Ustica sape

Brindisi per arrivo ad Ustica Italo Americano


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COMMENTO

dalla California Agostino Caserta

Il quarto e’ Jano Spampinato. Il Bar – Gelateria, che Mimi’ faceva veramente bene specie quello di limone, prese il nome dal “Pinguino” di Palermo situato all’angolo di Via Ruggero Settimo al Politeama, localino di bibite fresche unico e chic, di cui tuo padre Mimi’ ( pastasciutta ) e noi studenti a Palermo eravamo frequentatori. Bel locale, e locale storico di Ustica che a forza di gelati, panettoni, paste genovesi, caffe’, stecche di cioccolato che si giocavano a carte d’inverno ( tavuluna ), cassate, cannoli e giochi a carte, vide crescere tre generazioni di usticesi, grande quanto basta, d’altronde come gli altri Bar, ma funzionale, ubicato dove oggi esiste l’Oasi Bar; all’origine sito all’angolo di via Mario Randaccio e via Calvario, e che in seguito si trasferi in piazza dove oggi c’e’ il market Patricolo. La stanza da gioco a carte stava dietro, era sempre piena di giocatori e spesso fumo….infatti si tenevano spesso le finestre spalancate anche d’inverno. In estate il davanzale del bar anche se un po’ in pendenza, era teatro di ” tocchi di birra ” al cardiopalma a cui assisteva un folto pubblico come alla partita, e spesso di turisti curiosi, dove tenevano banco Gasparino Catalano e Pasquale Tranchina che sotto l’effetto del ” petrolio ” diventavano una sorgente di battute che intrattenevano e scatenavano risate. L’entrata del “Pinguino”, con gli scalini pieni di spettatori, e’ presente in tutte le foto storiche dello ” scontro di Pasqua ” perche’ e’ all’angolo della via Prosegreto da cui veniva la Processione con la Vara di Cristo che confluisce in Piazza. Sulla sinistra nella foto dietro lo “zio” Felice Caserta si notano le confezioni di cioccolattini Perugina, all’angolo una ” ranapinula ” , accanto un quadretto della Grotta Azzurra, che Mimi’ compro’ all’asta durante una delle gare di Pittura Murales e le mensolette del Bar piene di bottiglie di liquore a volta un po’ impolverate perche’ a quei tempi si usava farsi ” il bicchierino” solo sotto le feste.

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Dalla Germania Felice Caserta 

Avevo promesso che fino a quando non si sarebbero date pubbliche scuse a Jose (chiamato extracomunitario) non avrei piu’ scritto sul sito.Ma oggi folgorato dalla foto che mia cugina ha messo a disposizione e che io non avevo mai visto ho dovuto interronpere il mio SILENZIO, bellissima foto del vecchio bar di mio Padre col nonno Felice ,pierino e un quarto che non conosco, vi prego darmi delucidazioni. Grazie per l’emozione. Saluti Felice Caserta CALAMARO.

2 risposte

  1. Avevo promesso che fino a quando non si sarebbero date pubbliche scuse a Jose (chiamato extracomunitario) non avrei piu’ scritto sul sito.Ma oggi folgorato dalla foto che mia cugina ha messo a disposizione e che io non avevo mai visto ho dovuto interronpere il mio SILENZIO, bellissima foto del vecchio bar di mio Padre col nonno Felice ,pierino e un quarto che non conosco, vi prego darmi delucidazioni. Grazie per l’emozione. Saluti Felice Caserta CALAMARO.

  2. Il quarto e’ Jano Spampinato. Il Bar – Gelateria, che Mimi’ faceva veramente bene specie quello di limone, prese il nome dal “Pinguino” di Palermo situato all’angolo di Via Ruggero Settimo al Politeama, localino di bibite fresche unico e chic, di cui tuo padre Mimi’ ( pastasciutta ) e noi studenti a Palermo eravamo frequentatori. Bel locale, e locale storico di Ustica che a forza di gelati, panettoni, paste genovesi, caffe’, stecche di cioccolato che si giocavano a carte d’inverno ( tavuluna ), cassate, cannoli e giochi a carte, vide crescere tre generazioni di usticesi, grande quanto basta, d’altronde come gli altri Bar, ma funzionale, ubicato dove oggi esiste l’Oasi Bar; all’origine sito all’angolo di via Mario Randaccio e via Calvario, e che in seguito si trasferi in piazza dove oggi c’e’ il market Patricolo. La stanza da gioco a carte stava dietro, era sempre piena di giocatori e spesso fumo….infatti si tenevano spesso le finestre spalancate anche d’inverno. In estate il davanzale del bar anche se un po’ in pendenza, era teatro di ” tocchi di birra ” al cardiopalma a cui assiteva un folto pubblico come alla partita, e spesso di turisti curiosi, dove tenevano banco Gasparino Catalano e Pasquale Tranchina che sotto l’effetto del ” petrolio ” diventavano una sorgente di battute che intrattenevano e scatenavano risate. L’entrata del “Pinguino”, con gli scalini pieni di spettatori, e’ presente in tutte le foto storiche dello ” scontro di Pasqua ” perche’ e’ all’angolo della via Prosegreto da cui veniva la Processione con la Vara di Cristo che confluisce in Piazza. Sulla sinistra nella foto dietro lo “zio” Felice Caserta si notano le confezioni di cioccolattini Perugina, all’angolo una ” ranapinula ” , accanto un quadretto della Grotta Azzurra, che Mimi’ compro’ all’asta durante una delle gare di Pittura Murales e le mensolette del Bar piene di bottiglie di liquore a volta un po’ impolverate perche’ a quei tempi si usava farsi ” il bicchierino” solo sotto le feste.

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