Ustica sape

Vendita distributore carburante – riceviamo e pubblichiamo


Signor Salvatore Tranchina,

ho letto il suo intervento sulla vendita del distributore di benzina e le devo confessare che il suo modo di porgersi nel dibattito è veramente biasimevole, di cattivo gusto e offensivo. Tenga presente, Signor Tranchina, che il Rag. Caserta non è suo fratello e quindi la contestazione andava fatta con dignitoso rispetto e non con toni spregevoli e autoritari riconducibili a persone malavitose, di cui lei non fa certamente parte. Vuole che io stia zitto? Bene, provi a convincermi, senza sintesi, della bontà della vendita e dei benefici ottenuti dalla nostra piccola comunità isolana.

Io la conosco poco ma mi rendo conto che Lei è una persona veramente sprovveduta in materia di analisi di fatti economici/finanziari. Il Sindaco Messina è pervenuto alla vendita del distributore di benzina perché collaborato da elementi come Lei, privi di fantasia amministrativa. Per rendersi conto che il Comune aveva una vera e cospicua risorsa finanziaria bastava cimentarsi in una piccola moltiplicazione, cosa che Lei ed altri sprovveduti collaboratori del sindaco non hanno saputo o voluto fare. In questo periodo, se si analizza il costo del carburante con annessi e connessi, l’attuale proprietario, con i nuovi prezzi praticati, ha un ricavo medio di circa 30 centesimi litro e quindi un utile lordo di 250/300 mila euro l’anno, o no Signor Tranchina? Averlo o non averlo questo denaro nelle casse del Comune per Lei evidentemente è la stessa cosa. Con quale denaro ora pensa, Signor Tranchina, di erogare servizi, aiutare i meno abbienti, realizzare opere utili al godimento del mare e fare promozione turistica? In realtà Lei vuole che a Ustica regni la povertà e che nessuno sia aiutato dal Comune; diversamente si sarebbe battuto per la non vendita. Io il mio dovere, e glielo posso assicurare, l’ho fatto. Ho portato in Consiglio l’argomento ma non sono riuscito a fare capire che il bene non andava venduto. Se i tre Consiglieri della mia compagine Tranchina, suo fratello, Ciaccio e Picone avessero votato contro la vendita, il Comune avrebbe ancora l’impianto e denaro da spendere. Invece abbiamo i vigili appiedati per avere rottamato i motori a loro in consegna senza procedere all’acquisto dei nuovi; abbiamo messo a riposo l’auto di servizio del Comune perché priva di assicurazione; abbiamo problemi per le divise dei vigili e abbiamo problemi per la rimozione dell’erba secca lungo la strada di Tramontana, ecc. ecc.

Cerchiamo ora di capire in quale situazione versavano i conti del distributore nel periodo in cui Lei rivestiva la carica di Assessore e quindi elemento della Giunta, organo operativo e responsabile dei disservizi in seno al Comune. Con tanta enfasi Lei asserisce che qualcuno deve adoperarsi per farmi capire tale situazione. Io al riguardo la ringrazio e le dico che ciò di cui sono a conoscenza mi basta per poter liberamente interloquire chi è stato responsabile di avere creato i presupposti per la vendita del distributore e conseguente dirottamento delle risorse ai privati cittadini di Palermo. Se nell’ultimo esercizio il distributore ha dato un utile di 34.146 euro, come mai gli esercizi precedenti, che la vedevano protagonista come Assessore, hanno registrato le seguenti rilevanti perdite? Lo chiarisca a me e ai cittadini tutti non tralasciando di mettere in evidenza gli interventi operati per modificarne l’andamento da negativo in positivo, questo doveva fare un Assessore attento e non sbarazzarsi dell’impianto per una manciata di euro. Le indico di seguito i disastrosi dati contabili:

– Anno 2005 perdite di € 49.951;
– “ 2006 “ “ € 2.014;
– “ 2007 “ “ € 79.920;
– “ 2008 “ “ € 3.000;
– “ 2009 utile “ € 34.146 (Grazie all’affidamento del servizio al dipendente Caminita che peraltro praticava prezzi di vendita con margini di utili minimi)

Tenga anche presente che il Comune e i miei e suoi concittadini pagano ora il carburante 20 centesimi in più dei cittadini palermitani. Come mai Signor Tranchina? Sono questi i prezzi da praticare o c’è qualcosa che non gira? Ora mi rendo conto anche che alla fine è stato meglio vendere per non parlare più del distributore, delle sue perdite e della cattiva amministrazione della cosa pubblica. Io però e tanti altri nostri concittadini siamo ansiosi di conoscere la verità sulle perdite consolidatesi durante il suo impegno politico di Assessore e quindi Le chiediamo di svelarcela.

La saluto e attendo, sull’argomento, sue civili comunicazioni e non isteriche esternazioni.

Rag. Gaetano Caserta, Consigliere

 

 

3 risposte

  1. Certo che Ustica è un posto un po’ strano…. Le cose non vanno male, vanno peggio! Non è la crisi, è la gestione, la mentalità, la presunzione e la saccenza di tutti quelli che, forse, credono di fare e dire cose importanti, ma alle spalle non hanno un briciolo di “conoscenza”. Quest’estate ne ho sentite di tutti i colori, basta passeggiare un po’ nella (incredibile) piazzetta sopra il porto per sentire affermazioni incredibili sulla CP, sul distributore di benzina, sui mezzi siremar, sul’eliporto…. Se poi si va alla fonte si scopre che le “notizie” sono profondamente differenti, e che sono cambiate in funzione del numero di volte che sono state riferite a qualcun altro (quando non sono del tutto inventate….)!
    In questo caso, supporto il rag. Caserta il quale non usa le chiacchiere, ma i DATI ALLA MANO (e d’altro canto è un “rag.”…). Il distributore NON andava venduto, secondo gli unici dati che abbiamo visto finora, mostrati appunto dal “rag.”. Però una cosa la vorrei sottolineare: è inutile “piangere sul latte versato”, il distributore non è più del Comune e quindi non ci si può fare più nulla! Cerchiamo allora di discutere di cose più utili… per esempio: come mai il distributore non ha una pensilina para sole (o para pioggia…)? non è che serva solo ai dipendenti, eh.. Magari anche noi, quando facciamo il pieno con l’automatico vorremmo stare un po’ all’ombra…. o no? eppure, purchè il dipendente di turno soffra, non si fa nulla per eliminare il vincolo per cui non si può installare una pensilina (sempre che il vincolo esista….) anche di stoffa!!!
    Ma come dicevo prima, quest’isola è strana… Mi pare certe volte che la gente pensi: beh, se stanno tutti abbastanza male allora non c’è disparità, va bene così…. e poi, se qualcuno è migliore di me, non cerco di superarlo, ma solo di mettergli i bastoni tra le ruote, così ritorna al mio livello! E’ incredibile!!!
    Venivo a Ustica negli anni ’80, era veramente diversa. Molto più bella. Allora mio padre mi diceva che alla fine dei ’60 era infinitamente meglio…. insomma, in due ventenni AVETE continuato a far peggiorare l’isola!
    e mentre le altre isole sono cresciute, si sono aggiornate…. Ustica è andata indietro.
    Vogliamo parlare della contumacia presso i Tribunali?
    Vogliamo parlare dei bus che “misteriosamente” sono un po’ troppo lunghi?
    Vogliamo parlare della situazione del porto?
    Parliamo di qualcosa, perchè se continuate a fare la “guerra dei Roses” tra pochi anni non ci sarà proprio nulla di cui parlare…

  2. Gent.mo Rag. Caserta
    Il sottoscritto non fa il ragioniere ma, suo malgrado, oltre alla sua attività principale, si vede costretto a fare il piccolissimo imprenditore.
    Proprio quest’ultima considerazione (ne abbiamo parlato di presenza) mi porta a considerare un bene la cessione del distributore, come sarebbe un bene qualsiasi altro affidamento di servizi all’esterno.
    Il servizio pubblico, “sic stantibus rebus”, è ahimé destinato ad essere totalmente fallimentare.
    L’unica possibilità di miglioramento la si potrebbe avere (la legge non lo prevede) vincolando la retribuzione dei dipendenti all’efficienza del servizio e facendo pagare di tasca propria agli amministratori i buchi di bilancio.
    Mi viene da sbellicarmi dalle risate quando, nella pubblica amministrazione, si parla di premi di produttività.
    Produttivita di cosa, se la pubblica amministrazione è quasi sempre autoreferenziale?
    Ho conosciuto parecchi lavoratori seri anche nel pubblico; essi però sono animati di “buona volontà” e di “dignità” ma, se improvvisamente, decidessero di iscriversi alla categoria dei lavativi otterrebbero soltanto la solidarietà degli altri “colleghi” e non certo il biasimo di alcuno.
    Gli amministratori, principali responsabili della macchina amministrativa, non hanno infatti nessun potere sui dipendenti; quindi dove andremo mai?
    Per far funzionare le cose bisognerebbe soltanto “precarizzare” gli “stabili” e non, come sostenuto da altri “stabilizzare” i “precari”.
    Concordo con Lei, invece, per ciò che attiene i toni utilizzati dall’assessore Tranchina nel contraddittorio.
    L’agone politico e le divergenze di opinione non devono infatti mai prescidere dal decoro e dal buon gusto.
    Inviterei pertanto il Sig. Bertucci, prima di pubblicare qualsiasi contraddittorio, a verificare l’appropriatezza dei motti utilizzati.
    Distinti saluti.
    Salvatore Calderone.

  3. salve mi ciamo sinor aron e mi interesa la vendita distrubutore se e posibile mi ptrebe contatare al numero te.00393343607104 am spic italiano franze germani

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