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Alienazione Distributore Carburante


Ho seguito con molta attenzione quanto si è detto, fino ad oggi, in merito all’ avventata, alienazione del distributore carburanti
Avventata perché innanzi tutto non sono state minimamente valutate le ripercussioni negative che, inevitabilmente, si sarebbero riversate su i consumatori.
Oggi ci si lamenta che il prezzo del carburante è il più alto rispetto a quello praticato in ogni altra località comprese le altre isole ove il carburante arriva sempre via mare.
Questa grave anomalia, non è certamente da addebitare al gestore che ha il dovere di fare i suoi interessi ma, è essenzialmente dovuta al fatto che nella stipula dell’atto pubblico di trasferimento non è stata fissata la percentuale massima di aumento consentita al gestore, rispetto al prezzo consigliato dalle compagnie.
L’aspetto ancora più grave è che il bando di gara, prevedeva l’incremento massimo consentito, clausola questa che ebbe infatti a scoraggiare la partecipazione di altri concorrenti, ma che venne omessa nell’atto pubblico.
Si sostiene oggi che l’alienazione del distributore si è resa necessaria sia perché arrecava un danno alle casse comunali in quanto la gestione era in perdita, sia perché per mancanza di personale l’impianto spesso rimaneva chiuso e perché si verificavano degli ammanchi.
Ho gestito il distributore fin dalla sua nascita, della quale sono stato l’artefice principale, fino al dicembre 1999, anno in cui sono stato collocato a riposo e, non mi risulta che in oltre trent’anni di gestione l’impianto abbia comportato passività, se si esclude un anno in cui si è verificato un ammanco di oltre cinquemila litri di gasolio, dovuto alla foratura di un serbatoio.
Sconosco i motivi per cui negli anni successivi si siano verificate queste passività, per come affermano i detrattori della gestione comunale.
Rarissime volte il distributore è rimasto chiuso per mancanza di personale, poichè tutto il personale comunale compreso chi scrive, i propri collaboratori, i vigili urbani ecc. hanno prestato la loro opera per assicurare la continuità del servizio.

Qualche volta il distributore è rimasto chiuso, non per mancanza di personale, bensì per la mancanza di prodotto, poiché a quei tempi Ustica non aveva un servizio regolare come oggi che dispone di due o tre viaggi settimanali del mototraghetto”Ulisse” abilitato al trasporto degli infiammabili, bensì dovevano richiedere di volta in volta un viaggio del vetusto traghettino denominato “Vulcano” della società Traghetti delle Isole con sede a Trapani ed eravamo costretti a far si che l’autobotte raggiungesse Trapani in quanto il traghetto faceva scalo in quel porto e sia per le avverse condizioni meteomarine, come è noto il porto trapanese è flagellato sistematicamente dallo scirocco, sia per le limitate dimensioni del natante e, quindi molto spesso il traghetto non era in condizione di effettuare il viaggio e il distributore rimaneva senza prodotto, anche per i continui guasti cui andava incontro il vecchio mezzo navale..
A causa di tutto questo il Comune era costretto a limitare le vendite e spesso il carburante veniva razionato. Alle barche in transito veniva fornito soltanto il carburante necessario per raggiungere Palermo..
E’ facile comprendere come questo stato di cose limitasse gli utili dell’ impianto comunque, malgrado tutto questo, non si lamentavano perdite. Si può anche aggiungere che molto spesso, per la mancanza di fondi disponibili, l’impianto si faceva carico del rifornimento degli automezzi comunali.
Tutto questo appartiene al passato, oggi il distributore è nelle condizioni di essere rifornito tre volte la settimana e pertanto nessun razionamento è necessario, anzi più prodotto vende più sono gli utili.
La cosa ancora più strana è che si è deciso di privarsi del distributore il momento in cui è stato dotato del fai da te, sistema questo che ha reso l’impianto del tutto autonomo funzionante quindi senza che sia necessaria la presenza dell’operatore.
Pensate quale utile l’impianto, oggi, avrebbe  dato al Comune: non più condizionato dalla limitazione delle vendite e non più necessario l’intervento del personale comunale per il suo funzionamento.

Tempo addietro parlando della mancata realizzazione del centro velico ho dato al mio intervento il titolo: Una occasione perduta – quest’ultima la definirei : Un’altra occasione persa.

Salvatore Compagno.

 

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COMMENTO:

Da Ustica Angela D’Angelo

Il Signor Ninì Caserta (anche consigliere comunale) si è battuto per questo ma, nessuno gli ha dato ascolto… Buona serata a Tutti, Angela.

^^^^^^^

Da Cosenza Salvio Foglia

… se ci fosse veramente difformità tra le clausole del bando di gara e quelle inserite nell’atto pubblico, a preoccuparsi della cosa non dovrebbero essere solo i cittadini, ma anche la magistratura.
E’ ben strano, inoltre, che certe cose (risapute?) sonnecchino fino a quando qualcuno si decida a farne divulgazione pubblica.

il dubbio rimane.

^^^^^^^^^^

Da Ustica Mariangela Licciardi

Caro zio Totò se riuscissimo ad imparare dagli errori del passato correggendo ‘il tiro’nel presente non ci sarebbero occasioni perse …..ma come sempre da noi si è soliti dire: u pisci puzza ra testa! Se nessuno si assume le proprie responsabilità svolgendo il minimo delle proprie competenze il risultato è come si vede il fallimento!!!Andiamo e andremo sempre indietro!

Grazie sempre dei tuoi preziosi interventi

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Da Montecosaro Mariangela Militello

” Se i lettori di usticasape fossero stati organizzati ed informati allora come lo sono oggi la pompa benzina non sarebbe mai stata venduta !! Al massimo data in gestione, con proprieta’ del Comune, il quale avrebbe potuto anche controllare o calmierare i prezzi………”

Grazie al Sig. Salvatore Compagno il quale, ancora una volta ci ha esaurientemente delucidati sullo stato dei fatti.

Mariangela Militello

 

 

3 risposte

  1. Caro zio Totò se riuscissimo ad imparare dagli errori del passato correggendo ‘il tiro’nel presente non ci sarebbero occasioni perse …..ma come sempre da noi si è soliti dire: u pisci puzza ra testa! Se nessuno si assume le proprie responsabilità svolgendo il minimo delle proprie competenze il risultato è come si vede il fallimento!!!Andiamo e andremo sempre indietro!
    Grazie sempre dei tuoi preziosi interventi

  2. … se ci fosse veramente difformità tra le clausole del bando di gara e quelle inserite nell’atto pubblico, a preoccuparsi della cosa non dovrebbero essere solo i cittadini, ma anche la magistratura.
    è ben strano, inoltre, che certe cose (risapute?) sonnecchino fino a quando qualcuno si decida a farne divulgazione pubblica.
    il dubbio rimane.

  3. Il Signor Ninì Caserta (anche consigliere comunale) si è battuto per questo ma, nessuno gli ha dato ascolto… Buona serata a Tutti,
    Angela.

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