Nel commentare l’incontro di calcio Montelepri – ASD Ustica non posso non far notare lo straordinario complesso sportivo in cui si gioca e lo faccio notare con piacere in quanto non pensavo che nella mia amata Sicilia ci fossero aree dedicate allo sport paragonabili ai migliori club Italiani ed Europei. Pochi complessi sportivi ho visto a questi livelli, anche in Europa, quando, come allenatore, giravo con la mia Squadra. Complimenti!

Si gioca in una giornata afosa su un campo in erba sintetica bello a vedersi e a giocarci, con tutte le insidie che un campo così può avere rispetto ad uno in erba. L’ASD Ustica scende in campo con la maglia arancione. Si inizia con un modulo 4-1-4-1 speculare ed è subito gol per il Montelepre, un malinteso tra il nostro centrale ed il portiere (solo in questa occasione indeciso) e l’attaccante infila con un pallonetto la porta lasciata incustodita da zanca. Da quel momento in poi è stata una bella partita dove le difese avevano sempre la meglio sui rispettivi attacchi, così si andava avanti sino al 30° quando abbiamo avuto l’occasione di pareggiare su un bel colpo di testa, su calcio d’angolo. Il Montelepre in una azione colpiva la traversa esterna ed il nostro portiere in due occasioni salvava la porta, con due belle parate. Nel secondo tempo Ustica ha preso il possesso del centrocampo, forte pure di una difesa che oggi è stata perfetta, ad eccezione della incomprensione in occasione del gol preso e si è portata spesso all’attacco. Pietro Vena ha avuto la palla del pareggio, solo davanti al portiere, ma la palla gli è rimasta tra i piedi, peccato! Mister Filippo Vena ha effettuato cinque cambi ma, purtroppo per l’ASD Ustica, il risultato è rimasto lo stesso del primo tempo. Per quanto si è visto in campo sarebbe stato più giusto il pareggio. Ho notato chiari progressi rispetto al passato e sono certo che, come ho avuto modo di dire, con l’esperienza questa squadra avrà le potenzialità per farsi valere il prossimo anno.

Concludo con un apprezzamento ai due giovani difensori Russo e Verdichizzi, per come hanno difeso lo spazio di loro pertinenza

Gaetano Nava