Ai Cittadini di Ustica

E’ proprio cosi, ormai il tempo è scaduto.

Il tempo delle urla e degli improperi verso questo o quello, il tempo del “tu sei scarso, io sono bravo”, il tempo di chi, a torto o a ragione, dice bene di se e male degli altri, di chi rivendica il privilegio di sapere tutto ed il diritto di contestare con arrogante boriosità.

Il tempo di offese, degli scontri verbali e degli avvertimenti infausti nascondendosi dietro una tastiera del computer e demandando ad un social la propria bizzarra opinione senza contraddittorio.

E’ scaduto il tempo delle minacce, delle insinuazioni e delle previsioni più o meno catastrofiche, di attribuire ad altri le colpe dei propri mali, dei corvi neri che vedono civette.

Basta, il tempo è scaduto!

Apriamo invece, con coraggio e responsabilità, ad un tempo nuovo, di unione di obiettivi comuni e di risposte concrete ai bisogni di tutti.

Saranno tre liste con 25 candidati che si incontreranno per le strade e che magari offriranno, ciascuno, soluzioni idilliache e foriere di  rosee speranze. Cercheranno di colpire il cuore di ciascuno offrendosi come salvatori della patria.

Ma tutti sappiamo, in fondo, che non sarà una passeggiata, che chiunque entri in quel municipio, sarà inevitabilmente soggetto a critiche, a tradimenti, ad offese personali, a contestazioni di ogni genere. E’ stupido e sbagliato, ma fa parte della debolezza umana.

Candidati che qualcuno sostiene che appartengano ad un determinato candidato Sindaco senza dire o, ancora peggio scrivere, che nessuno “appartiene a qualcuno”, che ognuno ha la propria identità e dignità da rispettare, che queste persone, che oggi mettono in gioco ed in campo la loro immagine, da qualunque parte stiano, credono in un progetto, in un’idea e che hanno il diritto di aggregarsi liberamente. Il concetto di appartenere a qualcuno è ormai obsoleto ed irrispettoso per chiunque.

Credo fermamente che tutti siamo liberi di pensare, di agire di schierarsi con chi è più affine alle personali esperienze di vita ma, rigorosamente, moralmente obbligati al rispetto delle idee altrui.

Codardo chi invita i cittadini di Ustica a non andare a votare. E’ civile, corretto, necessario che tutti vadano ad esprimere la propria opinione , qualunque sia, ma che sia responsabile e sorretta dal buon senso.

In questa ottica diventano fragili e privi di significato i tanto declamati giochi di palazzo o di potere. Qui non siamo alla conquista di un palazzo (un municipio) che scricchiola da piu parti, pieno di faide interne, di speranze disattese, di trappole burocratiche nascoste, di frustranti ricordi. Ne tanto meno di un potere che qualcuno enfatizza e di cui sente l’esigenza o la mancanza ma che non tiene conto minimamente che amministrare (anche il potere) è oggi  difficile e complicato  di fronte all’obbligo della applicazione delle norme e delle leggi cui è sottoposta la pubblica amministrazione e soprattutto, alla trasparenza di ogni atto che deve essere reso pubblico e disponibile, alla irrinunciabile necessità di preparazione e conoscenza dei meccanismi amministrativi sempre più farraginosi.

Chi decide o chi deciderà, deve e dovrà farlo con la necessaria condivisione tenendo conto delle idee e pareri altrui e dell’interesse generale, sapendo che, alla fine, sarà inevitabile accontentare qualcuno ma scontentare qualche altro.

Quel tempo è scaduto ma approfittiamo di questa tornata elettorale per inaugurare il nuovo tempo di unità, di rispetto, di condivisione di obiettivi comuni. Credo in un sogno dove tutti i cittadini di Ustica si uniscano per uscire, insieme dall’incubo del default finanziario, dove, uniti per mano, trovino soluzioni efficaci per la crescita e  benessere di tutti, nessuno escluso. Ci vorrà tempo, la voglia di farlo, clima sereno ed abilità.

Chi amministrerà fra un mese farà forse festa ma dovrà sapere che il fardello sarà pesante, le responsabilità morali e legali, gravosissime. Sbatterà contro una realtà ostica e ricca di insidie e che le soluzioni non arriveranno mai dal cielo ma che sarà necessario sudare ed arrovellarsi, rinunciando alla propria vita privata al servizio di una comunità che talvolta è ingrata. Dovrà essere preparato e consapevole, dovrà conoscere norme e criteri, dovrà avere esperienza di gestione della cosa pubblica, dovrà conoscere i meandri della macchina amministrativa, dovrà avere solidi contatti con le istituzioni regionali e nazionali. Dove non basteranno i buoni propositi senza la consapevolezza che ci sarà ancora tanto da fare. Non è ne sarà facile per nessuno. Non ci si può più improvvisare.

Va auspicato un consiglio comunale ricco, attivo, frequente e libero, dove il confronto di idee e proposte dovrà essere al centro, dove la presenza di ciascuno, in presenza o da remoto, rappresenti un elemento di ricchezza e di stimolo a fare meglio, dove il dibattito democratico, il rispetto di ascolto, di tolleranza prevarrà sulle opinioni personali spesso  farneticanti e senza riscontri e dove, infine, i fatti, i numeri, le soluzioni, le regole prevalgano. Non si potranno più tollerare assenze ingiustificate al fine di boicottare il numero legale o estraniarsi dalle problematiche complesse per poi dire alla fine “io l’avevo detto”.

Che si apra quindi un nuovo tempo dove, chiunque sarà il sindaco, assessore o consigliere, si ponga con le mani aperte e protese per stringere accordi e consensi, con le orecchie tese per sapere ascoltare tutti e chiunque, con gli occhi aperti a scorgere le espressioni ed i difetti da correggere.

Si scaccino gli individualismi, gli interessi personali, le visioni senza il senso della realtà, le accuse ed offese senza guardare la propria gobba ed i propri errori. Le inchieste inutili e fine a se stesse che non fanno paura a nessuno.

Chiunque saranno gli attori di domani, sappiano, che sarà difficile, faticoso, rischioso e spesso doloroso. Dovranno far fronte ad obblighi finanziari con margini inesistenti e regole sempre più stringenti, e disporre atti o provvedimenti spesso impopolari. Un dissesto finanziario che parte da lontano, si è avviluppato nei vari tentativi di soluzione ma che inciampa nella squallida ed inesorabile analisi dei conti.

Personalmente penso sempre che il bicchiere è sempre mezzo pieno e che anche questa avventura e sfida vada affrontata in prima persona con la consapevolezza di chi nella vita ha fatto tanto per gli altri, spesso in silenzio e senza proclami, mettendo a disposizione di tutti i nostri concittadini, il proprio bagaglio di esperienza, di lavoro, di sacrifici e di buona gestione della salute e della cosa pubblica.

Sono speranzoso ed auspico che è tempo di rinnovata fiducia,  di una nuova spinta, di un nuovo impulso, di una prosecuzione dell’ottimo lavoro svolto.

Grazie

Vincenzo Fazio