Ustica sape

Cercasi atto di responsabilità amministrativo – di Mariangela Militello


Nelle ultime settimane a Ustica si sono susseguiti scenari e fatti che hanno creato una tale confusione che nemmeno un pittore “naif” riuscirebbe a rappresentarli sulla sua tela.

Non voglio soffermarmi sui fatti ampliamente chiarificatori del Presidente del Consiglio circa il passaggio AMP, quelli di Salvatore Militello, il quale da buon isolano e uomo di mare ha presentato a tutta la comunità usticese e non, un dettagliato “Diario di Bordo” della nave “Ustica live” in aggiunta all’umoristico intervento di Mario Oddo.

Mi sento però di trarne alcune analisi ed infine delle conclusioni.

Parto dal presupposto che un Sindaco dovrebbe rappresentare per il proprio Paese il “buon padre di famiglia”, mosso, insieme al suo team di uomini preposti, ad un’unica priorità: quella di far crescere il luogo cui è stato chiamato a rappresentare in economia, in benessere per la cittadinanza, in sicurezza ecc. In poche parole: lasciare una positiva e sostanziale traccia di se stessi ai futuri posteri, come qualche passato sindaco ha fatto.

Da Febbraio, in particolare sull’argomento Portualità abbiamo assistito ad assenze del Sindaco proprio quando era necessaria la sua presenza, se non altro per dare supporto alla Commissione preposta e senza nemmeno essere sostituito dall’assessore delegato ( e non è stata questa l’unica volta per quanto mi risulta), per poi esordire con frasi che avevano l’amaro gusto del conflitto. Perchè???

Problema catenarie: dopo varie discussioni in cui si è arrivati a dare la priorità a tale problematica che porterebbe a distruggere la prossima stagione turistica, già peraltro in “malura”, il Sindaco esordisce con una dichiarazione pericolosissima per l’economia e per l’immagine usticesi: sequestro dell’area anzichè “Bonifica”, smentito ufficialmente dal proprio Assessore al Turismo.

Dopo anni di latitanza dell’Amministrazione comunale verso le problematiche che attanagliano l’isola, il Consiglio prende alcune decisioni per il bene del paese e il sindaco decide di percorrere la sua strada ma dalla parte opposta ; dichiarazioni seguite da smentite “politicamente” forti, per non parlare della sua figura spesso assente per motivi professionali.

Mi chiedo se non sia il caso seguire una presa di coscienza responsabile visto che non si possono servire due padroni.

Appurato che in questo momento la maggioranza del Consiglio è contro, e senza maggioranza non si amministra, quale dovrebbe essere l’atto piu’ resposabile da praticare ora?

La gente usticese è gente semplice ma non per questo distratta o poco intelligente, non necessita di grandi attori, di grande rumore e nemmeno ritrovarsi protagonista, suo malgrado, di scenari indirizzati solo ed esclusivamente all’ascesa politica di alcuni.

Mariangela Militello

^^^^^^^^^^^

Dalla Germania Jose Zagame

Ciao MAM,

ma ad un Sindaco che ti risponde con tono infantile: – “SONO UNO CHE PERSISTE A FARE LE MARACHELLE”…!!! (questa fu la risposta che mi diede qualche mese), che atto di responsabilita’ vuoi chiedergli!!!

Prendendo spunto da quanto scritto da Mister Agostino, l’unica strada da seguiere a questo punto e ‘ quello del gioco-forza; ovvero sollecitare la nostra comunita’ ad occupare non solo l’aula consiliare bensi’ l’intera casa comunale, al grido : “Tu, amministratore, non ti adoperi per lo sviluppo dell’Isola e Noi comunita’ usticese, ci adoperiamo per non farti amministrare”…!!!

Pur non scrivendo un commento da tempo, non ho mai smesso di “aprire la finestra” che mi permette di “affacciarmi” sullo Scoglio piu’ bello del Mondo…….USTICA; Grazie a Tutti coloro che con senso di responsabilita’ e con un “pizzico” di saggezza persistono a dare CONSIGLI a quei tanti CONIGLI che a vario titolo dovrebbero adoperarsi per il BENE e lo SVILUPPO dell’Isola;

p.s. Al Sindaco vorrei ricordargli che, avere ricevuto il mandato dal popolo, non significa diventarne il Podesta’ !!!

Jose’ Zagame

 

 

 

 

3 risposte

  1. Fino a tanti anni fa ad Ustica le diatribe fra le fazioni politiche locali e i disaccordi fra gli Organi Collegiali e Monocratici Comunali ( Giunta, Consiglio, Sindaco ) anche se a quei tempi non c’erano i veloci mezzi di comunicazione odierni, non esisteva l’esposizione mediatica ecc…, venivano assimilati dalla popolazione con il famoso infallibile ed arcaico passa-parola, proprio come oggi, e tutti, in un paese piccolo come la nostra isola, venivano ugualmente a conoscenza di tutto anche nei minimi particolari, infatti a meta’ anni ’60 l’Amm.ne Comunale di allora venne a trovarsi in una situazione di completo stallo, gli Organi Comunali non facevano altro che litigare fra di loro, cosa che genero’ una paralisi amministrativa che ormai non garantiva piu’ neanche i servizi di impellente necessita’ per lo operare l’isola turisticamente. Alcuni in seno all’Amm.ne provavano di aggiustare le cose anche con l’aiuto disinteressato esterno di qualche persona locale influente e qualche altro provava a sfasciare. Il tutto duro’, pero’, fino a quando la popolazione usticese notoriamente silenziosa e paziente decise di intervenire con uomini e donne che uscirono di casa con ” i falara ” e ” occupo’ ” di forza la Sala Consiliare del vecchio Municipio per 36 ore. Mi ricordo il cartello davanti la porta recitava : ” ‘U pisci puzza ra’ testa “. Due giorni piu’ tardi il Prefetto invio’ ad Ustica un Commissario Regionale che si sostitui’ di fatto all’ Amm.ne ed il resto e’ storia.

    Al Comune a quei tempi c’erano solo 5 impiegati ( 2 applicati, 1 tecnico, segretario e due esterni). La prima mossa del Commissario Dr. Verdiani fu di indire concorsi ed assumere 12 nuovi impiegati ( 1 ragioniere, 4 applicati, 2 vigili urbani e 4 impiegati esterni ) che completarono l’organico necessario per un’isola che economicamente e territorialmente si espandeva. La presenza del Commissario fu come una “purga” necessaria che purifico’ l’ambiente politico, lo bonifico’ e lo preparo’ per le regolari elezioni che furono tenute dopo il suo mandato. Il Commissario risolvette in breve tempo tutti i problemi che avevano bloccato l’Amm.ne e devastato l’isola ed essendo un Funzionario Governativo riusciva ad ottenere tutto cio’ che chiedeva, inizio’ quindi opere importantissime per l’isola come il condotto della fognatura sotto la Falconiera e depuratore, miglioramento dei sevizi di collegamento con aliscafi, costruzione del Nuovo Municipio, Completamento Banchina Sailem, Banchina Barrese, Circonvallazione, il dessalatore e tante altre opere che furono portate a termine dall’Amm.ne seguente Vassallo-Ailara che oggi viene considerata un’ Amm.ne che ha fatto bene e di tutto rispetto.

  2. Ciao MAM,
    ma ad un Sindaco che ti risponde con tono infantile: – “SONO UNO CHE PERSISTE A FARE LE MARACHELLE”…!!! (questa fu la risposta che mi diede qualche mese), che atto di responsabilita’ vuoi chiedergli!!!
    Prendendo spunto da quanto scritto da Mister Agostino, l’unica strada da seguiere a questo punto e ‘ quello del gioco-forza; ovvero sollecitare la nostra comunita’ ad occupare non solo l’aula consiliare bensi’ l’intera casa comunale, al grido : “Tu, amministratore, non ti adoperi per lo sviluppo dell’Isola e Noi comunita’ usticese, ci adoperiamo per non farti amministrare”…!!!

    Pur non scrivendo un commento da tempo, non ho mai smesso di “aprire la finestra” che mi permette di “affacciarmi” sullo Scoglio piu’ bello del Mondo…….USTICA;
    Grazie a Tutti coloro che con senso di responsabilita’ e con un “pizzico” di saggezza persistono a dare CONSIGLI a quei tanti CONIGLI che a vario titolo dovrebbero adoperarsi per il BENE e lo SVILUPPO dell’Isola;

    p.s. Al Sindaco vorrei ricordargli che, avere ricevuto il mandato dal popolo, non significa diventarne il Podesta’ !!!

    Jose’ Zagame

  3. Josè, che piacere ri-leggerti!! Mi piace essere chiamata MAM, come MAriangela Militello per te, e come Mamma, per me.

    A prescindere dalle problematiche, gravissime, che “galleggiano” come petrolio nella acque limpide usticesi, i lettori che intervengono su questo sito con il pizzico di saggezza e responsabilità come le chiami tu, altro non vogliono servire se non aiutare a risvegliare le coscienze, non solo di coloro che sono chiamati, per dovere politico a decidere cosa si vuole fare di questa isola, ma anche di quelli che in questa isola ci vivono e saranno chiamati, prima o poi, a vivere le conseguenze di determinate scelte. Per dirla tutta, noi possiamo democraticamente dire la nostra,sempre nel pieno rispetto del prossimo, aiutare ad indirizzare ed a riflettere, per amore dell’isola, ma i veri protagonisti del destino di Ustica sono gli stessi usticesi, che con la loro VOCE, e il loro scatto di orgoglio di appartenere ad uno dei luoghi piu’ belli al mondo, possono decidere non di essere piu’ solo pazienti e taciturni spettatori di una fiction, bensì attori protagonisti di una storia che appartiene loro di diritto.
    Con affetto
    Mariangela Militello

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