Ustica sape

Ustica, discorso del Sindaco in occasione della celebrazione del 4 Novembre


AILARA ANTONINO, BERTUCCI FRANCESCO, CIACCIO G. BATTISTA, FAMULARO FELICE, LA BARBERA SALVATORE, RUFFO CARLO A., TRANCHINA ALFREDO, VERDICHIZZI GIUSEPPE ed ancora CARAVELLA ANTONINO, LAURICELLA LITTERIO, RANDAZZO SALVATORE …

I nomi che avete appena ascoltati sono dei nostri Concittadini morti nella 2° guerra mondiale 1940 – 1945 e nella battaglia di Lissa del 1866 e per i quali i nostri predecessori posero nella Piazza della Vittoria un obelisco a nostra futura memoria: “Il monumento dei Caduti” .
Oggi ricorre il centenario del Primo conflitto mondiale che si concluse con la firma del 03 novembre dell’Armistizio entrato in vigore il 04 Novembre 1918.
La ricorrenza del 4 novembre celebra, di fatto, l’unità nazionale rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della Patria, delle Forze Armate.
La data si riferisce ad un capitolo importante della Storia Italiana: la commemorazione della vittoria nella Grande Guerra del ‘15-’18, e che oggi abbraccia il ricordo di tutte le guerre.
E’ doveroso, quindi, ricordare il sacrificio di tanti giovani uomini, il dolore delle famiglie.
Quanto accaduto allora ci rende evidente quanto la guerra, qualsiasi guerra, sia una esperienza da non ripetere.
Onorare la festa del 4 novembre significa, anche, riconoscere il sacrificio di quegli uomini che con coraggio hanno vestito, e anche adesso indossano fieramente, le divise dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri.
Onorare la festa del 4 novembre significa esprimere la nostra  gratitudine a coloro che hanno pagato con la vita per quei diritti di libertà e democrazia di cui noi, oggi, godiamo. Significa ascoltare il simbolico richiamo ad un passato che non dobbiamo dimenticare, traendo dal ricordo un insegnamento profondo e importante.
La parola chiave di oggi, a mio avviso, è : “ IL RICORDO” .
Quanti di noi, io per primo, ci guardiamo intorno e vediamo ciò che siamo, ciò che abbiamo.
Riflettiamo su quello che oggi siamo e che abbiamo.
Questo è il frutto di sacrifici, di rinunce, di conquiste dei nostri Padri, dei nostri Nonni … che, anche pagando con la loro vita per un valore enorme ed importante quale la libertà e la democrazia, oggi ci consentono di essere quelli che siamo.
Il Monumento dei Caduti è, e deve essere, il luogo del ricordo di tutte quelle persone che ci hanno consentito di essere quelli che oggi siamo ed a questo luogo dobbiamo portare rispetto (forse ancor di più del nostro Cimitero).
A me sembra che questo luogo da un po’ di tempo non sia da noi molto rispettato: è divenuto negli anni un luogo dove tutto si può fare sminuendo il rispetto verso quegli Uomini morti per la nostra libertà e democrazia.
Tutto ciò offende le parole “democrazia e libertà”, parole per le quali in molti hanno pagato con la loro giovane vita.
Speriamo che non solo oggi, noi, ci ricorderemo di Loro.
Oggi si rende omaggio deponendo una corona d’alloro ai piedi del monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre, in ricordo di queste giovani vite cadute con eroismo per la nostra libertà.
Rivolgo un caro saluto alle Autorità Militari, religiose e civili, a tutti i Cittadini ed in particolare a voi ragazzi presenti in rappresentanza delle scuole e rivolgo un affettuoso saluto ai reduci di guerra.( qui rappresentati dallo Zio Giovanni).
Oggi è anche la festa delle Forze Armate che si dedicano alla sicurezza interna del nostro Paese, ma non solo.
In questo triste e doloroso periodo che stiamo attraversando a causa della perdita di numerose vite umane e della distruzione di vari centri abitati di alcune regioni colpite dal cattivo tempo, è doveroso mettere in rilievo l’abnegazione e il senso del dovere oltre che delle Forze Armate, anche dei Vigili del Fuoco che aiutano molte persone in difficoltà e non di  meno conto è il lavoro che stanno svolgendo i Gruppi di volontari e la Protezione Civile.
Anche per questo sappiamo di poter contare sulle Forze Armate il cui compito primario di difesa della Patria si arricchisce di un alto impegno sociale e civile, volto a fronteggiare difficoltà come quelle naturali talvolta sconvolgenti che si abbattono sul paese.
Sono momenti difficili nei quali però emerge lo strettissimo legame che unisce i militari a tutti noi. Sono i valori della solidarietà, della condivisione del sacrificio nelle difficoltà, dell’aiuto a chi soffre o è in pericolo: sentimenti che sono profondamente radicati nella nostra gente.

Ed è per questo che dico GRAZIE a tutti loro, a quelli presenti ed a quelli che ricordiamo.

 

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