Ustica sape

Ustica, quello che molti sanno  ma che non si osa dire…


Il sindaco Licciardi ha affondato Ustica per tentare  una sua improbabile scalata politica… i cittadini ne pagheranno le conseguenze.

La Corte dei Conti della Sicilia, a seguito delle gravi criticità reiteratamente riscontrate sul rendiconto 2015  e sul bilancio di previsione 2016/2018 del comune di Ustica, ha richiesto per giorno 12/10/2017  un contraddittorio con l’amministrazione e il deposito delle proprie memorie entro giorno 9/10/2017.
Il sindaco per “ impegni di lavoro improcrastinabili” (campagna elettorale ?…) giorno 11/10/2017  ha chiesto un rinvio dell’adunanza che è stata accolta e fissata per giorno 18/10/2017 e l’invio delle memorie entro il 16/10/2017.
Il sindaco giorno 18/10/2017 non solo non si è presentato ma nemmeno ha fatto pervenire  gli elementi conoscitivi richiesti.
Un’ulteriore richiesta di differimento dell’adunanza il sindaco l’ha fatta pervenire alla Sezione di Controllo, con irrispettoso ritardo,  proprio giorno 18, ma non è stata accolta, in considerazione:- “dell’intempestività della richiesta, del rinvio già disposto in precedenza, della congruità dei termini assegnati, dell’esigenza di parità di trattamento con gli altri enti, dei motivi d’urgenza legati anche all’istruttoria ministeriale in corso, nonché dell’ampia platea di persone delegabili dal legale rappresentante dell’ente, ove impossibilitato a presenziare personalmente.”

Per questi motivi la Sezione di Controllo della Corte dei Conti

  1. “prende atto che il comune di Ustica, benché reiteratamente stimolato, al contraddittorio non ha fatto pervenire controdeduzioni in ordine alle criticità riscontrate in sede istruttoria sul rendiconto 2015 e sul bilancio di previsione 2016/2018”
  2. “Ritiene confermati, allo stato degli atti, tutti i profili di criticità elencati in narrativa, riservandosi ogni più ampia ed approfondita valutazione nel più generale contesto dello scrutinio  sulla congruenza del piano ai fini del riequilibrio.”

Copia della deliberazione n. 174/2017/PRST  adottata dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, nell’adunanza del 18 ottobre 2017, è stata inviata  oltre al sindaco e al presidente del consiglio di Ustica anche al Ministero dell’Interno , ai fini dell’istruttoria di cui all’Art. 243 quater, comma 1, del Tuel (dissesto finanziario).
A questo punto una domanda nasce spontanea: è mai possibile che il presidente del consiglio di Ustica dal 24 ottobre 2017, data in cui ha ricevuto la deliberazione, non ha ritenuto doveroso convocare un consiglio comunale per chiarire le probabili  consequenziali ricadute sui cittadini qualora, cosa molto probabile, il Ministero dell’Interno,  proclamasse ufficialmente Ustica comune dissestato, che produrrebbe un consequenziale e deciso innalzamento della pressione tributaria locale, con un impatto immediato sulla vita dei cittadini già oppressi?

La mancata presentazione alle adunanze e il silenzio ai richiami della Corte dei Conti  rivelano l’arrogante indifferenza del Sindaco il quale ha ritenuto di non dover rendere conto del proprio operato neppure ad un organo così autorevole della gerarchia amministrativa.

Pietro Bertucci

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COMMENTO

Dalla Svizzera Giuseppe Badagliacco

Bè che dire, gli usticesi ad oggi sono così omertosi che pagheranno questo e tutto ciò che verrà, visto che fino ad oggi non si sono voluti unire ne nel protestare dell’aumento delle tasse dell’80%, né nello sfiduciare un sindaco che tale non è stato in passato e tale non è stato nemmeno oggi.
L’unico rammarico in tutto ciò é che chi ne pagherà le vere conseguenze oggi è troppo piccolo e domani sarà consapevole di pagare per qualcosa che non ha alcuna colpa.
Un grande ringraziamento ironico ancora una volta va a chi tace vivendo in ginocchio, per un mio parere “anche questa è mafia”.

Una risposta

  1. Bè che dire, gli usticesi ad oggi sono così omertosi che pagheranno questo e tutto ciò che verrà, visto che fino ad oggi non si sono voluti unire ne nel protestare dell’aumento delle tasse dell’80%, né nello sfiduciare un sindaco che tale non è stato in passato e tale non è stato nemmeno oggi.
    L’unico rammarico in tutto ciò é che chi ne pagherà le vere conseguenze oggi è troppo piccolo e domani sarà consapevole di pagare per qualcosa che non ha alcuna colpa.
    Un grande ringraziamento ironico ancora una volta va a chi tace vivendo in ginocchio, per un mio parere “anche questa è mafia”.

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