Carissimo Pietro,
trovandomi da Angelo, ho potuto ammirare ed apprezzare il tuo sito internet.
Voglio esprimerti il mio vivo compiacimento per l’opera meritoria che hai saputo immortalare, con la tua passione e tutto l’amore che nutri per la nostra Isola. Approfitto per inviarti una poesia scritta da me; l’ho scritta durante un viaggio di ritorno da Ustica, nell’estate ’87.
Mentre la nave lasciava il porto della nostra amata terra diretta a Palermo, ho sentito il bisogno di descrivere i luoghi che tanto ho amato e che mi hanno accompagnato durante la mia infanzia.
Sono felice, di poterla condividere con tutti gli amici e amiche usticesi.
Complimenti da parte mia e di tutta la mia famiglia.
Ti saluto caramente, Pietro Manfrè.
P.S. : Felicissimo della tua idea, presto cercherò nei miei albun fotografici alcune foto storiche da inviarti.
———————
SALUTO A USTICA
Addio Ustica, vedo che t’allontani
e ferito il cuore piange.
Vado lontano, in terre celebri, mai come te,
grandi di pace, di silenzi, di bellezze.
Amati luoghi, che mi videro grande, come ricordo!
Correvo tra monti e scogliere,
bagnandomi nelle tue amate acque.
Vedo ancora la falconiera, immobile, austera,
come a difesa dei mali del mondo.
Il villaggio dei pescatori, umile dimora
di gente laboriosa, vanto di bontà.
Vedo contrade, ove ogni passo, era una gioia,
oggi un ricordo, una storia.
Come è dolce sperar ch’io ritorni, per la gioia dell’anima mia
ed ammirare ancora le bellezze tue:
l’aria celeste d’azzurro mare,
ancora miracolosamente intatto.
Vedo la tramontana, ridente contrada,
con la sua pianura verdeggiante d’orti e vigne,
solo a tratti punteggiata di bianche ville
e di limoni dorati
Vedo ancora gli asinelli, che ancor prima,
furono gioia di turisti curiosi, di bimbi allegri,
che lenti e mesti, sapevano dove andare
e ti portavano ovunque.
Bellezze di un tempo che oggi ho perso.
Sei sempre li, a braccia aperte e sempre cara.
E vedo mia madre, mio padre; ma io dove sono?
Addio Ustica, ti perdo ogni giorno, sempre di più.
Pietro Manfrè
Da Roma Pietro Manfrè
Carissimo Pietro,
trovandomi da Angelo, ho potuto ammirare ed apprezzare il tuo sito internet.
Voglio esprimerti il mio vivo compiacimento per l’opera meritoria che hai saputo immortalare, con la tua passione e tutto l’amore che nutri per la nostra Isola. Approfitto per inviarti una poesia scritta da me; l’ho scritta durante un viaggio di ritorno da Ustica, nell’estate ’87.
Mentre la nave lasciava il porto della nostra amata terra diretta a Palermo, ho sentito il bisogno di descrivere i luoghi che tanto ho amato e che mi hanno accompagnato durante la mia infanzia.
Sono felice, di poterla condividere con tutti gli amici e amiche usticesi.
Complimenti da parte mia e di tutta la mia famiglia.
Ti saluto caramente, Pietro Manfrè.
P.S. : Felicissimo della tua idea, presto cercherò nei miei albun fotografici alcune foto storiche da inviarti.
———————
SALUTO A USTICA
Addio Ustica, vedo che t’allontani
e ferito il cuore piange.
Vado lontano, in terre celebri, mai come te,
grandi di pace, di silenzi, di bellezze.
Amati luoghi, che mi videro grande, come ricordo!
Correvo tra monti e scogliere,
bagnandomi nelle tue amate acque.
Vedo ancora la falconiera, immobile, austera,
come a difesa dei mali del mondo.
Il villaggio dei pescatori, umile dimora
di gente laboriosa, vanto di bontà.
Vedo contrade, ove ogni passo, era una gioia,
oggi un ricordo, una storia.
Come è dolce sperar ch’io ritorni, per la gioia dell’anima mia
ed ammirare ancora le bellezze tue:
l’aria celeste d’azzurro mare,
ancora miracolosamente intatto.
Vedo la tramontana, ridente contrada,
con la sua pianura verdeggiante d’orti e vigne,
solo a tratti punteggiata di bianche ville
e di limoni dorati
Vedo ancora gli asinelli, che ancor prima,
furono gioia di turisti curiosi, di bimbi allegri,
che lenti e mesti, sapevano dove andare
e ti portavano ovunque.
Bellezze di un tempo che oggi ho perso.
Sei sempre li, a braccia aperte e sempre cara.
E vedo mia madre, mio padre; ma io dove sono?
Addio Ustica, ti perdo ogni giorno, sempre di più.
Pietro Manfrè
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