Ustica sape

Ustica priva dell’indispensabile servizio dei Vigili del Fuoco


Ustica è una isola italiana, distante da Palermo circa 70 Km. Ad Ustica la vita è difficile come in tutti gli altri posti, ma i problemi risultano ancora più difficili da risolvere, rispetto al resto d’Italia, in quanto per raggiungere qualsiasi altro posto bisogna attraversare il mare. Ma il mare non sempre capisce che c’è bisogno di raggiungere la terra ferma, per affrontare un qualsiasi problema, che in un altro posto d’Italia basta mettersi in macchina per risolverlo.  Uno di questi problemi, è la mancata presenza del servizio tecnico urgente, garantito in qualsiasi posto della nazione dai vigili del fuoco. Dal 16 novembre 2018 Ustica ha perso questo “privilegio”,  in quanto in seguito ad un riassetto del corpo dei vigili del fuoco, voluto dal precedente governo, ad Ustica non ci sono più i vigili volontari che garantivano un presidio fisso sull’isola fin dal 2005. Ci sono solamente i vigili discontinui, che per potere intervenire devono essere sotto contratto con l’amministrazione. In verità sono state tante le richieste di intervento al ministero dell’Interno, da gennaio fino a questo momento si contano due interrogazioni parlamentari  (la prima del movimento 5 stelle, a firma dell’On. Adriano Varrica e On. Alaimo Roberta, la seconda a firma del senatore Davide Faraone del Pd), tre richieste del sindaco, ed una nota sindacale unitaria. Filo diretto è la legge 87/2004, che stabilisce che “tutte le isole minori della Sicilia, a causa delle loro peculiarità insulari, debbono avere un presidio stabile, e che il personale deve essere preso tra i vigili volontari del posto. Questo discorso non fa una piega , sembrerebbe…”  La risposta degli attuali vertici del corpo è stata che – “La situazione di Ustica è ben attenzionata, e che non appena si procederà a potenziare il corpo, verrà risolta questa problematica. Seguono ulteriori aggiornamenti…”  Il sottosegretario con delega ai vigili del fuoco Stefano Candiani, sabato 11 c.m. pubblicava sulla sua pagina Facebook, che a breve il ministero avrebbe proceduto al potenziamento del corpo e che sarebbero nati 15 nuovi distaccamenti  permanenti nel territorio italiano. Sembrerebbe una soluzione, ma non riusciamo a dormire sonni tranquilli, ci auguriamo che non sia la solita trovata elettorale. Per il momento le intenzioni  da parte dell’amministrazione  sono di far intervenire personale da Palermo, attraverso l’attraversamento del tratto di mare che collega Ustica con Palermo. Però fino a questo momento sono rimaste solo un’intenzione. Visto quello che è successo il 23 febbraio quando a causa del forte vento, le squadre di intervento non sono potute intervenire a causa delle cattive condizioni meteomarine.  Anche l’altro ieri dopo una segnalazione di incendio nessuno ha raggiunto l’isola, fortunatamente il focolaio si è spento da solo. Ad Ustica vivono 1300 italiani, con l’arrivo dell’estate questo numero verrà triplicato, nel 2011 la squadra di intervento ha proceduto al salvataggio di un natante, alla prossima richiesta di aiuto ci auguriamo che non ci venga detto di aspettare che la squadra di intervento si sta partendo dal porto di Palermo.

Vincenzo Caminita

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