Da Orizzontescuola.it  Di Ilenia Culurgioni

“La scuola di Ustica è il cuore pulsante dell’isola e consente di evitare il totale spopolamento di una terra che vive prevalentemente di turismo nel periodo estivo. Lavorare su un’isola lontana 36 miglia dalla terraferma è complesso”: inizia così il racconto-testimonianza di insegnanti e ATA che lavorano sull’isola di Ustica.

“Capita di rimanere bloccati sull’isola a causa delle avverse condizioni meteorologiche, accade anche durante le feste o quando dovresti tornare sulla terraferma per un problema legato alle condizioni di salute di un familiare. Sull’isola non ci lavorano eroi ma persone che affrontano sfide quotidiane per onorare il lavoro” evidenziano.

“C’è un’insegnante che dopo essere stata trasportata via in elisoccorso a causa di un’emergenza sanitaria, terminato il ricovero ospedaliero, ha trovato il coraggio di tornare sul posto di lavoro. C’è chi per garantire le sue ore di lezione concentrate in un solo giorno è rimasto bloccato sull’isola l’intera settimana. I pochi docenti di ruolo sono i pilastri della scuola e l’intenso lavoro dei collaboratori del Dirigente Scolastico consente di organizzare i calendari didattici in modo che le lezioni siano sempre garantite, purtroppo quando un collega si assenta effettuare una sostituzione su un’isola non è semplice” spiegano, perché “a fronte di importanti sacrifici ci sono anche tante spese che costringono docenti e ATA a lavorare economicamente in perdita“.

“Un ulteriore aggravio – aggiungono – è legato al costo esorbitante del biglietto dei mezzi di collegamento con l’isola. Il governo regionale è intervenuto pubblicando un decreto assessoriale il 4 Febbraio 2025 che prevede il rimborso dei titoli di viaggio “entro i limiti di spesa disponibili” per l’anno in corso. Qualche mese dopo è stata messa online una piattaforma sulla quale i lavoratori possono caricare i biglietti di andata e ritorno per viaggi effettuati per motivi di lavoro, tuttavia risulta che ad oggi non sia stato effettuato alcun rimborso dei costosi biglietti.

Insomma, i lavoratori della scuola di Ustica si vedono schiacciati da una spesa per il trasporto marittimo che è davvero sproporzionata e che devono anticipare nella speranza di un rimborso che però tarda ad arrivare.

È vero, la scuola di Ustica non è fatta di eroi ma di persone che lavorano in segreteria, di collaboratori scolastici e di professori che anche se non arrivano a fine mese garantiscono un servizio essenziale per la sopravvivenza della piccola comunità. Sono lavoratori, per la maggior parte supplenti che meritano quantomeno una pacca sulla spalla, ovvero un piccolo sforzo da parte del governo regionale per velocizzare il rimborso delle spese di viaggio sostenute da febbraio, almeno fino a quando i fondi stanziati per l’anno 2025 saranno disponibili” concludono.

Fonte Orizzontescuola.it