Ustica sape

A Proposito di “Valtur” di Salvatore Militello


Egregio Signor cronista,

Mi ero ripromesso di non scrivere più ma visto che continuamente ci sono puntualizzazioni sull’argomento anche dopo l’intervento del Sindaco mi costringe a scriverLe ancora, inviando anche ad altri onde avere almeno un contesto unico senza eventuali estrapolazioni.

Come vede però non lo sto facendo utilizzando il Suo “giornale online” bensì con una email perché non voglio né continuare la “polemica”, da me non voluta, né dare ancora spazio ed interesse alla questione anche se capisco che a Lei avrebbe fatto molto piacere mantenere vivo ed interessante il suo sito.

Leggendo i diversi articoli purtroppo devo dire, da Suo ex-lettore, che volutamente Lei ha fatto finta di non capire ciò che ho scritto!

Ho visto addirittura che ha “dedicato” all’argomento un Suo Editoriale ritengo perché non avesse di meglio da proporre, riportando artatamente anche su questo solo uno stralcio di quello che era il mio punto di vista: “ ma in modo un tantino diverso” e da ciò mi sono convinto che Lei davvero non ha capito niente.

Ma andiamo con ordine.

Nel Suo Editoriale Lei si definisce “cronista” ma , forse per il fatto che io non La conosco personalmente, non ho avuto modo di vederLa nei luoghi degli eventi in questione e mi sono convinto che Lei ha la presunzione di scrivere su Ustica “solo per sentito dire” e non per una giusta e diretta conoscenza dei fatti.

Lei ha ragione quando scrive che la causa del calo turistico non dipende dalla diffusione di determinate notizie ma è altrettanto vero che una notizia non “veritiera e differente dalla realtà dei fatti” può influire negativamente nell’immagine dell’Isola: ed io questo non lo accetto.

Nessuno poi Le ha chiesto, per come Lei scrive, di “ annacquare scientificamente la realtà “ e nessuno Le ha chiesto di “offrire un’immagine sempre perfetta dell’Isola” e certamente ciò non verrò mai a chiederlo a Lei. Cercavo di far capire, ma non ci sono riuscito perché mi sarò espresso male, che sarebbe stato meglio parlare dell’evento e solo dell’evento lasciando le altre problematiche al di fuori dell’evento stesso.

Eventi che al di fuor di ogni ragionevole dubbio e senza paura di essere smentiti sono stati per l’Isola una boccata d’ossigeno oltre che sotto il profilo economico anche per quello di immagine.

Ad oggi non ho trovato un Esercente che si sia lamentato ed altrettanto da parte dei Crocieristi o dagli Organizzatori, salvo che Lei non abbia canali diversi e preferenziali.

L’isola, mi permetta, la conosco meglio di Lei e so benissimo quali e quante sono le cose, che per ragioni diverse, funzionano o non funzionano. E certamente non aspetto Lei per capire che solo affrontando i problemi questi si risolvono.

Invece, Lei cortesemente dovrebbe scrivermi quali sono le cose che dal Suo punto di vista, o meglio sarebbe dalla Sua “ cronaca per sentito dire “, non hanno funzionato in occasione dello scalo della nave da crociera:

a) Gli Esercenti erano stati avvisati oltre tramite i siti online ( Il Comune tramite il Vice Sindaco e grazie anche al Suo il 03/5 informava ) anche dallo scrivente che personalmente è andato “porta per porta” a dare la notizia, dal Porto sino agli Esercenti in Piazza, ( Ahimè.. e questa è una mia colpa, una mia benevola dimenticanza, non ho informato la Sua corrispondente ( che non conoscevo come tale sin quando non ho letto l’articolo), e di questo ne faccio ammenda e Le assicuro non c’è stata nessuna cattiveria -ciò per i malpensanti-); non ho avvisato tra gli altri i ristoranti, gli Hotel e quelle strutture che nell’arco delle 3 ore di sosta non potevano fare nulla;

b) All’arrivo della nave c’era al porto un minibus a disposizione dei Crocieristi da e per la Piazza, al quale si è poi aggiunto anche un altro mezzo;

c) E’ stato detto sulla nave che il Comune di Ustica aveva loro messo a disposizione gratuitamente il Museo che sarebbe stato aperto alle ore 09,00 e che è stato regolarmente visitato;

d) In Piazza, alle ore 09,00, ho visto personalmente 2 vigili urbani a regolamentare il traffico ( io c’ero e Lei ?);

Taluni sono andati a visitare la Chiesa altri sono arrivati sino alla fortezza Saracena.

I commenti dei Crocieristi sono stati tutti positivi, altrettanto da parte del “Travel Directory” e dallo “Staff Captain” che addirittura si sono “trovati meglio ad Ustica che ad Ischia” ( Il Comandante della nave è di Ischia e proprio lui ha esordito con tale affermazione).

L’email inviata ai diversi Organizzatori a diverso titolo da parte del Com.te Mattera: questo è quello che alla fine mi interessa e che interessa all’Isola.

Ora, se Lei mi volesse segnalare cosa non ha funzionato nello scalo di 3 ore io gliene sarei grato non fosse altro per arricchire il mio bagaglio professionale.

Poi, mi viene un po’ da sorridere quando leggo nell’articolo “Chiarimenti per chi mi legge” che non ..”si vuole utilizzare per entrare in polemica con alcuno..” . Ma scusate, sin’ora vi sono sembrato polemico? Ero solo infastidito per il modo nel quale era “raccontata” la cronaca dell’evento: ma cosa c’entra l’erba, il traffico, il pullmino comunale, le auto parcheggiate ecc. con l’evento? Quelle, a mio avviso, sono altre problematiche che vanno trattate ed affrontate a parte.

Comunque sia, e con questo concludo, avevo appena iniziato a leggere il Suo giornale-online ma, dopo aver toccato con mano quanto le notizie pubblicate siano “falsate” dalla realtà ed addirittura parole estrapolate da un contesto del discorso e artatamente riportate in altri articoli dove assumono concetti diversi (conosco di altri casi in cui Lei ha dovuto fare rettifiche e precisazioni ), ciò mi fa fuggire dalla Sua lettura e dalla credibilità del Suo giornale-online che se non cambia modo di essere, oltre me, sicuramente perderà altri frequentatori.

Mi scuso, ma tanto Le dovevo.

Buon lavoro e.. cronaca!

Salvatore Militello

^^^^^^^^^^^^^^^

A Proposito di “Valtur” – Risposta di Roberto Rizzuto

Gentile signor Militello,

dalle sue parole trapela un certo astio. L’astio di chi, probabilmente, non è abituato al libero confronto. Di questo me ne dolgo per lei. Nessuna virgola dei suoi interventi su Buongiorno Ustica è stata modificata. I nostri scambi sono e resteranno integralmente consultabili nella zona “commenti” del giornale, ogni persona in grado di leggere e capire potrà dunque farsi un’idea sul senso delle rispettive affermazioni. Sono inoltre disponibile, previo suo consenso, a pubblicare anche il contenuto di questa mail a cui rispondo.

Andiamo, dunque, con ordine. Nell’editoriale che lei tanto veementemente contesta, non faccio mai riferimento alla sua persona. L’espressione mutuata dal suo commento, “dare le stesse notizie, ma in un modo un tantino diverso”, è stata da me usata come paradigma, un modo, insomma, di descrivere una forma mentis, purtroppo assai diffusa, secondo la quale si preferirebbe leggere sempre notizie inoffensive per sé e per il proprio territorio.

Nella sua lettera afferma che io ho la presunzione di scrivere di Ustica solo per sentito di dire. Vivo e lavoro a Palermo, questo è noto. Ciò mi impedisce, come scrive lei, di essere fisicamente presente sull’isola. Per questa ragione, nella stesura delle notizie, mi avvalgo di atti ufficiali e di fonti ultra qualificate (non il passaparola della piazza), che ho l’abitudine di consultare più volte al giorno (mi riferisco, in primis, ad amministratori locali e forze dell’ordine).

Ho anche una collaboratrice sull’isola, che è anche un’esercente, la quale mi dà una mano e che, di tanto in tanto, mi invia le sue corrispondenze che pubblico con piacere. La collaboratrice, nel caso specifico relativo alla visita della crociera, era presente sul posto e ha ritenuto di far sapere ai lettori, tramite il giornale, il proprio punto di vista.

Lei parla di “notizia non veritiera e differente dalla realtà dei fatti” (suppongo si riferisca all’articolo della collaboratrice, anche se non è specificato), ma allo stato attuale mi pare che le osservazioni della signora Barraco abbiano trovato soltanto conferme: mi riferisco alle considerazioni sul calo di presenze collegato alla manifestazione Ustica Dreams, al fatto che il paese, in alcune aree, non si presentava ben curato in occasione della visita dei croceristi e che non tutti i commercianti fossero stati avvisati della visita stessa.

Quando scrive che “sarebbe stato meglio parlare dell’evento, soltanto dell’evento”, mi induce a pensare che lei non abbia particolare dimestichezza con i giornali e con l’informazione in generale. Le testate giornalistiche sono prodotti diversi dalle brochure promozionali a cui, per lavoro, immagino lei sia maggiormente abituato.

Lei scrive, poi, che gli esercenti erano stati avvisati, oltre che da lei personalmente, dai siti on line: le faccio presente che né Buongiorno Ustica, né Ustica Sape sono strumenti “in mano” all’organizzazione dell’evento. Il fatto che abbiano pubblicato in anticipo di un giorno la notizia dell’arrivo della nave da crociera, dunque, non può essere annoverato tra i “meriti” dell’organizzazione stessa, ma rientra nell’ottica di un normale lavoro condotto dalle due redazioni, che ha avuto, a quanto mi dicono, una sua utilità. Per un qualsiasi motivo (un impedimento, un’omissione, ecc.) i due siti avrebbero potuto anche non dare la notizia. In quel caso l’organizzazione della ricezione di trecento croceristi sarebbe stata integralmente affidata al suo encomiabile porta a porta? Se è così, ritengo che gli usticesi debbano saperlo. Tornando a una sua affermazione precedente, fa riflettere, se non sorridere, il fatto che ci sia affidati, in parte, a un palermitano “che scrive di Ustica per sentito dire” per informare gli usticesi sull’arrivo della crociera, non trova? Evidentemente c’è molta fiducia nel nostro lavoro.

In conclusione, nessuno intende metterla in croce per aver dimenticato, nel suo giro, qualche campanello. Anzi, da privato, ritengo che lei abbia fatto molto di più di quanto le toccava fare e abbia sopperito alle carenze, fino a prova contraria, dell’amministrazione comunale, la quale ha peraltro esposto pubblicamente le proprie ragioni attraverso il sindaco Messina.

Resta il fatto, non per colpa sua certo, che alcuni commercianti non sono stati messi a conoscenza per tempo della visita, tra cui la stessa signora Barraco, che ha appreso da Buongiorno Ustica (a qualcosa forse serviamo) della visita della nave, a quanto pare, però, non in tempo utile.

Quelle che poi lei etichetta come problematiche da “trattare a parte” (l’erba, il traffico, il pullmino comunale, le auto parcheggiate) rientrano a mio avviso nel concetto di accoglienza in generale, quindi credo siano perfettamente pertinenti quando si parla della ricezione di circa trecento turisti.

Un’ultima considerazione. È vero, ci è capitato, in tre o quattro occasioni, di dare spazio, con piacere, a integrazioni e rettifiche relative ad articoli da noi scritti. Questo perché non ci sottraiamo, quando è il caso, alle nostre responsabilità. E poi ritengo che su un bagaglio di oltre 1.300 articoli, tre o quattro rettifiche, rappresentino una statistica accettabile. Ma, come scrive Frances Barraco, se indicando la luna, vogliamo continuare a guardare il dito, facciamo pure!

Mi dolgo di averla persa come lettore, anche se covo il progetto di riconquistarla.

Saluti,
Roberto Rizzuto

 

 

 

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