo, un migliore assetto degli ormeggi a vantaggio della sicurezza generale che l’usuale utilizzazione caotica dello scalo manterrebbe sotto standard accettabili.

Il finanziamento dell’operazione può operarsi mediante trasferimento di parte delle somme di cui sopra dalle casse Comunali alla Capitaneria di Porto, come già avvenuto nel passato.

Riguardo all’entità della somma da trasferire, da una prima valutazione su un progetto in possesso dell’Amministrazione Comunale, si prevede una spesa di circa 200.000,00 (duecentomila/00) Euro, ma si fa riserva di comunicare l’entità con maggiore precisione qualora codesto Ministero dia il proprio nulla-osta acchè questa AMP si faccia carico del problema.

E’ opinione dello scrivente, peraltro, che il progetto di cui trattasi possa essere ridimensionato sensibilmente per facilitare l’attuazione di una prima fase che comunque assicuri, per l’incombente stagione estiva, una iniziale sistemazione degli ormeggi da completare successivamente con altre iniziative progettuali.

IL RESPONSABILE TECNICO DELL’AMP

F/to Amm.glio Isp.(aus) Vincenzo PACE

 

 

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