Ustica sape

Vita sull’isola

USTICA

Ustica, la “perla nera del mediterraneo”, è situata a 36 miglia dalla costa palermitana: l’aspetto rupestre, le cime vulcaniche, le lave pietrificate, le conferiscono un aspetto selvaggio e affascinante vivificato dagli intensi colori del mare , della campagna e del cielo.

È la vetta emersa di un vulcano sottomarino alto 2000 metri edificatosi un milione di anni fa.

Le coste irregolari e frastagliate, le punte che si allungano sul mare come pontili naturali,  formano piccole insenature e deliziose nascoste calette. La roccia lavica attraverso un suo millenario travaglio si è consolidata in strane forme in cui sopravvive ben visibile il ricordo del magma dando luogo ad immagini fantasiose, quasi sculture surreali. Le stupende grotte dalle mille luci e dai meraviglioso riflessi e colori.

I primi abitanti di Ustica furono i fenici: all’epoca della loro dimora nell’Isola risalgono i sepolcreti scavati nel tufo della Falconiera: I naviganti Greci la chiamarono “Osteodes” ovvero ossario in memoria dei 6000 soldati Cartaginesi che, ammutinatisi, furono abbandonati nell’Isola dove morirono d’inedia. I Romani che dettero il nome di Ustica da “ustum” bruciato, per le sue nere scogliere vulcaniche.

Il primo centro abitato si sviluppò attorno ad un monastero benedettino, ma venne ripetutamente distrutto dalle incursioni dei pirati saraceni che usavano l’Isola come base per le loro scorrerie.

Nel 18° secolo i Borboni ne agevolarono la colonizzazione mediante opportuni incoraggiamenti agli agricoltori cui assicurarono adeguata difesa contro le incursioni piratesche.

Ustica è ricercata dai fotografi subacquei sia per la varietà della fauna e della flora dai fantastici colori, che per la bellezza dei suoi paesaggi e delle grotte sottomarine. Nei suoi accidentati fondali le formazioni rocciose si alternano a praterie di posidonie che indicano l’assenza di ogni forma di inquinamento; vi sono colonie di spugne, banchi di coralli gorgonie, laminarie e una sorprendente varietà di alghe. Data la purezza e la ricchezza di questo habitat ad Ustica è nata la prima Riserva Naturale Marina per la protezione dei fondali e della fauna.

Nei ristoranti è facile gustare dell’ottimo pesce e piatti tipici della cucina isolana a cominciare dalla zuppa di lenticchie che, essendo coltivate su terreni vulcanici, hanno un sapore molto particolare.

Diverse sono le passeggiate, le gite e le escursioni che si possono compiere nell’Isola. Tra le più suggestive da effettuarsi è il giro dell’Isola con la barca  comprensiva dalla visita delle grotte. Tra le passeggiate (anche sull’asinello) quelle del belvedere del “Castello Saraceno” dove è possibile abbracciare con lo sguardo tutto il panorama dell’Isola; l’attraversamento della dorsale dell’Isola ed al cui culmine sta il radar da dove è possibile vedere la costa della Sicilia.

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Angelo Caminita alle prese con una lampuga gigante

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Vendita al dettaglio

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Taranto Ercole con zucchina

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Spampinato Sebastiano con calamaro gigante di 15 Kg

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Carmelo Palmisano sull’asino

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Trebbiatura delle lenticchie

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Pasqualino Palmisano (95 anni)

lavora sotto lo sguardo incredulo del turista

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Angelo Bertucci – raccolta patate (new potatoes harvest)

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Renato Mancuso, figlio e nipote – mostrano ricciola (show ricciola fish)

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