Ustica sape

Ustica, commemorazione 4 Novembre – Discorso del Sindaco


Comune di Ustica
Il Sindaco

Porgo innanzitutto un deferente saluto alle presenti Autorità militari, civili, religiose e a tutti voi Cittadini.

Oggi 4 Novembre è il giorno della memoria; siamo qui per ricordare doverosamente la ricorrenza della vittoria nel primo conflitto mondiale con la quale l’Italia nel 1918 completò l’unità nazionale iniziata con il Risorgimento.

La ricorrenza del 4 novembre celebra, di fatto, l’unità nazionale rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della Patria, delle Forze Armate che costituiscono indispensabile baluardo della nostra Repubblica, Forze Armate che ogni giorno lavorano e si sacrificano affinché tutti noi possiamo vivere e lavorare nella più ampia sicurezza personale e territoriale.

La data si riferisce ad un capitolo importante della Storia Italiana: la commemorazione della vittoria nella Grande Guerra del ‘15-’18, e che oggi abbraccia il ricordo di tutte le guerre.

E’ doveroso, quindi, ricordare il sacrificio di tanti giovani uomini e il dolore delle famiglie.

E’ occasione per rendere un commosso omaggio alle Forze Armate sempre memori dei tanti uomini in divisa ma anche della popolazione civile coinvolta dall’evento dentro e fuori le zone di guerra che sacrificarono nel corso di quel cruento conflitto la loro vita in nome di un profondo ideale.

Onorare la festa del 4 novembre significa riconoscere il sacrificio di quegli uomini che con coraggio hanno vestito, e che anche adesso indossano fieramente, le divise dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri.

Onorare la festa del 4 novembre significa, anche, esprimere la nostra  gratitudine a coloro che hanno pagato con la vita per quei diritti di libertà e democrazia di cui noi, oggi, godiamo.

Anche il nostro piccolo paese ha pagato un costo in termine di vite umane, combattenti caduti in tutte le guerre nell’adempimento del proprio dovere; i loro nomi sono incisi a perenne memoria nel marmo del nostro Monumento e non meno impressi rimangono nel nostro cuore.

Significa ascoltare il simbolico richiamo ad un passato che non dobbiamo dimenticare, traendo dal ricordo un insegnamento profondo e importante.

In questo triste e doloroso periodo che stiamo attraversando a causa della perdita di vite umane e dei danni di vari centri abitati colpite dal cattivo tempo, è doveroso mettere in rilievo l’abnegazione e il senso del dovere oltre che delle Forze Armate, anche dei Vigili del Fuoco che aiutano molte persone in difficoltà e non di meno conto è il lavoro che stanno svolgendo i Gruppi di volontari e della Protezione Civile.

Sono momenti difficili nei quali però emerge lo strettissimo legame che unisce queste figure a tutti noi. Sono i valori della solidarietà, della condivisione del sacrificio nelle difficoltà, dell’aiuto a chi soffre o è in pericolo: sentimenti che sono profondamente radicati nella nostra gente.

Vorrei ricordare, infine, che quest’anno coincide con il Centenario del trasporto del “Milite Ignoto”. Un evento che segnò il passaggio dalla celebrazione della vittoria  all’elaborazione del lutto collettivo e alla sacralizzazione del culto dei caduti. La salma del “Milite ignoto” fu scelta da una donna (Maria Bergamas) che aveva perso il figlio durante la

guerra. Di fronte a undici bare senza nome, ne scelse una che rappresentava non solo suo figlio Antonio, ma tutti i figli delle madri d’Italia che avevano subito le conseguenze devastanti di quella tragedia bellica. Il “Milite Ignoto” diventò così la celebrazione di un “lutto di massa” e fu scelto per incarnare la memoria di tutti coloro che erano caduti durante la Prima guerra mondiale.

Concludendo la festa delle Forze armate e la commemorazione dei Caduti per la Patria, voglio affidare una mia riflessione ai giovani di questa piccola ma splendida Isola, affinché le parole, i significati e i contenuti  di questa giornata possano indurli alla ricerca di un coinvolgimento e di un impegno civile, sociale e politico improntato nella giustizia e nella legalità, rafforzando l’amore per la nostra isola e per la Patria.

W le Forze Armate! … W la Repubblica!

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